BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g85 8/6 pp. 4-10
  • Il dialogo nella famiglia: Come si può migliorare?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il dialogo nella famiglia: Come si può migliorare?
  • Svegliatevi! 1985
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Quando sorgono problemi
  • Dialogo con i figli
  • Studio e svago
  • Parlare con gli adolescenti
  • Famiglie felici e unite
  • Comunicare in famiglia e in congregazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
  • Operate affinché la vostra famiglia sia preservata ed entri nel nuovo . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
  • Fate del vostro matrimonio un’unione duratura
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
  • Genitori e figli, comunicate con amore
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2013
Altro
Svegliatevi! 1985
g85 8/6 pp. 4-10

Il dialogo nella famiglia: Come si può migliorare?

‘MIO marito non parla mai’. ‘Mia moglie non ascolta mai quello che dico’. Queste sono lamentele comuni fra le coppie di sposi. I ragazzi si sentono spesso come il 12enne Massimo: “Non mi spaventa parlare [con i miei genitori]; quello che mi spaventa è come potrebbero reagire”. La barriera del silenzio separa pertanto i componenti delle famiglie.

Alcuni sosterranno che in molti casi marito e moglie siano semplicemente male assortiti; che ci sia fra loro un’inguaribile incompatibilità e che tanto per cominciare non avrebbero mai dovuto sposarsi! Non c’è dubbio che molte coppie non danno la giusta importanza al fatto di conoscersi e non pongono buone basi per comunicare prima del matrimonio. (Vedi pagina 9). Ciò nondimeno il successo di un matrimonio non dipende unicamente dalla cosiddetta compatibilità di carattere. È assai più importante che la coppia sia disposta ad accettare le norme stabilite da Dio per il matrimonio e ad applicare i princìpi biblici. Considerate solo alcune delle cose che la Bibbia dice circa il ruolo e le responsabilità dei mariti e delle mogli:

● “Le mogli siano sottoposte ai loro mariti come al Signore”. — Efesini 5:22, 23.

● “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa . . . I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi”. — Efesini 5:25, 28.

● “Non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. — Efesini 6:4.

Quando si seguono questi princìpi, si pone una solida base per il dialogo fra marito e moglie. Perché? Perché se il marito considera il fatto di ‘amare la propria moglie’ come una responsabilità affidatagli da Dio sarà più incline a parlare con lei e ad ascoltarla. La moglie che crede che ubbidire al marito è un’esigenza divina sarà spronata a farlo. Ma come comportarsi quando in un matrimonio si creano stress e tensione? I consigli della Bibbia possono veramente aiutare a superarli?

Quando sorgono problemi

Il matrimonio è la più intima delle relazioni umane. Col tempo una coppia può avere una relazione così stretta che basta loro toccarsi, guardarsi o fare un cenno per trasmettersi fiumi di parole. Pochi però raggiungono questa condizione ideale.

Una giovane moglie rammenta: “Dopo esserci sposati abbiamo navigato in cattive acque per un po’. Vivevamo alla giornata, avendo a stento il necessario. Non ero abituata a una vita così incerta”.

Questa giovane coppia, però, allentò le tensioni coniugali seguendo le Scritture. Il marito confessa: “Credo di avere completamente ignorato i suoi sentimenti. Pensavo che tutto andasse bene. Ma non mi rendevo conto che lei aveva i nervi a pezzi”. Cosa fecero per riaprire il dialogo? La moglie ricorda: “Facemmo lunghe conversazioni. A volte erano conversazioni sgradevoli, ma furono sempre utili”.

Un marito di nome Riccardo ha detto: “Feci fatica ad adattarmi alla vita matrimoniale. Lavoravamo entrambi tutto il giorno e mia moglie voleva che l’aiutassi nei lavori domestici. Io però avevo l’idea che dovesse fare tutto lei. Inoltre, dopo una giornata di lavoro non avevo voglia di fare altro che rilassarmi e vedere la partita. Così se tutto a un tratto mi sentivo dire: ‘Puoi portare la roba in tintoria?’, rispondevo: ‘Portacela tu!’”

Ad ogni modo Riccardo e sua moglie cominciarono a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Il marito, apprendendo che Dio richiedeva che ‘amasse sua moglie come il proprio corpo’, fu spinto a collaborare nelle faccende domestiche. Anche le pressioni che aveva sul lavoro apparivano diverse alla luce della Parola di Dio. Egli rammenta: “Una volta trovata una ragione di vita e compresi i propositi di Dio, potei sbarazzarmi della mentalità negativa che il lavoro mi creava”.

La Bibbia, però, indica un’altra possibile causa di problemi: “Tutti inciampiamo molte volte. Se uno non inciampa in parola, questi è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche l’intero corpo”. (Giacomo 3:2) Tutti a volte fanno osservazioni prive di tatto o anche poco gentili. E quando due personalità imperfette si irritano, gli animi si accendono.

Ma che succede se una coppia permette che tali problemi abbiano il sopravvento nel loro matrimonio? La Bibbia dice: “Il fratello contro cui si trasgredisce è più di una città forte; e ci sono contese come la sbarra d’una torre di dimora”. (Proverbi 18:19) Il dialogo può interrompersi, con serie conseguenze sia per la coppia che per i figli. Infatti, secondo gli esperti “i perenni contrasti fra i genitori” sono una delle cose che influiscono più negativamente su un bambino.

Conflitti di questo genere, comunque, possono essere ridotti al minimo se si seguono i consigli biblici. Ai mariti è dato il comando di ‘non essere amaramente adirati con’ la moglie. (Colossesi 3:19) E per litigare bisogna essere in due. Se il vostro coniuge è turbato e si arrabbia, perché non cercate di mantenere la calma e di usare tatto? Siate d’accordo e mostratevi comprensivi se possibile. La Bibbia dice: “La risposta, quando è mite, allontana il furore”. (Proverbi 15:1) Se ribattete aspramente non farete altro che aggravare la situazione. È meglio chiedere gentilmente: “Ti ho fatto arrabbiare? Cos’è che non va, tesoro?” Cercando così di scoprire con amore e con tatto la causa del problema sarete spesso aiutati a risolverlo. Può darsi invece che dobbiate dire al vostro coniuge in modo schietto ma gentile che siete irritati o turbati per qualcosa che ha fatto. La Bibbia dice: “Il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione. Ma siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri”. — Efesini 4:26, 32.

Un giovane marito imparò a mettere in pratica questo consiglio. Egli dice: “Mia moglie è molto emotiva. A volte le è difficile fare una conversazione con calma e senza diventare nervosa e tesa. Ma ho cercato di adattarmi alla sua personalità e di essere più sensibile ai suoi sentimenti”. Uno sforzo così coscienzioso serve non solo a mantenere la pace ma anche a far conquistare l’affetto del proprio coniuge!

Dialogo con i figli

L’arrivo del primo figlio costituisce una vera sfida per una giovane coppia. Dopo tutto un bambino appena nato non ha bisogno solo che gli si dia regolarmente da mangiare e gli si cambino i pannolini. I ricercatori dicono che i bambini hanno un grande bisogno di comunicare. È vero che un bambino non può parlare. Ma lo sguardo, le carezze e il contatto fisico dei genitori contribuiscono notevolmente ad aprire la comunicazione. Questa è una delle ragioni per cui in molti ospedali le madri non vengono più separate dai bambini appena nati. E i ricercatori svedesi Winberg e de Château dicono: “Mentre lo stretto contatto [tra madre e figlio] in questo periodo può influire direttamente sullo sviluppo del bambino, può essere anche più importante per la madre, poiché rafforza il suo vincolo con il neonato . . . Sembra che questo contatto influisca sui suoi atteggiamenti e sulla sua sensibilità nei confronti dei bisogni del bambino”.

Cos’altro possono fare i genitori per instaurare un buon dialogo con i figli sin dall’inizio? La Bibbia indica che i genitori devono parlare con i figli “dall’infanzia”. (II Timoteo 3:15) È pratico questo? I ricercatori Winberg e de Château affermano che il fatto di cantare e parlare a un bambino può essere “importante per soddisfare le [sue] esigenze psicologiche”. Anche il ricercatore sovietico M. I. Lisina cita un esperimento in cui bambini piccoli erano fatti oggetto di parole affettuose, sorrisi e carezze. Il risultato? Dopo due mesi questi bambini avevano raggiunto “un livello di sviluppo molto più alto” di altri bambini che non avevano ricevuto simili attenzioni. Questo modo amorevole di comunicare con un bambino eserciterà un effetto positivo sulla sua futura emotività; il dott. Lisina dice inoltre: “Crediamo che l’interazione con altri individui abbia un’importanza decisiva nella genesi delle funzioni verbali [del bambino]”.

Studio e svago

Naturalmente, man mano che i bambini crescono i problemi della loro educazione si fanno più complessi. Molte famiglie cristiane hanno trovato utile stabilire un programma di attività spirituali che può contribuire molto al dialogo e all’unità. Può essere un programma vario, flessibile e piacevole per tutti.

Si riconosce che un tale programma può richiedere adattamento da parte di tutti. Per esempio, in alcune parti dell’Africa la tradizione vuole che il padre mangi in dignitosa solitudine. Ma quando diventa cristiano comprende la necessità di guidare la famiglia all’ora dei pasti. I vantaggi? A colazione si può considerare un versetto o un argomento biblico, cominciando bene la giornata. La cena può essere per tutti un’occasione in cui rilassarsi e raccontare quello che è accaduto durante il giorno, e per avere “uno scambio d’incoraggiamento”. (Romani 1:12) I genitori possono incoraggiare i loro ragazzi a esprimersi.

È d’obbligo dedicare tempo allo studio, ad esempio per fare i compiti a casa e per trattare soggetti biblici. Ma non dimentichiamo che lo svago è necessario. TV, film e registrazioni musicali sono popolari fra i giovani, ma questi efficacissimi mezzi di comunicazione stanno diventando putridi veicoli di corruzione. Secondo uno studio effettuato dall’Istituto Nazionale per la Salute Mentale (USA), “le prove accumulate negli anni ’70 sembrano indicare in modo schiacciante che c’è senz’altro un nesso fra la violenza televisiva e l’aggressività infantile”. Perciò i genitori devono controllare attentamente gli svaghi dei figli. (Vedi Efesini 5:3-5). Picnic e altre escursioni, oltre alle riunioni fra cristiani, sono alcuni modi per provvedere ai ragazzi un divertimento sano.

Parlare con gli adolescenti

Quando i figli entrano nell’adolescenza, alcuni genitori si accorgono che il dialogo si interrompe. In quegli anni un ragazzo subisce non solo rapidi cambiamenti fisici ma è anche assalito da forti e nuovi desideri ed emozioni. Alcuni giovani reagiscono chiudendosi in se stessi. Altri si allontanano dai genitori e stringono un forte legame affettivo con i coetanei. Ci vuole pertanto grande determinazione da parte dei genitori per mantenere aperto il dialogo in questi anni critici. Devono essere sensibili agli umori e ai sentimenti dei loro ragazzi.

Le chiacchierate a tu per tu possono essere molto utili, specie quando sono tenute su un piano informale. “Devi inculcare [le parole di Dio] a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”, dice la Bibbia ai genitori. (Deuteronomio 6:7) Un padre potrebbe quindi chiedere a un figlio insolitamente tranquillo di lavorare con lui nel giardino o di aiutarlo a fare qualche riparazione. Una madre potrebbe similmente insegnare a sua figlia a cucire. Spesso in questi momenti di distensione si è portati a esprimere i propri sentimenti. In occasioni del genere si può anche intavolare una conversazione su argomenti così intimi come sesso, cambiamenti fisici, morale, fede e aspirazioni. “Alcune delle più belle chiacchierate che ho fatto con i miei ragazzi le ho fatte in cucina mentre lavavo i piatti”, rammenta una madre.

Siate preparati, comunque, ad ascoltare anche i loro problemi. Forse si tratta di masturbazione o può anche darsi ammettano che non hanno fede. Invece di rimproverarli, ascoltate con calma e mostratevi comprensivi. Altrimenti il prezioso dialogo potrebbe interrompersi. “Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev’essere pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira”, dice la Bibbia. (Giacomo 1:19) Anche se ha fatto qualche cosa di male, non vorrete condannare sommariamente vostro figlio. È il male che volete condannare, non il figlio. (Confronta Giuda 23). Prima dimostratevi ‘pronti a udire’, e poi date aiuto e consigli a vostro figlio. A volte potete anche rassicurarlo dicendo: ‘Non sei il solo ad avere avuto un problema del genere. Anch’io ce l’avevo alla tua età’. Se mantenete la calma, forse quando avrà di nuovo bisogno di aiuto si confiderà con voi.

È importante però rendersi disponibili. Un padre aveva un lavoro di grande responsabilità e come risultato quando era a casa passava molto tempo nel suo studio a esaminare documenti. La figlia comunque aveva un problema che per lei era serio. Ma essendo il padre così occupato, se lo teneva per sé. Ben presto cadde in uno stato di depressione e se ne andò di casa. Fortunatamente tornò, fece una bella chiacchierata con il padre e si rese conto che si trattava di un problema di secondaria importanza. Tuttavia il padre, da quel momento in poi, dispose di lavorare nel soggiorno perché i figli si sentissero liberi di rivolgersi a lui.

Il semplice fatto che siete lì significa di più per i vostri figli delle ricchezze materiali. Una donna di nome Anita aveva cinque figli, di età variabile da uno a sei anni, ai quali doveva provvedere da sola. Sebbene l’assistenza pubblica le passasse solo una somma mensile piuttosto magra, non si lamentava per il fatto di avere così poco con cui vivere. Questo aiuto statale le permetteva di stare a casa con i figli. E anche se a volte il denaro era molto scarso, lei rammenta: “Non abbiamo mai sofferto la fame. Abbiamo imparato a confidare in Geova”. Con l’aiuto di alcuni amici cristiani che donavano loro il vestiario, riusciva a provvedere materialmente ai figli oltre a prestare loro le attenzioni di cui avevano bisogno.

Famiglie felici e unite

Genitori amorevoli, comprensivi e aperti al dialogo possono fare meraviglie per i loro ragazzi. La pedagogista Audrey Bilski ha scritto: “‘Posso parlare con loro di tutto’ è forse uno dei più bei complimenti che un figlio o una figlia adolescente o già grande possano fare ai genitori”. Anche le mogli e i mariti apprezzano il fatto di poter fiduciosamente parlare con il coniuge anche delle cose più delicate, sapendo d’essere ascoltati e compresi.

È vero che nel complesso mondo d’oggi ci sono molte cose che ostacolano il dialogo nella famiglia. E a volte gli stessi genitori hanno bisogno di una guida. Ma non c’è bisogno di sentirsi smarriti. Altri genitori esperti, specie cristiani maturi, possono spesso aiutarvi. E la Parola di Dio, la Bibbia, “è vivente ed esercita potenza”. (Ebrei 4:12) Il libro Come rendere felice la vita familiare, pubblicato dagli editori di questa rivista, ha aiutato migliaia di persone a migliorare la propria vita familiare.

Questo articolo ha presentato solo alcuni esempi dei pratici consigli contenuti nella Bibbia. Trovate il tempo di studiarla e applicarla regolarmente. Così facendo potete riuscire a rendere felice e unita la vostra famiglia.

[Riquadro a pagina 9]

IL DIALOGO prima del MATRIMONIO

“SI FANNO due grandi scelte nella vita”, ha scritto il prof. Ernest Burgess, “la scelta di una professione o di un mestiere, e la scelta di un coniuge”. La maggioranza delle persone è abbastanza razionale quando si tratta di scegliere il lavoro che faranno nella loro vita. “Quando ci si sposa, però”, ha continuato il professore, “si è portati ad agire in maniera sentimentale anziché pratica”.

Il periodo in cui due si frequentano è pertanto il tempo di comunicare seriamente. È vero che ancor prima che un uomo e una donna facciano conoscenza possono comunicare in modo piuttosto significativo. Forse lui le lancia un’occhiata di ammirazione e lei risponde con uno sguardo di apprezzamento. Un vecchio proverbio dice: “L’occhio è lo specchio dell’anima”. Gli occhi possono trasmettere al cuore profonde emozioni e messaggi. Col tempo le espressioni verbali di tenerezza possono essere sostituite da un altro mezzo di comunicazione: il contatto. In molte culture il tenersi per mano o l’abbracciarsi è considerato un’appropriata espressione d’amore.

Ma anche se le manifestazioni d’affetto hanno il loro posto, un matrimonio solido non si basa sulla passione. Il contatto con una persona che amate può destare forti sentimenti e desideri sessuali. La Bibbia incoraggia i cristiani a ‘fare morire’ gli impulsi immorali. (Colossesi 3:5) Questa non è solo una salvaguardia morale ma un consiglio buono e pratico. Infatti, quando i desideri sessuali sono incontrollabilmente “accesi”, spesso il dialogo serio “si spegne”. Questo può impedire alle coppie di vedere ovvie debolezze e difetti.

Le conversazioni aperte e schiette in questo periodo permetteranno di rispondere a domande come: Siamo veramente bene assortiti? Lui (o lei) è onesto e gentile? Segue buoni princìpi morali? Lui è in grado di provvedere alla famiglia? Prende buone decisioni? Lei sarà capace di badare alla casa? È disposta a sottomettersi all’autorità? Ci amiamo veramente, e non si tratta di semplice attrazione fisica?

Che dire se uno è timido? Rammentate che un elemento basilare della buona conversazione è quello di essere sensibili ai sentimenti e agli interessi degli altri. Questo non dovrebbe essere difficile se due si amano veramente. (I Corinti 13:5) Imparate a fare domande semplici ma appropriate. Quasi tutti amano parlare di sé, della propria vita, della propria famiglia e del proprio lavoro e lo faranno volentieri se aiutati con tatto ad aprirsi.

Queste chiacchierate che si fanno nel periodo che precede il matrimonio possono rivelare che una coppia ha molti interessi, aspirazioni e speranze in comune. Ma che dire se si scoprono delle differenze? Cercate di capire fino a che punto queste differenze metterebbero a repentaglio la felicità coniugale. Il fatto che un futuro coniuge non ami una particolare forma di svago, come il ballo, non vuol dire che sarà un cattivo marito o una cattiva moglie. Forse si hanno in comune altre cose più importanti. O si potrebbero coltivare insieme nuovi interessi. Ad ogni modo il prof. Ernest Burgess ha pure detto: “Le coppie dovrebbero discutere e cercare di definire prima del giorno delle nozze gli aspetti importanti della loro relazione, come quelli inerenti a figli, parenti acquisiti, denaro, religione e filosofia della vita. In genere è inutile sperare di cambiare un coniuge dopo la cerimonia nuziale”.

[Immagini a pagina 7]

I genitori dovrebbero cogliere ogni occasione per rafforzare il dialogo con i figli

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi