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  • Il creazionismo è scientifico?

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  • Il creazionismo è scientifico?
  • Svegliatevi! 1983
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  • Cos’è la scienza della creazione?
  • Le lacune dell’evoluzione non sono evidenziate
  • Messi a nudo i difetti del creazionismo
  • È scienza?
  • Il creazionismo non è credibile
  • Evoluzione, creazione o creazionismo: a quale credete?
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Svegliatevi! 1983
g83 8/8 pp. 12-15

Il creazionismo è scientifico?

LA CONTROVERSIA in atto da oltre cent’anni fra coloro che sostengono che l’uomo abbia subito un processo evolutivo e coloro che si attengono alla Bibbia, secondo la quale l’uomo è stato creato, è stata dibattuta più o meno accesamente. L’anno scorso è tornata alla ribalta in un processo celebrato dinanzi alla corte federale di Little Rock, nell’Arkansas (USA). Il punto in discussione era una legge dello stato in virtù della quale la “scienza della creazione” doveva essere insegnata nelle scuole pubbliche insieme all’evoluzione. La legge fu ritenuta incostituzionale e la sentenza venne salutata in lungo e in largo come una vittoria per l’evoluzione.

Scienziati, teologi di varie confessioni, insegnanti e l’Unione Americana per le Libertà Civili hanno combattuto congiuntamente quella legge, che, d’altra parte, era difesa da altri scienziati, teologi, insegnanti e dal procuratore generale dello stato. Il processo e la sentenza hanno ricevuto ampia pubblicità nei mezzi di divulgazione delle notizie, richiamando l’attenzione internazionale.

Le asserzioni dei testimoni delle due parti andavano da fatti dimostrati a opinioni assurde. È comprensibile che la persona comune sia confusa sul significato dell’esito del processo. La decisione del giudice significa forse che ora l’evoluzione è un fatto? Che la razza umana ha milioni di anni? Che la Bibbia è in errore? Che non dovremmo più insegnare ai bambini che Dio creò l’uomo?

Prima di trarre una qualsiasi di queste conclusioni, esaminiamo i punti controversi. Cos’è questa “scienza della creazione” che è stata messa sotto processo? Ha basi scientifiche, o, come affermano i suoi detrattori, è una facciata dietro cui si trincera un dogma religioso settario?

Cos’è la scienza della creazione?

I fautori del creazionismo hanno scritto una definizione che è stata incorporata nella legge dell’Arkansas e introdotta nei pareri giuridici. Essa include le prove scientifiche che vi sono limiti ai cambiamenti entro le specie di organismi viventi creati in origine, e che le mutazioni e la selezione naturale non bastano per cambiare una specie in un’altra. Afferma pure che la terra e tutte le cose viventi su di essa sono il risultato di un recente atto creativo, e che tutti gli strati geologici con i loro fossili derivano da un unico Diluvio universale.

I formulatori della legge erano stati attenti a omettere qualsiasi riferimento a Dio o alla Bibbia per superare gli impedimenti costituzionali all’insegnamento della religione nelle scuole. Tuttavia i loro scritti e le testimonianze presentate al processo di Little Rock hanno rivelato che la creazione e il Diluvio a cui ci si riferiva sono quelli descritti nel libro biblico di Genesi. Inoltre, sebbene il tempo della creazione non sia specificamente indicato nella legge, hanno ammesso che “recente” significa forse 6.000 anni fa, comunque non più di 10.000.

Le lacune dell’evoluzione non sono evidenziate

Purtroppo per i creazionisti, i loro tentativi di smascherare al processo i lati deboli dell’evoluzione sono stati vanificati. Da molto tempo gli studiosi di mente aperta sono a conoscenza di queste lacune. Le menzioniamo qui solo in breve.

Al processo non si è dato nessun risalto alle prove emerse dagli esperimenti sulle mutazioni. I risultati di tali ricerche mostrano in modo schiacciante che le mutazioni portano solo alla degenerazione del modello genetico, producendo esemplari difettosi. Non creano nuovi organi o nuove funzioni. Non portano mai a nuove specie. I fatti sono contrari alla teoria dell’evoluzione e sostengono il principio corollario della creazione, enunciato in Genesi, secondo cui ogni specie di pianta o animale può riprodurre solo la propria specie. Ma questo valido argomento è stato trascurato.

Per di più la documentazione geologica non contiene l’ininterrotta catena progressiva di fossili da una specie all’altra, che la teoria di Darwin richiederebbe. Essa mostra invece che le nuove specie compaiono all’improvviso, nei vari strati sedimentari, senza alcun legame con le forme più antiche. Perfino gli evoluzionisti sono attualmente impegolati in discussioni su una nuova teoria, detta dell’equilibrio punteggiato, la quale ammette che la lunga ricerca degli anelli mancanti è stata vana.

L’improvvisa comparsa di nuove specie è in realtà una prova valida a favore della creazione e contro l’evoluzione. Ma al processo non se ne è tenuto conto. Perché i creazionisti non se ne sono serviti con profitto? Non potevano, perché non mettono in relazione i diversi strati geologici con le diverse epoche della creazione, ma sostengono che si formarono tutti contemporaneamente, quando si ritirarono le acque del diluvio noetico. Limitati da questa dottrina non biblica, i creazionisti han potuto usare la testimonianza dei fossili solo per abbattere l’evoluzione; ma è stato loro rammentato che non l’evoluzione, ma il creazionismo era sotto processo.

Messi a nudo i difetti del creazionismo

Il processo e la stampa che ne ha parlato hanno dato risalto soprattutto a questo aspetto della tesi dei creazionisti, legata alla loro dottrina della creazione recente. La loro dottrina che la terra e perfino l’universo abbiano meno di 10.000 anni contraddice tutte le scoperte della scienza moderna. Sono così lontani dalla verità da attirarsi gli scherni degli scienziati.

I geologi possono citare le loro misurazioni di processi geologici che si estendono molto al di là di questo ristretto periodo di tempo. I sedimenti oceanici si sono accumulati per ben più di 10.000 anni. Il tempo di cui i monti hanno avuto bisogno per formarsi e sgretolarsi è misurato in ragione di milioni d’anni. Ci vogliono centinaia di milioni di anni perché i continenti vadano alla deriva e si formino gli oceani. Dire che tutto questo è avvenuto in soli 10.000 anni è semplicemente assurdo per i geologi.

Gli astronomi sono ugualmente scandalizzati. Sono abituati a pensare non solo in termini di cicli planetari per i quali ci vogliono giorni o anni, ma anche in termini di lunghi periodi di tempo di cui le stelle e le galassie hanno avuto bisogno per formarsi. Le distanze sono così immense che perfino la luce, che viaggia a 300.000 chilometri al secondo, impiega miliardi di anni per giungere ai loro telescopi. Essi calcolano che le Nubi di Magellano, la galassia più vicina a noi, nei cieli meridionali, si trovino a una distanza di oltre 100.000 anni luce. Se fosse stata creata solo 10.000 anni fa, come affermano i creazionisti, dovremmo aspettare ancora 90.000 anni per ricevere da essa il primo barlume di luce. Nell’emisfero settentrionale, in una notte stellata chi ha gli occhi buoni può scorgere la nebulosa di Andromeda, la cui luce impiega 1.500.000 anni per giungere fino a noi. Ovviamente deve esistere da più tempo. Non è strano che la Società Americana per l’Astronomia abbia pubblicato lo scorso gennaio una risoluzione in cui si approva la sentenza del processo di Little Rock.

I fisici protestano anch’essi che non è possibile limitare i loro studi a un arco di tempo di appena 10.000 anni. Citano elementi radioattivi come l’uranio e il torio la cui vita, viene calcolata in miliardi di anni. L’accumulo di particolari isotopi di piombo, che sono il prodotto finale del decadimento radioattivo, mostra che alcune delle rocce più antiche della crosta terrestre devono essere rimaste indisturbate per ben 3 o 4 miliardi di anni. E la loro interpretazione dello spostamento verso il rosso della luce di lontane galassie, ai limiti dell’universo visibile, pone l’inizio di quest’ultimo intorno a 10-20 miliardi di anni fa.

È scienza?

Come possono i creazionisti conciliare queste prove con il loro dogma che ogni cosa ebbe inizio appena qualche migliaio d’anni fa? Quando Dio creò le rocce con l’uranio in esse, ci mise anche la giusta quantità degli speciali isotopi di piombo per far sembrare che esistessero da un miliardo di anni? Quando fece la nebulosa di Andromeda, riempì anche la sua traiettoria verso la terra di onde luminose, lungo tutti i 16 mila milioni di miliardi (16.000.000.000.000.000.000) di chilometri, affinché non dovessimo aspettare per vederla nel cielo? L’Iddio di verità avrebbe deliberatamente posto queste illusioni nella sua creazione solo per ingannarci?

Questo ragionamento fa venire in mente la storiella della vecchietta fondamentalista che veniva accompagnata a visitare il Monumento Nazionale del Dinosauro nell’Utah. Non credeva alle parole del guardiano del parco sui colossali rettili che un tempo erano vissuti lì e di cui vedeva le ossa fossilizzate. Così diede un’altra spiegazione: “Il Signore le ha messe lì per ingannarvi”.

Parlando di dinosauri, dove li mettono i creazionisti? A loro avviso, gli esseri umani e i dinosauri e ogni altra specie animale, estinta o ancora esistente, vissero sulla terra contemporaneamente prima del Diluvio. Furono spazzati via tutti insieme in un gran guazzabuglio dalle acque del Diluvio. Come spiegano dunque l’ordinata sequenza dei fossili nelle rocce sedimentarie, a cominciare da semplici forme di vita negli strati inferiori, seguite da creature sempre diverse e più complesse negli strati superiori? Possono solo offrire una serie di teorie contraddittorie e non plausibili su come tutte le specie di piante e di animali avrebbero potuto essere selezionate dal miscuglio di carogne e depositate in strati separati.

Il tentativo di difendere la loro arbitraria struttura della “scienza della creazione” con ipotesi così deboli e stiracchiate è stato efficacemente frustrato dalle testimonianze degli scienziati al processo di Little Rock. La loro pretesa di basarsi sulla scienza è stata dimostrata assolutamente non credibile.

Il creazionismo non è credibile

Fra gli scienziati che hanno deposto a favore del creazionismo il più noto era Chandra Wickramasinghe, fatto venire dal Galles per comparire al processo. Lui e l’astronomo inglese Fred Hoyle hanno proposto una teoria non ortodossa che respinge la dottrina secondo cui la vita si sarebbe evoluta sulla terra. Essi dicono che la vita ebbe inizio nello spazio esterno e cadde sulla terra portata da comete e meteoriti. Ha dichiarato che, data la complessità dei modelli genetici, è impossibile che si siano formati per caso. Quindi, conclude, devono essere stati progettati da un Creatore intelligente. Ma la sua testimonianza — ha detto che nessuno scienziato razionale può credere che la terra abbia meno di un milione di anni — si è ritorta sui creazionisti.

In base alle testimonianze sia dei contestatori che dei difensori della legge, il giudice non ha potuto far altro che riconoscere che il creazionismo non è scientifico. È stato chiaramente dimostrato che i suoi fautori non arrivano alle conclusioni con il metodo scientifico di raccogliere le prove e poi adattarle a un’ipotesi. Invece, partono da una prestabilita interpretazione settaria di Genesi e cercano le prove per sostenerla. Cercano di ignorare le prove che la contraddicono, oppure, quando non possono, inventano spiegazioni inverosimili per l’evidente conflitto con la cruda realtà. La legge dell’Arkansas era uno sconsiderato tentativo di introdurre le loro idee sulla creazione nel programma delle scuole pubbliche.

Il fallimento del creazionismo significa dunque che la creazione sia solo un’invenzione? Significa che la Bibbia non sia verace, o significa invece che una ristretta e fuorviata interpretazione della Bibbia è errata? Considereremo la differenza fra creazione e creazionismo nel prossimo numero di Svegliatevi! in un articolo intitolato “Evoluzione, creazione o creazionismo: a quale credete?”

[Immagini alle pagine 12 e 13]

Tutto questo è avvenuto in sei giorni di ventiquattr’ore?

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