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  • Il cristianesimo ha un simbolo visibile?

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Svegliatevi! 1977
g77 8/5 pp. 27-28

Qual è la veduta della Bibbia?

Il cristianesimo ha un simbolo visibile?

IN TUTTA la storia umana le religioni del mondo hanno adottato numerosi simboli visibili. Stelle, mezzelune, pesci, draghi, garguglie: questi e molti altri simboli sono apparsi negli scritti e nelle rappresentazioni artistiche dei sistemi religiosi del mondo.

Il cristianesimo ha un simbolo visibile? Pensate alla croce? Che dire della figura di un pesce, che appare su alcuni antichi manufatti messi in relazione con i cristiani? O c’è forse qualche altro simbolo visibile che rappresenta il cristianesimo?

Consideriamo prima la croce. Molte traduzioni italiane delle Scritture Cristiane impiegano la parola “croce” per intendere lo strumento su cui fu inchiodato Gesù, perché vi morisse. (Filip. 2:8, La Bibbia di Gerusalemme) Ma era davvero a forma di croce?

The Imperial Bible Dictionary spiega: “La parola greca per croce, staurós, significava propriamente un palo diritto, o un pezzo di palizzata, a cui si poteva appendere qualsiasi cosa, o che si poteva usare per recintare un appezzamento di terra. . . . Anche tra i Romani la crux (da cui deriva la nostra [parola] croce) pare fosse in origine un palo diritto”. È vero che ogni tanto questi termini venivano usati anche per intendere oggetti a forma di croce. In questi casi, tuttavia, il contesto dei racconti dove sono impiegate queste parole descrive delle croci. Ma questo non è il significato basilare né del greco staurós né del latino crux.

Inoltre, la Bibbia si riferisce allo strumento su cui Gesù morì anche con la parola greca xylon. Secondo il vocabolario greco-italiano di Lorenzo Rocci (Editr. Dante Alighieri), questa parola significa “legno . . . pezzo di legno; tronco; . . . b) albero”. Nella versione di F. Nardoni (Na) questa parola è resa “legno”, come in Atti 5:30, dove leggiamo: “Iddio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo al legno”. — Vedi anche Atti 13:29, La Bibbia Concordata; Galati 3:13; 1 Pietro 2:24, Na.

Ma gli scrittori del principio dell’Èra Volgare non affermano che Gesù morì su una croce? Per esempio, Giustino Martire (114-167 E.V.) descrisse in questo modo ciò che credeva fosse il tipo di palo su cui morì Gesù: “Infatti, un’asta è posta verticalmente, e il suo braccio superiore sporge verso l’alto, quando vi si applica l’altra asta, le cui estremità appaiono come bracci uniti a quello superiore”. Questo indica che Giustino stesso credeva che Gesù fosse morto su una croce.

Tuttavia, Giustino non fu ispirato da Dio, come lo furono gli scrittori biblici. Egli nacque oltre ottant’anni dopo la morte di Gesù, e non fu testimone oculare di quell’avvenimento. Si crede che descrivendo la “croce” Giustino si basasse su uno scritto precedente chiamato “Lettera di Barnaba”. Secondo questa lettera non biblica, la Bibbia narrerebbe che Abraamo circoncise trecentodiciotto uomini della sua casa. Poi attribuisce un significato speciale a una cifra in lettere greche equivalente a 318, cioè IHT. Lo scrittore di questa opera apocrifa afferma che IH rappresenti le prime due lettere di “Gesù” in greco. La T è considerata la forma del palo su cui morì Gesù.

Riguardo a questo passo, la Cyclopædia di M’Clintock e Strong dichiara: “Evidentemente lo scrittore non conosceva le Scritture Ebraiche, e commise [anche] l’errore di supporre che Abraamo conoscesse l’alfabeto greco alcuni secoli prima che esso venisse all’esistenza”. Un traduttore inglese di questa “Lettera di Barnaba” spiega che contiene “numerose inesattezze”, “interpretazioni assurde e insignificanti della Scrittura”, e “molti sciocchi vanti di superiore conoscenza a cui lo scrittore si abbandona”. Fareste assegnamento su un tale scrittore, o sulle persone che lo seguirono, per avere informazioni accurate in merito al palo su cui morì Gesù?

La croce non divenne un simbolo popolare nella cristianità che nel quarto secolo E.V., quando l’imperatore romano Costantino adottò il labaro, un vessillo recante il simbolo [Carattere greco in originale]. Tuttavia, esso rappresentava non il palo su cui era morto Gesù, ma le lettere greche chi (X) e ro (P) sovrapposte. Molti cominciarono a considerare questo simbolo come la rappresentazione delle prime due lettere della parola Cristo (CHRistòs)a in greco.

Che dire del simbolo del pesce? Si sono ritrovati oggetti fatti risalire al secondo secolo E.V. recanti questa figura insieme alla parola greca per pesce, ICHTHYS. Molti comprendono che questo sia un segno convenzionale dell’espressione greca Iesous CHristòs THeou Yiòs Sotér, che significa “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”. Il pesce è veramente un simbolo cristiano?

Secondo l’Interpreter’s Dictionary of the Bible, nell’antico simbolismo pagano il pesce appare di frequente, spesso indipendentemente da scene acquatiche. “In tali casi”, fa notare quest’opera di consultazione, “parrebbe avere un significato simbolico, rappresentando possibilmente divinità, potere, fecondità, ecc.”

La stessa pubblicazione osserva inoltre che certi Giudei adottarono il simbolo del pesce da usanze religiose pagane, e aggiunge: “È probabile che le considerazioni menzionate [a questo riguardo] spieghino in parte la comparsa del pesce nelle rappresentazioni artistiche delle catacombe cristiane più antiche. Quanto presto la parola greca per ‘pesce’ (ichthýs) fosse interpretata come un segno convenzionale di ‘Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore’ . . . non sappiamo; ma una volta fatta questa identificazione, il pesce divenne un regolare simbolo cristiano”.

Però la Bibbia non addita nessun simbolo visibile del cristianesimo. Perciò i cristiani devono fare attenzione a non adottare un tale simbolo. Per esempio, su alcuni edifici e Sale del Regno dei Testimoni di Geova sono rappresentate delle torri di guardia. Non c’è nulla di male in esse prese a sé. Forse aiuteranno a riconoscere che tali edifici sono di proprietà dei Testimoni di Geova. Tuttavia, non si dovrebbero mai considerare tali cose con riverenza, come se fossero un simbolo visibile del cristianesimo. Gesù insegnò che, anziché mediante simboli visibili, “da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:35.

Mentre i simboli visibili sono sempre stati un aspetto delle religioni non bibliche, nel cristianesimo dei primi tempi erano assenti. Come nel primo secolo, così oggi i veri cristiani devono attenersi alla norma delle Scritture: “Camminiamo per fede, non per visione”. — 2 Cor. 5:7.

[Nota in calce]

a Su questo punto, The Companion Bible fa i seguenti commenti nell’Appendice 162 su “La croce e la crocifissione”:

“Le croci erano usate come simboli del dio sole babilonese, [Simbolo grafico], e si vedono per la prima volta su una moneta di Giulio Cesare, 100-44 a.C., e poi su una moneta coniata dall’erede di Cesare (Augusto), 20 a.C. Sulle monete di Costantino il simbolo più frequente è [Carattere greco in originale]; ma si usa lo stesso simbolo senza il cerchio intorno, e con le quattro braccia verticali e orizzontali uguali; e questo era il simbolo specialmente venerato come ‘ruota solare’. Bisogna dire che Costantino era un adoratore del dio sole, e non entrò nella ‘Chiesa’ che un quarto di secolo dopo aver visto tale croce nei cieli. . . . Il Signore fu messo a morte su un palo diritto, e non su due pezzi di legno messi ad angolo”.

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