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  • Un’epidemia di omosessuali

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  • Un’epidemia di omosessuali
  • Svegliatevi! 1984
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Svegliatevi! 1984
g84 22/3 pp. 4-5

Un’epidemia di omosessuali

NEL 1970 il dottor Charles W. Socarides (dell’Albert Einstein College of Medicine, un istituto superiore di medicina di New York) avvertì che l’omosessualità era un’epidemia che si diffondeva più in fretta delle quattro principali malattie combattute dalla medicina.

Nove anni dopo alcune autorità di San Francisco calcolarono che circa il trenta per cento degli elettori di quella città erano “gay”.a Fra gli eletti ci sono alcuni che ammettono apertamente d’essere gay. Vi sono circoli politici gay, chiese gay, sinagoghe gay e un servizio che combina appuntamenti per i gay.

Nel 1982 ad Atlanta, in Georgia, gli omosessuali sfilarono per le strade e asserivano di avere ottenuto il 25 per cento dei voti. L’Istituto per le Ricerche sul Sesso calcola che il 10 per cento della popolazione statunitense sia gay. “Uomini e donne omosessuali escono dall’ombra per vivere all’aperto, cosa che non ha precedenti”, dice la rivista Time. “Stanno colonizzando quartieri di grandi città facendone il loro esclusivo territorio, gestendo bar e fondando perfino chiese in cittadine conservatrici, e costituendo una rete nazionale di organizzazioni per offrire consigli e compagnia a quegli omosessuali — ancora la stragrande maggioranza — che continuano a nascondere il loro orientamento sessuale”.

Un tempo gli esperti di igiene mentale consideravano l’omosessualità una malattia. Ma non aveva lo stesso Freud affermato che il comportamento omosessuale “non si può classificare tra le malattie”? Nel 1973 il consiglio di amministrazione dell’Ordine degli Psichiatri Americani dichiarò che “l’omosessualità . . . di per se stessa non costituisce necessariamente un disturbo mentale”.

I cristiani del primo secolo non consideravano l’omosessualità come qualcosa di normale, come potevano esserlo gli occhi azzurri o la pelle scura. Quando donne omosessuali mutavano “il loro uso naturale in uno contro natura”, e uomini omosessuali facevano “ciò che è osceno” gli uni con gli altri, per quei cristiani equivaleva a coltivare “vergognosi appetiti sessuali”. — Romani 1:26, 27.

Ma come avviene con altri appetiti impuri e desideri dannosi, le tendenze omosessuali si possono dominare e anche vincere, dato che fanno parte della vecchia personalità di cui ci si deve spogliare. Nella congregazione di Corinto c’erano alcuni che erano stati omosessuali, e altri che erano stati ladri, avidi, ricattatori, ubriaconi, adulteri e idolatri. Eppure tutti questi erano cambiati. Erano stati “lavati . . . santificati . . . dichiarati giusti”. — I Corinti 6:9-11; Colossesi 3:5-11.

[Nota in calce]

a “Gay”, omosessuale, spec. consapevole, lieto, fiero della propria condizione sessuale. — Il Nuovo Zingarelli, undicesima edizione.

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