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  • g85 22/3 pp. 25-27
  • Carestia spirituale in Nigeria?

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  • Carestia spirituale in Nigeria?
  • Svegliatevi! 1985
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Convertiti, non cristiani
  • La reazione
  • Corruzione nelle chiese
  • Un’opera che allevia la carestia
  • Le chiese in Nigeria costituiscono una forza morale?
    Svegliatevi! 1982
  • L’abisso fra le persone e le chiese
    Svegliatevi! 1971
  • Che cosa viene prima: la vostra chiesa o Dio?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Sei sicuro che la tua religione è giusta?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
Altro
Svegliatevi! 1985
g85 22/3 pp. 25-27

Carestia spirituale in Nigeria?

“LA RELIGIONE è in declino?”, chiedeva l’articolo di un giornale. Per alcuni è difficile prendere sul serio una domanda del genere, specie se nella loro zona le chiese sono piene. Ma si possono scoprire molte cose sfogliando brevemente riviste e giornali. Per esempio, la rivista Time diceva: “Le sofisticate chiese protestanti d’America, un tempo potenti e ultimamente piuttosto liberali, sembrano essere giù di corda”. Questo è un esempio tipico di ciò che dicono oggi gli strumenti di informazione riguardo alla religione.

‘Ma che dire del resto del mondo?’, potreste chiedere. La religione sta avendo gli stessi problemi in altri paesi? Sì. E per illustrare, vediamo quali problemi stanno avendo le chiese in Nigeria, una nazione ricca di risorse naturali. La situazione esistente lì vi aiuterà a capire le difficoltà in cui versano le chiese in tutto il mondo.

Convertiti, non cristiani

Circa un terzo della vasta popolazione della Nigeria si dichiara cristiano. E i missionari della cristianità hanno faticato duramente e per lunghi anni per farsi tanti seguaci. La rivista Time affermava: “Gli africani sono ancora sorpresi e commossi per la prontezza con cui i missionari hanno lottato nell’interno del paese, aiutando a scavare pozzi, insegnando a leggere e scrivere, dirigendo la distribuzione di sacchi di grano nei periodi di carestia, rischiando la vita per curare i malati”.

Anche se queste sono azioni lodevoli, bisogna ammettere che sin dall’inizio le chiese si sono fatte degli amici soddisfacendo i bisogni materiali, non quelli spirituali. (Matteo 5:3) Quindi hanno fatto molti convertiti ma non necessariamente dei cristiani. La World Book Encyclopedia osserva che molti cristiani nominali si limitano a “unire le pratiche religiose cristiane o musulmane con le credenze tradizionali [non cristiane]”. Purtroppo i missionari della cristianità hanno trascurato il fatto che spesso l’africano è sensibile al messaggio della Bibbia, indipendentemente dai programmi di assistenza sociale. Ciò nondimeno, alcuni credono che l’attività dei missionari della cristianità abbia impedito alla religione musulmana di estendersi a tutto il continente africano, come alcuni avevano predetto che sarebbe accaduto.

Le chiese però non si sono accontentate semplicemente di convertire i nigeriani. Ora molti ecclesiastici ritengono sia loro sacro dovere darsi attivamente da fare per portare un cambiamento politico. Il Daily Times di Lagos, per esempio, diceva in data 18 ottobre 1982: “Il dott. Bolaji Idowu, patriarca della Chiesa Metodista della Nigeria, ha detto ieri a Ibadan che la Chiesa ha diritto di far politica se non altro per guidarla verso la giustizia . . . Il dott. Idowu ha ribadito che la Chiesa non poteva abbandonare la politica perché aveva il dovere sia di predicare il vangelo che di far partecipare uomini e donne alla politica”.

La Chiesa Metodista non è la sola a lanciarsi nella mischia politica. Il New Nigerian del 12 gennaio 1981 diceva: “Il rev.mo dott. Joseph Edra Ukpo, vescovo cattolico di Ogoja, ha chiesto la creazione di un ministero degli affari religiosi”. La ragione? Come spiegava l’articolo, alcuni ecclesiastici erano dell’avviso che fosse “giunto il momento che il governo avvicinasse maggiormente a sé tutte le organizzazioni religiose”.

Ma che effetto ha avuto tutto questo sulle chiese e sui loro membri?

La reazione

Si odono avvertimenti contro l’ingerenza delle chiese nella politica. Uno scrittore ha osservato che, sebbene “diano l’impressione di avere un ruolo costituzionalmente riconosciuto da svolgere negli affari dello stato”, in realtà le chiese “non hanno nessun ruolo del genere da svolgere”. Egli dava l’ulteriore avvertimento che non è “nell’interesse” dei fanatici religiosi “avvicinarsi troppo allo stato come fanno ora. Un giorno potrebbero accorgersi che lo stato si è assunto il compito di scegliere i vescovi . . . al posto loro”.

Parlando a un sinodo della Chiesa Anglicana, Bola Ige, governatore di uno stato, deplorava analogamente il fatto che le chiese considerano la libertà di culto garantita dalla costituzione come un’“autorizzazione a voler imporre allo Stato i propri particolari sentimenti religiosi e di parte fingendo di fare gli speciali interessi del loro gregge”. Incoraggiava pertanto i capi della chiesa ad attenersi al loro “compito di evangelizzare” anziché darsi alla politica.

Corruzione nelle chiese

È comunque probabile un ritorno all’evangelizzazione? Non secondo il quadro che i capi delle chiese e altri presentano della condizione spirituale delle chiese.

“Il clero è venuto meno e i laici sono spiritualmente falliti”, disse James Jide Adesoh, un ecclesiastico, in un articolo pubblicato dal Daily Times del 7 settembre 1982. “Parzialità, tribalismo e spirito di parte sono un grave malessere che turba le nostre chiese nell’epoca attuale”, proseguiva. Sullo stesso tono, il presidente di un Consiglio diocesano anglicano avrebbe indicato che “il calo di qualità della religione cristiana è attribuibile ai massimi capi della chiesa i quali hanno permesso che l’amore del denaro adombrasse in loro lo spirito di Dio”.

In un simile vuoto spirituale è inevitabile ci sia corruzione. Un ecclesiastico senza peli sulla lingua disse: “All’interno della chiesa nigeriana troviamo anziani che dopo avere commesso adulterio citano il re Salomone e lo definiscono un re dongiovanni amato e benedetto da Dio! . . . In Nigeria troviamo dei reverendi che si proteggono con amuleti e portafortuna dentro la chiesa di Dio!” Un governatore nigeriano affermò persino che “l’aumento della criminalità in Nigeria è dovuto al fatto che le organizzazioni religiose non praticano quello che predicano”.

La corruzione che c’è nelle chiese è divenuta così notoria che uno scrittore ha deplorato: “Sembra che l’evangelizzazione sia passata in secondo piano e che Satana sia l’unico a essere all’opera nelle nostre chiese e nella nazione”. Non c’è da meravigliarsi se un giornale nigeriano ha fatto la domanda menzionata all’inizio: “La religione è in declino?”

Un’opera che allevia la carestia

I problemi delle chiese in Nigeria sono i problemi tipici delle religioni del mondo. Esse non hanno saziato la fame spirituale delle persone. Si sono date al materialismo e alla politica invece di insegnare la Parola di Dio. Questo fatto però non sorprende chi studia la Bibbia, poiché molto tempo fa essa predisse: “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione del Signore Geova, ‘e senz’altro manderò la carestia nel paese, una carestia, non di pane, e una sete, non d’acqua, ma di udire le parole di Geova’”. (Amos 8:11) Non tutti comunque soffrono la fame spirituale.

Migliaia di nigeriani che hanno veramente “fame e sete di giustizia” sono stati aiutati dai testimoni di Geova a ‘saziarsi’ spiritualmente. (Matteo 5:6) ‘Ma cosa rende i testimoni di Geova diversi dalle altre religioni?’, chiederete. Anzitutto, prendono sul serio il comando di Gesù di ‘non essere parte del mondo’. (Giovanni 17:14) A tal fine si mantengono estranei alla politica e si impegnano invece esclusivamente nella predicazione della “buona notizia del regno”. (Matteo 24:14) Anziché attuare programmi sociali, additano alle persone la sicura speranza di un governo che presto Dio stabilirà. L’ultimo rapporto indica che una media di 108.425 nigeriani erano impegnati a far conoscere ad altri questa rallegrante speranza.

È vero che i capi delle chiese criticano i Testimoni, ma questo è il colmo, dato che il motivo per cui li criticano è che i Testimoni si rifiutano di fare proprio quello che ha messo in crisi le chiese, cioè immischiarsi nella politica. Grazie alla loro posizione neutrale, i Testimoni sono esenti dagli inquietanti problemi che turbano ora le chiese nigeriane.

Vi invitiamo perciò a soddisfare la vostra ardente sete di cose spirituali unendovi a questi cristiani che sono veri discepoli di Cristo nel loro sincero studio della Bibbia. Con questo studio si aprirà dinanzi a voi la prospettiva di una vita molto soddisfacente, perché “la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — I Timoteo 4:8.

[Testo in evidenza a pagina 26]

I missionari della cristianità hanno ottenuto l’appoggio di tanti africani non insegnando la Parola di Dio, ma per mezzo di programmi sociali

[Immagine a pagina 27]

I testimoni di Geova hanno saziato la fame spirituale di migliaia di persone insegnando loro la speranza biblica di un governo retto da Dio

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