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  • Le libertà sono durate?

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  • Le libertà sono durate?
  • Svegliatevi! 1977
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  • Che cosa mostra la storia?
  • Una lotta
  • Meglio che non avere affatto libertà
  • In difesa della libertà
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  • Uno sguardo alla nuova Costituzione del Canada
    Svegliatevi! 1985
  • I 200 anni di indipendenza degli Stati Uniti d’America
    Svegliatevi! 1977
  • Problemi scottanti del passato
    Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/1 pp. 4-5

Le libertà sono durate?

CON la Dichiarazione di indipendenza nel 1776, ebbe inizio su vasta scala un esperimento insolito nel governo umano: la democrazia moderna. A quel tempo la maggioranza delle altre nazioni era governata da re o da altre forme di dominio autoritario.

Ma gli Stati Uniti ritennero che solo ‘un governo col consenso del popolo’ poteva proteggere le libertà desiderate. Fra queste c’erano la libertà di parola, di religione, di stampa e d’assemblea.

Tali libertà furono proclamate come “diritti inalienabili”. E nel 1787 furono incorporate nel documento ufficiale che doveva divenire il fondamento degli Stati Uniti: la Costituzione.

Che cosa mostra la storia?

Il banco di prova degli ideali proclamati sono i risultati che danno in pratica. Non è molto difficile scrivere nobili parole sulla carta. Ma è tutt’altra cosa sostenerle.

A questo riguardo il racconto storico è contraddittorio. In molti casi le libertà proclamate sono state difese abbastanza bene. Ma in altri casi gli abusi e la negligenza nei riguardi delle libertà fondamentali sono stati disastrosi.

Di positivo si deve dire che le idee fondamentali contenute nella libertà di parola, di religione, di stampa e di assemblea sono state per la maggior parte osservate. A volte però si è dovuta ingaggiare un’aspra lotta nei tribunali perché le libertà garantite dalla Costituzione fossero rispettate.

Una lotta

Mentre si cercava di esercitare la libertà religiosa, i credi delle minoranze ne hanno a volte sofferto. Per esempio, alla fine degli anni trenta e al principio degli anni quaranta i testimoni di Geova furono perseguitati negli Stati Uniti. Furono loro negati i diritti costituzionali non solo con interventi di turbe, ma anche ad opera di certe autorità prevenute.

Di conseguenza, i testimoni di Geova dovettero portare molte cause davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Felicemente, con una decisione dopo l’altra questa corte suprema respinse le forze dell’oppressione. La libertà di religione fu difesa.

Questa libertà è stata molto utile ai testimoni di Geova per compiere la loro opera di predicazione in tutta la terra, poiché la loro sede centrale si trova negli Stati Uniti. E non c’è dubbio che le libertà fondamentali di religione, assemblea, parola e stampa garantite dalla Costituzione sono state importanti per tutte le religioni del paese.

Questo contrasta con la situazione esistente in molte altre nazioni. Basti pensare come tale opera di predicazione fu soppressa nella Germania hitleriana. Né oggi è possibile compiere apertamente tale opera nei paesi comunisti e in alcuni altri paesi dittatoriali dov’è proibito adorare Dio liberamente.

Quindi, sono state impegnate dure lotte per fare rispettare le libertà fondamentali desiderate dal popolo. Negli Stati Uniti sono ancora rispettate.

Meglio che non avere affatto libertà

È meglio tollerare gli abusi della libertà piuttosto che non avere affatto libertà. E la celebrazione stessa del Bicentenario ne è un esempio. Sebbene in occasione del 200º anniversario della nazione molti gruppi abbiano tenuto assemblee dignitose, altri se ne sono serviti per fini egoistici.

U.S. News & World Report dichiara: “Se non si sta tutti attenti, quest’anno potrà essere ricordato come il 200º anniversario dell’agente pubblicitario americano. Il subbuglio per speculare sulla celebrazione del Bicentenario sta raggiungendo proporzioni assurde”.

La rivista dice che si possono comprare “magliette a giro collo, secchielli per il ghiaccio [del Bicentenario], riproduzioni della sedia di John Hancock, pezzetti di legno della Independence Hall originale, riproduzioni delle pistole di George Washington, penne a sfera del Bicentenario, un sedile per il gabinetto bianco, rosso e blu, e il sacco dell’immondizia con su la Campana della Libertà”.

Anche The Wall Street Journal fece un commento: “Triste a dirsi, il Bicentenario ha attirato più di quanto non fosse necessario . . . un volgare commercialismo vestito di colori patriottici”.

Ha pure attirato i turisti nei luoghi storici. In certi casi i turisti non hanno rispettato i diritti degli abitanti del posto. Per esempio, in un quartiere di Filadelfia i visitatori si sono riversati nelle strade storiche, sbirciando nelle finestre delle case di privati cittadini e spargendo rifiuti sui marciapiedi e sulle strade.

Una donna, disperata, disse che finalmente aveva trovato il modo di tenere lontani i turisti troppo curiosi. Affermò di aver copiato dal passato, cominciando a disfarsi delle immondizie con il metodo seguìto da alcuni suoi antenati delle colonie: gettandole dalla finestra del primo piano! “Se questo non tiene lontani i turisti, non so cosa ci voglia”, dichiarò.

In qualche luogo, alcuni hanno insistito che i dipendenti si vestissero di un certo colore o adottassero una certa pettinatura per osservare il Bicentenario. Ma tentando di costringere qualcuno a fare tali cose si va contro le libertà stesse commemorate dal Bicentenario.

Naturalmente, se un abuso diventa intollerabile, si può ricorrere alle corti del paese. Tali corti sono obbligate a proteggere le libertà costituzionali. Ma, ripetiamo, è meglio che ci siano abusi della libertà piuttosto che non avere affatto la libertà.

È vero che negli Stati Uniti molti hanno goduto di queste libertà fondamentali. Ma per altri i nobili ideali di libertà incorporati nella Dichiarazione di indipendenza e nella Costituzione sono stati una grande illusione. Per chi? E in che modo?

Alcuni hanno goduto pienamente della libertà, ma per altri gli abusi sono stati disastrosi.

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