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  • I santi degli ultimi giorni nel mondo d’oggi

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  • I santi degli ultimi giorni nel mondo d’oggi
  • Svegliatevi! 1983
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  • Tendenze moderne
  • Ciò che attrae
  • “Non tutto va bene a Sion”
  • L’aspetto teologico
  • Base della fede
  • Una religione che cerca i propri interessi
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Svegliatevi! 1983
g83 22/5 pp. 16-19

I santi degli ultimi giorni nel mondo d’oggi

“SE negli Stati Uniti i mormoni continueranno a crescere al ritmo attuale”, ha calcolato recentemente uno studioso di statistica di religione mormone, “e se la popolazione americana continuerà a crescere al ritmo attuale, fra 150 anni quando i mormoni celebreranno il loro terzo centenario, tutti i cittadini americani saranno mormoni”.

Anche se questa affermazione non era da prendere troppo sul serio, nondimeno abbracciava tutte le caratteristiche del movimento mormone: ottimismo, aggressività, prosperità e crescita.

Tendenze moderne

Quando fu formalmente costituita da Joseph Smith jr. il 6 aprile 1830, nella parte settentrionale dello stato di New York, la Chiesa Mormone aveva appena sei membri. Oggi la Chiesa Mormone dell’Utah, ufficialmente chiamata Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e di gran lunga il più numeroso dei vari gruppi di mormoni, vanta 4.700.000 membri in 75 paesi.

Sentendo parlare dei mormoni probabilmente molti pensano a coppie di giovani lindi e seri che vanno di porta in porta per fare convertiti. I 30.000 missionari mormoni, più che altro ragazzi di 19 o 20 anni, che prestano servizio per i due anni stabiliti negli U.S.A. e in altre parti del mondo, battezzano, a quanto si dice, 200.000 nuovi convertiti all’anno. Perciò la Chiesa Mormone dell’Utah si vanta d’essere oggi una delle religioni in più rapido sviluppo.

Ciò che attrae

In un articolo sull’opera missionaria dei mormoni, la rivista Newsweek osserva che ai nuovi convertiti “il mormonismo promette tanti amici premurosi, una dottrina della famiglia eterna e un profeta vivente per dare certezza alla loro vita”. Certo oggi, quando società, famiglia e amici vanno soggetti a rapidi cambiamenti, l’opportunità di migliorare se stessi e la certezza religiosa sono tutte cose molto attraenti e desiderabili. A questo riguardo sembra che il mormonismo abbia molto da offrire.

Ogni congregazione di mormoni, l’equivalente di una parrocchia o diocesi, indice regolarmente partite di pallone, picnic, feste, balli e altre attività a cui possono partecipare persone di ogni età. Le famiglie sono incoraggiate a trascorrere insieme il lunedì sera — la serata della famiglia in casa — a studiare, divertirsi e fare altre cose tutti insieme. La chiesa gestisce anche un sistema assistenziale proprio per venire in aiuto di quei mormoni che possono trovarsi in difficoltà economiche. Tali programmi, insieme a una sorprendente schiera di celebrità come l’ex governatore George Romney, gli Osmond singers, il giornalista Jack Anderson e altri come loro non solo esercitano una forte attrattiva sugli eventuali convertiti, ma inducono anche coloro che sono già nella chiesa ma forse sono insoddisfatti a pensarci due volte prima di abbandonarla.

“Non tutto va bene a Sion”

Crescita notevole, prosperità materiale, famiglie amorevoli, purezza morale, condizione sociale e rispettabilità sono tutte cose che potrebbero rendere più attraente l’immagine idealizzata dei mormoni. Ma “i vescovi e altre autorità della chiesa che dedicano molto tempo a dar consigli hanno la viva consapevolezza che ‘non tutto va bene a Sion’”, ha scritto Leonard Arrington, storico della Chiesa Mormone.

Nell’Utah, per esempio, dove il 70 per cento della popolazione appartiene alla Chiesa Mormone, le registrazioni governative mostrano che la percentuale dei divorzi è superiore alla media nazionale, e tra le madri adolescenti 7 su 10 hanno concepito il loro primo figlio fuori del matrimonio. Tutti i programmi religiosi e sociali della chiesa hanno portato pochi vantaggi, se pure ne hanno portati, ai suoi membri. Al contrario, il tempo, il lavoro e il denaro che tali programmi richiedono dai suoi membri non fanno che accrescerne le frustrazioni, le delusioni e la depressione. Di conseguenza, anche il tasso dei suicidi, sia fra gli adulti che fra gli adolescenti dell’Utah, è superiore alla media nazionale, e tra i mormoni il consumo di tranquillanti e di pillole stimolanti, tra gli altri farmaci, supera di parecchio quello della popolazione in generale.

Un’altra causa di allarme fra le autorità della chiesa è la crescente marea di membri inattivi degli ultimi anni. Secondo Arrington, “nelle congregazioni americane di tendenze moderate dal 20 al 30 per cento dei componenti non assistono affatto” alle funzioni religiose, mentre nelle congregazioni all’altro estremo “quelli che non vi assistono potrebbero essere addirittura il 50 per cento”. Questi sono tuttavia inclusi nei milioni di membri vantati dalla chiesa.

L’aspetto teologico

Può sembrare strano che i campi in cui la religione dei mormoni esercita la massima attrattiva — famiglia, gioventù, efficienti programmi della chiesa, ecc. — siano quelli in cui si riscontrano i problemi più pressanti. In realtà questo paradosso è il frutto del singolare e bizzarro concetto che i mormoni hanno della natura di Dio e dell’uomo.

“Dio stesso”, spiegò Joseph Smith, “era un tempo come siamo noi ora, ed è un uomo innalzato, e siede sul trono nei cieli lassù”. Per i mormoni, Dio è un uomo glorificato, reso perfetto. Ha un corpo di carne e ossa, ma non di sangue, in cui dimora uno spirito eterno.

“Tutti gli uomini e le donne . . . sono letteralmente figli e figlie della Divinità”, scrisse Joseph F. Smith, nipote di Joseph jr., e presidente della chiesa dal 1901 al 1918. “L’uomo, come spirito, fu generato e nacque da genitori celesti, e allevato fino a maturità nelle eterne dimore del Padre, prima di venire sulla terra in un corpo temporale”.

Quindi, secondo la teologia dei mormoni, tutta l’umanità è esistita come esseri spirituali in cielo prima di venire sulla terra. Lo scopo della loro venuta sulla terra è d’essere provati e, se superano la prova, d’essere elevati, per diventare infine essi stessi degli dèi con un mondo proprio. I mormoni credono pertanto nell’esistenza non di uno ma di molti dèi, ciascuno dei quali governa un mondo suo proprio. Brigham Young, secondo presidente della chiesa, disse in un’occasione: “Quanti Dèi ci siano, non lo so. Ma non ci fu mai un tempo in cui non ci fossero Dèi e mondi, e in cui gli uomini non avessero le stesse difficoltà che abbiamo noi”.

Queste credenze spiegano perché viene data tanta importanza al matrimonio e alla famiglia. I fedeli mormoni considerano un dovere sposarsi e avere tutti i figli di cui possono aver cura, per provvedere in tal modo corpi fisici ad altri spiriti che verranno sulla terra. Il loro matrimonio e la loro famiglia devono essere suggellati nel tempio “per tutta l’eternità” affinché possano diventare padri celesti e generare figli spirituali. È chiaro che la poligamia, o matrimonio plurimo, che un tempo i membri della chiesa praticavano apertamente, è legata a questo concetto.

Si capisce anche perché i mormoni si distinguono per la loro laboriosità e perché danno tanta importanza al successo, nel campo dell’istruzione, della politica o degli affari. Tutto fa parte del processo dell’eterno progresso verso il regno celeste.

Base della fede

Ovviamente, per sostenere tale teologia, ci vuole molto più che la Bibbia. Perciò l’ottavo degli Articoli di Fede dei mormoni dichiara: “Crediamo che la Bibbia sia la parola di Dio, finché è tradotta correttamente”. Invece, del Libro di Mormon Joseph Smith disse che era “il libro più corretto che ci sia sulla terra, e la chiave di volta della nostra religione, e l’uomo si avvicina a Dio più osservando i suoi precetti che quelli di qualsiasi altro libro”. Ma anche il Libro di Mormon è una traduzione. Joseph Smith asserì di averlo tradotto da iscrizioni in “egiziano riformato” su lastre d’oro (da molto tempo scomparse), consegnategli dall’angelo Moroni, con l’uso dell’ ‘Urim e del Thummim’, degli speciali strumenti. Fatto degno di nota, questo “libro più corretto che ci sia sulla terra” ha subìto oltre 2.000 cambiamenti di testo da che fu pubblicato per la prima volta nel 1830, e contiene circa 27.000 parole — un decimo del libro — citate testualmente o con una leggera modifica dalla versione inglese della Bibbia detta del Re Giacomo, inclusi alcuni dei suoi errori di traduzione.

Altri due libri sono pure considerati opere normative della chiesa: Dottrina e Patti e Perla di gran prezzo. In questi libri, contenenti ulteriori “rivelazioni” e traduzioni, Smith elaborò la complicata teologia mormonica, incluse dottrine che non si trovano nel Libro di Mormon, come la pluralità degli dèi, la poligamia, la maledizione della razza negra, il battesimo per i morti e tante altre.

I mormoni credono anche che la rivelazione continui: i cieli non sono chiusi per loro. Il presidente della chiesa, come profeta, veggente e rivelatore, riceve comunicazioni o esaudisce direttamente da parte di Dio le domande attuali. Una recente “rivelazione” fu proclamata dal presidente Spencer W. Kimball il 9 giugno 1978; in base ad essa, “tutti i maschi meritevoli della Chiesa possono essere ordinati al sacerdozio indipendentemente da razza o colore”. Ciò pose fine alla crescente tensione razziale in seno alla chiesa dovuta al fatto che i negri, esclusi fino a quel momento dal sacerdozio, non potevano mai conseguire il regno celeste, secondo l’insegnamento dei mormoni.a

Una religione che cerca i propri interessi

Ai mormoni piace citare le parole di Lorenzo Snow, loro quinto presidente: “Com’è l’uomo, Dio era un tempo, e com’è Dio, l’uomo può diventare”. Ragionando così, mettono l’elevazione e la glorificazione personale prima della santificazione del nome di Dio e del compimento della sua volontà, due cose in cui Gesù Cristo invece diede l’esempio da seguire. (Matteo 6:9; Giovanni 5:30) La loro è come minimo un’egoistica illusione.

Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare Dio: “Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6:9, 10) Oggi, in ogni parte del mondo, i testimoni di Geova rivolgono l’attenzione al Regno di Dio come unico mezzo per ristabilire pace e armonia. Non vedono l’ora che venga il tempo in cui, sotto il dominio del Regno messianico, sarà ristabilito il Paradiso sulla terra, e “la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:4.

[Nota in calce]

a Per ulteriori informazioni sulle credenze dei Mormoni e sul Libro di Mormon, vedi La Torre di Guardia del 15 luglio 1963, pagine 441-446, e del 1º aprile 1978, pagine 16-21, e Svegliatevi! (inglese) del 22 gennaio 1953, pagine 16-28.

[Immagine a pagina 17]

Tempio dei mormoni a Salt Lake City, Utah (U.S.A.)

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