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  • L’occhio: “L’invidia dell’esperto di computer”

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  • L’occhio: “L’invidia dell’esperto di computer”
  • Svegliatevi! 1988
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Svegliatevi! 1988
g88 8/6 pp. 7-8

L’occhio: “L’invidia dell’esperto di computer”

LA RETINA è una piccola membrana che ricopre la parte posteriore dell’occhio. Sottile come carta, contiene oltre cento milioni di neuroni disposti su diversi strati. “La retina”, dice il libro The Living Body, “è uno dei tessuti più sorprendenti del corpo umano”. È “l’invidia dell’esperto di computer, eseguendo approssimativamente 10 miliardi di calcoli al secondo”, afferma Sandra Sinclair nel libro How Animals See.

Come una macchina fotografica focalizza l’immagine sulla pellicola, così l’occhio focalizza sulla retina l’immagine di quello che vediamo. Tuttavia, come spiega il dott. Miller, una pellicola fotografica “non è neppure da paragonare con la versatile sensibilità della retina”. Con la stessa “pellicola” possiamo vedere al chiaro di luna o alla luce del sole che è 30.000 volte più intensa. La retina, inoltre, può discernere piccoli particolari di un oggetto anche se parte d’esso è in piena luce e il resto all’ombra. “La macchina fotografica”, spiega il prof. Guyton in un manuale di fisiologia medica (Textbook of Medical Physiology), “non può farlo perché i valori di esposizione necessari per impressionare correttamente la pellicola sono molto limitati”. Per questo i fotografi hanno bisogno del flash.

La “versatile sensibilità della retina” è dovuta, in parte, a 125 milioni di bastoncelli. Essi sono sensibili a piccole quantità di luce, per cui rendono possibile la visione notturna. Ci sono poi circa 5 milioni e mezzo di coni, che sono sensibili alla luce più forte e rendono possibile una particolareggiata visione a colori. Alcuni coni sono più sensibili alla luce rossa, altri a quella verde e altri a quella blu. Reagendo insieme vi permettono di vedere tutti i colori di questa rivista. Quando tutt’e tre i tipi di coni sono stimolati nella stessa maniera, il colore che vedete è il bianco immacolato.

La visione cromatica è limitata nella maggioranza degli animali e molti non vedono affatto i colori. “La visione cromatica accresce immensamente le gioie della vita”, dice il chirurgo Rendle Short, aggiungendo: “Di tutti gli organi del corpo non assolutamente essenziali per la vita, l’occhio può essere considerato il più meraviglioso”.

“Miracoloso lavoro di équipe”

Le immagini colpiscono la retina capovolte, proprio come avviene nella pellicola di una macchina fotografica. “Perché il mondo non ci appare a rovescio?”, chiede il dott. Short. “Perché”, spiega, “il cervello ha sviluppato la capacità di invertire le impressioni”.

Sono stati costruiti occhiali speciali per capovolgere le immagini. Negli esperimenti scientifici, chi portava questi occhiali vedeva tutto capovolto. Poi, dopo qualche giorno, accadeva qualcosa di sorprendente. Cominciava a vedere normalmente! “Il miracoloso lavoro di équipe dell’occhio e del cervello si vede in vari modi”, commenta The Body Book.

Mentre l’occhio si muove su questa riga, i coni distinguono l’inchiostro nero dalla carta bianca. La retina, però, non riconosce i caratteri di un alfabeto inventato dall’uomo. Impariamo a dare un significato a una serie di caratteri in un’altra parte del cervello. Occorre un trasferimento di informazioni.

Attraverso un milione di fibre nervose la retina invia un messaggio in codice a una regione del cervello situata vicino alla parte posteriore della testa. “Le proiezioni dalla retina alla corteccia cerebrale”, spiega il libro The Brain, “sono altamente organizzate e ordinate. . . . Se si illumina ogni diversa parte della retina con una piccola luce, reagirà la corrispondente area visiva [del cervello]”.

[Immagini a pagina 7]

A differenza di una macchina fotografica, l’occhio non ha bisogno del flash perché la retina ha un’ampia escursione di sensibilità alla luce

[Immagine a pagina 8]

La retina ha milioni di neuroni, detti coni, che sono sensibili al verde, al rosso e al blu

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