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  • g85 22/8 pp. 3-4
  • Perché i governi sono necessari?

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  • Perché i governi sono necessari?
  • Svegliatevi! 1985
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  • Vedi anche
  • L’“èra delle ideologie contrastanti”
  • Parte VII: Ricerca politica dell’utopia
    Svegliatevi! 1990
  • Possono dare vera felicità?
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  • Parte IV: Il governo del popolo
    Svegliatevi! 1990
  • Abbiamo proprio bisogno di un governo?
    Svegliatevi! 1990
Altro
Svegliatevi! 1985
g85 22/8 pp. 3-4

Perché i governi sono necessari?

IN QUALSIASI parte del globo abitiate avete qualcosa in comune con tutti gli uomini: siete sottoposti a un governo. Che siate d’accordo o meno con la politica del vostro governo, probabilmente ammettete che un governo è necessario.

Perché? Perché i governi hanno avuto un ruolo essenziale nella vita dell’uomo per migliaia d’anni? Quali diverse specie di governo esistono? Di che utilità sono per voi personalmente, anche quando forse non siete d’accordo con loro?

Specie quando gli uomini decisero in origine di vivere nelle città si rese necessaria qualche forma di dominio politico. La vita nelle città doveva essere governata per il bene di tutti. Infatti la nostra parola “politica” deriva da polis, il sostantivo greco per “città”, e dall’aggettivo politikos, “del cittadino”. Naturalmente, che qualche forma di governo fosse necessaria era riconosciuto da società anteriori alle antiche città-stato greche. Migliaia di anni fa, bassa Mesopotamia, Egitto, Assiria e Babilonia erano organizzati sotto varie forme di dominio. — Esodo 18:13-27.

Ma fu forse nell’antica Grecia, spesso chiamata culla della democrazia, che la filosofia politica cominciò a essere più chiaramente espressa e che si cominciarono a presentare nuove idee. Filosofi come Platone e Aristotele sostennero i pregi dei diversi sistemi politici. Il punto di vista di Aristotele era che la politica è la scienza della felicità collettiva. Credeva che la funzione dello stato fosse quella di organizzare una società che recasse il massimo benessere al maggior numero di persone. Questa idea fondamentale è evidente fino a un certo punto nella maggioranza dei governi in quanto provvedono le cose essenziali per il bene di tutti i cittadini: strade, istruzione, rete fognaria, polizia e sistema giudiziario, per menzionarne solo alcune.

Per migliaia d’anni l’uomo ha sperimentato quasi ogni concepibile forma di governo e di filosofia politica: dalle monarchie (ora essenzialmente sostituite dalle repubbliche) a diversi tipi di democrazia (in apparenza, il governo del popolo), a una gran varietà di oligarchie e dittature. (Per una definizione dei termini, vedi pagina 4). Dal 1917 abbiamo visto l’ascesa del comunismo, del fascismo e del nazionalsocialismo (il partito nazista in Germania).

L’“èra delle ideologie contrastanti”

I fatti del XX secolo mostrano che l’arte del governo è messa a dura prova. Nel suo libro Ideas in Conflict (Idee in conflitto) il prof. Burns ha scritto: “Con tutta probabilità gli storici del futuro guarderanno al XX secolo come a uno dei più critici nella storia dell’umanità. Inventeranno senz’altro argute espressioni con cui definirlo, tra cui èra del conflitto mondiale, èra della rivoluzione e della controrivoluzione, èra delle ideologie contrastanti, o, più semplicemente, èra dell’agonia”.

Ma bisogna ammettere che nessun sistema ha prodotto un governo che soddisfi tutti i cittadini. È sufficiente questo per dire che i sistemi politici hanno fallito? Non necessariamente. Molti uomini ragionano in modo così egoistico o ristretto che solo la loro particolare filosofia li soddisfarebbe. E questo poi non piacerebbe alla maggioranza. Come possiamo vedere allora se una certa forma di governo o di filosofia politica offre la vera e completa soluzione dei problemi dell’uomo?

Gesù Cristo enunciò una regola che possiamo applicare anche alla politica: “Ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli . . . Realmente, quindi, riconoscerete quegli uomini dai loro frutti”. (Matteo 7:17-20) Applichiamo questa regola ai sistemi politici del XX secolo al fine di trovare qual è la forma di governo che può recare il massimo bene a tutta l’umanità.

[Riquadro a pagina 4]

La politica e le sue diverse espressioni

Le seguenti definizioni sono prese dal Nuovo Zingarelli (XI ediz.), di N. Zingarelli, dal Dizionario della Lingua Italiana, di G. Devoto e G. C. Oli, e dal Nuovissimo Dizionario della Lingua Italiana, a cura di M. Dardano.

Anarchia: Mancanza di governo; movimento politico sociale che intende sostituire a un ordine sociale basato sulla forza dello stato un ordine fondato sull’autonomia e la libertà degli individui.

Aristocrazia: Forma di governo in cui il potere è detenuto da una cerchia ristretta di famiglie di antica discendenza o per altre ragioni ragguardevoli.

Autocrazia: Assolutismo politico accentuato, per cui il sovrano ricava da se stesso la propria autorità.

Capitalismo: (Da capitale, “ricchezza”) Sistema economico-sociale la cui caratteristica principale risiede nella proprietà privata dei mezzi di produzione.

Comunismo: Dottrina politica, economica e sociale fondata sulla proprietà non individuale ma comune dei beni esistenti e dei mezzi di produzione.

Democrazia: Forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo.

Fascismo: Regime politico totalitario fondato sulla dittatura di un partito unico e sull’esaltazione nazionalista.

Feudalesimo: Organizzazione politica, sociale ed economica fondata sull’istituto del feudo. Qualsiasi manifestazione di vita che ricordi il rapporto di stretta subordinazione del vassallo nei confronti del suo signore.

Monarchia: Forma di governo consistente nell’accentramento dei supremi poteri in una sola persona (re, sovrano, monarca).

Nazismo: Nazionalsocialismo. Ideologia tedesca che eresse a proprio dogma un nazionalismo esasperato e sfociò in una politica reazionaria, espansionistica e crudelmente razzista. Sistema di governo della Germania sotto Hitler (1933-1945).

Oligarchia: Governo dei pochi.

Plutocrazia: Predominio politico di individui o gruppi detentori di grandi ricchezze.

Repubblica: Stato non monarchico; forma di organizzazione statale in cui il capo dello stato è comunemente un presidente.

Socialismo: Movimento politico-economico che propugna il possesso e il controllo dei mezzi di produzione da parte delle classi lavoratrici. Nella teoria di Marx, fase dello sviluppo della società nella quale, mediante l’eliminazione delle varie classi, la socializzazione della proprietà e dei mezzi di produzione e la distribuzione sociale del prodotto è possibile raggiungere la piena uguaglianza dei cittadini.

Teocrazia: Forma di governo in cui la sovranità sia simbolicamente esercitata dalla divinità, storicamente identificata nel governo di uomini considerati gli interpreti della volontà divina (profeti, sacerdoti, ecc.), o in quello di re o capi ai quali venissero attribuiti caratteri e prerogative divini.

Totalitarismo: Dottrina politica che ammette un solo partito informatore e guida dell’azione statale o sostiene che il potere governativo debba disciplinare direttamente tutti i rapporti sociali.

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