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  • Le chiese in Nigeria costituiscono una forza morale?

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  • Le chiese in Nigeria costituiscono una forza morale?
  • Svegliatevi! 1982
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  • Il clima nelle chiese
  • Analfabetismo biblico
  • Che dire dei testimoni di Geova?
  • Carestia spirituale in Nigeria?
    Svegliatevi! 1985
  • L’abisso fra le persone e le chiese
    Svegliatevi! 1971
  • La religione nella lotta politica
    Svegliatevi! 1975
  • Milioni hanno abbandonato le chiese: Dovreste abbandonarle voi?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
Altro
Svegliatevi! 1982
g82 8/1 pp. 13-16

Le chiese in Nigeria costituiscono una forza morale?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Nigeria

UN FUNZIONARIO del governo nigeriano disse ad alcuni capi religiosi: “Non avete più nessuna influenza sui fedeli”. Si riferiva all’attuale ondata di criminalità e al comportamento immorale di molti membri delle chiese.

Quel funzionario governativo disse inoltre: “È stato insediato un nuovo Dio, il materialismo . . . centoventicinque anni di cristianesimo non ci hanno rafforzato nella fede”. Uno studente universitario ha fatto notare che il clima sociale in Nigeria è caratterizzato da una “sfacciata mancanza di rispetto per la legge e l’ordine”.

Questo clima sociale si osserva tra i giovani. I capi religiosi ne danno la colpa alla mancanza di istruzione religiosa nelle scuole. Ad ogni modo, c’è meno disciplina fra gli adulti che fra i giovani. Gli insegnanti sono spesso accusati di iniziare gli studenti all’immoralità. I genitori sono criticati perché non educano i figli e non danno loro il giusto esempio. Molti di questi adulti hanno studiato in scuole religiose.

Il Sunday Chronicle osserva: “Un tempo l’istruzione religiosa era presa sul serio. . . . Tuttavia i risultati di recenti indagini non sembrano indicare che chi è uscito dalle scuole delle missioni abbia poi messo veramente in pratica quello che ha imparato”.

Questa diminuita influenza delle chiese è un fatto recente. Quale ne è la causa?

Il clima nelle chiese

Molti ne danno la colpa ai capi delle chiese. Un corrispondente del Sunday Statesman ha detto che il clero ha “abbandonato il tradizionale codice di condotta del grande Maestro” e sembra “amare il mondo più del ministero”. “Sebbene predichino Dio”, ha dichiarato un professore universitario, “in linea di massima lo hanno abbandonato ricercando le cose materiali”. Anche il vescovo anglicano in pensione Kale ha ammesso che “i dignitari della Chiesa non hanno tutti sostenuto i . . . principi di vita e le norme cristiane”.

C’è poi l’ingerenza nella politica. I capi del governo hanno criticato le chiese per avere “mischiato la religione con la politica”. Nel 1979 l’allora capo dello stato rammentò ai capi religiosi le cattive conseguenze di quando essi avevano “apertamente incoraggiato” gli eccessi politici che avevano portato alla guerra civile in Nigeria nel 1967-69. Facendo riferimento alla stessa guerra, un editoriale del Sunday Chronicle parlò del “danno che può fare la religione” quando si immischia nella politica.

Questo editoriale additava un altro abuso dell’influenza esercitata dalle chiese sulla politica. Si riferiva ai vari inviti a “mettere al bando certe sette religiose”. Pertanto, le chiese usano l’influenza politica contro altre religioni, spesso nel contesto del nazionalismo. E un articolo dell’Evening Times rilevava: “Di tutte le sette religiose che sono attive in Africa, le peggiori vittime [della persecuzione] sono stati i testimoni di Geova”.

C’è poi da aggiungere la disunione che esiste in seno a ciascuna denominazione. Vi sono ripetuti casi di lotta tra fazioni religiose. Alcuni gruppi si staccano e stabiliscono una chiesa per conto proprio. Altri si volgono al paganesimo o a filosofie ateistiche.

Analfabetismo biblico

Forse la vera ragione di tutto ciò è la mancanza di istruzione biblica. L’arcivescovo anglicano della Nigeria ha ammesso che i laureati avevano “poca conoscenza degli elementi essenziali della nostra religione”. Un altro ecclesiastico ha osservato che “molti credenti dotati di istruzione secolare elevata . . . sanno pochissimo o nulla della Bibbia”.

È vero che varie denominazioni religiose gestiscono scuole. Tuttavia l’istruzione religiosa impartita in tali scuole non ha prodotto buoni risultati.

Che dire dell’insegnamento della morale cristiana proprio nelle chiese? Questo è ciò che più manca nelle funzioni religiose. In genere viene letto semplicemente un versetto della Bibbia come preludio di un sermone sociale o politico. Ovviamente, se i sermoni hanno un indirizzo politico e le funzioni sono ritualistiche e poco istruttive, la forza morale che dovrebbero esercitare viene annullata. Le congregazioni cristiane dovrebbero essere centri non di indottrinamento politico o di insegnamento di dottrine non bibliche ma di formazione morale, di addestramento nel vivere cristiano e di studio biblico. Felicemente, vi sono congregazioni che soddisfano questa esigenza.

Che dire dei testimoni di Geova?

Esaminiamo la forza morale esercitata dai Testimoni. Si conformano alle esigenze della Bibbia?

NORME MORALI: La Bibbia dice che i cristiani non devono essere corrotti o immorali o indisciplinati. (I Cor. 6:9-11; Efes. 4:25-32; 5:3-12) Pur essendo soggetti alle pressioni di questi “ultimi giorni”, i testimoni di Geova si sforzano di evitare le pratiche errate. (II Tim. 3:1-5) I malfattori sono aiutati a emendarsi per aderire alle leggi di Dio. Ma coloro che persistono nella condotta non cristiana sono espulsi dalla congregazione. (Gal. 6:1; I Cor. 5:11, 13) Il sociologo Bryan Wilson ha fatto notare che i Testimoni africani “hanno avuto un eccezionale successo nel far osservare ai loro seguaci alte norme di austera moralità e autodisciplina”.

Perfino i criminali lo hanno notato. Quando un gruppo di detenuti di Warri ha invitato i testimoni di Geova a far loro visita, hanno detto: “Apparteniamo alle chiese ma non siamo stati aiutati a sviluppare una buona personalità. Abbiamo visto che i testimoni di Geova sono diversi. Non ce n’è nessuno qui in prigione. Vogliamo un po’ di quella medicina che vi rende così buoni”. Fu loro mostrato che è la Bibbia, non qualche “medicina”, a produrre il cambiamento. Così fu iniziato in prigione un corso di studio biblico.

Molti che sono usciti di prigione si sono associati alle congregazioni di Warri. Altri hanno chiesto lettere di presentazione per le congregazioni dei loro villaggi. Ora insegnano ad altri a essere cristiani. Le autorità carcerarie apprezzano l’aiuto dato a questi uomini che ha permesso loro di cambiare condotta.

POLITICA: La Bibbia dice che il regno di Cristo “non fa parte di questo mondo”. Quelli che diventano amici del mondo sono chiamati ‘nemici di Dio’. (Giov. 18:36; 15:19; Giac. 4:4) Tuttavia molti capi religiosi non sono d’accordo con la Parola di Dio.

Un ecclesiastico ha detto che il rifiuto dei testimoni di Geova di immischiarsi nella politica mostra che sono ‘nemici della nazione’. I capi politici, però, hanno condannato il clero, non i testimoni di Geova, per la loro ingerenza nella politica.

Tali dichiarazioni degli ecclesiastici indicano che i testimoni di Geova si adeguano fermamente alle istruzioni della Bibbia. Inoltre la loro neutralità nei confronti di questioni politiche e militari ne fa dei cittadini risoluti e fidati ovunque abitino.

ATTIVITÀ SOCIALI E RELIGIOSE: La Bibbia dice che la “religione pura e immacolata” è questa: “Visitare gli orfani e le vedove nella loro tribolazione e conservarsi puri dal mondo”. — Giac. 1:27, La Bibbia Concordata.

I testimoni di Geova provvedono ai bisogni fisici delle persone senza trarne un guadagno materiale. Ma prestano maggiore attenzione ai loro bisogni spirituali e all’opera di evangelizzazione che Gesù ha affidata ai cristiani. Fanno “discepoli delle persone di tutte le nazioni, . . . insegnando loro ad osservare” tutti i comandi di Gesù. (Matt. 28:19, 20) Questo è qualcosa che fa impressione. L’ecclesiastico David J. Usen, pur asserendo che i testimoni di Geova non siano cristiani, ha indicato che seguono i consigli di Cristo. Ha invitato i membri della sua chiesa a imitarli.

Usen ha detto che la “maggioranza dei cristiani e delle chiese cristiane è statica per quanto riguarda la vita e la testimonianza”, mentre qualsiasi “persona onesta che sia venuta a contatto coi Testimoni è colpita dallo zelo” con cui vanno a insegnare “la Bibbia e il suo messaggio” alle persone. Egli ha affermato che i membri delle chiese “dovrebbero prendere nota dell’importanza che i Testimoni danno ai circoli di studio nei quali i loro seguaci si fanno un’elevata istruzione”.

I testimoni di Geova, nei loro luoghi di riunione e nelle loro case, danno risalto allo studio biblico. Questo, insieme alla predicazione pubblica, permette loro di esercitare una buona influenza nella famiglia, nella congregazione e nella comunità. Ciò è sorprendente quando si considera che gli uomini sono “attaccati ai piaceri più che a Dio” e conservano “l’apparenza esterna della fede, ma [hanno] rifiutato la sua forza interiore”. — II Tim. 3:4, 5, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.

Testimoni di ogni classe sociale ammettono che è la tenace aderenza alla Bibbia che impedisce alle pratiche mondane di infiltrarsi nelle loro congregazioni. Parlando degli anni della scuola superiore, una giovane Testimone, geologa, ha detto: “Anche se desideravo partecipare alle attività sociali dei giovani del mondo, avevo la verità nel cuore. Questo mi impedì di fare le cose che gli altri facevano e che io pensavo di voler fare. Quando ebbi l’opportunità di fare quelle cose, mi resi conto che non lo desideravo veramente. Continuai a rafforzarmi alle adunanze di congregazione e questo mi ha protetta”.

I testimoni di Geova saranno felici di assistere tutti coloro che vogliono mettere in pratica il cristianesimo della Bibbia. Vi invitiamo a mettervi in contatto con loro localmente o scrivendo agli editori di questa rivista. Potrete adottare un modo di vivere che esercita veramente un’influenza benefica.

[Testo in evidenza a pagina 14]

‘Ciò che più manca nelle funzioni religiose è l’insegnamento della morale cristiana’

[Testo in evidenza a pagina 15]

“Vogliamo un po’ di quella medicina che vi rende così buoni”

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