BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g83 8/1 pp. 12-15
  • Prendete sagge decisioni riguardo alla salute

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Prendete sagge decisioni riguardo alla salute
  • Svegliatevi! 1983
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Saggio uso di farmaci e di altre terapie
  • Il consiglio del medico
  • Sagge decisioni morali
  • Cosa fare per avere buona salute?
    Svegliatevi! 1998
  • Troppi farmaci: ne siete vittime?
    Svegliatevi! 1981
  • Medici sotto stress
    Svegliatevi! 2005
  • Salute e ragionevolezza cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
Svegliatevi! 1983
g83 8/1 pp. 12-15

Prendete sagge decisioni riguardo alla salute

“VIVI la vita!” Lì per lì questo slogan australiano può sembrare un consiglio superfluo giacché la maggioranza delle persone vuole vivere. Ma questo slogan pone su ciascuno la responsabilità di impegnarsi in qualche attività sana per migliorare la propria salute e la qualità della propria vita.

Quasi tutti ci rendiamo conto che le nostre condizioni di salute dipendono essenzialmente da noi stessi. Di solito la buona o la cattiva salute non sono casuali. Nella maggioranza dei casi, la salute ha diretta relazione con il nostro modo di vivere. “Quello che mangi e che bevi oggi, cammina e parla domani”, dice uno slogan pubblicitario.

Il dott. Thomas Stachnik, dell’università statale del Michigan, osserva che le malattie e la mortalità degli americani “non sono più connesse alle malattie infettive prevalenti al volgere del secolo; sono invece connesse ai disturbi cronici che hanno a che fare con il nostro modo di vivere”. E qual è quel modo di vivere che fa aumentare il costo dell’assistenza sanitaria e che mantiene sovraffollati gli ospedali?

Il dott. Anthony Moore del Royal Melbourne Hospital in Australia è senz’altro efficace quando parla di “persone che hanno ostruito l’afflusso di sangue al cuore con le sigarette, e tolto l’aria ai polmoni; che hanno sprecato il proprio corpo stando in letargo; che si sono scavate la fossa mangiando troppo; persone i cui organi sono corrosi dall’alcool; le cui ossa sono spezzate dalla guida sfrenata; i cui nervi sono a pezzi per l’ambizione o l’ansietà; la cui personalità è rovinata dalla droga; i cui reni sono consumati dall’aspirina; e la cui mente è annebbiata dai sedativi”.

Uno potrebbe pensare: ‘Oh, be’, dobbiamo tutti andare quando arriva la nostra ora, quindi perché tante storie sulla buona salute?’ Ma dato che la durata media della vita dell’uomo, sia secondo la Bibbia che secondo le statistiche, si aggira sui settant’anni, si è saggi se si cerca di vivere quegli anni in buona salute, relativamente parlando. — Salmo 90:10.

Perciò, chi sceglie di vivere in modo giudizioso prende una decisione saggia dal punto di vista medico. Nel corso della vita è saggio continuare a osservare di cosa ha bisogno il corpo e come reagisce ai diversi modi in cui lo trattate. Siete stanchi o apatici? Perché? È il risultato del processo di invecchiamento, della troppa attività, del sonno insufficiente, o del troppo sonno e del poco esercizio? Siete di peso superiore al normale? Perché? Vi nutrite in modo equilibrato secondo i bisogni della vostra salute, o cercate di appagare i vostri gusti?

Non è necessario mettere a repentaglio la propria vita per poter dire di averla vissuta pienamente.

Saggio uso di farmaci e di altre terapie

Nondimeno chi è malato può aver bisogno di assistenza medica e in certi casi dovrà prendere medicine per guarire. Per quasi ogni male sono suggeriti vari farmaci o altre terapie. C’è anche un costante bombardamento pubblicitario che mira a convincere le persone che per ogni tipo di tosse, mal di testa, dolore, indigestione, prurito, ecc., sono necessari medicinali, vitamine, erbe, massaggi, tonici, ecc., che si possono avere senza ricetta medica. Eppure, secondo uno studio, il 90 per cento di tutti i sintomi per cui si cerca una cura possono essere guariti dall’organismo stesso, senza pillole, vitamine, erbe, manipolazioni o medicinali.

Un recente sondaggio effettuato negli Stati Uniti mostra che, di coloro che si consideravano sani uno su tre prendeva medicine non prescritte dal medico e circa uno su quattro faceva uso di farmaci prescritti dal medico.

Non pensate che un certo farmaco, vitamina, erba o trattamento sia innocuo solo perché l’avete già usato in passato senza evidenti effetti collaterali o che abbiate bisogno di continuare a prenderlo come misura preventiva. Come avviene con l’alcool, più a lungo si prendono farmaci o si fanno altre cure, maggiore è la probabilità in seguito di contrarre, come effetto collaterale, malattie connesse con l’eccessivo uso di farmaci. Una speciale preoccupazione destano i farmaci prescritti dal medico, dato che gli esami rivelano come almeno due su cinque pazienti che prendono farmaci prescritti dal medico soffrono per qualche effetto collaterale!

Anziché prendere medicine o altri rimedi per la salute solo perché sono disponibili e non producono evidenti effetti collaterali, è saggio stabilire quanto è efficace la medicina o la terapia. Il danno che può arrecare o la spesa non necessaria può essere maggiore dei benefici sperati.

Sottolineando i pericoli che comporta, un giornale dell’Australia Occidentale faceva questa domanda: “Come si può formulare un giudizio sul proprio medico?” Quindi chiedeva: “Vi fa una ricetta ogni volta che [andate da lui]? Se la risposta è sì”, veniva raccomandato, “cambiate medico”. Non dovreste pensare che sia inutile andare dal medico se vi dà solo un consiglio anziché prescrivervi una medicina. Questo può dirsi anche di tutti coloro che esercitano in questo campo e che a ogni visita sono inclini a prescrivervi il loro rimedio preferito o redditizio.

È saggio evitare il più possibile pillole o terapie. Sono sempre meno numerosi coloro che possono dire di non essere schiavi delle pillole.

Il consiglio del medico

“Dei pazienti che troviamo nello studio di un medico generico, almeno due su tre non avevano nessun effettivo bisogno di andarci”, scrive USA Today. E questo è vero probabilmente anche per chi va da chiropratici, erboristi e molti altri che esercitano nel campo. Con l’insorgere di qualche disturbo, quindi, si dovrebbe analizzare se c’è veramente bisogno di consultare un esperto o se si tratta semplicemente di ammettere la realtà. È un problema di natura psicologica o è causato da qualche tensione emotiva? In tal caso, forse siete in grado di superarlo, magari con il consiglio di qualche esperto. Siete veramente malati, oppure state bene ma vi preoccupate per qualche problema personale? Si tratta di una malattia che il medico può curare o si tratta di un semplice raffreddore, tosse o virus che deve fare il suo corso? È qualcosa che si può alleviare o guarire, o bisogna sopportarlo perché è una conseguenza della vecchiaia?

Sia che chiediate consiglio a uno specialista o no, è saggio cercare di informarsi bene sulla malattia, su ciò che può averla causata e sui modi di curarla. Con queste informazioni potreste convincervi che molte volte non è necessario andare dal medico o da qualche altro terapista. Oppure, quando questi parlano con voi del vostro problema, queste stesse informazioni possono essere loro di grande utilità nell’aiutarvi a rimettervi in salute. Nel parlare col medico, comunque, esprimetevi con il debito rispetto per la sua esperienza e conoscenza, altrimenti il vostro punto di vista potrebbe non essere gradito.

È opportuno chiedere il parere di un altro medico anche se si è ragionevolmente sicuri che la diagnosi è giusta? Dipende dalla natura della malattia e da altri fattori. Ma a volte ci sono buone ragioni per farlo quando si tratta di un intervento chirurgico, quando viene suggerita una terapia lunga o in casi di malattia grave. Il numero delle operazioni diminuisce notevolmente quando si chiede il parere di un altro medico.

Il dott. Goldstein, lettore di medicina preventiva all’Università di Sydney, dice che si prendono le operazioni chirurgiche troppo alla leggera. Sembra che un modo di pensare corrente sia questo: “Se hai dubbi, apri”.

Anche se il medico o altri che esercitano nel campo sono in posizione privilegiata e sono in grado di dare un giudizio specialistico, essi non sono Dio. David Maddison della facoltà di medicina dell’Università di Newcastle, in Australia, fa questi commenti: “Non si possono ignorare le crescenti prove che additano il numero di volte in cui gli esperti hanno preso delle cantonate, spesso tali da avere ripercussioni letteralmente sconvolgenti. . . . Nella professione medica molto fa pensare che l’epoca del Dio-medico stia per tramontare; l’era in cui il paziente aveva, o credeva di avere, estremo bisogno del medico, tanto da attribuirgli una conoscenza o un’autorità superiori a quelle effettivamente meritate, sta rapidamente finendo”.

Pertanto a volte può essere saggio ottenere il parere di un altro chirurgo o la diagnosi di un altro medico che non abbia nulla da guadagnare finanziariamente dalla decisione, specie prima di lasciare che qualcuno vi porti in sala operatoria per sottoporvi a un intervento non urgente.

Sagge decisioni morali

Sebbene il medico sia sinceramente impegnato a prestare assistenza sanitaria, la dignità morale del paziente è un elemento da non trascurare. Aborti e trasfusioni di sangue possono essere legali e del tutto corretti per il medico ma essere considerati moralmente errati dal paziente, specie nel caso di cristiani educati secondo la Bibbia. — Esodo 21:22-25; Atti 15:28, 29.

Che una decisione sia di natura morale o no è determinato da vari fattori, tra cui equilibrio e buon senso. Edward Keyserlingk, avvocato e professore presso la Carleton University nonché coordinatore della Commissione per la Riforma della Legge in Canada, dice che “etica, medicina, teologia e legge” sono tutti elementi che entrano in gioco nelle decisioni morali. Quando c’è un conflitto però quale elemento credete personalmente che debba ricevere la minore considerazione? In linea di massima egli è del parere che in tali decisioni la legge dovrebbe avere un ruolo secondario e che vi si dovrebbe ricorrere solo come ultima risorsa.

Il dott. Robert Dickman, di un’università americana (Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio), dice: “Il modo in cui i valori morali (e/o religiosi) dei pazienti influiscono sul loro concetto di salute e di malattia e ciò che essi si aspettano dalla medicina sembrano essere cose di cui è giusto che il medico di famiglia si interessi”.

Anche i medici a volte devono prendere difficili decisioni di natura morale. Uno stato può legalizzare la marijuana, l’aborto o la pubblicità del tabacco per incoraggiare il fumo. Molti medici però obiettano per ragioni morali.

Jim Gamer, scrivendo sul Canadian Medical Association Journal, dice: “Il principio fondamentale è che se una persona o un’organizzazione pensa che un’azione sia sbagliata, essa ha l’assoluto diritto di dirlo, indipendentemente dal fatto che quell’azione sia legittima . . . Abbiamo verso noi stessi il dovere di prendere le nostre proprie decisioni riguardo alla morale; come cittadino ognuno di noi deve conformarsi alla legge, ma la legge non deve calpestare la moralità”. — Il corsivo è nostro.

L’esercizio della medicina non ha una moralità innata. Ciò che è moralmente giusto dev’essere deciso dal paziente adulto o, trattandosi di figli a carico, dal capofamiglia. E tali decisioni dovrebbero essere prese con profondo rispetto e amore per le superiori leggi di Geova Dio. — Salmo 119:97.

Dato che il comando della Bibbia è chiaro, cioè che “i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi”, anche se il marito non capisce bene i disturbi femminili della moglie, deve interessarsi vivamente e preoccuparsi dei medici o di altri terapisti che la moglie consulta e del trattamento che essi prescrivono. Non dovrebbe mai sottrarsi a questa responsabilità considerandola imbarazzante per la sua mascolinità e lasciare le decisioni alla moglie e al medico (di solito un altro uomo). La relazione coniugale che fa dei due “una sola carne” richiede che il marito abbia profonda e amorevole considerazione per la moglie. — Efesini 5:28, 31.

Quando si tratta quindi di decisioni relative alla salute, spetta al singolo paziente e al capofamiglia prenderle. Naturalmente, trattandosi di decisioni difficili, possono chiedere consiglio a stretti parenti o a medici e chirurghi disposti a cooperare. Ma, al di sopra di tutto, è saggio tener conto di ciò che è moralmente accettevole a Geova Dio. Le sue norme alla fine hanno la priorità e vincolano tutti, sia il paziente che chi lo cura.

[Testo in evidenza a pagina 13]

“Dei pazienti che troviamo nello studio di un medico generico, almeno due su tre non avevano nessun effettivo bisogno di andarci”

[Testo in evidenza a pagina 14]

“Nella professione medica molto fa pensare che l’epoca del Dio-medico stia per tramontare”

[Riquadro a pagina 15]

CHE DIRE DI VOI?

● Vi ingozzate di cibo?

● Fumate?

● Bevete troppo?

● Evitate la strenua attività fisica?

● Fate regolare uso di farmaci?

ALLORA STATE ABUSANDO DELLA VOSTRA SALUTE

DINANZI ALL’ALTERNATIVA SE . . .

● Andare dal medico o fare da soli

● Prendere farmaci o cambiare modo di vivere

● Farsi operare o cercare una cura alternativa

● Fare ciò che la legge permette o fare ciò che Dio approva

A CHI SPETTA LA DECISIONE FINALE?

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi