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  • Il cuculo, un astuto furfante?
  • Svegliatevi! 1980
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Svegliatevi! 1980
g80 22/4 pp. 22-23

Il cuculo, un astuto furfante?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Gran Bretagna

IN Russia lo chiamano kukusbka, in Germania kuckuck, in Francia coucou, in Olanda koekoek e in Giappone kak-ko. Ma con qualunque nome lo chiamino, sia in Scozia che sulle pendici del monte Fuji, è sempre lo stesso uccello, il cuculo comune.

Col piumaggio completamente sviluppato è un magnifico uccello, grande quasi quanto un piccione, che però pesa poco più di un etto. Di color grigio chiaro, ha il caratteristico petto barrato, con macchie e punte sulla lunga coda. Il suo “cucù” non ha eguale tra i versi degli uccelli.

Per quanto sia affascinante, questo volatile ha delle caratteristiche che lo fanno apparire come un furfante. Il cuculo comune depone le uova nel nido di altri uccelli e non si prende mai la briga di costruirsi il nido per conto proprio.

La scelta dei genitori adottivi

La femmina del cuculo sceglie un altro uccello come genitore adottivo per i suoi piccoli. Osserva il genitore adottivo prescelto mentre costruisce il nido e dopo che questi ha deposto nel nido un uovo o più, la femmina del cuculo depone un uovo in assenza dell’altro uccello. Dato che in una stagione depone da 12 a 20 uova, deve trovarsi un bel po’ di genitori adottivi.

In qualche modo misterioso la femmina riesce a mascherare abbastanza bene le sue uova da farle somigliare a quelle del genitore adottivo prescelto. Le uova del cuculo, che possono essere di cinque diverse sfumature, dal bruno al verde, e contrassegnate da varie macchie e chiazze, possono essere a forma di pera o sferiche, ma piccole in relazione con la grandezza dell’uccello.

Evidentemente l’inganno, però, non finisce qui. Alcuni dicono che la femmina toglie un uovo originale dal nido e se lo mangia o lo lascia cadere mentre vola via.

I pulcini del cuculo

Il periodo di incubazione di un uovo di cuculo è di soli 12 giorni e mezzo, per cui quest’uovo è spesso il primo del nido a schiudersi. Pare che il pulcino, circa 10 ore dopo essere uscito dall’uovo, non sopporti nessun contatto; e per questa istintiva ragione, fa disperati tentativi per estromettere dal nido le altre uova o gli uccellini. Il pulcino del cuculo ha sul dorso una cavità assai sensibile in cui riesce a far entrare l’uovo o l’uccellino che gli dà fastidio, quindi, con molti sforzi e servendosi delle ali implumi e irrigidendo le zampe, scarica il peso fuori dal nido, rimanendone l’esclusivo occupante. Gli insuccessi sono rari, anche se il pulcino è cieco, nudo e apparentemente inetto. L’istinto è così forte che riesce a sbarazzarsi di tutti i rivali che all’ora dei pasti farebbero a gara con lui.

L’esigente “cis, cis, cis” del cuculo esercita un tale potere che non solo i genitori adottivi passano tutto il tempo a cercare cibo per sfamarlo, ma anche altri uccelli si sentono costretti a lasciar cadere nella bocca sempre aperta del cuculo bocconcini prelibati destinati ai loro piccoli. Spesso essendo troppo grande per il fragile nido che non gli era destinato, si oppone vivamente a qualsiasi tipo di interferenza, fischiando con sfida e beccando furiosamente la mano dell’uomo e talvolta anche l’uccello che l’ha appena sfamato!

Sembra strano che i genitori adottivi abbiano un istinto così forte e così impellente di allevare questo uccellino tanto ingrato. Tuttavia, anche se avessero il vago sentore che questo non è uno dei loro pulcini, evidentemente è soffocato nella lotta per sfamarlo nei 20 giorni circa prima che sia pronto per badare a sé.

Misteri della migrazione

Quando cambia stagione, i cuculi si mettono in viaggio dalla Gran Bretagna diretti in Africa. Ma i piccoli partono spesso settimane dopo i genitori. Come fanno, insieme ad altri migratori, a orientarsi su vasti continenti e sopra i mari, volando spesso a grandi altezze dove probabilmente l’ossigeno scarseggia, tormentati dai venti freddi, eppure arrivare a destinazione nel momento preciso, come se il loro viaggio fosse regolato da un computer? Solo il Creatore lo sa.

In primavera ritrovano la strada del ritorno. Un anno dopo l’altro gli uccelli adulti tornano proprio nel territorio occupato l’estate prima. Ogni maschio annuncia il suo arrivo con un persistente grido, rivendicando così il suo diritto a un certo tratto di terra dove sfamarsi.

In quanto alla femmina, chi sceglierà come genitori adottivi per i suoi piccoli? Pettirossi, pispole, forapaglie comuni, cannaiole, ballerine, passere scopaiole, ciuffolotti e altri han fatto inconsapevolmente da genitori a quei piccoli ingordi. Ma la femmina ricorda la specie che l’ha allevata e sceglie la stessa specie per far covare le sue uova e allevare i suoi piccoli.

Utili abitudini alimentari

Malgrado le molte caratteristiche che depongono a suo sfavore, il cuculo comune ha alcune utili abitudini. Sempre vorace, è evidentemente questo insaziabile desiderio di cibo che lo spinge a divorare larve distruttive che altri uccelli non toccherebbero mai. Queste larve, tra cui alcune degli Arctidi, hanno peli irritanti che le proteggono da altri volatili, ma che non scoraggiano l’affamato cuculo. Due altre larve, che colpiscono il ribes, hanno una colorazione protettiva che respinge altri uccelli, ma non il cuculo, che le trova proprio di suo gradimento. Coleotteri, vermi, centopiedi sono tutti avidamente divorati da questo uccello insaziabile.

Da un punto di vista umano, il cuculo potrebbe ben essere definito un furfante, ma dopo tutto non appartiene alla specie umana. Il modo in cui impone ad altri la cura dei suoi pulcini può scandalizzare, ma gli altri uccelli non se ne lamentano. Il cuculo segue il ciclo stabilito dal Creatore, facendo la sua parte per mantenere l’equilibrio della natura. E nel farlo, affascina tutti quelli che lo osservano, e anche questo è evidentemente ciò che il Creatore si è proposto.

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