Il mondo dal 1914
Parte III: 1935-1940 La lenta agonia della Lega delle Nazioni
LA LEGA o Società delle Nazioni ebbe parecchie debolezze sin dalla nascita. Lo storico H. Gatzke dice che la sua prima riunione tenuta nel 1920 “era non tanto una confederazione mondiale di popoli quanto un arengo delle grandi potenze europee, le quali perseguivano i loro interessi nazionali e cercavano di servirsi della Società per attuare propri fini politici”. (I Propilei, Grande Storia Universale, Mondadori, 1966, Vol. IX, p. 324, trad. di Silvano Daniele) Finché il pensiero nazionalistico non fosse stato sradicato, la vita di questa giovane istituzione sarebbe stata in costante pericolo.
Al principio degli anni ’30 molti dei membri della Lega erano chiaramente insoddisfatti. L’Italia, per esempio, pensava di non ricevere un’equa parte delle materie prime del mondo e si sentiva tagliata fuori dai mercati mondiali e dalle possibilità di investimenti. Così nel 1935, perseguendo i propri interessi nazionali, invase l’Etiopia. Il Giappone, che muoveva lagnanze analoghe, nel 1937 attaccò la Cina. In entrambi i casi la Lega fu incapace di intervenire.
È chiaro che la Lega, a neppure vent’anni dalla sua nascita, non era quell’istituzione robusta e sana che i suoi sostenitori volevano che fosse. Il suo male incurabile destava preoccupazioni già nel 1936 quando, secondo lo storico Hermann Graml, “l’atmosfera [nella sede della Lega] a Ginevra era simile a quella di un funerale”. Non è strano, se si pensa che la Lega doveva fronteggiare l’audacia dell’Italia e del Giappone, per non parlare di quella di un uomo che si chiamava Adolf.
“L’argomento preferito di Hitler”
Sì, anche la Germania era insoddisfatta. Stava lottando strenuamente per riacquistare un posto nella leadership europea. Il generale Hans von Seeckt, capo delle forze armate tedesche negli anni ’20, ‘sosteneva che una nuova ascesa della Germania era impensabile senza un’altra guerra’, dice un testo scolastico tedesco, né Hitler escludeva che fosse necessaria un’azione militare. Per tale ragione, secondo un’organizzazione tedesca che si occupa di ricerche sulla storia militare, “tutte le importanti misure prese dal regime [fra il 1933 e il 1939] servirono, direttamente o indirettamente, ai fini del riarmo”.
Dal punto di vista di Hitler, “le ‘masse’ tedesche erano formate da 85 milioni di persone che costituivano un ‘nucleo razziale’ unificato. Il pensiero pseudo-darwinista di Hitler richiedeva che questo ‘nucleo razziale’ conquistasse il suo ‘territorio’”. Così, come spiega Gerhard Schulz, professore di storia moderna all’Università di Tubinga, “la conquista di nuovo territorio con mezzi violenti era l’argomento preferito di Hitler”.
In effetti la Lega delle Nazioni aiutò Hitler a decidere da dove cominciare. Alla fine della prima guerra mondiale la Saar, regione situata tra la Francia e la Germania che per secoli era stata ora dell’una ora dell’altra, fu posta sotto l’amministrazione della Lega delle Nazioni. Ma fu disposto che in seguito i cittadini della Saar avrebbero deciso mediante voto se rimanere sotto il controllo della Lega o essere annessi alla Francia o alla Germania. Fu fissato un plebiscito per il 1935.
A quell’epoca Hitler era molto popolare. Agli alunni venivano fatti fare talora dei dettati, in cui si diceva loro di scrivere, ad esempio: “Come Gesù ha liberato gli uomini dal peccato e dall’inferno, così Hitler ha salvato il popolo tedesco dalla rovina. Gesù e Hitler vennero perseguitati, ma mentre Gesù fu crocifisso, Hitler assurse al Cancellierato. . . . Gesù costruì per il cielo, Hitler per la terra tedesca”. — Il Nazionalsocialismo - Documenti 1933-1945, di Walther Hofer, Feltrinelli, 1964, p. 101, trad. di S. Bologna.
Lungi dal mantenere la neutralità cristiana, i capi religiosi si diedero molto da fare per il plebiscito. Prevalentemente cattolici, gli abitanti della Saar presero a cuore le parole dei loro vescovi: “Come cattolici tedeschi, siamo obbligati a sostenere la grandezza, la prosperità e la pace della nostra patria”. E i sindacati cattolici avvertirono: “Chi è infedele alla sua patria non sarà fedele al suo Dio”.
Naturalmente non tutti erano d’accordo. Un famoso scrittore dell’epoca, Heinrich Mann, avvertì: “Se votate per Hitler, prolungherete la sua vita e sarete complici dei suoi misfatti . . . , anche della guerra che egli rende inevitabile”. Ma le voci ammonitrici furono poche. Ciò indusse il giornalista Kurt Tucholsky a scrivere che la Saar era stata “abbandonata dall’Inghilterra, dalla Francia, dalla Lega delle Nazioni, dai sindacati internazionali e dal papa”.
Con queste premesse, la vittoria di Hitler nel plebiscito era scontata. Ben il 90,8 per cento votò per entrare a far parte del nuovo Reich tedesco.
Dopo questa importante vittoria in politica estera, Hitler fu incoraggiato a proseguire. La Lega delle Nazioni, già moribonda, era troppo debole per opporsi quando Hitler, andando contro le condizioni del trattato di Versailles, nel 1936 riarmò la Renania. Nel 1938 nessuno gli impedì di occupare l’Austria né alcuno gli impedì in seguito, lo stesso anno, di annettere una regione della Cecoslovacchia abitata prevalentemente da tedeschi, i Sudeti, prima di invadere il resto di quel paese nel 1939. Ci furono vivaci proteste, senz’altro, ma nulla di più.
Prova generale: di che cosa?
Fino a quel momento la guerra d’aggressione di Hitler era proceduta senza spargimenti di sangue. Questo non può dirsi dei summenzionati conflitti in cui erano coinvolti Italia e Giappone. “L’aggressione del fascismo italiano all’Etiopia”, dice l’opera di consultazione L’uomo e il tempo, “fu curata nei particolari e realizzata con il massimo dispendio di mezzi e un grande apparato pubblicitario”. (Mondadori, 1973, Vol. XVIII, p. 94) Quella guerra cominciò nel 1935, e l’occupazione dell’Etiopia fu completata nel 1936. Il mondo fu sconvolto quando udì dei bombardamenti aerei e dell’impiego di gas tossici.
In Asia i militaristi giapponesi erano diventati così potenti che quando la Cina fu accusata di avere tentato nel 1931 di bombardare un treno nella Manciuria meridionale, il Giappone se ne servì come pretesto per invadere la Manciuria. Nel 1937 occupò vaste regioni della Cina vera e propria, incluse le città di Shanghai, Pechino, Nanchino, Hankow e Canton.
Intanto nel 1936 era scoppiata in Europa la guerra civile spagnola. Hitler e Mussolini videro in essa l’opportunità di sperimentare le loro più recenti armi e tattiche belliche. Come le guerre in Manciuria, in Cina e in Etiopia, servì come prova generale di qualcosa di più grande e futuro. Secondo un esperto, più di mezzo milione di persone rimasero uccise nel conflitto spagnolo. Non c’è da meravigliarsi se esso si impose all’attenzione del mondo. E se la prova generale faceva notizia, che dire della rappresentazione vera e propria, che doveva ancora andare in scena?
Un fulmine si abbatte sull’Europa
Le democrazie, osservando quanto stava succedendo sulla scena mondiale, erano preoccupate. In Gran Bretagna il servizio militare divenne obbligatorio. Poi nell’agosto del 1939 Germania e Unione Sovietica colsero il mondo di sorpresa firmando un patto di non aggressione. In effetti si trattava di un accordo segreto per spartirsi la Polonia. Contando ancora una volta sul fatto che le democrazie occidentali non sarebbero intervenute, alle 4,45 della mattina del 1º settembre 1939 gli eserciti di Hitler entrarono in Polonia.
Questa volta però si sbagliava. Due giorni dopo Gran Bretagna e Francia dichiaravano guerra alla Germania. Il 17 settembre le truppe sovietiche invasero la Polonia da est, e per la fine del mese la questione polacca era praticamente sistemata. La seconda guerra mondiale era cominciata, con una veloce campagna militare ben definita dall’espressione tedesca Blitzkrieg, che significa “guerra lampo”. Nell’entusiasmo della vittoria, Hitler offrì la pace alle potenze occidentali. “Alla domanda se queste offerte erano state fatte con serie intenzioni”, scrive lo storico tedesco Walther Hofer, “non si può rispondere in maniera univoca”. — Il Nazionalsocialismo - Documenti 1933-1945, cit., p. 177.
I primissimi anni della guerra furono caratterizzati da attacchi a sorpresa, eseguiti con fulminea rapidità e con effetti distruttivi. I sovietici costrinsero rapidamente l’Estonia, la Lettonia e la Lituania ad accettare guarnigioni sovietiche sul loro territorio. La Finlandia, invitata a fare altrettanto, si rifiutò e il 30 novembre 1939 fu invasa dai sovietici. Nel marzo successivo la Finlandia chiese la pace, che i sovietici concessero alle proprie condizioni.
Intanto, però, Gran Bretagna e Francia avevano progettato di passare attraverso la Norvegia, neutrale, per andare in aiuto della Finlandia. Quando però la Finlandia chiese la pace, gli Alleati, non avendo più nessun pretesto per farlo, rimandarono quei piani. Preludendo a un successivo sbarco, l’8 aprile 1940 cominciarono a minare le acque norvegesi. Il giorno dopo, mentre i norvegesi inoltravano una protesta contro questa operazione, i tedeschi sbarcavano inaspettatamente delle truppe sia in Norvegia che in Danimarca. Meno di una settimana dopo sbarcarono in Norvegia i soldati inglesi, ma dopo alcune vittorie furono costretti a ritirarsi per le notizie inquietanti che giungevano dal sud.
Per mesi ci si era chiesti: Quando e dove la Germania attaccherà la Francia? Il tempo passava mentre la maggior parte delle azioni militari erano limitate a battaglie sul mare. Sulla terraferma tutto era tranquillo. Alcuni giornalisti cominciarono a parlare di “guerra fasulla”, non più di un Blitzkrieg, o “guerra lampo”, ma piuttosto di un Sitzkrieg, che significa letteralmente “guerra che si fa restando seduti”. — Storia del Terzo Reich, di W. L. Shirer, Einaudi, 1962, Vol. II, p. 967, trad. di G. Glaesser.
Non c’era comunque nulla di fasullo nell’attacco che i tedeschi sferrarono all’improvviso il 10 maggio 1940. Aggirando la linea Maginot, la linea fortificata costruita dai francesi per difendere il confine con la Germania, avanzarono rapidamente attraverso i Paesi Bassi e il Belgio e il 12 maggio giunsero alla frontiera francese. Entro il 14 maggio i Paesi Bassi avevano capitolato. Poi scendendo velocemente attraverso la Francia settentrionale gli eserciti tedeschi intrappolarono migliaia di soldati inglesi, francesi e belgi con il Canale della Manica alle spalle. Lungi dall’essere un Sitzkrieg, fu un Blitzkrieg di vaste proporzioni!
Il 26 maggio, a Dunkerque, in Francia, ebbe inizio una delle più spettacolari operazioni di salvataggio nella storia della guerra. Per dieci giorni naviglio da guerra e centinaia di imbarcazioni civili traghettarono circa 340.000 soldati attraverso la Manica, portandoli al sicuro sul suolo inglese. Ma non tutti riuscirono a fuggire. Nel giro di tre settimane i tedeschi fecero oltre un milione di prigionieri.
Il 10 giugno l’Italia dichiarò guerra alla Gran Bretagna e alla Francia. Poi, quattro giorni dopo, i tedeschi entrarono a Parigi. Prima della fine del mese era stato firmato un armistizio franco-tedesco. Ora la Gran Bretagna era sola. Hofer dice in proposito: “Con una guerra lampo così rapida che sorprese lo stesso Hitler, il dittatore tedesco diventava signore dell’Europa Occidentale”. — Il Nazionalsocialismo - Documenti 1933-1945, cit., p. 178.
Contrariamente a quanto Hitler si aspettava, gli inglesi non chiesero la pace. Così il 16 luglio ordinò di elaborare i piani per l’operazione “leone marino”, l’invasione delle Isole Britanniche. La Gran Bretagna fece appello a tutte le sue forze per resistere al fulmine che stava nuovamente per abbattersi.
E adesso?
Per anni i testimoni di Geova avevano predetto pubblicamente la fine della Lega delle Nazioni.a Ora il fulmineo scoppio della seconda guerra mondiale aveva posto fine alla sua tormentosa lotta per la sopravvivenza. Le si poteva fare quel funerale che si sarebbe dovuto fare tanto tempo prima. Le sue spoglie potevano essere deposte nell’abisso di cui parla Rivelazione 17:7-11, passo biblico in base al quale i Testimoni ne avevano predetto il fallimento.
E adesso che aveva cessato di vivere? Quella guerra sarebbe sfociata in qualcosa di più grande, forse nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” chiamata Armaghedon? (Confronta Rivelazione 6:4; 16:14, 16). Benché ansiosi di vedere gli ulteriori sviluppi della guerra, i testimoni di Geova erano decisi a non parteciparvi di persona. Avrebbero mantenuto la neutralità cristiana, anche se per questo sarebbero andati incontro — sia nei paesi totalitari che in quelli democratici — a bandi, imprigionamento, azioni giudiziarie e violenza delle turbe. Benché nel 1940, durante la guerra, fossero meno di centomila, si impegnarono con zelo nell’opera di divulgare il messaggio che infondeva vera speranza, il messaggio dell’istituito Regno di Dio.
E la speranza era proprio quello di cui avevano bisogno le “Nazioni in preda all’angoscia e al timore”. Questo è il titolo del nostro prossimo articolo, la Parte IV della serie “Il mondo dal 1914”.
[Nota in calce]
a Ad esempio, La Torre di Guardia (inglese) del 1º aprile 1922, pagina 108, aveva detto: “Satana . . . tenta ora di stabilire un impero universale tramite un’istituzione chiamata lega delle nazioni o associazione delle nazioni. . . . Questa è un’alleanza empia e fra breve sarà infranta”.
[Riquadro a pagina 21]
Altri avvenimenti che fecero notizia
1935: Oltre 200.000 persone perdono la vita in Cina nelle inondazioni lungo il fiume Yangtze Kiang
1936: Il transatlantico Queen Mary attraversa l’Atlantico nel tempo record di 95 ore e 57 minuti
Hitler si infuria quando un americano di colore, Jessie Owens, vince quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino
1937: DuPont brevetta un nuovo prodotto chiamato nylon
Dopo la trasvolata dell’Atlantico, il dirigibile tedesco Hindenburg si incendia mentre è ormeggiato nel New Jersey, provocando la morte di 36 persone
1938: Il Vaticano riconosce il regime di Franco come governo ufficiale della Spagna
Gli scienziati Hahn e Strassmann scoprono che si possono usare i neutroni per scindere l’uranio
La cosiddetta Kristallnacht (notte dei cristalli): saccheggiati e distrutti i negozi degli ebrei in Germania
1939: Decine di migliaia di persone muoiono in un terremoto in Turchia
Prodotto il primo motore d’aereo a reazione e costruito il primo elicottero
1940: Gli inglesi usano nella guerra aerea il radar, di recente invenzione
[Cartina a pagina 20]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Espansione europea delle potenze dell’Asse fino al 1940
Potenze dell’Asse e loro conquiste
Norvegia
Danimarca
Paesi Bassi
Belgio
Lussemburgo
Sudeti
Polonia
Renania
Cecoslovacchia
Francia
Austria
Ungheria
Romania
Albania
[Immagini a pagina 18]
La guerra segnò la fine della Lega
[Fonte]
U.S. National Archives photo
[Fonte]
U.S. Army photo