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  • g80 8/12 pp. 3-5
  • Come passerete il Natale?

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  • Come passerete il Natale?
  • Svegliatevi! 1980
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  • La data
  • L’avvenimento
  • Origini europee del Natale
  • Che dire di un Natale non religioso?
  • I cristiani dovrebbero festeggiare il Natale?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per il pubblico) 2017
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  • Dovreste celebrare il Natale?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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Altro
Svegliatevi! 1980
g80 8/12 pp. 3-5

Come passerete il Natale?

NON vedete l’ora che arrivi Natale e forse contate anche i giorni? Per milioni di persone è così. Oppure lo celebrerete con una certa indifferenza, o forse non farete festa affatto? Milioni di persone sono tutt’altro che entusiaste di questa festività. Ma voi come passerete il Natale?

Per molti il Natale è una delle occasioni più belle dell’anno. Le molte usanze differiscono da un paese all’altro, ma ciascuna nel suo modo peculiare contribuisce alla popolarità di questa celebrazione. Nell’emisfero settentrionale è il tempo per ‘sognare un bianco Natale’ con il fragrante aroma degli abeti; l’atmosfera festosa delle strade affollate e ornate di luci colorate e i compratori carichi di pacchetti dai vivaci colori; il suono di familiari canti natalizi. Nell’emisfero meridionale — in Australia per esempio — si fanno preparativi per il pranzo di Natale all’aperto, o, secondo l’usanza brasiliana, si va al mare.

Nonostante la sua diffusione, però, il numero di coloro che celebrano il Natale diminuisce. In Europa una notizia d’agenzia riferiva di recente che “per miliardi di persone, questa festa non esiste”. Spiegava che, ora che sono diventati indipendenti, alcuni paesi africani e asiatici hanno abbandonato le “feste cristiane”. Ma, anche nelle nazioni cosiddette cristiane d’Europa e delle Americhe molti hanno smesso di celebrarle. Perché?

La data

Ovviamente chi non professa il cristianesimo potrebbe essere contrario a celebrare quello che è comunemente riconosciuto come il giorno della nascita di Cristo. D’altra parte, sarebbe giusto aspettarsi che coloro che vedono in Cristo Gesù un provvedimento divino per la redenzione dell’uomo dal peccato e dalla morte dimostrassero una certa riconoscenza per questo provvedimento. Non sarebbe appropriato farlo celebrando il giorno della nascita di Cristo il 25 dicembre?

Cristo però nacque proprio il 25 dicembre? La New Catholic Encyclopedia risponde a questa domanda dicendo: “Non si conosce la data della nascita di Cristo. I Vangeli non ne indicano né il giorno né il mese”. Un corrispondente di un giornale faceva notare: “Quasi il solo punto d’accordo fra gli storici [a questo proposito] pare sia che [il giorno della nascita di Cristo] non fu il 25 dicembre”.

Questo giornalista, comunque, proseguiva dicendo: “Ciò che veramente conta è il significato dell’avvenimento commemorato”. Forse siete d’accordo. Ma non vi sembra strano celebrare il compleanno di una persona in un giorno diverso dall’anniversario della sua nascita? La data esatta non ha proprio importanza? O non si sceglierebbe piuttosto una data avente un certo fondamento, anziché una assolutamente priva di fondamento?

L’avvenimento

Per amore dell’argomento, ammettiamo che “ciò che veramente conta [sia] il significato dell’avvenimento commemorato”. Nessun cristiano negherebbe che la nascita di Cristo fu importante.

Tuttavia, per quanto la nascita di Gesù fosse importante, non poté annullare la verità biblica esposta in Ecclesiaste 7:1, dove dice che “il giorno della morte [è meglio] che il giorno della nascita”. Considerate dal punto di vista di Dio, queste parole sono facilmente comprensibili. Durante la vita l’individuo può rendere un buon servizio al suo simile e al suo Dio, facendosi una buona reputazione che non mancherà d’essere ricompensata. Alla nascita la vita inizia come un punto interrogativo. Alla morte si conclude come un punto esclamativo, e ciò che la persona ha fatto durante la sua vita rivela apertamente ciò che era in realtà.

Nel suo caso, Gesù aveva servito Dio fedelmente durante la sua esistenza preumana nei cieli. Ma avrebbe continuato così anche dopo essere nato come uomo, quando si sarebbe trovato insieme a peccatori e avrebbe subito le pressioni di Satana? Egli morì fedele, rispondendo in modo affermativo a questa domanda e assicurandosi la risurrezione in cielo con una posizione anche più alta di quella che aveva avuto prima. (Filip. 2:5-11) Quindi in un modo del tutto particolare, il giorno della morte di Cristo fu migliore del giorno della sua nascita.

Per quanto riguarda il resto dell’umanità, quale giorno le ha recato maggior beneficio? L’umanità fu riscattata quando il bambino Gesù ricevette la vita umana alla nascita, o lo fu piuttosto quando l’unto Gesù depose la sua vita umana alla morte? — Ebr. 9:14, 15.

Tenendo presenti questi fatti, non dobbiamo essere sorpresi che Gesù desse ai suoi seguaci il comando di commemorare la sua morte. (Matt. 26:26-30; I Cor. 11:23-26) E si doveva commemorare il 14 nisan, l’esatto anniversario della sua morte, secondo il calendario ebraico. Tuttavia, la Bibbia non indica in nessun punto che si dovesse celebrare anche la data della nascita di Cristo.

Anche se è sincero, chi celebra la nascita di Cristo il 25 dicembre, invece di celebrare la sua morte il 14 nisan, celebra in effetti l’avvenimento sbagliato nella data sbagliata! Com’è sorta questa confusione?

Origini europee del Natale

Siamo aiutati a capire se ricordiamo che il Natale è essenzialmente un frutto dell’emisfero settentrionale. Quando i pagani europei si convertirono al cristianesimo, fu fatto un tentativo di conservare alcune delle loro usanze e idee popolari. Il 25 dicembre, più o meno il tempo in cui i giorni ricominciano ad allungarsi, i romani adoratori del sole celebravano il natale del sole invitto (natalis solis invicti). Nel quarto secolo E.V. questa festa fu trasformata nella celebrazione della nascita del Figlio di Dio. In seguito, l’abete usato dalle tribù germaniche pagane nelle celebrazioni del solstizio invernale fu adottato come albero di “Natale”. A poco a poco, idee e usanze pagane e cristiane si fusero insieme.

Parlando di questo fatto, un giornale della Columbia Britannica diceva: “Il Natale è il prodotto della primitiva strategia sincretistica [tentativo di conciliare e unire vari sistemi di opinione religiosa] . . . Il pericolo del sincretismo e della teologia naturale è che aprono una strada a due sensi. L’intento è che la verità cristiana soppianti le credenze precristiane che dovrebbero essere chiarite, ma inevitabilmente accade anche il contrario. Cioè la verità cristiana è tinta di nozioni non cristiane, e il risultato è un’autentica paganizzazione”.

Forse ora potete capire meglio perché alcuni che hanno grande amore per Cristo e per ciò che egli insegnò hanno smesso di celebrare la festa religiosa del Natale.

Che dire di un Natale non religioso?

Indipendentemente dal significato religioso del Natale, alcuni lo celebrano semplicemente come un’occasione di festa per la famiglia, in particolare “per i bambini”. Affermano che così facendo c’è una migliore atmosfera in famiglia e si rinsaldano le amicizie.

Far doni è una bella cosa e senza dubbio ciò approfondisce i legami di affetto e amicizia tra amici e parenti. Ma certe usanze, come Babbo Natale e le calze di Natale, sono proprio necessarie per fare ai figli, ai parenti o agli amici un dono inaspettato?

Non tutti i genitori sono d’accordo che sia bene raccontare ai bambini la storia di Babbo Natale. Possono sorgere problemi, come mostra il caso di una bambina di sette anni intervistata nel Nordamerica, che disse: “Sapere che Babbo Natale non esiste mi induce a domandarmi se Gesù esiste”.

Anche un bambino canadese di dieci anni era turbato: “So che Babbo Natale non esiste. Quando ho visto la calligrafia di mia madre sui regali che mi avrebbe dovuto portare Babbo Natale, ho capito. L’ho detto ai miei. Loro hanno detto che non era una bugia, ma una fantasia, come la chiamano. Mio padre ha detto: ‘Non ti ho mai mentito in vita mia’. Ho detto: ‘E Babbo Natale e tutte le altre storie?’ Ha detto che ad alcuni ragazzi piace crederci perché è tanto divertente. Ma per me è sempre una menzogna”.

Questo dovrebbe far riflettere i grandi, in particolare i genitori. Un dono utile, fatto in un momento di necessità, non sarebbe più apprezzato di un dono fatto in una data prestabilita solo per un senso del dovere? Inoltre, far credere a un bambino che ha ricevuto un dono da un immaginario Babbo Natale è di poca utilità per rafforzare i legami affettivi fra genitori e figli.

In base a questi fatti, non è difficile capire perché alcuni, pur amando fare doni e altre cose utili per la famiglia e gli amici, hanno smesso di celebrare il Natale, sia come festa religiosa che come festa non religiosa.

[Testo in evidenza a pagina 4]

“Non si conosce la data della nascita di Cristo. I Vangeli non ne indicano né il giorno né il mese”. — New Catholic Encyclopedia.

[Testo in evidenza a pagina 4]

‘Gesù diede ai suoi seguaci il comando di commemorare la sua morte . . . La Bibbia non indica in nessun punto che si dovesse celebrare anche la data della nascita di Cristo’.

[Testo in evidenza a pagina 5]

‘Nel quarto secolo E.V. una festa osservata dai romani adoratori del sole fu trasformata nella celebrazione della nascita del Figlio di Dio’.

[Testo in evidenza a pagina 5]

Una bambina ha detto: “Sapere che Babbo Natale non esiste mi induce a domandarmi se Gesù esiste”.

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