BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g79 22/5 pp. 17-23
  • Non dimenticheranno il loro viaggio in Oriente!

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Non dimenticheranno il loro viaggio in Oriente!
  • Svegliatevi! 1979
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Un saggio di ciò che avrebbero visto poi
  • In Giappone
  • Esperienze relative alle assemblee
  • Superstizione religiosa
  • Grande contrasto
  • Successiva tappa: Corea
  • Cinesi entusiasti
  • L’ospitalità dei filippini
  • Non dimenticheranno facilmente
  • Veramente internazionale
  • Pace invece che guerra
  • Alle assemblee “Pace in terra” si prepararono per l’urgente opera
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Pace nell’Estremo Oriente: Quando?
    Svegliatevi! 1970
  • Le assemblee, una dimostrazione della nostra fratellanza
    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
  • Perché non farne la tua prima assemblea?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
Altro
Svegliatevi! 1979
g79 22/5 pp. 17-23

Non dimenticheranno il loro viaggio in Oriente!

“GIORNI indimenticabili!” Così si espresse una coppia parlando del proprio viaggio in Oriente. Questi sentimenti furono condivisi anche dai molti diversi gruppi di varie parti del globo che fecero lo stesso viaggio.

Qual era lo scopo di questo viaggio che portò a simili espressioni di apprezzamento? Assistere alla serie di Congressi Internazionali dei Testimoni di Geova “Fede Vittoriosa” tenuti verso la fine della scorsa estate dai testimoni di Geova nei paesi dell’Oriente.

Un saggio di ciò che avrebbero visto poi

Prima che le comitive partissero per il lungo viaggio in Oriente, ebbero un saggio nelle isole Hawaii di ciò che avrebbero visto poi. I visitatori furono accolti con il tradizionale calore dell’ospitalità hawaiiana.

In luglio vi furono tenuti due congressi internazionali, con più di 17.500 presenti. Oltre all’edificante programma basato sui propositi di Dio, fu offerto ai visitatori un po’ di colore locale. Per tre giorni, prima dell’inizio del programma, ci fu uno spettacolo di un’ora con canti e danze pittoresche delle Hawaii e di altre isole del Pacifico. Ci furono racconti diretti sull’andamento dell’opera in luoghi di cui molti visitatori conoscevano appena il nome, come Truk, Ponape, Palau, Kosrae e Yap.

Fu narrata un’esperienza di una ragazza di Yap, nel Pacifico occidentale. Una Testimone diciottenne desiderava moltissimo assistere all’assemblea nelle Hawaii, ma non aveva nessuna possibilità di racimolare il denaro per il viaggio. Il padre era morto e la madre l’aveva abbandonata. Per aiutarla ad assistere all’assemblea, alcuni Testimoni le regalarono quasi mezzo milione di lire. Alcuni di essi cominciarono a pescare, certe volte per sei-otto ore ogni notte, vendendo poi il pesce la mattina. Altri Testimoni raccolsero noci di cocco e le vendettero ai negozi. Fecero anche copra da vendere. Da queste attività ricavarono altre 800.000 lire, permettendo alla giovane Testimone di assistere alle assemblee non solo nelle Hawaii, ma anche negli Stati Uniti continentali e in Canada: il suo primo viaggio fuori della piccola isola di Yap!

In Giappone

Poco più di una settimana dopo cominciarono i congressi internazionali in Giappone. Delle molte comitive dirette lì, una partì da Anchorage, in Alaska, a bordo di un aereo delle aviolinee giapponesi. Uno del gruppo narra quanto segue:

“Erano passate le 5 del pomeriggio quando il gigantesco DC-10 decollò. Rimanemmo estasiati alla vista dell’impervia catena montuosa dell’Alaska sotto di noi e del monte McKinley in distanza, baciato dai raggi del sole al tramonto.

“Fu allora che udii una voce che diceva: ‘È il suo primo viaggio in Giappone?’ Era una giovane orientale, ma di San Francisco, e non era della nostra comitiva. ‘Il Giappone le piacerà’, disse, ma poi aggiunse: ‘Gli americani sono sempre così aperti e così pronti a sorridere anche agli estranei. I giapponesi non sono così di natura’. Ma l’attendeva una bella, inaspettata sorpresa.

“Ore dopo, al nostro arrivo a Tokyo fummo salutati da un’intera congregazione di Testimoni giapponesi venuti a incontrarci. Fummo contagiati dalla loro eccitazione e dalla cordialità. Ci furono grida di gioia, applausi, baci e abbracci. Questa straordinaria dimostrazione di calore fu molto commovente. Mi girai allora verso la donna che sull’aereo mi aveva parlato della natura riservata dei giapponesi e chiesi scherzando: ‘Ha detto che i giapponesi non sorridono, che sono riservati?’ Rise e si strinse nelle spalle”.

Esperienze relative alle assemblee

Le città dove si tennero i congressi furono Nagoya, Osaka, Sapporo e Tokyo. Il numero complessivo dei presenti superò i 78.000, circa 47.000 di più che nel 1973, l’ultima volta che erano state tenute assemblee internazionali in Giappone.

Quando stava per cominciare l’assemblea di Osaka, due violenti tifoni venivano verso quella città sulla costa. Oltre 800 Testimoni provenienti da Okinawa su una nave noleggiata dovettero affrontare uno di questi tifoni. Un viaggio che dura normalmente 35 ore ne richiese 64 in un mare in burrasca. La nave giunse a Osaka alle 7 del secondo giorno dell’assemblea. E dove andarono i delegati? Agli alloggi a riposare? No, andarono direttamente al congresso! E terminate le sessioni, un gruppo di questi okinawani si offrirono volontari per lavorare all’assemblea!

Molti rimasero colpiti da una commovente procedura seguita da ciascun oratore prima di pronunciare il suo discorso. A causa dei tifoni, c’era molta pioggia. Così un’anziana Testimone, che predica a tempo pieno da oltre 20 anni, era lì pronta con l’occorrente per pulire le scarpe. Toglieva la terra e il fango dalle scarpe di ciascun oratore e gliele lucidava, una versione moderna delle istruzioni di Gesù di ‘lavarsi i piedi l’un l’altro’. — Giov. 13:14.

Superstizione religiosa

Non lontano da Osaka c’è Kyoto, una città dove si trovano molti templi e santuari scintoisti e buddisti. Fu organizzata una visita ad alcuni di questi luoghi.

Ma cosa sono quelle carte legate agli alberi nei giardini dei templi? Una guida spiega che chi ha certi desideri acquista una preghiera stampata preparata per quel particolare desiderio. Quindi il compratore va presso un albero nell’area del tempio e la lega a un ramo. Non pensano a un Dio personale, ma agli “spiriti” delle persone, ora morte, che resero famoso il tempio o santuario. Credono che siano state persone potenti e che possano concedere favori dall’‘altro mondo’. Tuttavia, la Parola di Dio mostra chiaramente che i morti non sono in grado di aiutare i vivi. — Eccl. 9:5, 10.

I viaggiatori videro anche alcuni che si avvicinavano a grandi altari nei templi o santuari. Gettavano un’offerta di denaro in una grande cassa, quindi tiravano uno spago così che un blocco di legno colpiva una campana. Altri battevano le mani. Fu spiegato che con queste azioni si richiamava l’attenzione del “dio” che volevano supplicare. Si aveva l’impressione che quel “dio” dormisse o fosse assorto in qualche altra faccenda. Ai visitatori venne in mente Elia e la sua esperienza con gli adoratori di Baal. — 1 Re 18:27.

Grande contrasto

Che contrasto fra ciò e la visita ai tre edifici della filiale della Watch Tower Society a Tokyo, Numazu ed Ebina! Vi si svolgeva una frenetica attività, un’attività edificante che ha lo scopo di aiutare altri a liberarsi della falsa adorazione.

In origine l’opera in Giappone era curata dalla sede di Tokyo. Ma l’espansione dell’opera richiese la costruzione di un altro stabilimento a Numazu, ultimato nel 1972. Fino al 1978 il personale di questo stabilimento aveva stampato e spedito oltre 100 milioni di riviste Torre di Guardia e Svegliatevi!

Poiché l’opera si espandeva rapidamente fu acquistata un’altra proprietà a Ebina. Ora vi sta sorgendo uno stabilimento con una superficie complessiva, fra tutti i piani, di oltre 10.000 metri quadrati, più di tre volte lo spazio di Numazu. Tutto il lavoro è compiuto da testimoni di Geova e si prevede di finirlo entro un anno. I locali ospiteranno 350 lavoratori, una nuova rotativa offset a quattro colori e impianti per la rilegatura automatica di libri capaci di produrre oltre 40.000 libri al giorno.

Successiva tappa: Corea

Circa una settimana dopo l’inizio delle assemblee giapponesi, ne cominciarono altre in Corea. Ce ne furono quattro: una a Taegu, due a Seoul e un’altra a Taejon, con un totale di 33.181 presenti.

Uno dei visitatori d’oltremare disse in seguito: “Di aspetto e usanze molto diversi da quelli dei nostri amici giapponesi, i fratelli e le sorelle coreani furono pari a loro per ospitalità. Quasi tutte le sere i fratelli coreani vennero al nostro albergo a prendere alcuni della nostra comitiva e portarli a casa loro o in qualche altro luogo, per assaggiare la loro caratteristica cucina e partecipare ad animati raduni familiari”. In parecchi casi furono eseguiti per i visitatori musiche, canti e danze coreane. Tutti furono profondamente colpiti da questa calorosa ospitalità.

I Testimoni coreani hanno molti problemi. C’è molta opposizione familiare a causa della tradizione. Fu narrata l’esperienza di un poliziotto la cui moglie era diventata testimone di Geova. Infuriato le disse: “Se non lasci questa religione ti sparo!” Adirato tirò fuori la pistola e, per ‘salvare la faccia’, sparò contro il soffitto. In seguito comunque s’interessò della Bibbia, e ora è anch’egli un testimone di Geova, insieme a tutt’e sei i suoi figli! Recentemente è stato nominato come anziano cristiano.

Dopo il viaggio in Giappone e Corea, un visitatore esclamò: “Finora il nostro viaggio è stato come scalare una montagna, più in alto si sale maggiore è l’eccitazione. Man mano che il viaggio continuava cresceva la gioia di stare insieme ai nostri conservi di questi diversi paesi. Quindi ci siamo chiesti: C’è qualcosa che possa uguagliare quello che abbiamo visto finora?”

Hong Kong era pronta ad accogliere la sfida.

Cinesi entusiasti

Fu interessante apprendere che oltre 500 dei 750 testimoni di Geova di Hong Kong non avevano mai assistito a un congresso internazionale. Erano eccitati dalla presenza di tanti visitatori di paesi diversi. Uno disse: “Questo congresso ci aiuta a capire che persone della stessa fede possono vivere insieme in pace e armonia”. Ecco il commento di un altro: “Siamo veramente ammaestrati tutti da Geova indipendentemente da razza o colore, o dalla lingua che parliamo”.

I fratelli e le sorelle di Hong Kong diedero un caloroso benvenuto ai visitatori. Uno di essi racconta: “La loro schietta cordialità ci conquistò immediatamente. Venivano a gruppi di tre o quattro e dicevano: ‘Mi chiamo Loo Mei Ling. Ma Rose è il mio nome americano. Loo è il mio cognome. Come ti chiami tu? Raccontami un’esperienza’”.

Il programma del congresso svolto dai cinesi fu molto interessante, come anche il loro canto melodico. Tutti si rallegrarono per la presenza di oltre 1.300 persone.

Un’altra cosa indimenticabile fu quando i visitatori si unirono ai Testimoni cinesi per recarsi alle case degli abitanti di Hong Kong. Un delegato d’oltremare disse: “Così tanti di noi si impegnarono in quest’opera che sembrava che Hong Kong fosse invasa dagli occidentali. Alcuni di noi avevano imparato a memoria brevi commenti introduttivi, come ‘Jo San’, che dovrebbe significare ‘buongiorno’, secondo come si dice! Dicevamo questa frase alla porta e poi il nostro compagno o la nostra compagna cinese interveniva subito e veniva in nostro aiuto parlando al padrone di casa nella lingua locale. Questi momenti trascorsi insieme, andando alle porte, visitando la filiale o assistendo all’assemblea, ebbero su tutti noi un soddisfacente effetto spirituale”.

L’ospitalità dei filippini

Mentre agosto volgeva al termine, molte comitive fecero sosta a Manila, nelle Filippine. Vennero impiegati due stadi adiacenti nel complesso del Rizal Memorial, con un numero complessivo di oltre 35.000 presenti.

Ci fu una piacevole visita alla filiale della Watch Tower Society nei sobborghi di Quezon City. Autobus pieni di delegati stranieri si fermarono sul vialetto, e lì sul grande prato i componenti della filiale e altri erano pronti a servire cibi e bevande fresche prima che i visitatori facessero il giro dei locali.

Altri indimenticabili ricordi furono i pasti insieme ai Testimoni filippini e le loro esperienze. La sera vari componenti della comitiva si incontravano per scambiarsi idee e paragonare gli appunti.

Ma il tempo passava in fretta. Domani? Partenza per Taipei, la capitale di Taiwan, per la successiva assemblea internazionale.

Non dimenticheranno facilmente

Molti viaggiatori ricorderanno a lungo e vivamente la visita a Taiwan, con la sua movimentata capitale e le molte bellezze naturali. Ma la cosa più indimenticabile fu l’emozione di stare insieme per la prima volta ad altri Testimoni di Taiwan e vedere la loro forte fede in Dio.

In Taiwan tale fede è messa alla prova. Una ragione è che quando si diventa testimoni di Geova, spesso gli altri familiari si oppongono aspramente. Tuttavia, al congresso, a cui assisterono più di 1.600 persone, quattro cinesi di famiglie diverse videro altri loro familiari essere battezzati come testimoni di Geova! Questa era la prova che il tentativo di aiutare altri familiari a conoscere le verità della Parola di Dio dà a volte buoni risultati.

Anche lì fu offerto uno speciale programma ai visitatori, che lo gradirono immensamente. Flauto, tamburi, strumenti a corda e gong si fusero insieme producendo un’incantevole armonia di suoni. I Testimoni della tribù ami, nei loro magnifici costumi, cantarono e ballarono per i visitatori.

Al termine della visita, questo commento espresse i sentimenti di tutti i visitatori: “L’amore e l’ospitalità mostrati dai fratelli di Taiwan saranno sempre nei nostri ricordi”.

Veramente internazionale

La successiva tappa del viaggio, alla fine di agosto, fu Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Vi erano rappresentati 80 diversi gruppi linguistici! Circa 1.000 visitatori (per la maggior parte bianchi) di altri paesi si riunirono insieme a circa 2.000 Testimoni locali.

L’effetto che ebbero questi vari gruppi l’uno sull’altro fu una cosa indimenticabile. Di solito i bianchi non trattano gentilmente i nativi. Tuttavia popoli di molte razze fraternizzarono sinceramente e fu mostrato vero amore.

L’assemblea con quasi 3.000 presenti fu il più grande raduno di testimoni di Geova che si fosse mai visto sull’isola. L’avvenimento “aprì gli occhi” ai 110.000 abitanti di Port Moresby.

Il potere trasformatore della Parola di Dio fu evidente in un’esperienza di un Testimone degli altipiani. In passato aveva capeggiato aspri combattimenti intertribali, ucciso parecchie persone, ferendone molte altre. Ma ora viaggia nella stessa zona dove aveva capeggiato le faide tribali, predicando la buona notizia della meravigliosa guarigione che Dio opererà sulle ferite spirituali e della guarigione fisica che avrà luogo nel nuovo ordine di Dio.

Pace invece che guerra

Con un volo di poco più di due ore i nostri visitatori si recarono da Port Moresby a Guadalcanal nelle Isole Salomone. Circa 35 anni fa questa isola comparve nei titoli dei giornali, essendo teatro della guerra del Pacifico. Negli aspri combattimenti molti persero la vita. In fondo a una baia ci sarebbero almeno 48 navi da guerra, oltre a molte navi d’altro tipo, affondate nei combattimenti.

Ma ai primi di settembre, Guadalcanal ospitò un raduno delle persone più pacifiche della terra. Assistevano al Congresso Internazionale dei Testimoni di Geova “Fede Vittoriosa” tenuto nella città di Honiara. I Testimoni occupati nei preparativi del congresso ricordarono bruscamente i giorni della guerra quando una bomba di oltre 200 chili, rimasta sepolta per tanto tempo, esplose appena fuori città.

Fra l’altro questi preparativi inclusero la costruzione di speciali alloggi per i Testimoni nativi di varie isole. Si trattava di lunghe case con pareti e tetti di foglie di palma. Alcuni Testimoni avevano lavorato ininterrottamente per parecchi mesi, prima tagliando le foglie nell’isola di provenienza, Malaita, poi portandole a Honiara dove furono cucite insieme in pannelli. Quindi vennero eretti telai di legno su cui si montarono i pannelli di foglie.

Un altro aspetto interessante fu il numero di ex pagani fra i Testimoni locali. Alcuni erano stati sacerdoti pagani, attivi adoratori del Diavolo, vissuti secondo regole in base alle quali era tambu (proibito) vivere nella stessa casa insieme a una donna, o anche mangiare cibo cucinato o preparato da una donna. Ma ora al congresso questi stessi sedevano insieme ai loro fratelli e sorelle, mangiavano cibo preparato da sorelle, ed erano felici che la pura adorazione di Geova li avesse liberati dal tambu, di cui in precedenza erano stati schiavi.

L’assemblea produsse una profonda impressione sulla comunità. La domenica del congresso il segretario comunale parlò alla radio esprimendo il suo compiacimento per la cura con cui i Testimoni avevano usato il Centro della Comunità, dove si era tenuta l’assemblea. Disse che era molto più pulito di quanto non l’avessero mai lasciato quelli che lo pulivano regolarmente. I Testimoni locali furono avvicinati molte volte da persone che li conoscevano e che dissero loro quanto erano rimaste colpite dall’organizzazione e dal programma. Fu pure piacevole vedere quasi 1.500 presenti, un massimo nelle Isole Salomone.

Dopo il congresso, i molti visitatori partirono per le rispettive case in varie parti del globo. Avrebbero ricordato le cose buone che avevano viste e provate a tutte le assemblee orientali.

Questi viaggi furono organizzati soprattutto per scopi spirituali, per stare insieme ai fratelli e alle sorelle orientali e per avere uno scambio d’incoraggiamento. Questi obiettivi furono realizzati in modo superiore all’aspettativa, per cui un visitatore fu spinto a dire: “Sono stati giorni veramente indimenticabili, giorni in cui sono stati mostrati in modo straordinario amore e ospitalità”. Pertanto si può capire perché molti dissero che, secondo loro, questa serie di assemblee internazionali era stata “la migliore finora”.

[Immagine a pagina 17]

A Honolulu erano presenti congressisti di vari paesi, incluse queste ragazze di Ponape nel Pacifico

[Immagine a pagina 19]

A Osaka, la ‘gara’ fra un abaco e un calcolatore elettronico finì ‘alla pari’; ai visitatori fu offerto anche uno spettacolo di musica suonata col ‘koto’, uno strumento a corda

[Immagine a pagina 20]

Ecco una delegata degli Stati Uniti insieme a nuovi amici all’assemblea di Seoul, in Corea

[Immagine a pagina 21]

Una mensa di Taipei con riso in abbondanza per i congressisti; e una madre della tribù ami con il suo bambino

[Immagine a pagina 22]

L’insegna di benvenuto all’assemblea di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, con indicazioni in inglese pidgin

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi