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  • g86 22/2 pp. 29-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1986
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Vulcano assassino
  • Alto rischio per le mogli dei fumatori
  • Alzatevi per deglutire
  • I vescovi difendono la poligamia
  • Terrorismo: male di una società indifferente
  • “Assuefatti alla violenza”
  • I pericoli del bagno caldo
  • “Vittime umane”
  • “Effetto pesce” sul cuore
  • Ateismo pratico contro la fede ‘cristiana’
  • “Grido d’allarme”
  • Poligamia
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • Poligamia
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Avere una moglie o tante fa differenza?
    Svegliatevi! 1985
  • “Armero è scomparsa dalla carta geografica!”
    Svegliatevi! 1986
Altro
Svegliatevi! 1986
g86 22/2 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Vulcano assassino

Lo scorso novembre l’eruzione del vulcano Nevado del Ruiz lasciò un’impronta di morte e distruzione nella parte della Colombia nota per la coltivazione del caffè, circa 140 chilometri a ovest di Bogotá. L’eruzione del vulcano fece sciogliere la calotta di ghiaccio della montagna e scatenò un micidiale torrente di fango e acqua che fece oltre 22.000 vittime e lasciò circa 8.000 senza tetto. Armero, una cittadina di 25.000 abitanti è diventata una delle più grandi fosse comuni del mondo, con 21.000 persone sepolte sotto 9 metri di fango grigio. Una città più vicina al vulcano, Chinchiná (con 70.000 abitanti) ha avuto solo 1.000 morti. Alcuni testimoni di Geova e loro associati furono fra le vittime del vulcano. Fino a questo momento la congregazione di Armero segnala di aver avuto 16 superstiti, un morto accertato e 42 dispersi; la congregazione di Chinchiná, 38 superstiti e 3 morti. Secondo gli scienziati questa è stata l’eruzione più terribile dal 1902.

Alto rischio per le mogli dei fumatori

Secondo recenti studi, le donne il cui marito fuma rischiano di contrarre il cancro del polmone più di quelle il cui marito non fuma. Il Globe and Mail di Toronto (Canada) riferisce che da uno studio giapponese condotto dal 1971 al 1980 fra 1.400 persone risulta che in questi casi il rischio aumentava del 50 per cento. Secondo il dott. Suminori Akiba, autore dello studio, le probabilità di una donna di contrarre il cancro del polmone aumentavano proporzionalmente alla quantità di tabacco fumata dal marito e alla frequenza con cui fumava. I risultati ottenuti dal dott. Akiba mostrano che “le donne il cui marito fumava 30 sigarette al giorno avevano il doppio delle probabilità di contrarre il cancro del polmone rispetto alle donne il cui marito non fumava”, riferiva il giornale.

Alzatevi per deglutire

Alzarsi, o almeno sedersi, per inghiottire una pillola con almeno un sorso d’acqua aiuterà a farla passare per l’esofago in dieci secondi. Molto meno del tempo necessario se siete supini, riferisce The Drugs and Therapeutic Bulletin inglese. Il pericolo di fare altrimenti sta nel fatto che certi medicinali possono sciogliersi prima di raggiungere lo stomaco, e possono causare infiammazione e gonfiore al delicato rivestimento interno dell’esofago, provocando un dolore simile a quello di un grave attacco di angina. Persino l’inizio dei benefici effetti del medicamento può essere ritardato anche di mezz’ora dall’assorbimento più lento che avviene nell’esofago. Fra le sostanze più irritanti sono le compresse di ferro e potassio e alcuni preparati anti infiammatori non steroidei.

I vescovi difendono la poligamia

In Africa la Chiesa Anglicana viene criticata perché esclude i poligami dalla comunità ecclesiale. Ciò che sorprende è che la critica provenga dal vescovo anglicano del Kenya, il dott. David Gitari, che “si erige a difensore della poligamia locale”, dice Kruispunt (Crocevia), una rivista cattolica olandese. “È incredibile”, dice il vescovo, “che la chiesa assuma un atteggiamento molto più aperto verso i divorziati che verso i poligami”. Egli afferma che “la morale africana della poligamia è un male molto minore della morale europea del divorzio” perché “con la poligamia il marito africano si impegna a provvedere a tutte le donne con cui è o era sposato”.

Durante un convegno anglicano tenuto a Kampala, in Uganda, Christopher Senyonjo, vescovo del Buganda occidentale, pure esortò la sua chiesa “a vedere come si possa conciliare la poligamia”, riferisce The Church Time di Londra. Citando i risultati del censimento secondo i quali in Uganda nel 1980 le donne erano 250.000 più degli uomini, il vescovo suggeriva la poligamia come mezzo per prevenire un nubilato involontario. Pur affermando che “la monogamia è il vero matrimonio secondo Dio”, egli ritiene che la poligamia sia proficua, specie per evitare il divorzio se la donna è sterile.

Terrorismo: male di una società indifferente

Di molti degli attentati terroristici avvenuti negli ultimi anni è difficile identificare la provenienza e le motivazioni. Cercando di scoprirne la ‘logica’, un editoriale dell’Espresso del 29 settembre 1985 ha avanzato l’ipotesi di “una malattia sociale, una specie di Aids della convivenza associata nata da un clima spirituale dominato ogni giorno di più da una sorta di disordine globale”. Che la società attuale sia malata è dimostrato ulteriormente dalla reazione generale a questi atti; l’editoriale osserva infatti che il “gesto” terroristico “si inserisce in un contesto sociale ormai totalmente frammentato e disincantato da assorbire, con indifferenza, e con immediata assuefazione, qualsiasi cosa, e che trasforma ogni crimine in un oggetto di conversazione, da dimenticare dopo un paio di giorni”.

“Assuefatti alla violenza”

“Video oscenità responsabili della violenza e delle distorte idee sul sesso da parte dei bambini”, affermava la testata di un articolo del Times di Londra. Dopo tre anni di studi sugli effetti dei videofilm sui bambini, Lord Nugent promotore dell’inchiesta osservava: “I nostri peggiori timori sono stati confermati”. Il dott. Clifford Hill, direttore dell’inchiesta, aggiunse: “Alcuni bambini e ragazzi sono assuefatti alla violenza più o meno come lo diventano agli stupefacenti, solo questa assuefazione è ancora peggiore. Ci sono chiare prove che i bambini imitano quello che vedono sullo schermo”. Questo, disse, anche quando i bambini guardano scene di violenza nei notiziari TV. Finora vietare certi videofilm non ha risolto il problema. Su 73 adolescenti scelti a caso in un’inchiesta scolastica, almeno 63 avevano visto uno spettacolo televisivo vietato.

I pericoli del bagno caldo

Chi fa il bagno caldo corre il rischio di prendere infezioni batteriche, riferisce la rivista American Health. Mal di orecchi, mal di testa ed eruzioni cutanee sono fra i disturbi avvertiti da coloro che hanno l’abitudine di fare il bagno caldo. I batteri che si moltiplicano rapidamente e resistono alla temperatura dell’acqua del bagno aderiscono alle pareti della vasca e fan preda di chi fa il bagno. Eruzioni cutanee alle natiche, alle ascelle, al torace e ai fianchi sono le più comuni. Alcune donne si lamentano di indolenzimento e gonfiore al seno. Gli stessi batteri sono presenti anche nelle vasche con forti getti di acqua corrente. I sintomi di solito scompaiono senza cure mediche in una o due settimane. Pare che trattando l’acqua con alcali e cloro si riducano le probabilità di infezione.

“Vittime umane”

In 15 anni sono morti in incidenti stradali 12.000 australiani in più dei caduti dell’esercito australiano in tre guerre: la seconda guerra mondiale e i conflitti in Corea e in Vietnam. Un’inchiesta pubblicata dall’Ordine dei Chirurghi (Royal Australasian College of Surgeons) mostra che nei 15 anni tra il 1969 e il 1983 sulle strade dell’Australia ci son stati ben 52.243 morti, oltre a un milione e mezzo di feriti. L’inchiesta lo definisce “uno spaventoso e inescusabile spreco di vite umane . . . vittime umane [immolate] da una società ricca e indolente”.

“Effetto pesce” sul cuore

Gli esperti nel campo dell’epidemiologia hanno constatato che nelle popolazioni con un alto consumo alimentare di pesce c’è una minore incidenza di disturbi coronarici. La relazione è stata confermata dai risultati di uno studio ventennale su un gruppo di 850 uomini olandesi. Di questi, come riferisce il mensile Sapere dell’ottobre 1985, “i forti consumatori di pesce erano stati colpiti da infarto molto meno di coloro che ne mangiavano poco o nulla. Per maggior precisione, un consumo medio di almeno 30 grammi di pesce al giorno aveva ridotto la mortalità per infarto di oltre il 50 per cento”. Questo equivale a uno o due piatti di pesce alla settimana, di qualunque tipo. Non si conosce ancora chiaramente cosa produce questo “effetto pesce” e con quale meccanismo.

Ateismo pratico contro la fede ‘cristiana’

In occasione di un convegno cattolico sulla secolarizzazione svoltosi a Roma è stato messo in risalto il fatto che il pericolo maggiore per la fede ‘cristiana’ in Europa è oggi costituito dall’“ateismo pratico”, ossia un “torpore spirituale” non motivato da precise ideologie. La religiosità sarebbe quindi minacciata da “una maniera di intendere la vita che trascura quei valori che tradizionalmente vengono considerati basilari dalla religione cattolica e non solo da questa”, osserva la Gazzetta del Sud dell’8 ottobre 1985. Ad esempio, secondo un’inchiesta “le famiglie considerano l’onestà come il valore più importante da insegnare ai figli” mentre “la trasmissione dei valori religiosi non è affatto considerata come importante”.

“Grido d’allarme”

“Grido d’allarme della Chiesa contro i testimoni di Geova”, annunciava il titolo di un articolo del giornale La Repubblica (del 12 novembre 1985). L’articolo parlava di un convegno tenuto nel novembre scorso a Bologna dalla Chiesa Cattolica. Il tema del convegno era: “Cristo nostro Dio e nostra speranza: i cristiani di fronte ai testimoni di Geova”. L’articolo spiega: “Con il placet di papa Wojtyla [la Chiesa Cattolica] si prepara a mobilitare diocesi, parrocchie e credenti contro” i Testimoni. Perché questi preoccupano tanto la Chiesa Cattolica? “Preoccupano soprattutto perché ogni anno ‘rubano’ alla chiesa cattolica almeno 10.000 fedeli, un record”.

L’attuale crescita dei testimoni di Geova in Italia — del 10 per cento dal 1984, a oltre 131.000 — è certamente dovuta alla sete che gli italiani hanno di capire la scritta Parola di Dio, la Bibbia. Si noti quanto riferito dal mensile cattolico Piccolo Missionario del novembre 1984 a proposito dell’interesse dei cattolici per i Testimoni: “È encomiabile inoltre la loro severità nei riguardi della morale. Essi predicano il rifiuto dell’adulterio, dell’aborto, del divorzio, dei rapporti prematrimoniali . . . Noi cristiani dovremmo arrossire: quanto poco interesse mostriamo noi per la Parola di Dio!”

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