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Svegliatevi! 1981
g81 22/5 pp. 9-11

Corrono!

Le statistiche mostrano che nell’Unione Sovietica il jogging fa parte della routine quotidiana di un terzo della popolazione. Secondo una recente stima, negli Stati Uniti venticinque milioni di persone corrono. Questa febbre scoppiò negli anni sessanta. Quali sono i benefici? e quali i pericoli?

“I TOPI fisicamente attivi hanno una vita del 25 per cento più lunga di quelli sedentari”. Gli esperimenti, si dice, lo hanno già comprovato. La cosa non è stata ancora dimostrata nel caso dell’uomo, ma ci sono indicazioni secondo cui la longevità è favorita dall’esercizio fisico.

Un patologo ha detto che, in base alle autopsie da lui eseguite, due decessi su tre sono prematuri e sono da attribuire al cuore di un pigro, ai polmoni di un fumatore e al fegato di un bevitore. L’Ente americano che si occupa dell’invecchiamento ha detto: “La mancanza di esercizio è il nemico mortale del corpo umano. Oggi sappiamo che non è tanto quanto si vive, ma come si vive a causare molti disturbi fisici normalmente connessi all’età avanzata”. Anche un medico ha commentato: “La maggioranza di noi non si consuma. Fa la ruggine”.

Quasi tutti credono nell’utilità di qualche tipo di esercizio, ma non a tutti piace sudare. Soluzioni facili, ben presentate, mezz’ora di esercizi poco faticosi la settimana, ecco la filosofia odierna: qualcosa in cambio di nulla. Un comitato dell’Ordine dei Medici Americani condanna gli attrezzi ginnici che non richiedono sforzo: “Non hanno nessun recondito vantaggio o utilità. Il loro peggior difetto è che la maggioranza d’essi serve ben poco per migliorare la condizione del cuore e dei polmoni, che oggi hanno più che mai bisogno d’esercizio”. Secondo questo comitato, occorrono esercizi strenui e prolungati.

Correndo si dimagrisce e questo fa molto bene al cuore. Non solo si bruciano grassi, ma si attenua anche la fame. Una bassa concentrazione di zucchero nel sangue stimola la fame, ma l’esercizio fa liberare grassi nel torrente sanguigno per produrre energia, per cui la concentrazione di zucchero nel sangue non scende sensibilmente. Uno studio condotto su alcuni maiali lo conferma. Quarantacinque furono fatti correre su un nastro, mentre un altro gruppo oziava. Entrambi i gruppi avevano cibo a disposizione. I maiali sedentari mangiavano più di quelli che si muovevano, e alla fine dell’esperimento questi ultimi pesavano nove chili meno di quelli che oziavano.

Un’idea diffusa è che chi fa lavori o esercizi pesanti abbia bisogno di carne. Per fare esercizi faticosi c’è bisogno di energia, e l’energia non si ottiene consumando carne. I famosi indiani tarahumara del Messico fanno per sport corse di 240 chilometri, su terreno montagnoso, senza mangiare praticamente né carne, né latte né uova. La loro alimentazione è sostanzialmente a base di legumi, zucchine e granturco. Non solo hanno una resistenza così straordinaria, ma in media vivono anche molto più a lungo. Una dieta vegetariana equilibrata soddisfa il fabbisogno del corpo.

Fatto degno di nota, un professore universitario ha riscontrato che in un periodo di quattro anni gli uomini che facevano vita sedentaria richiedevano per spese mediche 340.000 lire in media, mentre chi faceva regolarmente dell’esercizio ne richiedeva solo 170.000. Una compagnia di assicurazioni sulla vita ha ridotto del 20 per cento il premio per quelli che tre volte la settimana fanno 20 minuti di esercizio, facendo lavorare strenuamente cuore e polmoni.

Affermazioni contrastanti

Il dott. T. J. Bassler, che studia le malattie dei maratoneti, afferma: “È biologicamente impossibile che l’aterosclerosi progredisca in chi è in grado di percorrere uniformemente la distanza di 42 chilometri [la distanza della maratona]”. Inoltre dice: “Finché non risulterà dalle autopsie che nei maratoneti può insorgere la micidiale aterosclerosi, sembra prudente consigliare questo tipo di vita per premunirsi contro questa malattia”.

Il New England Journal of Medicine ha però replicato presentando le prove ottenute da un’autopsia secondo cui questa malattia ha causato la morte di un maratoneta e citando altre autopsie che rivelavano un avanzato stato di aterosclerosi. Si sa pure di parecchi casi di corridori su lunga distanza, maratoneti inclusi, che sono morti di attacchi cardiaci. Non c’è dubbio sul fatto che l’esercizio è utile, ma i programmi di esercizi devono essere adattati all’individuo.

Il dott. Chris Barnard, il chirurgo dei trapianti di cuore, fa del jogging. Non è entusiasta, però, della mania che è sorta. Egli è specialmente preoccupato riguardo al luogo dove si corre, le città. “Uno studio presentato alcuni anni fa a Città del Capo”, dice, “ha dimostrato che i piccioni della città avevano sette volte più piombo nelle ossa che i loro cugini di campagna”. E aggiunge: “Ogni strada principale è satura di venefici gas di scarico delle automobili”.

Migliaia di maratoneti!

Milioni di persone fanno alcuni chilometri di corsa due o tre volte la settimana, ma molte migliaia non si accontentano di questo e partecipano a maratone, percorrendo 42,192 chilometri. L’anno scorso, ad esempio, 14.012 persone parteciparono alla maratona di New York. Per 4.000 d’essi fu la prima volta. Non tutti sono arrivati sino in fondo, ma 12.622 sì. Fra i partecipanti c’erano centinaia di stranieri provenienti da 44 paesi. Circa due milioni di spettatori fiancheggiavano le strade facendo il tifo per i corridori.

Ha vinto Alberto Salazar, in 2 ore 9 primi 41 secondi. Al 74º posto si è piazzata Grete Waitz, la prima delle donne che hanno portato a termine la maratona, battendo il primato mondiale femminile; il nuovo primato: 2 ore 25 primi 41 secondi. Tra coloro che sono arrivati al traguardo, il più anziano aveva 77 anni, il più giovane 10. Alle maratone hanno partecipato persone dai cinque agli ottantaquattro anni. Anche alcuni sulla sedia a rotelle, alcuni ciechi e alcuni con le gambe artificiali.

“Maratoneti” dell’antichità

Si narra che venticinque secoli fa il soldato greco Fidippide percorse circa 42 chilometri dal luogo della battaglia di Maratona ad Atene per portare la notizia della vittoria dei greci sui persiani. Secondo la tradizione, dopo aver dato l’annuncio cadde morto. Oggi con la maratona si ricorda la sua corsa.

Ma Fidippide non fu il primo “maratoneta”. Quattrocento anni prima il profeta Elia aveva percorso una distanza simile. Dal monte Carmelo, vicino al mar Mediterraneo, a Izreel ci sono quasi 40 chilometri. Elia compì la corsa con la forza di Geova: “E la medesima mano di Geova era su Elia, così che si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab [che lo inseguiva su un carro] per tutta la via fino a Izreel”. — I Re 18:46.

Correre fa bene, in più di un modo. Comporta anche dei rischi per cui è saggio essere cauti e moderati. Ma non fatene una religione, come hanno fatto alcuni. I tre articoli che seguono danno ulteriori ragguagli in merito.

[Riquadro/Immagini a pagina 10]

QUANDO SI COMINCIA A CORRERE

Se avete passato i 30 anni, consultate il medico; se avete passato i 40, è consigliabile un test.

Cominciate con poco, aumentate gradualmente, non vi sforzate. Non vi attenete ostinatamente a un programma troppo faticoso. Modificatelo.

Non risparmiate sulla spesa delle scarpe. Procuratevi buone scarpe con la punta comoda e le solette imbottite, e che tengano ben fermo il calcagno.

Tenete le unghie corte. Le dita premono sulla punta della scarpa, e le unghie diventano livide e dolenti.

Prima di correre e dopo fate esercizi di stiramento, non ginnastica.

Correte in modo sciolto e rilassato, comodo per voi. Non cadete sull’avampiede, mantenete i piedi distesi e correte protesi in avanti.

Tenete un’andatura che non vi lasci senza fiato, ma che vi permetta di parlare mentre correte. Forse in principio potete alternare la marcia alla corsa.

Bevete prima della corsa, e durante se la distanza è lunga.

La disidratazione è pericolosa. Se la sudorazione è eccessiva, forse dovrete consumare più sale.

In principio alcuni corrono tutti i giorni. Per un regolare allenamento molti preferiscono correre tre volte la settimana. È essenziale concedersi sufficiente riposo.

[Riquadro/Immagini a pagina 10]

CORRERE PUÒ ESSERE PERICOLOSO PER LA SALUTE

Dolori e crampi muscolari, dolore al fianco durante la corsa: i principianti se li devono aspettare. Il disagio è passeggero.

Di solito c’è il problema delle vesciche; è di natura temporanea, ma bisogna curarle.

Infiammazione del calcagno per il battere ripetuto dei piedi.

Infiammazione dei legamenti dei piedi. Il sintomo più comune è il calcagno dolorante, e può provocare una deformazione a sperone dell’osso del tallone.

Infiammazione del tendine di Achille, il grosso tendine che collega il calcagno al muscolo del polpaccio.

Dolorosa infiammazione dei muscoli e dei tendini della tibia.

Piccole fratture da stress nelle ossa dei piedi e della parte inferiore delle gambe.

Eccessiva usura tra la rotula e l’estremità del femore. La cartilagine della rotula si logora, con conseguente dolore e tumefazione.

Sintomi indicanti che vi affaticate troppo: dolori al petto durante l’esercizio, palpitazioni cardiache da fermi e vertigini inspiegabili. Smettete di correre e consultate un medico.

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