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  • g83 8/6 pp. 14-16
  • La nostra vita è predestinata?

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  • La nostra vita è predestinata?
  • Svegliatevi! 1983
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  • Vedi anche
  • Origine e sviluppo della dottrina della predestinazione
  • Il suo esteso effetto
  • Cosa insegna la Bibbia?
  • Dio ha già stabilito il nostro destino?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
  • Si può conciliare la predestinazione con l’amore di Dio?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
  • Il nostro futuro è già scritto?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
  • Predestinazione o scelta personale — quale?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
Altro
Svegliatevi! 1983
g83 8/6 pp. 14-16

La nostra vita è predestinata?

LA SCENA è una capanna dal tetto di paglia sui pacifici monti del Lesotho, nell’Africa meridionale. Mentre il sole tramonta, accade qualcosa che turba la quiete serale. Un uomo e sua moglie hanno bevuto troppa birra. Nasce una discussione che sfocia in una lite. Lui colpisce la moglie sul capo con un oggetto pesante. La donna cade a terra priva di sensi ed è presa per morta. Nella tarda serata arrivano i parenti per dare inizio alla solita veglia del defunto. Verso le quattro del mattino seguente hanno la sorpresa di vedere la donna tornare in sé.

“Ho viaggiato attraverso bei pascoli verdi fino alla terra dei nostri antenati”, dice loro. “Ho incontrato un vecchio che mi ha detto che la mia ora non era ancora arrivata. Mi ha detto di tornare a casa e aspettare che mi vengano a prendere”.

Questa donna ha raccontato solo un sogno. Illustra qualcosa che molti credono riguardo alla morte, cioè che “tutti hanno un’ora segnata”. Per giunta, molti credono che il destino finale di ognuno — il cielo o la dannazione — sia stabilito.

Dove ha avuto origine questa credenza? Esercita un buon effetto sulle persone? Dovreste crederci anche voi?

Origine e sviluppo della dottrina della predestinazione

Nei tempi antichi si credeva che la vita potesse essere guidata dalle stelle. Secondo un’enciclopedia, questa idea fu “classificata e descritta per la prima volta in Mesopotamia”. (Encyclopædia Britannica) Col tempo “i divinatori babilonesi — per predire il corso della vita di un individuo — cominciarono a utilizzare alcuni presagi basati sui pianeti”. (Il corsivo è nostro) Fu così posto il fondamento per un futuro credo.

Da Babilonia tale pensiero si diffuse in altre parti della terra dove si sviluppò. Era penetrato nel pensiero religioso giudaico prima dell’avvento del cristianesimo. Giuseppe Flavio, storico del primo secolo, ci dice che i farisei e i sadducei non erano d’accordo su di esso. “I farisei”, scrisse, “. . . attribuiscono tutto al Destino o a Dio”. Secondo il Corano musulmano, “nessuna anima può morire se non col permesso di Dio, secondo uno scritto di Dio, in cui sono fissati i termini di ogni cosa”. — Sura 3:139, nuova versione letterale italiana a cura del dottor L. Bonelli.

La dottrina della predestinazione (o preordinazione) fu introdotta nella cristianità dal “santo” cattolico romano Agostino nel quinto secolo. È detta da alcuni dottrina agostiniana. La Chiesa Cattolica la segue ancora, ma non fino al punto insegnato da Agostino. Un’enciclopedia cattolica (The New Catholic Encyclopedia, Vol. 11, pagina 713) afferma: “Tutte le cose sono preconosciute e preordinate da Dio”. — Vedi anche pagina 714 sotto l’intestazione: “La predestinazione nella teologia cattolica”.

Giovanni Calvino, riformatore protestante del sedicesimo secolo, fu più esplicito, come Agostino. “La predestinazione”, secondo la definizione di Calvino, è “l’eterno decreto di Dio, mediante cui egli ha determinato in se stesso cosa avrebbe fatto di ogni componente dell’umanità. Infatti non sono tutti creati con un destino simile; ma per alcuni è preordinata la vita eterna, e per altri la dannazione eterna”. Secondo lui, Dio stabilì il destino di ogni individuo, incluso il vostro, “prima della creazione del primo uomo”.

Il suo esteso effetto

L’influenza di Calvino fu molto estesa. Spiegando il fatto, il libro The Protestant Ethic and the Spirit of Capitalism (L’etica protestante e lo spirito del capitalismo) dice: “Il calvinismo fu la fede per la quale vennero combattute le grandi lotte politiche e culturali del sedicesimo e del diciassettesimo secolo nei paesi più progrediti, Olanda, Inghilterra e Francia. . . . la dottrina della predestinazione fu considerata il suo più caratteristico dogma. . . . Chiamò a raccolta innumerevoli eroi della Chiesa militante, e sia nel diciottesimo che nel diciannovesimo secolo . . . costituì il grido di battaglia per nuovi grandi risvegli”. — Il corsivo è nostro.

Questa dottrina, ‘la più caratteristica’ del calvinismo, influì sulle persone in diversi modi. Commentando questo fatto, un’enciclopedia (Encyclopædia Britannica) dice: “Sminuì la libertà dell’uomo, e così generò o un’eccessiva sicurezza in coloro che si consideravano eletti, o disperazione in coloro che non potevano ottenere tale sicurezza”. A volte tale “eccessiva sicurezza” contagiava intere comunità, che supponevano d’essere una “razza eletta”. Fu usata per giustificare la soppressione di altre razze considerate primitive.

La predestinazione incoraggia una veduta fatalistica della vita, qualcosa di molto comune fra i sudafricani, sia negri che bianchi. Questo è comprensibile se si considera la forte influenza esercitata nel loro paese dal calvinismo, specie l’influenza esercitata dalla Chiesa Riformata Olandese e dalla Chiesa Presbiteriana. A volte gli xhosa, una delle popolazioni di quel paese, dicono quando muore qualcuno: “Un uomo ha diritto di uccidere quello che gli appartiene”. Con ciò si sottintende che Dio causa la morte, come l’uomo ha diritto di uccidere le sue pecore.

Credendo nella predestinazione si può perdere la fede in Dio. In caso di disgrazia o di grave malattia, la persona colpita può incolpare Dio, rivoltandosi contro di lui. Questa credenza può anche rendere avventati. Alcuni credono di poter correre qualsiasi rischio, tanto la loro vita finirà solo al ‘tempo fissato da Dio’. Per esempio, in certi paesi dell’Africa settentrionale alcuni, ragionando così, hanno commesso delle imprudenze al volante, con conseguente perdita di vite.

Cosa insegna la Bibbia?

Insegna che Dio creò l’uomo a sua ‘immagine e somiglianza’. (Genesi 1:26) Tale “somiglianza” riguarda le qualità, non l’aspetto fisico. Per esempio, come il Creatore è libero di fare come vuole, così ha creato l’uomo col libero arbitrio. A motivo di ciò il Creatore non stabilisce o non preordina la strada che ognuno prenderà. È questo in contrasto con la capacità di Dio di vedere nel futuro? No! Facciamo un esempio: La radio permette di sentire in casa propria le notizie dal mondo, ma bisogna prima accenderla e bisogna scegliere la stazione giusta all’ora giusta. È la stessa cosa con la facoltà di preconoscenza del Creatore: egli ne fa un uso discrezionale e selettivo, tenendo conto del libero arbitrio di cui ha dotato l’uomo.

La Bibbia insegna che coincidenze e disastri avvengono spesso a causa ‘del tempo e dell’avvenimento imprevisto’. (Ecclesiaste 9:11, 12) Per esempio, prendiamo un incrocio molto trafficato. Un “avvenimento imprevisto”, come la rottura dei freni, al “tempo” sbagliato può causare un incidente mortale. La Bibbia non insegna che Dio causi o preordini tali cose. Comprendendo la loro responsabilità personale, i cristiani si sforzeranno di avere “sanità di mente” quando sono al volante, accertandosi che i loro automezzi siano sempre in buone condizioni. — II Timoteo 1:7.

In quanto al destino finale dell’umanità, la Bibbia insegna che ci sono tre possibilità. Prima, di fra coloro che hanno accettato il provvedimento divino per la salvezza, Egli ha ‘chiamato’ una certa classe. Essi sono stati destinati alla vita in cielo e il loro numero è stabilito: 144.000. Sotto il Re costituito da Dio, Gesù Cristo, formeranno un governo celeste per benedire l’umanità. (Romani 8:29, 30; Rivelazione 14:1-3; 20:1-4) Sebbene questa classe e il suo numero siano stati “preordinati”, non può dirsi altrettanto di coloro che formano la classe. È possibile che uno di essi smetta di vivere secondo la chiamata celeste, per cui debba essere sostituito. Per tale motivo viene dato l’avvertimento: “Continua a tenere ciò che hai, affinché nessuno prenda la tua corona”. — Rivelazione 3:11; vedi anche Matteo 24:13; Filippesi 3:12, 13; II Pietro 1:10; Giuda 3-5.

Le altre due possibilità sono o vivere per sempre su questa terra o perdere la vita completamente. In entrambi i casi né il numero né le persone sono stati stabiliti. La scelta dipende dall’uomo. Il Creatore dice: “Ecco, io vi metto davanti la via della vita e la via della morte”. Anche se uno è sulla “via della morte”, non è troppo tardi per cambiare. Dio stesso rivolge l’invito: “Volgetevi, volgetevi dalle vostre cattive vie, poiché per quale ragione dovreste morire?” E chi ha scelto “la via della vita” deve stare attento a rimanerci. I testimoni di Geova prendono a cuore l’avvertimento di Dio: “Quando io dico al giusto: ‘Positivamente continuerai a vivere’, ed egli stesso in effetti confida nella sua propria giustizia e commette ingiustizia, tutti i suoi propri atti giusti non saranno ricordati, ma per la sua ingiustizia che ha fatta, per questo morrà”. — Geremia 21:8; Ezechiele 33:11, 13.

È in serbo un meraviglioso futuro per quelli che scelgono “la via della vita” e continuano a camminare in essa. Essi hanno la prospettiva della vita eterna, o mediante la risurrezione dai morti o sopravvivendo per entrare nel Nuovo Ordine di Dio. (Salmo 37:10, 11, 29; Giovanni 11:25) “Il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù”. (Romani 6:23) Cosa è necessario per accettare quel “dono” inestimabile? Coloro che vi hanno dato questa rivista saranno lieti di considerare queste cose con voi a casa vostra, senza spesa né impegno alcuno da parte vostra.

[Immagine a pagina 15]

Il Creatore ha dato all’uomo il libero arbitrio, per cui non stabilisce o non preordina la strada che ciascuno prenderà

LA VIA DELLA MORTE

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