Uno sguardo al mondo
Recrudescenza della malaria
● La malaria è stata definita il nemico numero uno della sanità pubblica nel mondo. È presente in 108 nazioni, fa milioni di vittime ogni anno e probabilmente ha ucciso più persone di tutte le guerre della storia. Considerata un tempo una malattia che si poteva debellare, la malaria ha avuto una enorme recrudescenza in tutto il mondo: 365 milioni di casi secondo l’ultimo calcolo. A detta dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il numero si è quadruplicato in appena dieci anni. Perché questa recrudescenza? L’accresciuto numero di casi è attribuito al fatto che la zanzara portatrice della malaria diventa sempre più resistente agli insetticidi e che contemporaneamente il parassita della malaria è più resistente a farmaci un tempo efficacissimi. Mentre ferve l’attività scientifica internazionale alla ricerca di nuovi farmaci efficaci, c’è poco interesse sul piano commerciale, a detta di Irwin Sherman, biologo dell’Università della California, che dice: “Il costo di produzione è altissimo e il guadagno è basso. I principali mercati sono i paesi poveri, che non possono permettersi di pagarli”.
Il pericolo della corsa agli armamenti
● Alla conferenza dell’Istituto Internazionale della Stampa tenuta a Stoccolma l’11 giugno 1984, il primo ministro svedese Olof Palme ha dichiarato: “L’Istituto Internazionale di Studi Strategici ha detto recentemente che le tensioni internazionali non sono mai state così grandi dal tempo della crisi cubana dei missili nel 1962”. Ha osservato che la moderna tecnologia degli armamenti ha accresciuto il pericolo della corsa agli armamenti introducendo un nuovo elemento tempo. “Oggi”, ha proseguito il primo ministro, “il tempo che intercorre fra un attacco e i suoi gravi effetti si conta in minuti. Questo non dà molte possibilità di riflettere e prendere una decisione ponderata”.
Nesso fra sterilità e STD
● La sigla STD (dalle iniziali delle parole inglesi “sexually transmitted disease”, cioè “malattia trasmessa per via sessuale”) ha sostituito l’espressione “malattia venerea” perché indica più specificamente il modo di trasmissione (contatto sessuale). Include varie infezioni che non sono comprese nell’espressione tradizionale “malattie veneree”. Essa comprendeva cinque infezioni, fra cui gonorrea e sifilide. La sigla STD ne include altre 35.
Le STD causano ora oltre il 50 per cento dei problemi di sterilità femminile in molte parti del mondo, dice il prof. Richard Morisset, presidente della Conferenza Internazionale Congiunta sulle STD, tenuta nel 1984 sotto gli auspici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Siamo preoccupati perché oggi le donne che viaggiano di più sono maggiormente soggette a contrarre malattie infettive come sifilide, gonorrea e affezioni da clamidia, eppure spesso i sintomi non sono denunciati”, egli dice. “Di conseguenza un problema di sterilità che con una diagnosi precoce e con la cura appropriata si sarebbe potuto evitare diventa irreversibile”. In base ai suoi calcoli, ogni sei secondi qualcuno nel mondo prende una malattia sessuale, e questo ritmo aumenta.
Avvertenza contro l’uso di farmaci antiartritici
● L’OMA (Ordine dei Medici dell’Ontario) del Canada ha messo in guardia contro le gravi reazioni negative a certi farmaci antiartritici ora in uso, specie per le persone anziane. Il Globe and Mail di Toronto riferisce che nei primi tre mesi del 1984 l’OMA ha registrato “otto decessi . . . su 53 reazioni negative (43 delle quali ritenute gravi) a farmaci antinfiammatori non steroidei”. Sembra che le vittime siano state coloro che hanno preso più di uno di questi farmaci insieme. “I pazienti ad alto rischio sono gli anziani, coloro che hanno la funzione del fegato o dei reni compromessa e coloro che soffrono di disturbi infiammatori del canale gastrointestinale o che hanno avuto ulcere allo stomaco”, dice l’articolo. Le persone anziane che prendono questi farmaci farebbero bene a consultare il proprio medico per accertare che non costituiscano un pericolo per la loro salute.
Niente TV per i bambini?
● La televisione priva i bambini dell’infanzia? Sì, risponde il prof. Gerhard Priesemann, rettore dell’Università tedesca di Kiel. Egli ritiene che i programmi televisivi per bambini non siano molto diversi da quelli per adulti, e che quindi inducano i bambini a credere che il mondo sia proprio come appare in TV. Dice che i progressi che i bambini compiono naturalmente per passare dall’immaturità alla maturità — spesso compiuti solo attraverso un difficile processo di apprendimento — vanno perduti a causa della TV. Secondo Priesemann, come riferiva il Kieler Nachrichten, un giornale di Kiel, i bambini dovrebbero guardare la TV solo “quando le loro facoltà di parlare e di pensare sono abbastanza sviluppate da poter capire i complessi avvenimenti che si verificano sullo schermo televisivo”. Perciò, secondo la sua opinione molto controversa, i bambini che non vanno ancora a scuola non dovrebbero guardare la TV.
Dormire fa bene alla salute
● Per molti il fine settimana è un’occasione di svaghi eccessivi e di feste protratte fino a tarda notte. Ma secondo il dott. Carlos Suárez Zamudio, direttore dell’Unità Sanitaria della Famiglia presso l’Istituto della Previdenza Sociale del Messico, il fine settimana dovrebbe offrire alle persone la migliore medicina per prevenire le malattie e gli incidenti gravi: il sonno! Dormire un po’ di più nel fine settimana è la migliore medicina per l’essere umano, consiglia il dott. Suárez Zamudio, come riferiva El Universal, giornale di Città di Messico. Il sonno aiuta il corpo a ricuperare fisicamente e mentalmente, ne rinnova le energie, solleva il morale e prepara l’individuo a lavorare con maggiore entusiasmo la settimana dopo, ribadisce il dott. Suárez Zamudio.
Il monte Fuji si sta sgretolando
● Ogni anno circa 300.000 tonnellate di montagna cadono in un immenso crepaccio nella parete sudoccidentale del monte Fuji, e le autorità governative del Giappone si preoccupano che la montagna possa infine spaccarsi a metà. Per fermare l’erosione e proteggere la città di Fujinomiya, che si trova ai suoi piedi, gli ingegneri costruiranno una barriera di calcestruzzo a 2.200 metri di altezza, dove lo sgretolamento è particolarmente marcato; sarà spessa 3 metri, alta 5 e lunga 17. Si spera che questa barriera, che da lontano dovrebbe essere invisibile, arresti le frane e preservi la bellezza del M. Fuji.
‘Cani per sordi’
● Come vi sono cani per assistere i non vedenti, vengono addestrati cani per assistere gli audiolesi. Ma a differenza dei cani per ciechi, che di solito sono labrador retriever o pastori tedeschi, i ‘cani per sordi’ possono essere di qualsiasi razza, anche bastardi. Ciò che occorre, riferisce il Globe and Mail del Canada, è un cane che sia estremamente attivo e in grado di correre in fretta alla fonte del rumore, e di solito i cani piccoli sono i migliori per questo. Nei quattro-sei mesi di addestramento necessari, viene insegnato ai cani a correre alla fonte del rumore, qualsiasi essa sia — la sveglia, il telefono, il campanello della porta, un bollitore che fischia, un rivelatore di fumo, un bambino che piange — e poi tornare di corsa dal padrone per avvertirlo.
Specie in pericolo troppo numerose
● “È una contraddizione”, dice il dott. Gilbert K. Boese, direttore dello zoo della contea di Milwaukee (USA), “ma è un fatto che se si fa veramente un buon lavoro riproducendo in cattività le specie in pericolo si finirà per avere un altro problema, cioè sovraffollamento o squilibrio genetico”. Questo è il problema che si presenta ora agli zoo: cosa farne degli animali che hanno riprodotto in cattività ma per i quali non hanno più spazio o di cui non hanno più bisogno per preservare la specie. Come riferiva il New York Times, “negli zoo lo spazio per gli animali è limitato. Brooklyn basterebbe a contenere tutti gli zoo del mondo”. Alcuni zoo cercano di risolvere il problema frenando la riproduzione mediante applicazione di contraccettivi. Sono stati fatti anche tentativi per riportare alcuni animali nel loro ambiente naturale. Ma spesso gli zoo devono uccidere gli animali piccoli per dar da mangiare ad altri, e quelli più grandi per ridurre le dimensioni dei branchi.
Inquinamento degli ambienti chiusi
● L’inquinamento degli ambienti potrebbe essere peggiore di quello atmosferico, avverte la Consumer Products Safety Commission degli USA (una commissione che si occupa di tutelare i beni di consumo). Nel corso di uno studio effettuato in una quarantina di case per la durata di un anno si è riscontrato che erano presenti nell’aria da 20 a 150 sostanze chimiche. Provenivano da materiali da costruzione, prodotti spray, elettrodomestici, detersivi, tessuti puliti a secco e perfino cosmetici. E poiché più case vengono isolate con guarnizioni e materiale isolante ai fini del riscaldamento e del condizionamento dell’aria, le sostanze inquinanti rimangono dentro. “Le concentrazioni interne di sostanze chimiche organiche volatili sono in genere dieci volte superiori alle concentrazioni esterne”, dice lo studio preparato per la commissione. Si pensa ci sia un nesso fra l’esposizione a queste sostanze e difetti congeniti, cancro e reazioni allergiche. Viene suggerito di far prendere aria regolarmente agli ambienti e di prestare attenzione ai prodotti usati al chiuso.
L’esercizio prolunga la vita
● Uno studio condotto fra 17.000 uomini rivela che c’è una relazione diretta fra la quantità di esercizio fisico e la durata della vita di un individuo. Anche ex atleti che ora conducono una vita sedentaria ne soffrono, dicono i ricercatori. Secondo l’articolo dell’International Herald Tribune, “gli scienziati hanno vivamente raccomandato qualche forma di esercizio regolare, anche camminate di buon passo quattro volte la settimana, per aiutare a tenere lontane le malattie cardiovascolari e polmonari”. Lo studio sarebbe la “prima prova scientifica che anche un modesto esercizio aiuta a prolungare la vita”.
Bevetela, ma non fateci il bagno
● Potrebbe non essere prudente nuotare in acqua considerata buona da bere. Questo per lo meno è quanto dicono i tossicologi del Massachusetts Department of Environmental Quality Engineering (ente che si occupa della cura dell’ambiente) dopo avere studiato l’indice di assorbimento da parte dell’organismo dei solventi organici di uso domestico e industriale, ritrovati spesso nelle riserve idriche. “I tossicologi dicono che per quanto riguarda la tipica esposizione quotidiana di un adulto — bere intorno ai due litri d’acqua e fare un bagno di 15 minuti — circa i due terzi delle sostanze chimiche possono essere assorbite dal corpo attraverso la cute”, scrive la rivista Science. Quindi fare il bagno, la doccia o nuotare in acqua inquinata può risultare ancor più pericoloso che berla. I tossicologi dicono che l’assorbimento di solventi organici da parte del corpo, solventi che penetrano attraverso la pelle più efficacemente in basse concentrazioni, è una cosa da ricordare quando si determina se le riserve idriche sono esenti da pericolo.