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  • g78 22/5 pp. 12-17
  • Come evitare l’abuso di alcool

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  • Come evitare l’abuso di alcool
  • Svegliatevi! 1978
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  • Come gli adulti possono prevenire il vizio
  • Per non danneggiare l’organismo
  • Chi beve troppo
  • L’aiuto più valido
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Svegliatevi! 1978
g78 22/5 pp. 12-17

Come evitare l’abuso di alcool

PER quanto riguarda l’abuso di alcool, “val meglio prevenire che curare”. È senz’altro molto meglio non acquisire una dipendenza dall’alcool che doverne poi subire le conseguenze.

Si dovrebbe cominciare a “prevenire” dall’infanzia. I bambini dovrebbero imparare dai genitori qual è la veduta corretta dell’alcool. I genitori esercitano un’enorme influenza sui figli con le loro parole e azioni. Quando i genitori sono morigerati nel bere, i figli, crescendo, non penseranno che sia normale per gli adulti bere abitualmente e molto.

Quando e se i genitori decidono che un figlio o una figlia è abbastanza grande da bere ogni tanto una bevanda alcolica (tenendo conto delle leggi locali), dovrebbero spiegare bene perché bisogna stare attenti. Il giovane è molto inesperto, il suo corpo è più piccolo e non è avvezzo all’alcool, quindi non può smaltirlo altrettanto bene.

Come gli adulti possono prevenire il vizio

Anche per gli adulti, la cosa migliore è prevenire il vizio. Essi dovrebbero riconoscere l’alcool per quello che è: una bevanda che può dare un certo piacere, ma che può diventare una mortale minaccia per chi ne abusa.

Se date un trattenimento, non pensate di dover offrire alcolici senza un limite. Offriteli con moderazione, se mai decidete di offrirli. Abbiate a disposizione anche degli analcolici, e non fate sentire a disagio un ospite se preferisce una bibita. E se un ospite beve uno o due bicchierini, il padrone di casa accorto baderà di non continuare a offrire alcool illimitatamente. Non tentate di costringere gli ospiti a bere, riempiendo il loro bicchiere sia che lo vogliano o no.

Se siete ospiti, non sentitevi obbligati a continuare a bere solo perché si continuano a servire alcolici. Se il padrone di casa è troppo “insistente” con gli alcolici, potete rifiutare cortesemente, aggiungendo qualcosa di questo genere: “Non posso prendere altro” o: “Per questa volta basta così”. Se, nonostante il vostro rifiuto, il padrone di casa vi versa ugualmente da bere, non siete obbligati a bere. Il vostro “No” sia “No”. Il bravo padrone di casa dovrebbe riconoscerlo.

Il padrone di casa dovrebbe prestare speciale attenzione a tarda sera quando gli ospiti devono tornare a casa in automobile. Continuando a offrire alcolici a notte inoltrata, od offrendo all’ospite “l’ultimo bicchierino della serata”, non gli fate un piacere. Può costare la vita a lui e ad altri innocenti.

A tarda notte il numero di quelli che guidano in stato di ebbrezza aumenta. Se quindi vi trovate al volante a quell’ora, procedete con estrema cautela. Questo vale particolarmente nei fine settimana o nei giorni festivi, quando c’è la tendenza a bere di più.

Inoltre, quando siete al volante di un’auto, non insistete sul “diritto di precedenza”. Chi è sotto l’influenza dell’alcool ignora spesso il codice della strada. Ricordate che circa metà di coloro che hanno perso la vita in incidenti automobilistici “aveva ragione”. Non erano stati loro a causare l’incidente. Ma persero ugualmente la vita.

Al principio dell’anno scorso il comandante in capo delle truppe americane in Europa prese un provvedimento di vasta portata che è un esempio di cosa fare per prevenire l’abuso di alcool. Ai suoi ufficiali disse: “Sapete bene che nell’Esercito americano di stanza in Europa l’abuso di alcool ha raggiunto proporzioni tali che dobbiamo unire tutte le nostre forze per affrontare direttamente il problema”. Per ridurre il consumo di alcolici, il generale ordinò la soppressione dell’“Ora della felicità” osservata nei circoli dell’esercito in tutta Europa. Questo era un periodo di circa due ore, la sera presto, un giorno la settimana, in cui gli alcolici erano venduti a metà prezzo. Questo provvedimento fu preso nel tentativo di scoraggiare l’abuso di alcool.

Per non danneggiare l’organismo

È utile anche sapere come l’organismo elimina l’alcool. In tal modo chi beve può capire meglio come non abusare del suo organismo.

Gli alcolici non sono elaborati dal corpo esattamente come avviene per la maggioranza degli alimenti. La maggioranza degli alimenti sono ossidati lentamente in diversi stadi, prima nello stomaco e nell’intestino tenue. Questo consente alle sostanze nutritive dei cibi d’essere assorbite dal torrente sanguigno per venire distribuite ad altre parti del corpo. Ma l’alcool è assorbito dallo stomaco e dall’intestino tenue pressoché inalterato. Quindi è trasportato dal sangue al fegato.

Il fegato ossida l’alcool a un determinato ritmo. Quando ne riceve più di quello che può metabolizzare rimanda il resto al torrente sanguigno, non ossidato. Esso viene trasportato al cuore, che lo pompa nel sistema circolatorio tramite cui giunge in altre parti del corpo. Infine torna al fegato, che ne ossida un altro po’, rimandando indietro il resto. Questo processo continua finché è completamente ossidato.

Quando una bevanda alcolica — liquore “forte”, vino o birra — è sorseggiata lentamente e non “tracannata”, il fegato può metabolizzare l’alcool più facilmente. Lo riceve in quantità che può ossidare. Ne invierà relativamente poco al torrente sanguigno senza che sia stato ossidato.

Il bevitore medio non può far nulla per accelerare il processo di ossidazione da parte del fegato. Non lo si può accelerare bevendo caffè nero, facendo docce fredde o respirando profonde boccate d’aria fresca. La cosa migliore per non danneggiare l’organismo è di bere solo qualche drink, di berlo lentamente e di lasciar passare un certo tempo fra l’uno e l’altro. Questo vale non solo per il whisky, ma anche per altri alcolici, perché una lattina di birra o un bicchiere di vino contengono la stessa quantità di alcool di un bicchierino di whisky.

Chi beve troppo

Tuttavia, che dire se il bere è già divenuto un grave problema? Che cosa può fare l’individuo per aiutare se stesso? Che cosa possono fare gli altri?

Tale individuo deve ammettere onestamente che ha il problema dell’alcool. Non deve illudersi pensando di poter smettere di bere quando vuole. Troppi alcolisti continuano a illudersi in questo modo, continuando a bere finché non si rovinano la salute, impazziscono o muoiono a causa del bere.

Il primo passo per chi ha il problema del bere è di riconoscerlo, così potrà essere aiutato. Se non lo ammette, ci sono poche probabilità che corra ai ripari in tempo. Ma nella maggioranza dei casi, gli alcolisti non ammettono di esserlo. Il processo mentale che li ha portati all’alcolismo impedisce loro di fare qualsiasi cosa in merito. Per tale ragione la famiglia e gli amici di un tale individuo dovrebbero cercare di aiutarlo.

Si può contare che gli organi ufficiali risolvano il problema? Certo, in diversi paesi ve ne sono alcuni che possono essere d’aiuto. Ma notate cosa dice World Health: “Finora il numero dei paesi in cui i problemi causati dall’alcool sono stati adeguatamente affrontati è piccolo. Una simile inerzia nei confronti di una malattia infettiva che causasse danni di tale entità sarebbe considerata una seria negligenza, e qualsiasi problema di ‘droga’ di simili dimensioni sarebbe senz’altro motivo di allarme”.

Perché? World Health risponde: “In tantissimi paesi [l’alcool] è la droga di elezione della società, la droga accettata, prediletta, letteralmente venerata. . . . L’alcool è divertimento, ospitalità, amicizia, festa, un tonico per i nervi bell’e pronto, virilità, romanticismo, celebrazione, il bicchierino con cui si suggella la conclusione di un affare, risa, snobismo e simbolo sacro. Cosa faremmo senza di esso? Come può esser vero che minaccia la salute? Chiunque assuma una veduta contraria è respinto come guastafeste”.

Tuttavia, come precisa la pubblicazione, l’abuso di alcool è una grave minaccia per la salute, la felicità e la vita stessa. Ma non si deve supporre che qualche istituzione risolva il problema.

Né si dovrebbe pensare di poter diventare alcolisti e poi di guarire con qualche trattamento medico. Non esiste “cura” medica per l’alcolismo. Anche se varie cose possono essere utili, come una migliore alimentazione e nutrizione, il sopperire al basso contenuto di zuccheri nel sangue, farmaci e ospedalizzazione, ci vuole ben altro. Il problema fondamentale è ancora nella mente e nel cuore dell’individuo.

L’alcolista che è stato curato solo “clinicamente” senza prestare la debita attenzione al motivo per smetter di bere e ad altri simili fattori ritorna quasi sempre all’alcool. I fattori principali per la guarigione sono: cure precoci, il vivo desiderio e la determinazione del paziente di migliorare e l’aiuto di quelli che gli sono vicini.

Alcuni psichiatri credono che per convincere l’individuo a smettere di bere sia utile discutere con lui i problemi dell’alcolista e dirgli quali sono le conseguenze dell’alcool per l’organismo; tuttavia, il dott. Benjamin Kissin di New York afferma: “Non l’ho trovato molto soddisfacente qui in clinica. Non basta”. E aggiunge: “Cerchiamo di cambiare il modello di vita”.

È senz’altro indispensabile cambiare il modello di vita. È pure necessario troncare i contatti poco salutari, abbandonare quelli che non sono veri amici ma che incoraggiano a bere. Tuttavia, da dove può venire tale forte motivo che aiuti a cambiare tutto il proprio modello di vita?

L’aiuto più valido

C’è una fonte il cui aiuto si è dimostrato più valido di qualsiasi altro. Ha aiutato molti ad avere il giusto motivo, la giusta disposizione di mente e di cuore. È la fonte più potente dell’universo, l’Onnipotente Dio stesso.

Geova Dio creò l’uomo. Sa come l’uomo può meglio risolvere i suoi problemi, come può meglio resistere alle pressioni e ai sentimenti. Pertanto, chi si rivolge a tale fonte, può sperare di ricevere il migliore aiuto possibile.

Un modo per ottenere questo aiuto è tramite gli ottimi consigli contenuti nel libro che Dio ha fatto scrivere per guidare l’umanità, cioè la sua Parola, la Sacra Bibbia. Dalla Bibbia apprendiamo perché la vita è così piena di problemi e anche qual è la meravigliosa soluzione che Dio promette. Ci dice che Dio si propone di porre fine a questo attuale mondo insoddisfacente, pieno di guai. Egli lo sostituirà con un giusto nuovo ordine, un paradiso terrestre, dove tutte le cose cattive oggi così prevalenti non esisteranno più. (Luca 23:43; Riv. 21:4, 5) Quindi un potentissimo incentivo per “cambiare il modello di vita” è quello di conoscere lo scopo della vita e ciò che riserva il futuro.

La Bibbia indica che certuni che un tempo erano ubriaconi smisero di bere quando acquistarono conoscenza dei propositi di Dio. Essa menziona gli ubriaconi insieme a fornicatori, idolatri, ladri e altri, e poi dice: “E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti”. — 1 Cor. 6:9-11.

Poiché è senz’altro possibile liberarsi dall’alcolismo, la Bibbia consiglia: “Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. (Col. 3:9, 10) Questa accurata conoscenza della Parola di Dio può provvedere il motivo necessario per cambiare il modello di vita.

C’è un’altra cosa. Chi desidera sinceramente vincere il vizio dell’alcool, può anche chiedere aiuto a Dio perché gli dia un certo grado della Sua potenza. Si può chiedere la potente forza attiva di Dio, il suo spirito santo. Gesù Cristo disse: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. . . . il Padre che è in cielo darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!” — Luca 11:1-13.

A questo riguardo, citiamo solo uno fra i tanti esempi, quello di un uomo in un paese sudamericano che si stava rovinando la vita a causa dell’alcool. Era spesso ubriaco, perdeva dei buoni impieghi, sperperava il denaro e aveva ridotto la famiglia in povertà. Spesso gozzovigliava per parecchi giorni e finiva in prigione. Minacciò ripetutamente la moglie di violenza ed essa reagì in vari modi, inclusa la minaccia di andarsene portando via i tre figli.

Ma poi la moglie cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Apprese dalla Parola di Dio come deve comportarsi la moglie con il marito, anche se alcolizzato. Cominciò a trattarlo meglio. Col tempo egli lo notò e volle sapere cosa aveva prodotto in lei questi ottimi cambiamenti. E anche lui cominciò a studiare la Bibbia. Più imparava, meno beveva.

Quindi accettò di farsi curare per disintossicarsi. Ma non finì la cura. Perché no? Disse che le cose imparate gli avevano dato abbastanza forza di volontà per smettere di bere. E così fu, poiché smise completamente. Cambiò anche le sue compagnie, rifiutando di partecipare alle baldorie che i suoi amici di un tempo facevano ancora.

Di conseguenza, tutta la sua vita migliorò. La sua famiglia era molto più felice, aveva migliori rapporti con gli altri, riuscì a tenersi il lavoro e poté permettersi un’abitazione migliore. Una cosa molto interessante a questo riguardo è il fatto che — e sono le sue parole — tutto questo è stato possibile non a motivo delle cure mediche, ma grazie alla determinazione ottenuta con l’aiuto della Bibbia, alla preghiera, all’aiuto di sua moglie e ai compagni che l’hanno incoraggiato.

Né questo è un caso isolato. In diverse parti del mondo ci sono state molte esperienze analoghe indicanti che l’alcolismo si può vincere.

Tuttavia, una volta vinta la dipendenza dall’alcool, bisogna stare molto attenti. Per la maggior parte degli ex alcolisti, il consiglio migliore riguardo agli alcolici è questo: non toccateli! Quasi tutti gli esperti sono d’accordo che, per gli ex alcolisti, la cosa migliore è la totale astinenza dall’alcool. Una percentuale relativamente piccola riacquista il controllo di sé fino al punto di poter bere alcool con moderazione senza tornare ad abusarne. Ma la maggioranza degli altri non ci riesce.

Pertanto, sebbene le bevande alcoliche possano in certo qual modo rendere la vita più piacevole, si devono trattare come si tratterebbe un oggetto esplosivo: con estrema cautela. Altrimenti, l’“esplosione” creerà problemi così gravi che potrebbero anche uccidere.

[Immagine a pagina 15]

Sappiate dire basta; se il padrone di casa è troppo “insistente” con gli alcolici, rifiutate cortesemente

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