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  • g81 22/2 pp. 9-12
  • Parlano i cattolici preoccupati per la loro Chiesa

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  • Parlano i cattolici preoccupati per la loro Chiesa
  • Svegliatevi! 1981
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  • Diminuzione del clero
  • Quanti ancora i cattolici praticanti?
  • Giovani sacerdoti ribelli
  • Cosa sta facendo il papa
  • Situazione paradossale
  • “Esaminate voi stessi”
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Svegliatevi! 1981
g81 22/2 pp. 9-12

Parlano i cattolici preoccupati per la loro Chiesa

NONOSTANTE il vestito grigio di tweed, era una suora. In effetti, era l’amministratrice generale delle Sorelle della Misericordia di Potomac (Maryland, U.S.A.). Come presidentessa della Conferenza per la Leadership delle Religiose presentò papa Giovanni Paolo II a 5.000 sue consorelle a Washington. Nelle parole di benvenuto espresse la sua profonda preoccupazione per la norma del Vaticano di opporsi al sacerdozio femminile nella chiesa. Quando il papa si fece avanti per parlare all’uditorio, 53 suore, tutte in abiti borghesi, si alzarono in silenziosa protesta.

Alcuni mesi dopo, questa volta in Europa, il teologo svizzero Hans Küng, informato che Roma riteneva di “non poterlo più considerare un teologo cattolico romano”, disse con amarezza: “Mi vergogno profondamente della mia chiesa”. E perché non era più considerato un teologo cattolico? Fra l’altro, perché respingeva la dottrina dell’infallibilità papale e per i suoi dubbi sulla divinità di Gesù Cristo.

Sebbene molti cattolici appoggiassero la condanna di Küng da parte del Vaticano, 50 teologi spagnoli scrissero una lettera aperta dissentendo da Roma. Nel frattempo, 67 teologi americani e canadesi firmarono una dichiarazione obiettando all’annuncio ufficiale secondo cui Küng ‘non era più un teologo cattolico romano’.

Queste sono alcune manifestazioni della crescente preoccupazione espressa da sinceri cattolici per quanto avviene nella loro chiesa. Problemi di natura morale in seno alla chiesa influiscono in misura crescente non solo sui laici, ma anche sul clero. In realtà, dichiarazioni pubblicate dall’organo ufficiale del Vaticano, L’Osservatore Romano, indicano che i problemi esistenti fra il clero sono di grave entità. Considerate alcuni esempi:

Diminuzione del clero

L’Osservatore Romano del 16 maggio 1979 diceva: “Siamo di fronte a una forte diminuzione [di seminaristi in Italia] che, iniziatasi circa una decina di anni or sono, è proseguita costante fino ad oggi. Il fenomeno si iscrive in una più generale tendenza che caratterizza l’intera area europea”.

Negli scorsi dieci anni pertanto, stando al giornale ufficiale del Vaticano, c’è stata una continua diminuzione di candidati al sacerdozio. In effetti, come indicano i prospetti che accompagnano questo articolo, la diminuzione è stata molto grande. In Italia nel 1978 il numero dei seminaristi è stato solo di un terzo rispetto al 1962! In Francia, le ordinazioni di sacerdoti nel 1974 furono meno di un terzo di quelle del 1965!

Il giornale del Vaticano precisava: “Correlativamente alla diminuzione della popolazione seminaristica s’è verificata una forte contrazione del numero dei seminari: il loro numero complessivo è passato da 375 nell’anno 1970 a 259 nell’anno 1978. . . . dalla punta massima di 918 [sacerdoti] ordinati nel 1966 [in Italia] siamo passati alla punta minima di 384 preti novelli nel 1978”.

Questa situazione non esiste solo in alcuni paesi europei. Il giornale italiano La Stampa del 10 gennaio 1977 dichiarava: “Si calcola, infine, che [in tutto il mondo] fra il ’65 e il ’75 almeno quarantamila sacerdoti, fra diocesani e membri di ordini religiosi, abbiano abbandonato la veste talare e circa ventimila suore”.

Quanti ancora i cattolici praticanti?

Che dire intanto dei fedeli? Alcuni cattolici temono che molti possano diventare cattolici solo di nome, e citano i seguenti dati presi da pubblicazioni italiane: negli ultimi 15-20 anni coloro che assistono alla messa in Francia e in Italia sono calati più della metà. In Italia, dove si calcola che il 99 per cento della popolazione sia cattolico di nome, meno di un terzo assiste regolarmente alla messa! Ciò nonostante, l’assiduità alla messa è migliore tra gli italiani che tra i francesi, di cui solo il 16 per cento vi assiste settimanalmente.

Se i sentimenti dei giovani indicano qualcosa riguardo al futuro, i cattolici italiani hanno un altro motivo per preoccuparsi. La rivista Panorama del 14 febbraio 1978 pubblicò i risultati di un’inchiesta condotta fra i giovani italiani dai 16 ai 24 anni: solo il 12,6 per cento considerava i valori spirituali della massima importanza. Dei valori più in crisi fra i giovani sono risultati tra i primi “la religione, la Chiesa” e “la famiglia, la coppia, il matrimonio, i genitori”.

Giovani sacerdoti ribelli

Essendo diminuito il numero degli aspiranti al sacerdozio è sorta quella che viene definita la ‘crisi delle vocazioni’; quindi i seminari non possono essere troppo pignoli nella scelta di coloro che desiderano divenire sacerdoti. I risultati sono inquietanti per i cattolici, sia in Italia che nelle altre parti del mondo.

Scrivendo nel periodico italiano Seminari e Teologia del 1º dicembre 1976 un laico cattolico diceva che “in risposta alla ‘crisi delle vocazioni’ si sono spalancate le porte dei Seminari a tutti. E così, fra gli altri, il Seminario ha accolto una moltitudine scarmigliata di giovanottume”. Descriveva poi il tipo di sacerdote che usciva da tali seminari: “ribelle, presuntuoso, irriverente, quasi sempre irriducibilmente marxista”.

Questo laico cattolico, descrivendo la nuova generazione di sacerdoti italiani, continuava: “Da quelle loro stanze dissacrate, tappezzate di manifesti sovversivi . . . arruffano il popolo”, e aggiungeva: “Provasse il Vescovo a toccarli quei satanassi. L’abbiamo visto: scoppierebbe una mezza rivoluzione”. Di chi è la colpa? Questo laico concludeva: “Di chi aveva le redini e se le è fatte strappare dalle mani. Per debolezza o viltà. O perché conquistato alle ideologie dei nuovi tempi”.

Cosa sta facendo il papa

Papa Giovanni Paolo II ha fatto capire chiaramente che non permetterà a nessuno di ‘strappargli dalle mani le redini’ del comando della chiesa. Negli ultimi mesi le pubblicazioni religiose hanno parlato di un ‘giro di vite’ del papa contro la teologia liberale, la rilassatezza morale e l’agitazione fra il clero. Tuttavia, come abbiamo visto in apertura di articolo, il papa sta incontrando l’opposizione di persone influenti negli affari ecclesiastici.

A illustrare sia l’irrigidimento del papa che la natura mondiale del problema esistente fra il clero, il giornale italiano Avvenire del 22 settembre 1979 riferiva che il papa aveva pronunciato un discorso di rimprovero alla Compagnia di Gesù (i gesuiti). Egli aveva detto a questo ordine che ha membri in tutto il mondo (27.700 in 106 paesi): “Certamente non ignoro . . . che la crisi, la quale in questi ultimi tempi ha travagliato e travaglia la vita religiosa, non ha risparmiato la vostra Compagnia”. Aveva invitato i gesuiti, che “si sono fatti la reputazione di costituire il fondamento teorico per l’ingerenza della chiesa nelle questioni politiche e sociali”, a non “cedere a tendenze secolarizzatrici”. — New York Times, 7 dic. 1979.

Un sacerdote americano che risiede in Vaticano ha detto che il papa è “turbato dal generale abbassamento delle norme sessuali nella vita religiosa, nonché dall’omosessualità”, ed ha aggiunto che, a quanto si dice, molti giovani gesuiti negli U.S.A. “non credono nell’aldilà, non credono che Gesù sia il figlio di Dio, e addirittura saltano la messa domenicale”.

La condanna del teologo Hans Küng da parte del Vaticano è un altro esempio dell’irrigidimento del papa, e anche altri teologi potrebbero trovarsi nei guai. Nel dicembre del 1979 Edward Schillebeeckx, un teologo olandese liberale, fu interrogato a Roma dalla “sacra Congregazione per la dottrina della fede”. Questo comitato, che ha condannato Küng, è il moderno organismo che ha sostituito il Sant’Uffizio o tribunale dell’Inquisizione. Altri teologi, come il sacerdote francescano brasiliano Leonardo Boff, sono pure stati convocati per chiarire alcune loro affermazioni.

Durante i suoi viaggi nell’autunno del 1979 il papa rivolse ai cattolici di tutto il mondo un eloquente appello all’unità. Ribadì la necessità di aderire a rigorose norme di moralità, esprimendosi contro adulterio, omosessualità e aborto. E fu molto elogiato, perfino da non cattolici.

Nello stesso tempo, però, il papa non ha mitigato le posizioni della Chiesa Cattolica che sono impopolari presso molti cattolici, come il divieto dell’uso dei contraccettivi e il celibato obbligatorio dei sacerdoti.

Situazione paradossale

Tutto questo ha creato una situazione paradossale. Nella sua opposizione all’aborto e all’ordinazione delle donne, o nella sua difesa di una rigida morale sessuale, il papa ha invocato l’appoggio delle Sacre Scritture. Nello stesso tempo si è dimostrato molto sensibile alle critiche mosse alla dottrina dell’infallibilità del papa, dottrina che non è contenuta nella Bibbia, come fanno notare i suoi critici. Anzi, Küng dichiara che essa è contraria allo spirito della Bibbia.

I critici del papa affermano che egli non dia il giusto peso alle Scritture rifiutando di permettere ai cattolici di esercitare la propria coscienza in campi come quello della contraccezione. Tuttavia gli stessi critici sono generalmente in testa alla ‘nuova ondata’ di studiosi secondo i quali grandi porzioni della Bibbia sono “fantasia” ispirata.

Il pensiero di tali studiosi nei confronti delle Scritture fu illustrato in un articolo della rivista Newsweek intitolato “Chi era Gesù?” Esso diceva che “quasi tutti gli studiosi del Nuovo Testamento credono che almeno alcune delle parole attribuite a Gesù siano veramente sue, e si sta preparando una conferenza nazionale in cui gli studiosi cercheranno di giungere a un accordo sui brani autentici”. Quando essi citano la Bibbia come autorità, c’è da chiedersi quanto prendano seriamente i loro stessi argomenti.

“Esaminate voi stessi”

La Bibbia di Gerusalemme, una versione cattolica, consiglia a tutti i cristiani: “Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova”. (II Cor. 13:5) È appropriato che i cattolici sinceri esaminino se stessi e lo stato spirituale della loro chiesa.

Naturalmente la Chiesa Cattolica non è affatto l’unica organizzazione religiosa che oggi subisce dei cambiamenti. Varie denominazioni protestanti stanno vivamente discutendo soggetti come sacerdozio femminile, ammissione degli omosessuali nella Chiesa, ruolo della Bibbia nel magistero della Chiesa e accettazione della moralità contemporanea nella congregazione.

La vostra chiesa ha questo problema? In tal caso, avete il dovere di conoscere bene i principi scritturali attinenti. Che siate cattolici o protestanti, l’elenco di principi biblici che vedete qui accanto potrebbe esservi utile. Perché non li confrontate con ciò che dicono i capi della vostra chiesa?

[Grafico a pagina 9]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

SEMINARISTI

(in Italia)

1962 30,595

1978 9,853

[Grafico alle pagine 10 e 11]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

CLERO IN DIMINUZIONE (Sacerdoti ogni 1.000 italiani)

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

1881 1977 Dal 1881 la popolazione in

Italia è raddoppiata, mentre

(2,9) (0,72) il numero dei sacerdoti è

diminuito di metà,

da 84.834 a 40.866

FEDELI IN DIMINUZIONE

1956 69% (Percentuale di italiani

che assistono regolarmente

1977 28% alla messa)

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