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  • g85 22/1 pp. 24-25
  • Uno sguardo ad alcuni uccelli del Giappone

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  • Uno sguardo ad alcuni uccelli del Giappone
  • Svegliatevi! 1985
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Svegliatevi! 1985
g85 22/1 pp. 24-25

Uno sguardo ad alcuni uccelli del Giappone

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Giappone

HO PERCORSO a piedi molti chilometri nella campagna giapponese, dai monti e dai campi coltivati a terrazze giù fino alle spiagge. Lungo il cammino ho avuto numerose opportunità di osservare alcuni dei 500 tipi di uccelli che vivono nel paese. Lasciate che ve ne presenti alcuni.

CODIBUGNOLO DALLA TESTA BIANCA: Era inverno e il suolo era ghiacciato. Ero contento di avere messo stivali pesanti e calzettoni mentre esploravo i colli vicino a Chiba.

In una radura avvistai uno stormo di una quindicina di codibugnoli dalla testa bianca, quegli uccelli che noi chiamiamo enaga. Ma quando tentai di avvicinarmi fuggirono. Stanco di inseguirli, mi sedetti sotto un albero basso. E con mia sorpresa lo stormo tornò venendo a posarsi proprio sull’albero sotto il quale sedevo. Non mi mossi.

Gli enaga sono uccellini graziosi con la testa bianca e il corpo rosa, nero e bianco. Si ha l’impressione che ondeggino fra gli alberi anziché volare, come se giocassero incessantemente alla cavallina.

IL NIBBIO BRUNO, chiamato tobi in Giappone, è un uccello che non migra. È piuttosto grande, lungo una sessantina di centimetri, e ha il corpo grosso con lunghe ali e la coda forcuta. Pur essendo di colore marrone scuro, è facile vederlo quando si libra lentamente e con grazia nel cielo. Il tobi ama particolarmente le pendici dei colli vicino alla riva del mare, sebbene lo si possa vedere quasi dappertutto. La sua dieta è a base di pesce e topi. Ma tiene anche pulita la campagna mangiando le carogne.

Un giorno d’inverno, mentre facevo una passeggiata lungo il mare, vidi alcuni grossi tobi appollaiati su una vecchia palizzata. Potei osservarne le grosse zampe artigliate e il becco fortemente ricurvo. E devo ammettere che era piuttosto sconcertante vedere come mi fissavano.

LA RONDINE DOMESTICA è più o meno una visitatrice estiva. Vidi per la prima volta questi uccelli spericolati nella città di Takasaki, dove volavano a bassa quota sulle strade, sfiorando spesso la testa dei passanti, che sembrano ignorare. Nelle strade strette e piene di biciclette, moto, auto e gente che va frettolosamente a fare la spesa, sfrecciano avanti e indietro, evitando all’ultimo minuto la testa di qualcuno!

IL CODIROSSO, chiamato qui jō-bitaki. Fu vicino alla città di Mobara — un ottimo posto per osservare gli uccelli — che vidi per la prima volta questo sorprendente uccello. Prima vidi il maschio, lungo una quindicina di centimetri, bello e dalle tinte vivaci (prevalgono le sfumature del nero, dell’arancione e del bianco). Poi scorsi la femmina, timida e dal piumaggio lucente di color verde oliva chiaro. Questa attraente coppia visita spesso i giardini delle case.

Lo jō-bitaki viene a svernare qui dalla Siberia. Mentre altri uccelli si dirigono molto più a sud, lo jō-bitaki è felice di passare l’inverno in Giappone. Dopo la Siberia, i venti invernali del Giappone devono sembrargli una dolce brezza.

LA GRU DELLA MANCIURIA, che chiamiamo tanchō, si può trovare nelle zone paludose e nei campi. Queste belle gru, poche di numero, sono protette per legge. Sei altre varietà di gru vivono nelle paludi insieme al tanchō, ma questa varietà è l’unica a risiedervi permanentemente.

GLI AIRONI BIANCHI sono molto comuni nella campagna giapponese. D’estate si trovano nelle risaie allagate e nell’acqua bassa dei fiumi. Di solito sono occupati ad acchiappare piccole prede di cui si nutrono. Ma sono ghiotti particolarmente di pesci e rane. Con passi lenti e deliberati smuovono le acque. E se avvistano qualcosa di buono muovono fulmineamente il lungo collo e il sottile becco.

Osservate attentamente e vedrete che ci sono tre tipi di aironi bianchi, non solo uno. Sono opportunamente chiamati “piccolo”, “medio” e “grande”, e sono lunghi da 60 a 90 centimetri.

Le isole del Giappone sono veramente ricche di avifauna. Che splendido equilibrio e che armonia esistono fra queste creature e il loro ambiente!

Perché non trovare il tempo di osservare l’avifauna nella vostra località? Ma state attenti. Se un uccello viene spaventato nel nido può abbandonare o anche danneggiare i piccoli. Quindi osservate, ma non disturbate. Proverete così non solo molto piacere, ma accrescerete anche la vostra gratitudine per il Creatore che fece queste deliziose creature alate per il nostro godimento.

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