Tante religioni: Cosa significa questo per voi?
CONFUSI per l’enorme numero di religioni con i loro contrastanti dogmi, rituali e pratiche, e per l’ostilità delle une verso le altre, molti sono portati a rifiutare qualsiasi religione. Altri hanno perso la fede a causa di certe tragedie che li hanno colpiti e che secondo loro Dio avrebbe potuto evitare. Altri ancora, vedendo le sofferenze e le ingiustizie che ci sono nel mondo, decidono che è inutile credere in qualcosa. E molti altri, influenzati dall’evoluzione, diventano atei o agnostici. Vi riconoscete in qualcuna di queste persone e nei sentimenti che nutrono riguardo alla religione?
La miscredenza è soddisfacente?
Anche se oggi molti si sono allontanati dalla religione, il fatto d’essere diventati miscredenti li rende forse contenti e felici? Forse chi si libera dalla confusione delle religioni del mondo prova un certo sollievo. Ma prima o poi ci si rende conto che l’uomo ha delle esigenze spirituali che bisogna soddisfare. Egli si chiede spesso: ‘Da dove veniamo? Perché siamo qui? Che senso ha la vita? Cosa riserva il futuro?’
Questo è stato il caso di Masao Fujimaki, un tempo agnostico, che ha detto: “Sin dalla giovinezza avevo pensato alla vita e alla morte. La morte mi sembrava una così grande tragedia, uno spreco. Faceva apparire futile e vuoto qualsiasi obiettivo uno si prefiggesse”.
Per riempire questo vuoto, coloro che respingono la religione organizzata o la fede in un Creatore si volgono spesso con passione religiosa a qualche dio sostitutivo. Scienza, politica, filosofia e perfino agnosticismo e ateismo diventano una religione che seguono con fervore.
Per esempio Carl Sagan, il popolare scienziato, ha detto in un’intervista: “Chi fa indagini scientifiche si trova davanti a un senso di complessità, profondità e squisita bellezza che, credo, è molto più forte di ciò che offre qualsiasi religione formalistica”. Poi ha aggiunto: “Non sarei neppure contrario a dire che il senso di riverenza che si prova davanti alla grandiosità della natura è in se stesso un’esperienza religiosa”.
Ma tali ‘esperienze’ soddisfano veramente i bisogni spirituali dell’uomo? Il succitato Fujimaki risponde: “Ero completamente preso dallo studio dell’elettricità, poiché pensavo che le leggi che regolano l’elettricità fossero le sole cose di cui potevo fidarmi. Ma nella mia vita mancava ancora qualcosa. Avevo bisogno di conoscere il nome di Dio e il suo proposito nei miei riguardi”.
Sullo stesso tono, Aleksandr Solzenicyn, il noto autore sovietico in esilio che negli anni della gioventù si considerava marxista, ha parlato con tono pessimistico dell’ateismo quando recentemente, allorché gli è stato assegnato un premio, ha detto: “L’intero ventesimo secolo è risucchiato nel vortice dell’ateismo e dell’autodistruzione. Possiamo soltanto cercare con determinazione di afferrare la calda mano di Dio, che così avventatamente e con troppa sicurezza abbiamo respinto . . . Non c’è nient’altro a cui aggrapparci in questa frana”. Non sembra certo che la miscredenza o l’ateismo risolvano il problema, non vi pare?
La soluzione
Significa questo che qualsiasi religione sia buona purché riempia un vuoto e soddisfi alcuni dei più ardenti desideri dell’anima? Questo, naturalmente, non è possibile, poiché, come abbiamo visto, non tutte le religioni producono frutti della giusta specie nonostante l’esteriore apparenza di santità. Come si fa allora a trovare vera soddisfazione in mezzo a così tante religioni?
Abraham Lincoln, spiegando perché non si era mai unito a nessuna religione, disse: “Quando una chiesa scriverà sul suo altare, come unico requisito per farne parte, la dichiarazione condensata del Salvatore circa la sostanza sia della legge che del vangelo — ‘Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso’ — a quella chiesa io mi unirò con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima”.
Le parole citate da Lincoln erano state pronunciate da Gesù Cristo e si trovano nella Bibbia in Luca 10:27. Indicano chiaramente che l’amore — verso Dio e verso il prossimo — è un segno caratteristico della vera religione. Non è strano che le persone si sentano respinte quando vedono dei cosiddetti cristiani e altre persone religiose che si combattono e si uccidono in guerre sanguinose, o seguono e incoraggiano modi di vivere immorali che danneggiano loro stessi e altri.
D’altra parte, i testimoni di Geova sono divenuti noti in tutto il mondo in questo secolo come persone che si mantengono strettamente neutrali verso i conflitti delle nazioni. Durante la seconda guerra mondiale ne furono giustiziati centinaia a causa del loro rifiuto di venir meno ai propri principi cristiani. Oggi in alcuni paesi gli studenti che sono Testimoni sanno che quando si diplomano li attendono molti anni di carcere perché si rifiutano di fare il servizio militare obbligatorio. In alcuni altri paesi, dove si dà molta importanza all’istruzione, alcuni studenti sono disposti a rinunciare alla prospettiva di diplomarsi piuttosto che sottostare all’addestramento nelle arti marziali. Perché? Non perché siano sovversivi o antisociali, ma perché l’amore verso Dio e verso il prossimo li spinge a non partecipare alle attività violente del mondo.
Che dire della buona morale a parole e coi fatti? Alcuni diranno: ‘Non ci sono brave persone in tutte le religioni?’ Sì, ma tale “bravura” può avere pochissimo a che fare con l’amore verso Dio, e molte volte nei momenti critici si trasforma in cattiveria. Le succitate parole di Gesù Cristo mostrano che l’amore del prossimo viene dopo l’amore di Dio. Il vero amore del prossimo deve avere come base o come motivo l’amore di Dio.
Così, oltre a cercare di vivere una vita onesta e virtuosa, i testimoni di Geova dimostrano questo tipo di amore quando offrono il loro tempo e le loro energie per andare di casa in casa a parlare con altri di qualcosa di eccezionale: la speranza basata sulla Bibbia di vivere per sempre sulla terra in pace e armonia con gli uomini e con Dio. — Isaia 45:18; Rivelazione 21:4.
Tocca a voi scegliere
In questa serie di articoli abbiamo considerato vari aspetti delle religioni del mondo. Da un lato abbiamo visto che, sebbene oggi ci siano molte religioni, esse hanno una comune origine, la falsa religione babilonica, e producono quindi frutti deludenti. D’altro lato, abbiamo esaminato le alternative, cioè la miscredenza, l’agnosticismo e l’ateismo, e abbiamo riscontrato che questi e altri ‘surrogati’ della religione non possono veramente soddisfare i bisogni dell’uomo.
Dinanzi a questa situazione che caratterizza la religione a livello mondiale, cosa farete voi? Sarete come la persona descritta in Salmo 10:4, che “non fa nessuna ricerca” perché “tutte le sue idee sono: ‘Non c’è Dio’”? O sarete disposti ad accettare l’invito rivoltovi dai testimoni di Geova e a cercare il vero Dio e la religione che egli approva?
Masao Fujimaki, che era combattuto tra la sua fede nella scienza e il bisogno di conoscere Dio e lo scopo della vita, fece la scelta. “Quando venne alla mia porta un missionario dei testimoni di Geova, accettai subito lo studio biblico”, ha detto. Man mano che lo studio andava avanti, comprendeva come sono attendibili e accurate le profezie bibliche in corso di adempimento. “Questo produsse un grande effetto su di me”, rammenta, e fu indotto a concludere che Geova Dio e le sue promesse sono meritevoli di fiducia.
In seguito frequentando i testimoni di Geova vide riflessa fra loro la stessa qualità, così decise che voleva diventare uno di loro. Dopo avere studiato per circa un anno fu battezzato e divenne infine un anziano della locale congregazione.
Comprese la situazione e fece la scelta giusta. Questo è esattamente ciò che disse Mosè agli israeliti quando erano accampati nelle pianure di Moab, pronti per entrare nella Terra Promessa: “Ti ho messo dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; e tu devi scegliere la vita per mantenerti in vita, tu e la tua progenie, amando Geova tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui”. (Deuteronomio 30:19, 20) Sì, c’è una scelta da fare, e tocca a voi farla. Cosa sceglierete?
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Un frutto della vera religione è la pace che regna fra uomini di tutte le nazionalità e razze