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  • g82 8/5 pp. 24-27
  • Si può contare sul denaro?

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  • Si può contare sul denaro?
  • Svegliatevi! 1982
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  • L’inflazione è “ladra”
  • Le banche sono sicure?
  • Quanto ‘si mangiano’ le tasse
  • La criminalità accresce l’incertezza
  • Si può contare sempre meno sul denaro
  • L’inflazione stringe la sua morsa
    Svegliatevi! 1980
  • Dove va il vostro denaro?
    Svegliatevi! 1974
  • Fronteggiate saggiamente la crisi inflazionistica
    Svegliatevi! 1982
  • Che cosa sta accadendo ai prezzi?
    Svegliatevi! 1974
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Svegliatevi! 1982
g82 8/5 pp. 24-27

Si può contare sul denaro?

NELLA maggioranza dei paesi il denaro è un particolare pezzo di carta riconoscibile dalle parole, dalle immagini e dalle cifre che vi sono stampate. O potrebbe trattarsi di monete con speciali impressioni che ne indicano il valore. La moneta cartacea è degna di nota perché basta una cifra, un’immagine o una serie di parole diversa per cambiarne il valore.

Il denaro ha un effetto notevole sulla vita di ognuno. Molti lavorano a lungo e duramente per guadagnarlo. Alcuni se lo procurano col gioco. Altri uccidono per averlo. Molti matrimoni riescono o falliscono a causa del denaro. E spesso esso causa problemi di salute fisica e mentale.

Eppure sono pochi quelli che, una volta procuratosi il denaro, riescono a tenersene un bel po’. Di solito lo spendono in fretta. Per citare un esempio, in un anno recente la famiglia americana media ha risparmiato solo il 3 per cento del suo reddito. Molti non hanno risparmiato proprio nulla. Altri si sono fortemente indebitati. Una ragione di questo è l’inflazione.

L’inflazione è “ladra”

L’inflazione sottrae denaro ai cittadini proprio come un ladro che glielo porta via dalle tasche. E la persona comune non può far nulla per impedirlo. Se si permette che vada agli estremi, l’inflazione può distruggere governi e causare grandi disordini nelle nazioni. Eppure oggi l’inflazione sta raggiungendo in molti paesi proporzioni epidemiche ed è assai contagiosa. Non sembra sia stato escogitato un rimedio contro questo “male” finanziario.

Di conseguenza milioni di persone nel mondo fanno continuamente grandi sforzi per guadagnare il denaro che sfugge loro così rapidamente dalle dita. Nonostante ciò in moltissimi casi perdono terreno. Il prospetto della pagina accanto, pubblicato da U.S. News & World Report, mostra cos’è accaduto ai prezzi nel periodo dal 1975 al 1980 a causa dell’inflazione. Ed è solo un elenco parziale. Molti altri paesi, come quelli dell’America Latina e dell’Africa, hanno avuto recentemente tassi inflazionistici superiori al 100 per cento all’anno.

È vero che durante l’anno molti lavoratori ricevono aumenti. Ma non in tutti i casi sono sufficienti a coprire l’inflazione. Se, ad esempio, si è ricevuto un aumento paga del 7,5 per cento quando il tasso inflazionistico è stato del 13 per cento, cosa succede? Diciamo che prima dell’aumento lo stipendio era di 12.000.000 di lire all’anno. Dopo l’aumento è andato a 12.900.000 lire. Ma se si calcola il tasso d’inflazione, il potere d’acquisto è solo di 11.223.000 lire. Questo rappresenta una perdita di 1.677.000 lire. Quindi non solo ha annullato l’aumento di 900.000 lire ma è costato altre 777.000 lire in potere d’acquisto. L’aumento inoltre potrebbe mettere in una categoria di reddito superiore, per cui si dovrebbero pagare più tasse e la perdita sarebbe anche più grande.

Molti poi tendono a spendere di più quando guadagnano di più. Ma, nelle summenzionate circostanze, non sarebbe il momento opportuno per comprare una macchina nuova, fare una vacanza costosa o andare ad abitare in un appartamento più lussuoso. Anzi il lavoratore che riceve l’aumento di 900.000 lire dovrà fare tutto il possibile per spendere di meno. Altrimenti avrà senz’altro gravi difficoltà finanziarie.

È pure ovvio che anche il denaro depositato in banca che frutta un interesse inferiore al tasso inflazionistico perderà in potere d’acquisto. Ma che dire nel caso di chi ha 1.000.000 di lire in banca al 6 per cento di interesse semplice, e il tasso inflazionistico quell’anno è pure del 6 per cento? È sempre allo stesso punto? No, ed ecco il perché. Al sei per cento di interesse semplice il capitale frutterà 60.000 lire in un anno. Ma il tasso inflazionistico del 6 per cento sul capitale di 1.060.000 lire che ora si ha equivale a 63.600 lire. Se si sottrae questa cifra da 1.060.000 lire restano solo 996.400 lire. In alcuni paesi inoltre le 60.000 lire di interesse vengono tassate, per cui il potere d’acquisto del denaro diminuisce ancora di più.

Pertanto è facile capire che l’inflazione riduce il valore del denaro. Ma ci sono altre ragioni per cui non si può contare sul denaro.

Le banche sono sicure?

Molti mettono il denaro in banca. A loro volta, le banche prestano il denaro ad altre persone o imprese che lo vogliono a prestito. Quello che rimane è tenuto in contanti o investito in immobili, attrezzature e titoli (di solito titoli dello Stato). La parte tenuta in contanti è di solito una percentuale minima delle disponibilità finanziarie complessive.

Cosa accadrebbe se i depositanti si presentassero in massa alle banche chiedendo la restituzione del loro denaro in contanti? Se questo avvenisse su larga scala il sistema bancario non sarebbe in grado di tener fede ai suoi impegni; né lo potrebbero le agenzie assicurative del governo.

A parte tale possibile catastrofe, la maggioranza di noi suppone di poter riavere indietro il proprio denaro in qualsiasi momento semplicemente chiedendolo. Ma la legge riserva alle banche il diritto di dilazionare di trenta giorni il pagamento del denaro richiesto. Una tipica norma di questo genere è così espressa: “La banca può consentire il ritiro di somme dai depositi a risparmio in qualsiasi momento e senza preavviso, pur riservandosi il diritto di esigere un preavviso non superiore a trenta giorni”. Quindi, in tempi difficili, forse non sarebbe possibile disporre del proprio denaro per trenta giorni. Al presente, comunque, le banche sono in genere sicure quanto la maggioranza degli altri posti in cui mettere il denaro.

Quanto ‘si mangiano’ le tasse

In anni recenti la maggioranza dei governi ha aumentato le spese per far fronte a esigenze militari, economiche e sociali. Normalmente per pagarle vengono aumentate le tasse, e a questo riguardo non c’è niente da fare.

Pure dalle tasse dipende l’assistenza sociale, come ad esempio il sistema della Previdenza Sociale negli Stati Uniti o altrove. Milioni di persone vivono della pensione statale. Quando lavoravano, ricevevano una paga inferiore perché parte d’essa veniva trattenuta e versata come contributo previdenziale, e ora percepiscono la pensione. Tuttavia il programma della Previdenza Sociale è in difficoltà. Il governo aumenta continuamente i contributi dei lavoratori per far fronte al pagamento del crescente numero di pensioni.

Se il programma continua nell’attuale direzione, c’è la possibilità di un fallimento. Per aiutare a risolvere il problema, le autorità parlano di ridurre gli aumenti della contingenza concessi ogni anno. In aggiunta, è stato proposto di ritardare l’età del pensionamento dagli attuali 65 anni a 68.

Se dovesse verificarsi una crisi economica e questi assegni mensili venissero improvvisamente a mancare, milioni di persone avrebbero poco o nessun reddito. Perderebbero senz’altro la fiducia nel loro governo e il risultato potrebbe essere disastroso non solo per loro ma anche per il paese.

La criminalità accresce l’incertezza

In quasi tutti i paesi del mondo la criminalità sta raggiungendo proporzioni epidemiche. Le porte degli appartamenti sono scassinate. I negozi sono svaligiati, certe volte perfino in pieno giorno. I cittadini sono aggrediti per strada, nei centri commerciali, quasi ovunque. Perché?

La ragione principale è che i rapinatori vogliono le vostre cose di valore, preferibilmente il denaro. Il denaro si spende con facilità, non porta il nome del proprietario ed è difficile se non impossibile seguirne le tracce. Anche se rubano per altri motivi, la ragione fondamentale è che vogliono più denaro da spendere nei loro personali desideri o bisogni.

Man mano che le difficoltà economiche aumentano e l’inflazione riduce il valore del denaro e la disoccupazione cresce, è sempre più difficile guadagnarsi da vivere. Si aggiungano a questo i debiti maggiori che molti sono costretti a fare, e anche le forti spese per droga, alcool o gioco d’azzardo. Tutte queste persone hanno qualcosa in comune: un sempre crescente bisogno di denaro. Alcuni sono disposti a fare lo straordinario per guadagnarlo. Ma un crescente numero non vi è disposto; così rubano. E non sono soltanto incalliti criminali o disoccupati a farlo; oggi molte aziende riscontrano che quasi tutti i furti sono da attribuire ai loro dipendenti, molti dei quali in posizioni di responsabilità.

Si può contare sempre meno sul denaro

Quanto è stato detto sopra indica che oggi il denaro è qualcosa su cui si può contare poco. Ma non c’è da meravigliarsene, dal momento che la profezia biblica prediceva che negli “ultimi giorni” di questo sistema di cose ci sarebbero stati “tempi difficili”. (II Timoteo 3:1) Non si può sperare che queste tendenze siano invertite. È del tutto improbabile che in futuro si possa contare di più sul denaro. Anzi, man mano che questo sistema va verso la sua fine probabilmente l’incertezza economica aumenterà.

Intanto bisogna essere realistici in quanto al proprio modo di vivere e di spendere il denaro. Vivete secondo le vostre possibilità. Rinunciate a qualcosa se necessario, anziché indebitarvi fino al collo, con tutti i problemi che questo comporta. Quando si è costretti a ricorrere al credito, è bene essere prudenti. Educate inoltre i vostri figli, sia con le parole che con l’esempio, affinché comprendano il valore del denaro e il bisogno di risparmiare.

Evitate pure di lavorare sempre di più, o anche di fare due lavori, per permettervi un tenore di vita più alto. È vero che questo può aiutarvi a far fronte all’inflazione, ma vi priverà del tempo necessario per adempiere le vostre responsabilità verso il Creatore e la famiglia. Solo Dio, nel suo nuovo ordine, potrà risolvere e risolverà i problemi economici dell’umanità. Quindi fra non molto, allorché la “nuova terra” promessa da Dio diverrà realtà, le attuali incertezze della vita diverranno per sempre cose del passato. — II Pietro 3:13; Rivelazione 21:1.

[Prospetto a pagina 25]

AUMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO NEL PERIODO 1975-1980

Svizzera ................ 12,2%

Germania Occidentale .... 22,3%

Austria ................. 29,4%

Paesi Bassi ............. 33,8%

Belgio .................. 36,0%

Giappone ................ 37,2%

Norvegia ................ 49,7%

Canada .................. 52,0%

Stati Uniti ............. 53,1%

Danimarca ............... 64,0%

Francia ................. 64,1%

Svezia .................. 65,0%

Australia ............... 65,4%

Finlandia ............... 66,0%

Irlanda ................. 93,3%

Gran Bretagna ........... 95,6%

Grecia .................. 112,6%

Italia .................. 115,7%

Spagna .................. 134,3%

Portogallo .............. 151,1%

Turchia ................. 568,4%

[Immagine a pagina 24]

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