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  • g84 8/11 pp. 23-27
  • “Mio figlio è iperattivo?”

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  • “Mio figlio è iperattivo?”
  • Svegliatevi! 1984
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  • Quali sono i sintomi?
  • Si tratta di iperattività o di mancanza di disciplina?
  • L’alimentazione ha importanza?
  • Lo zucchero influisce in qualche modo?
  • Inquinamento ambientale: un’altra causa?
  • Condizioni prenatali e durante il parto possono influire?
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Svegliatevi! 1984
g84 8/11 pp. 23-27

“Mio figlio è iperattivo?”

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia

“SIN dalla nascita dormiva solo poche ore, e di un sonno molto leggero; aveva terribili incubi, gridava nel sonno e sbatteva la testa contro il muro. Non riusciva a stare ferma né la si poteva tenere in braccio o coccolare. La notte gridava e scalciava per ore. Il medico le somministrò delle medicine per farla dormire, ma non fecero effetto”. Questo dice la madre di Deanne, una bambina a cui è stata diagnosticata l’iperattività.a

La donna continua dicendo: “Ovviamente era diversa dagli altri, ma quando cominciò ad andare a scuola bambini e insegnanti si lamentavano. Era turbolenta e molto aggressiva, era sempre presa dal panico se qualche piccola cosa andava storta e toccava tutto quello a cui passava vicino: strappava il disegno di un altro bambino, rompeva qualcosa, graffiava o pizzicava. Gli insegnanti si lamentavano che non riusciva a concentrarsi per più di pochi minuti. Quando era agitata, sembrava avesse qualcosa dentro che la faceva impazzire, poiché si graffiava e si dava pizzicotti”.

Le parole in corsivo sono alcuni dei modelli di comportamento che contraddistinguono la sindrome da iperattività nelle sue varie forme come disfunzione cerebrale minima, disturbo dell’apprendimento dovuto all’ipercinesi, disturbo specifico dell’apprendimento e incapacità di concentrazione. Il termine ipercinesi viene dal greco hypèr, che significa “sopra” od “oltre” e kìnesis, che significa “movimento” o “moto”. Si afferma che il 5 per cento circa dei ragazzi di età scolare ne siano affetti e in alcune zone le stime danno la cifra del 35 per cento. Quindi molti genitori preoccupati si chiedono: MIO figlio è iperattivo?

Quali sono i sintomi?

Sarete aiutati a stabilire se vostro figlio ha questo disturbo notando quali sono alcuni sintomi tipici dell’iperattività. (Vedi il riquadro). Considerate: Vostro figlio è continuamente irrequieto, dondola o picchia la testa o non riesce a stare fermo? È di solito frustrato, impulsivo o straordinariamente goffo, non avendo il senso del pericolo o mettendo continuamente scompiglio fra gli altri bambini senza nessuna apparente ragione? Ha difficoltà a dormire, a mostrare affetto o a portare a termine i compiti assegnatigli? È incapace di concentrarsi se non per pochi minuti? Ha problemi specifici di apprendimento? Ha un’intelligenza superiore alla media, ma va male a scuola?

Se riscontrate in vostro figlio o in vostra figlia uno o più di questi sintomi, allora è possibile che sia iperattivo o iperattiva. Rammentate però che ciascun bambino è diverso. Ci sono anche vari gradi di iperattività: alcuni si notano appena, mentre altri sono gravi e si notano chiaramente.

Si tratta di iperattività o di mancanza di disciplina?

Bisogna stare attenti prima di dire che un bambino è iperattivo: i genitori dovrebbero fare attenzione per vedere se la cattiva condotta o le mancanze del loro bambino sono dovute a negligenza da parte loro nell’impartire la disciplina in modo coerente, fermo eppure amorevole. Molti bambini diventano frustrati, irritabili, ostinati e turbolenti quando non riescono a ottenere quello che vogliono. Uno dei massimi esperti del mondo nel campo del comportamento umano disse: “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo; la verga della disciplina è ciò che la rimuoverà lungi da lui”. — Proverbi 22:15.

Con un bambino iperattivo, però, una sculacciata può non essere la soluzione e, anzi, può accrescere la sua collera perché, come dice un medico, “il loro comportamento è indipendente dalla loro volontà”. Quindi il modo in cui un bambino reagisce alla disciplina può fornirvi un’altra indicazione circa la sua condizione. La madre di un bambino iperattivo spiega: “Alcuni venivano da me e dicevano: ‘Tuo figlio ha fatto questo’, ‘tuo figlio ha fatto quest’altro’. I nostri amici erano unanimemente d’accordo che aveva bisogno che gliele suonassimo! Che ridere! Quel povero piccino ne aveva prese tante che è un miracolo se è sopravvissuto”.

Sembra che i bambini iperattivi non reagiscano alla disciplina come gli altri bambini, sia che questa disciplina sia impartita sotto forma di ragionamento, privazione di qualcosa o sculacciate. Dopo essere stati disciplinati faranno immediatamente la stessa cosa. Lo si vede facilmente se un genitore ha diversi figli e impartisce a tutti la stessa disciplina. Pertanto la disciplina non risolve necessariamente il problema di un bambino iperattivo.

Un suggerimento che può essere utile a coloro che hanno solo un figlio per stabilire se è iperattivo o se ha solo bisogno d’essere disciplinato è questo: lasciate vostro figlio per un giorno da un’amica, forse una che ha diversi figli, e chiedetele poi il suo onesto parere. A volte bambini che sono turbolenti quando sono a casa con la madre cooperano e ubbidiscono in modo straordinario quando stanno da un’amica severa ma amorevole. Se questo avviene, forse vostro figlio non è iperattivo. Può darsi invece che abbia solo bisogno d’essere disciplinato in modo deciso ma amorevole.

L’alimentazione ha importanza?

Se dopo avere attentamente valutato l’aspetto della disciplina ritenete ancora che vostro figlio possa essere ipercinetico, forse, come raccomandano alcuni medici, può essere utile cambiare il suo tipo di alimentazione. Questo cambiamento di alimentazione, ideato dal defunto dott. Ben Feingold, si basa sulla teoria che l’iperattività derivi dal mangiare certe sostanze — alcune naturali, altre artificiali — sostanze che si presume influiscano sul 50 per cento circa delle persone iperattive. In breve, per alcuni queste sostanze sono tossiche e alterano certe funzioni cerebrali che hanno a che fare con il comportamento.

Secondo gli studi del dott. Feingold, i colpevoli si trovano allo stato naturale in certa frutta e verdura e sono presenti in forma anche pericolosa in alimenti contenenti colori e aromi artificiali. Perciò la dieta raccomandata per le persone iperattive mira a eliminare quei composti potenzialmente nocivi che potrebbero causare iperattività. Risulta che alcuni genitori hanno avuto buoni risultati con questo metodo. Comunque, il dott. Feingold solo afferma che circa il 50 per cento dei suoi pazienti iperattivi sono aiutati da un cambiamento di dieta.

Nel caso menzionato all’inizio, quello di Deanne, fu modificata l’alimentazione. Dopo avere detto che il medico aveva diagnosticato il disturbo di Deanne, l’iperattività, la madre ha continuato: “Circa quattro anni fa sentimmo parlare della dieta di Feingold. Fu difficile seguirla, ma notammo una differenza. Durante l’ultimo anno ha fatto un grande cambiamento. È molto più calma, riesce a stare seduta, a leggere e a lavorare per circa un’ora. Riesce anche a giocare insieme agli altri bambini, a concentrarsi e non reagisce malamente se qualcosa va storto. È più paziente”.

Lo zucchero influisce in qualche modo?

In relazione alla dieta si è riscontrato che i bambini che manifestano sintomi di iperattività, come apatia, tensione, nervosismo, affaticamento, irritabilità, squilibrio emotivo e comportamento incontrollabile, potrebbero soffrire sia pure lievemente di ipoglicemia, o bassa concentrazione di zucchero nel sangue.b La carenza di glucosio è di solito attribuita a un eccesso di insulina, che elimina il glucosio dal sangue a un ritmo più veloce di quanto non possa essere sostituito. La funzione cerebrale dipende dal continuo apporto di glucosio dal sangue. L’ipoglicemia pregiudica l’efficienza del cervello e quindi ne risultano disordini del comportamento. Il forte desiderio di cibi amidacei e dolci potrebbe indicare una bassa concentrazione di zucchero nel sangue.

Dalla dieta dell’ipoglicemico vengono eliminati non solo i coloranti e gli aromi artificiali, ma anche quasi tutti gli zuccheri, soprattutto lo zucchero di canna. Lo zucchero è pericoloso per l’ipoglicemico perché causa un improvviso aumento della concentrazione dello zucchero nel sangue e questo fa produrre un’eccessiva quantità di insulina per neutralizzarlo. Il dott. Allan Cott, in un articolo sul tema “Cura dei disturbi dell’apprendimento”, dice a questo proposito: “L’universale osservazione dei ricercatori che valutano lo stato di nutrizione del bambino è che la sua alimentazione è troppo ricca di zucchero, caramelle, dolci e cibi contenenti zucchero. Eliminando questi cibi dall’alimentazione ne consegue una sorprendente diminuzione dell’iperattività”. Pertanto alcuni esperti in medicina indicano che non è consigliabile dare ai bambini iperattivi cibi e bevande a base di zucchero.

Si prenda il caso di Beky, una bambina di quattro anni, che era impaziente, irritabile e si sentiva frustrata, specialmente verso la fine della giornata. Fu raccomandato alla madre di nutrirla con cibi non contenenti zucchero, ed ecco cosa riferisce la donna: “Ci vuole più autocontrollo da parte dei genitori che da parte del figlio. Ma se il risultato è un bambino felice e tranquillo, vale la pena di fare lo sforzo. L’intera famiglia ne trae beneficio! Ha giovato al comportamento di mia figlia eliminare lo zucchero dalla sua alimentazione”.

Inquinamento ambientale: un’altra causa?

Il periodico medico inglese The Lancet afferma: “Pare ragionevole concludere . . . che le accresciute concentrazioni di piombo (non necessariamente in quantità tossica) presenti per un lungo periodo di tempo potrebbero essere la causa delle minime lesioni cerebrali a cui può essere dovuta la sindrome da iperattività”. Anche questo è confermato da risultati ottenuti in seguito.

Pertanto l’inquinamento ambientale, specie le alte concentrazioni di piombo immesso nell’atmosfera primariamente attraverso gli scarichi degli autoveicoli in quelle zone dove c’è intenso traffico automobilistico, potrebbe essere una causa dell’aumento dei bambini iperattivi nelle nostre città.

Condizioni prenatali e durante il parto possono influire?

Con alcuni bambini non serve cambiare l’alimentazione. Si deve ricercare una ragione diversa da quelle già prese in esame. Ashley Montagu, autore del libro Life Before Birth (La vita prima della nascita), fa riferimento al critico periodo di formazione dell’individuo quando dice: “La vita comincia non alla nascita, ma al concepimento. Questo vuol dire che il bambino che si sta sviluppando è vivo non solo nel senso che è formato di tessuti viventi, ma anche nel senso che, dal momento del suo concepimento, gli accadono delle cose. . . . Gli avvenimenti che si verificano prima della nascita, e il modo in cui reagisce ad essi, influiranno su di lui per il resto dei suoi giorni”. Nei primi tre mesi dopo il concepimento quando si formano gli organi principali, le emozioni della madre, come paura o insoliti stress e ansietà, possono compromettere lo sviluppo fisico del bambino.

Un altro fattore che si ritiene contribuisca notevolmente all’iperattività è l’esperienza che ha inizialmente alla nascita. Un ricercatore ha scritto: “I rischi a cui il feto va incontro raggiungono il culmine durante le ore del travaglio. La nascita è la più pericolosa esperienza a cui si esponga la maggioranza delle persone”. Un parto complicato e rischioso accompagnato da ipossia (insufficienza di ossigeno) è considerato la causa dei disturbi nervosi più insidiosi che possono manifestarsi più avanti nella vita quando l’individuo è sottoposto a ulteriore stress.

Se si tratta dunque di lesioni cerebrali minime associate a stress prenatale o a carenza di ossigeno alla nascita, possono i farmaci risolvere il problema? È vero che nei casi gravi di iperattività si somministrano farmaci stimolanti. Per quanto concerne l’uso di medicinali per curare l’iperattività, un comitato consultivo americano formato di 15 specialisti “ha convenuto che i farmaci non danno la ‘guarigione’, ma il bambino può divenire più sensibile all’istruzione e ai consigli”. Tuttavia essi hanno pure concluso che “i farmaci stimolanti sono utili solo in circa metà-due terzi dei casi in cui l’uso dei medicinali è giustificato”. D’altronde, lo psicologo James Swanson avverte che il 40 per cento di coloro che sono affetti da ipercinesi non dovrebbero prendere nessun farmaco. Perciò i genitori vorranno stare attenti quando si tratta di accettare una cura a base di farmaci che in effetti non guariscono l’iperattività. Un genitore il cui figlio era stato curato con farmaci per sei mesi prima che fosse messo a una dieta rigida ha detto: “Ora ce ne rendiamo conto, i farmaci non hanno accresciuto la capacità di Richard di imparare come se fossero una bacchetta magica. Abbiamo dovuto sacrificare il nostro tempo per aiutarlo”.

La terapia comportamentale, che dà risalto a incoraggiamento, lodi e ricompense quando vengono raggiunte mete ragionevoli, può essere un metodo per aiutare i bambini ipercinetici più lento eppure più efficace e più duraturo. Un’atmosfera familiare favorevole e coerenza da parte dei genitori sono cose indispensabili. Altrettanto importante è nutrire profondo amore per il bambino sofferente, poiché senza di esso qualsiasi terapia sarebbe destinata a fallire.

Per concludere, qual è dunque la soluzione? Vostro figlio è iperattivo? Può darsi. Ma accertatevi prima che la presunta iperattività non sia invece assenza di disciplina. Provate a impartire una disciplina risoluta e coerente in un’atmosfera affettuosa e armoniosa. Poi accertatevi che vostro figlio non prenda regolarmente cibi con scarso valore nutritivo e non segua un’alimentazione a base di cibi contenenti coloranti e aromi artificiali e molto zucchero. Se con questi metodi non ottenete nessun risultato, può darsi dobbiate sottoporre vostro figlio a ulteriori esami medici per determinare la causa esatta dell’iperattività.

[Note in calce]

a Per una trattazione più particolareggiata dell’iperattività e dei disturbi dell’apprendimento, vedi Svegliatevi! dell’8 settembre 1983, pagine 3-13.

b Per ulteriori informazioni sull’ipoglicemia, vedi Svegliatevi! dell’8 gennaio 1979, pagine 5-8.

[Testo in evidenza a pagina 24]

Vostro figlio è iperattivo o ha bisogno di disciplina?

[Riquadro a pagina 26]

ALCUNI SINTOMI DELL’IPERATTIVITÀ

1) Continuo movimento e irrequietezza; nell’infanzia, fa dondolare la culla e picchia la testa.

2) Comportamento imprevedibile; facile alle frustrazioni; molto esigente.

3) Difficoltà a prendere sonno; sonno leggero; incubi spaventosi.

4) Periodo di concentrazione limitato per qualsiasi attività.

5) Aggressivo e turbolento con altri; vuole toccare tutto e tutti.

6) Si ostina anche in attività che lo danneggiano; anche dopo essere stato disciplinato può ripetere la stessa cosa.

7) Si morde le unghie; si lacera la pelle; si graffia.

8) Tendenze antisociali: bugiardo, ladro, litigioso, disubbidiente, introverso, sgarbato.

9) Incapace di controllare il suo comportamento.

(Queste indicazioni sono tratte dal Feingold Handbook)

[Immagine a pagina 25]

Condizioni stressanti durante la gravidanza e il parto possono rendere il bambino iperattivo

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