BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g81 22/7 pp. 27-28
  • Guadagni sporchi

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Guadagni sporchi
  • Svegliatevi! 1981
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Decessi che si potrebbero evitare”
  • Com’è usato il denaro dei contribuenti
  • “La valle della morte”
  • Chi può, se ne va
  • L’etica del tabacco
    Svegliatevi! 1991
  • Milioni di vite vanno in fumo
    Svegliatevi! 1995
  • Mettiamo il nostro lavoro in armonia con ‘l’amore verso il prossimo’
    Ministero del Regno 1974
  • Il vostro paese è uno degli obiettivi principali?
    Svegliatevi! 1989
Altro
Svegliatevi! 1981
g81 22/7 pp. 27-28

Guadagni sporchi

“Il vostro oro e il vostro argento sono corrosi, e la loro ruggine sarà come una testimonianza contro di voi”. — Giacomo 5:3.

“Decessi che si potrebbero evitare”

“I FABBRICANTI di sigarette stanno rivolgendo la loro attenzione al terzo mondo, dove di rado sono costretti a stampare gli avvertimenti per la salute che altrove fanno calare le vendite. Compratori ignari sono sommersi da letale tabacco di qualità scadente mentre gli strumenti di informazione locali, ansiosi di accaparrarsi la pubblicità del tabacco, si guardano bene dal farne conoscere i pericoli. Le sigarette vendute nel terzo mondo contengono di solito il doppio di catrame — sostanza cancerogena — delle identiche marche vendute altrove”. — World Press Review, aprile 1980.

L’industria del tabacco cominciò a interessarsi dei paesi del terzo mondo come un vasto mercato non sfruttato quando le vendite cominciarono a calare nell’America del Nord e in Europa. Fu fatta una pubblicità aggressiva che mirava a creare e sfruttare la domanda in questi paesi. Essa si è dimostrata tragicamente efficace. Negli anni dal 1970 al 1980 il consumo di sigarette pro capite è aumentato meno del 4 per cento negli Stati Uniti, ma è salito ben del 33 per cento in Africa e del 24 per cento nell’America Latina. Dal 1971 al 1974 il valore medio del tabacco esportato ogni anno dagli Stati Uniti fu di 650 milioni di dollari. Nel 1979 la cifra era salita vertiginosamente a 2.150 milioni di dollari.

Com’è usato il denaro dei contribuenti

Parte del denaro dei contribuenti americani è stato usato per incrementare il consumo e l’esportazione di tabacco. Solo nel 1979 più di 337 milioni di dollari delle tasse furono spesi per incoraggiare la produzione nazionale di tabacco. Il governo usa parte degli introiti delle tasse non solo per sovvenzionare la coltivazione del tabacco, ma anche per comprare parte delle eccedenze. Milioni di tonnellate sono state spedite a paesi meno sviluppati nel corso del programma Food for Peace (un programma di aiuti). È il tabacco un alimento per alleviare le sofferenze di milioni di persone che muoiono di fame? Assurdo!

Appena nel 1977 gli Stati Uniti hanno inviato all’estero più di tredici milioni di tonnellate metriche di tabacco con un valore stimato di 55 milioni di dollari. Il denaro dei contribuenti americani è impiegato dalla World Bank e dal United Nations Development Program, e questi organismi (Banca Mondiale e Nazioni Unite) finanziano operazioni per espandere all’estero la coltivazione del tabacco.

Il governo degli Stati Uniti esige che i pacchetti di sigarette venduti nella nazione portino l’avvertimento che le sigarette sono nocive alla salute, ma incoraggia e finanzia il consumo di sigarette nelle nazioni del terzo mondo. Il New York Times del 13 aprile 1980 commenta il risultato: “Nelle nazioni meno sviluppate si va preparando il terreno per una nuova epidemia di malattie connesse al fumo”.

E l’articolo del World Press Review citato nel primo paragrafo osserva: “Joseph Califano, ex segretario americano alla Sanità, all’Istruzione e alla Sicurezza sociale, ha detto a Stoccolma a un convegno dell’OMS [Organizzazione Mondiale della Sanità] che per i giovani ‘l’invito [a provare una certa marca di sigarette] è un biglietto per il padiglione dei malati di cancro’. Il Comitato di Esperti sul Fumo dell’OMS è stato più esplicito: ‘Il comportamento irresponsabile dell’industria internazionale del tabacco causa [direttamente] un significativo numero di decessi che si potrebbero evitare”.

“La valle della morte”

L’INQUINAMENTO in una città del Brasile provoca perfino la morte dei nascituri. Ragion per cui è stata chiamata “la valle della morte”. Cubatão è attraversata da quattro fiumi, ma sono tutti fiumi morti. La città stessa giace sotto una nebbia tossica. In questa zona di centotrenta chilometri quadrati sono immesse giornalmente 473 tonnellate di ossido di carbonio, 182 tonnellate di biossido di zolfo, 148 tonnellate di particelle, 41 tonnellate di ossido d’azoto e 31 tonnellate di idrocarburi. Nel 1977 in un quartiere di bassifondi circondato da tre delle ventiquattro industrie cittadine, un’apparecchiatura che verificava l’inquinamento si ruppe a causa dell’intensa contaminazione.

Uno dei fiumi senza vita di Cubatão è pieno di schiuma di detersivo. Un altro bolle a causa delle sostanze chimiche che vi sono scaricate. Un terzo fiume è così caldo che sale vapore da esso. I pesci presi dalla vicina foce nell’oceano erano ciechi e deformi per il mercurio ingerito. Non ci sono uccelli, né farfalle, né insetti d’alcuna specie. Quando piove, cade pioggia acida che irrita la pelle.

Ogni 1.000 bambini che nascono, quaranta nascono morti e altri quaranta muoiono entro una settimana. La maggioranza di queste vittime sono deformi. Il numero dei nati morti e dei feti deformi è aumentato sensibilmente. Il peso medio dei bambini che nascono normalmente è sceso in modo sorprendente. Su 40.000 chiamate mediche urgenti, 10.000 sono per tubercolosi, polmonite, bronchite, enfisema, asma e altre affezioni delle vie respiratorie.

Chi può, se ne va

Il sindaco di questa città di 80.000 abitanti si rifiuta di viverci. Un gruppo di funzionari statali se ne è andato quando le maschere antigas che avevano chieste sono state loro rifiutate. Delle 55.000 persone che lavorano in città, solo un terzo ci abita: quelli che non possono permettersi di trasferirsi. Le industrie offrono ai cittadini il reddito medio pro capite più elevato fra tutte le città del Brasile, ma i profitti non sono equamente distribuiti. Il trentacinque per cento dei lavoratori abita in quartieri di baracche sprovviste di servizi sociali. In un tipico centro di lavoratori ci sono molte baracche malandate con una brandina detta “letto caldo”. Di giorno ci dorme uno che lavora di notte, e di notte la occupa uno che lavora di giorno.

Il direttore generale di un’acciaieria di Cubatão fa notare che lo sfacciato inquinamento causato dalle industrie non è più accettato dai lavoratori protetti dai sindacati nei paesi cosiddetti sviluppati. “Sulla base di queste considerazioni”, ha detto, “la fonderia svolge un’attività da paesi del terzo mondo”.

Evidentemente si segue questa politica: inquinare dov’è proficuo e dov’è permesso. E smerciare le sigarette dove si può, non importa se causa tanti inutili decessi.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi