Perché allacciare le cinture di sicurezza?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Terranova
IN QUELLA fredda mattina di gennaio era spuntato il sole sulla penisola di Burin. Dopo la gelida pioggia della notte la strada era rimasta coperta da un infido strato di ghiaccio scintillante. Per le 10 il sole aveva fatto sciogliere il ghiaccio, e le condizioni di guida erano apparentemente ideali. A insaputa del rappresentante che correva verso casa in direzione nord e della famiglia diretta in città a sud, la strada era molto sdrucciolevole nel punto rimasto in ombra a causa del roccione al lato della strada. In quel breve tratto ghiacciato, la macchina del rappresentante slittò ed egli perse il controllo della vettura, investendo l’auto della famiglia e finendo giù nella scarpata. Alle 11 di quella mattina una giovane donna e madre di quattro figli giaceva moribonda all’ospedale, mentre il rappresentante gravemente ferito attendeva agonizzante l’arrivo dell’ambulanza. Tutti avevano dimenticato di allacciare le cinture di sicurezza.
Anche se i particolari variano, questa triste storia si ripete migliaia di volte all’anno sulle strade e decine di migliaia di persone restano uccise o ferite in incidenti automobilistici. Nel 1978 oltre 50.000 persone perirono sulle strade degli Stati Uniti. Molti altri sono morti in altri paesi. Nonostante gli sforzi concertati compiuti in anni recenti per migliorare la sicurezza dei viaggi in automobile — cruscotti imbottiti, alberi dello sterzo rientranti, carrozzerie rinforzate, più bassi limiti di velocità e migliore sorveglianza della polizia — resta il fatto che ogni volta che si sale su un’automobile si corre il rischio di restare feriti o uccisi. Tutti coloro che amano la vita sono vivamente interessati a questa domanda: Che si può fare per ridurre il rischio di rimanere gravemente feriti o uccisi in un incidente automobilistico?
Un suggerimento semplice ma pratico è questo: Allacciate le cinture di sicurezza.
Come funzionano le cinture di sicurezza
Comprendendo cosa succede durante uno scontro si apprezza il valore delle cinture di sicurezza. Quando ad esempio una macchina che viaggia a cinquanta chilometri orari sbatte contro un ostacolo solido, avvengono in effetti due scontri: (1) Lo scontro dell’auto, in cui la vettura investe l’ostacolo, si deforma e poi si arresta in un decimo di secondo circa, e (2) lo “scontro della persona”, in cui il suo corpo è lanciato con gran forza contro qualche parte dell’abitacolo. Nel decimo di secondo in cui la macchina si arresta, il corpo della persona continua a muoversi alla velocità di cinquanta chilometri orari. Quindi, allorché il corpo sbatte contro qualche parte di vetro o di metallo, di solito il passeggero resta gravemente ferito o ucciso perché il corpo assorbe la maggior parte dell’impatto.
Allo stesso modo, in uno scontro alla velocità di cinquanta chilometri orari, il muso della macchina al momento dell’impatto cede forse di mezzo metro, schiacciandosi e piegandosi. Ma quando il passeggero va a sbattere contro il cruscotto o il parabrezza, di solito si ferma su una distanza molto inferiore, da 2,5 a 5 centimetri. Questa differenza nella distanza d’arresto significa che la persona si fermerà molto più bruscamente della vettura. Per dare al corpo la possibilità di fermarsi più gradualmente, riducendo così di parecchio l’impatto che subisce, bisogna utilizzare tutta la distanza d’arresto della macchina. A questo servono le cinture di sicurezza. Trattenendo la persona sul sedile, la cintura la rende parte della vettura. Si può capire l’effetto delle cinture di sicurezza paragonando le conseguenze di una caduta su terreno soffice e quelle di una caduta da una certa altezza sul cemento. Il terreno soffice cede, forse di cinque centimetri, offrendo una maggiore distanza d’arresto e riducendo l’impatto. Il cemento, che non cede, arresta l’individuo molto più bruscamente, causando maggiore impatto e, di conseguenza, maggior danno. Come il terreno soffice che cede, la cintura di sicurezza offre al passeggero un altro mezzo metro in cui fermarsi. L’impatto, considerevolmente ridotto, è sostenuto dai fianchi e dalle spalle, e queste parti del corpo possono resistere meglio all’impatto.
Le cinture di sicurezza servono veramente?
In anni recenti, gli esperti hanno effettuato estese ricerche di laboratorio e indagini sul luogo degli incidenti per determinare i pregi e le limitazioni delle cinture di sicurezza. Per esempio, in un rapporto del 1966, N. I. Bohlin dice che esperimenti effettuati con manichini dotati di speciali strumenti e con volontari in incidenti simulati hanno permesso di stabilire innegabilmente l’utilità delle cinture di sicurezza per ridurre sensibilmente il rischio di restare feriti o uccisi. I dati a conferma di questa conclusione sono stati raccolti da registrazioni di strumenti e da pellicole di scontri telecomandati viste al rallentatore.
Naturalmente, gli esperimenti di laboratorio non possono simulare gli scontri effettivi più complessi. Perciò équipe di ingegneri e medici hanno studiato incidenti reali. Quali sono state le loro conclusioni? Secondo l’opuscolo The Human Collision (pubblicato dal ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni dell’Ontario [Canada]), circa metà o più dei morti e dei feriti gravi in incidenti si sarebbe potuto evitare usando cinture di sicurezza di tipo misto. Per giunta, nei paesi dove le cinture di sicurezza sono obbligatorie gli esperti hanno fatto delle statistiche. Per esempio, il ministero dei Trasporti dell’Ontario riferisce che nel 1976, in quella provincia, rimasero coinvolti in incidenti 61.221 automobilisti che non avevano allacciato le cinture di sicurezza, e 335 rimasero uccisi. Gli automobilisti che avevano allacciato le cinture furono coinvolti in 269.772 incidenti, però i morti furono solo 153. Si è dunque pervenuti alla conclusione che ‘l’automobilista con la cintura di sicurezza ha dieci volte più probabilità di cavarsela in uno scontro di colui che non mette la cintura’.
Anche un rapporto pubblicato in Svezia a metà degli anni sessanta e che ricevette molta pubblicità, basato sullo studio di 28.000 documenti relativi a ogni specie di incidenti, indicava che gli automobilisti con le cinture riportarono circa metà delle ferite rispetto a quelli senza, indipendentemente dalla velocità. Sorprendentemente, fino a 100 chilometri orari, non ci fu nessun morto tra gli automobilisti con le cinture di sicurezza. Ma persone che viaggiavano senza cinture di sicurezza rimasero uccise in incidenti a velocità inferiori a trenta chilometri orari.
Alcuni chiedono: E se la vettura finisce in acqua, o se prende fuoco? Questi timori scoraggiano molti dall’allacciare le cinture. Tuttavia i fatti mostrano che le probabilità di rimanere intrappolati in una macchina sommersa o in una vettura in fiamme sono rarissime in paragone con le possibilità di uno scontro frontale. Anche rimanendo coinvolti in uno di questi rari incidenti, le cinture di sicurezza riducono sempre il rischio di riportare una ferita che faccia perdere i sensi. Ovviamente, non si può fuggire da una macchina che affonda o che brucia se si è accasciati col cranio fratturato.
Proteggete i vostri figli
Alcuni pensano che per proteggere un bambino durante un incidente basti tenerlo ben fermo nelle braccia di un adulto. Tuttavia un bambino di 15 chili, in un urto a cinquanta chilometri orari, esercita una forza di circa 500 chili. Chi è abbastanza forte da trattenere un peso simile?
Un bambino che ha più di cinque anni, o pesa più di venti chili, può mettere una regolare cintura ventrale. Facendolo sedere su un cuscino duro, la cintura ventrale aderirà meglio ai fianchi del bambino. In questo modo sarà anche più alto e potrà vedere meglio, annoiandosi e irritandosi di meno. Si raccomanda che i bambini al di sotto dei cinque anni o di peso inferiore ai venti chili siano sistemati su appositi seggiolini ora in vendita.
“Ma il mio bambino è così irrequieto”, dicono alcuni. In principio può esserci questo problema, ma se siete pazienti e fermi il piccolo si abituerà presto al suo seggiolino. Una coppia con un bambino di quattro anni dice che il piccolo, anche se in principio obiettava, ora protesta ad alta voce quando non è assicurato al sedile.
Assicuratevi la massima protezione
La prima cosa da fare per proteggersi è sempre quella di allacciare le cinture di sicurezza. Molti incidenti mortali avvengono a bassa velocità, vicino a casa e nelle migliori condizioni di guida. Perché le cinture di sicurezza vi offrano la massima protezione è bene che aderiscano ai fianchi, che la cinghia attorno alle spalle non abbia più di cinque centimetri di gioco e che non sia attorcigliata. In secondo luogo, incoraggiate tutti i passeggeri ad agganciare le cinture di sicurezza, per loro e vostra protezione. Che il conducente abbia la cintura di sicurezza è di poca utilità se un passeggero che non l’ha allacciata diventa un proiettile dentro la sua macchina e viene scagliato contro di lui con una forza di qualche migliaio di chili.
La vita è un dono prezioso. Ha troppo valore perché la si tratti con leggerezza. Riconoscendone il valore dovremmo essere pronti a prendere le precauzioni necessarie per impedire a noi stessi e ad altri di rimanere feriti o uccisi. Facendo alcune cose dettate dal buon senso ridurremo il rischio di rimanere uccisi o feriti durante un viaggio. Dovremmo guidare con attenzione e stare all’erta, evitare di bere quando dobbiamo metterci al volante, rispettare i limiti di velocità e tenere l’automobile in buone condizioni. E una precauzione essenziale che richiede poco sforzo e solo qualche secondo è questa: ALLACCIATE LE CINTURE DI SICUREZZA!