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  • Troppi farmaci: ne siete vittime?
  • Svegliatevi! 1981
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  • Pubblicità aggressiva
  • Farmaci venduti solo dietro presentazione di ricetta medica
  • Il dilemma del medico
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Altro
Svegliatevi! 1981
g81 8/2 pp. 12-14

Troppi farmaci: ne siete vittime?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia

IL PIÙ fondamentale desiderio dell’uomo è quello di vivere. Quindi egli è sempre stato disposto a pagare bene chiunque lo aiutasse a vivere più a lungo o a liberarlo dalla sofferenza.

Nei libri dell’antichità abbondano i rimedi contro le malattie, alcuni utili, altri decisamente pericolosi. Ma la medicina non è mai stata così fiorente come nel nostro secolo. Oltre al continuo sviluppo di nuove tecniche mediche, sono stati scoperti un gran numero di farmaci. Recentemente, c’erano sul mercato circa 7.200 farmaci e combinazioni di farmaci.

Alcuni pensano proprio che le nazioni più ricche e più progredite siano quelle dove si fa un maggior uso di medicinali. Un fattore ovvio nel mercato farmaceutico mondiale è l’enorme quantità di denaro in gioco. Solo in Australia, che ha appena quattordici milioni di abitanti, vengono spesi annualmente più di 300 milioni di dollari australiani in medicinali. È possibile che il naturale interesse per la salute da parte di milioni di persone sia sfruttato dall’industria farmaceutica?

Pubblicità aggressiva

In Australia, farmacie, supermercati e molti piccoli negozi vendono medicinali che si possono acquistare senza ricetta medica. Per incoraggiare a comprarne di più, le case farmaceutiche lanciano campagne pubblicitarie aggressive molto elaborate attraverso giornali, riviste, manifesti murali, radio e televisione. Esperti di pubblicità studiano i bisogni, la mentalità e i gusti di coloro che potrebbero usare i loro specifici medicinali, e in base a ciò preparano le campagne pubblicitarie. Slogan intelligenti, pubblicità vistose e sorprendente promozione delle vendite con vari mezzi incoraggiano a comprare.

Per attirare l’attenzione vengono usati molti mezzi subdoli. Un medicinale può essere definito “nuovo” mentre in realtà è solo una diversa combinazione di vecchi farmaci. Una casa dirà che il suo prodotto è speciale perché contiene “XYZ”, mentre “XYZ” è solo il nome depositato di un comune componente. Alcuni mettono in risalto piccole differenze, spesso irrilevanti, fra il loro prodotto e quello di un concorrente. Viene fatto riferimento a prove di laboratorio o alle raccomandazioni di medici, oppure la pubblicità è presentata da una persona in camice bianco.

L’enorme popolarità degli analgesici è il frutto di una massiccia e incessante pubblicità. Il pubblico è incoraggiato a considerarli una cosa normale, a prenderli per essere aiutato a risolvere i piccoli problemi della vita. Un’efficiente organizzazione di vendite li ha messi in circolazione praticamente ovunque.

Molti medici dicono che l’aspirina (anche quella effervescente) è un analgesico efficace e relativamente innocuo. Ad ogni modo, anche semplici pillole per il mal di testa contenenti aspirina e un’altra sostanza, come la fenacetina, possono essere molto nocive e causare gravi alterazioni a carico dei reni. Quindi molte organizzazioni mediche hanno fatto intense campagne per impedire che questo tipo di farmaco si possa ottenere con la facilità di adesso. Alcuni esperti criticano la pubblicità che falsamente dice che gli analgesici sono innocui, rilassano, alleviano la tensione, calmano o stimolano.

Perciò, se acquistate medicinali senza ricetta, prima accertatevi di averne proprio bisogno. Ricordate che nessun farmaco è del tutto innocuo. L’idea che per ogni piccolo male ci sia un rimedio in farmacia può essere gradita al fabbricante di prodotti farmaceutici, ma può non essere nei vostri migliori interessi. Ricordate inoltre che questi medicinali di solito alleviano solo i sintomi di una malattia, non eliminano la causa.

Farmaci venduti solo dietro presentazione di ricetta medica

Dato che certi farmaci sono venduti solo dietro presentazione della ricetta, il medico diventa l’intermediario fra il paziente e la casa farmaceutica. I medici, essendo uomini, sono sensibili alla pubblicità. Infatti, essi ricevono una gran quantità di pubblicazioni in carta patinata, con allettanti pubblicità di prodotti farmaceutici, abilmente preparate per incoraggiare il medico a prescrivere un dato farmaco per il maggior numero possibile di malattie.

Di ogni dollaro speso dalle case farmaceutiche australiane, il venti per cento viene impiegato per la promozione delle vendite, e di questo il quarantadue per cento è speso per i rappresentanti, i quali presentano i prodotti in modo da soddisfare i bisogni del medico. Il colloquio può terminare con l’offerta di un tampone assorbente o di una penna con il nome del farmaco che vogliono sia prescritto dal medico.

Le case farmaceutiche insistono che sia della massima importanza informare i medici. Certo, può essere utile portare un medico a conoscenza di un nuovo farmaco. Tuttavia, la promozione delle vendite mira in gran parte a persuadere il medico che il nuovo tipo di un vecchio farmaco è migliore dei prodotti esistenti, creando così l’incentivo a prescrivere maggiormente i farmaci di quella casa. I medici hanno criticato certe pubblicità scorrette, perché presentano solo un lato della cosa e sminuiscono gli effetti collaterali dei farmaci.

Inoltre, l’industria farmaceutica produce costoso materiale audiovisivo, indìce conferenze e produce periodici medici, che i sanitari ricevono gratuitamente. Sebbene tutto questo possa essere utile, viene usato per il continuo sforzo promozionale.

Un aspetto poco piacevole della situazione è che molti medici, per conoscere gli impieghi e gli effetti collaterali di molti farmaci ora in circolazione, si basano sulla pubblicità delle case farmaceutiche e hanno limitati contatti con i colleghi. Non sorprende dunque che il rapporto parlamentare australiano “Buchanan” abbia osservato: “Si prescrivono troppi medicinali, e ciò si potrebbe evitare; inoltre, questo fa aumentare l’alto costo del programma [sanitario nazionale] e le malattie causate da farmaci, e riduce la futura efficacia di farmaci utili”.

La posizione del medico, tuttavia, è solo uno dei molti problemi connessi all’eccessivo uso di farmaci. Il paziente deve addossarsi gran parte della colpa.

Il dilemma del medico

Uno dei più grandi problemi che si presentano ai medici è l’avido desiderio del paziente medio di prendere medicine. A volte bastano il riposo, il tempo e ragionevoli precauzioni per riprendersi da una malattia; molti pazienti però ritengono che andare dal medico senza farsi fare una ricetta sia uno spreco di tempo e di denaro. Con la sala d’attesa gremita, il medico può non essere propenso ad accingersi alla lunga e forse ardua impresa di convincervi che le medicine non sono necessarie. Dietro le insistenze del paziente e della casa farmaceutica, può trovare più facile farvi la ricetta.

Le case farmaceutiche affermano d’essere anch’esse in una posizione difficile. Dopo il “disastro del Talidomide”, che provocò la nascita di 8.000 bambini tragicamente deformi, i governi hanno richiesto esami sempre più rigorosi prima di permettere la vendita di un nuovo farmaco. Le ricerche, la fabbricazione e la registrazione di un nuovo farmaco comportano molte spese. Non tutti i nuovi farmaci hanno fortuna sul piano commerciale. Anche quelli che hanno fortuna possono rimanere in circolazione per un tempo limitato. A volte un farmaco migliore può essere scoperto poco dopo. Quindi le case farmaceutiche desiderano che i loro farmaci siano usati il più estesamente e il più rapidamente possibile.

Che fare per proteggersi?

Cosa si può fare per non essere sfruttati da coloro che vogliono farvi comprare e usare più medicinali? Anzitutto, riconoscete che il corpo umano è fatto in modo meraviglioso e può guarire da solo da molti mali. L’Australian Prescriber ammette: “I farmaci sono importanti nella cura di molte affezioni, ma i disturbi di tanti pazienti guariscono meglio senza farmacoterapia. Il miglior trattamento non consiste sempre in pillole o medicine”. Spesso giova molto più dare al corpo la possibilità di riposarsi bene anziché imbottirlo di farmaci e costringerlo a rimanere attivo. A volte possono dimostrarsi utili certi cibi o certi rimedi naturali.

Invece di fare pressione sul medico perché vi prescriva qualcosa, aiutatelo a stabilire se la farmacoterapia è veramente necessaria nel vostro caso. Se lo è, appurate quali possono essere gli effetti collaterali o le possibili complicazioni della cura. I medici coscienziosi saranno lieti di fornirvi queste informazioni. Potrebbe il danno essere maggiore del beneficio? Che dose è veramente necessaria, e per quanto tempo?

È molto utile comprendere che gli psicofarmaci non risolvono i problemi emotivi, ma che si deve invece scoprirne la causa. Se vi è difficile affrontare la vita, forse vi basterà fare un sincero esame del vostro modo di vivere e avere il coraggio di fare i cambiamenti necessari.

Se ritenete che sia indispensabile prendere qualche farmaco, seguite attentamente le istruzioni del medico. Evitate di prendere svariati farmaci contemporaneamente, se non sotto il controllo del medico. Notate le avvertenze, come ad esempio quella di evitare alcool o di non guidare quando si prendono certi medicinali.

Certi farmaci hanno salvato milioni di vite. Hanno abbreviato i periodi di infermità e sono serviti a eliminare in gran parte il timore delle malattie. D’altra parte, molti, senza volerlo, hanno preso farmaci quando non ce n’era bisogno, hanno sviluppato un’assuefazione ad alcuni di essi e hanno contratto malattie causate dai farmaci. Ma se si vedono nella giusta luce, è improbabile che se ne divenga vittime facendone un uso eccessivo.

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