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  • Kew Gardens: Centro mondiale di trapianti
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Svegliatevi! 1989
g89 8/1 pp. 15-18

Kew Gardens: Centro mondiale di trapianti

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Gran Bretagna

VINCENDO la sua naturale paura delle altezze, l’orticoltore londinese Simon Goodenough si stava calando pian piano con delle corde lungo la parete di un dirupo sulla remota isola di Sant’Elena, nell’Atlantico meridionale. Raggiunta infine la meta, staccò con cura dalla parete un esemplare isolato di un raro tipo di Olearia. Questo arbusto in via di estinzione cominciò quindi un viaggio di 11.000 chilometri verso l’Inghilterra dove sarebbe stato sottoposto a cure intensive.

La pianta reagì così bene al trattamento cui fu sottoposta in Inghilterra che cominciò a moltiplicarsi. Venne riportata a Sant’Elena e due anni dopo esistevano un migliaio di esemplari di questa pianta rara, il che ha contribuito ad arrestare il problema dell’erosione sull’isola.

Questo è soltanto uno dei molti trapianti effettuati con successo dal Reale Orto Botanico di Kew, situato nei pressi di Londra. Ma forse vi chiedete: Perché inviare così lontano questa pianta? Cos’ha di tanto speciale l’orto botanico di Kew?

Scopi scientifici e festa per gli occhi

Più di un milione di visitatori viene ogni anno a Kew per visitare i 117 ettari di giardini ben curati. In qualsiasi stagione, l’aria è satura del rinfrescante profumo di molti tipi di vegetazione. La collezione di oltre 40.000 diverse specie di piante vive fa sì che Kew sia considerato da alcuni il più bell’orto botanico del mondo. Ma Kew ha qualcosa di più della semplice bellezza.

Sapevate che una delle principali funzioni degli orti botanici è quella didattica? Questo è il motivo per cui Kew è stato definito “un’università i cui testi sono i fiori”! Com’è nata questa sede della cultura botanica?

Kew è un centro di interesse per quanto riguarda l’orticoltura sin dalla metà del XVIII secolo, quando Augusta, vedova del principe di Galles, coltivava giardini nelle sue terre a Richmond, lungo il Tamigi. Ma fu soprattutto grazie a sir Joseph Banks (1743-1820) che Kew Gardens divenne famoso. Egli diresse un massiccio programma di raccolta di piante e, da Londra, i botanici si recarono nelle varie parti del mondo in cerca di esemplari di piante da riportare indietro per classificarle. Il risultato? Nell’orto botanico di Kew c’è una delle più grandi collezioni di piante essiccate e pressate del mondo, e i suoi archivi contengono informazioni particolareggiate su circa 6.500.000 piante.

Famosi successi

Gli inviati di Kew hanno aiutato a spostare piante da una parte all’altra del globo. David Nelson, un giardiniere di Kew, partì dall’Inghilterra nel 1787 a bordo del Bounty, la famosa nave comandata dal capitano Bligh. La sua missione? Raccogliere a Tahiti, nel Pacifico meridionale, frutti dell’albero del pane, ricchi di carboidrati, e piantarli nella zona caribica per utilizzarli come fonte alimentare. Lo sventurato viaggio finì con un ammutinamento, e Nelson, abbandonato in mare insieme al capitano, sbarcò infine sull’isola indonesiana di Timor, dove morì. Seguirono tuttavia altri rappresentanti di Kew, e il frutto dell’albero del pane giunse finalmente a destinazione sull’isola di Saint Vincent.

La botanica economica, o ricerca di piante utili, divenne la specialità di Kew. Grazie a questo orto botanico venne prodotta una sostanza che alcuni credono abbia cambiato la storia del mondo: il chinino, un potente farmaco antimalarico estratto dalla corteccia di un albero, la Cinchona peruviana.

Un certo Clements Markham nutriva l’ambizione di aiutare a debellare la malaria che imperversava nel subcontinente indiano. Nel 1859 partì insieme ad alcuni giardinieri di Kew per andare a esplorare Perú, Ecuador e Bolivia, per raccogliere semi e piante di ogni specie conosciuta di un sempreverde, la Cinchona. Nonostante il cattivo tempo e le difficoltà del trasporto via mare, alcune giovani piante giunsero al riparo delle serre di Kew. Lì, grazie alle tenere cure degli esperti, si riprodussero e successivamente vennero inviate in India. Dopo non molto le dosi di chinino si potevano trovare regolarmente nei villaggi indiani.

In una bacheca di uno dei musei di Kew viene brillantemente descritta la storia di un altro trapianto riuscito. Potete vedere particolari della collezione di semi dell’albero da caucciù (Hevea brasiliensis). Joseph Hooker, un ex direttore di Kew, ideò un sistema per trasferire questi semi dall’America Meridionale a Kew. Nonostante le difficoltà del trasporto, 70.000 semi arrivarono infine nella città inglese di Liverpool da dove continuarono il viaggio fino a Kew su un treno speciale. Sebbene solo 2.397 di essi germogliassero, nel giro di due mesi 1.919 furono spediti a Ceylon (attuale Srī Lanka) e in Malesia. Da questi provengono le odierne vaste piantagioni di alberi da caucciù che ci sono in quei paesi.

Tra gli altri successi conseguiti da questo orto botanico nel XIX secolo c’è la selezione di alberi da coltivare sull’isola di Ascensione, in precedenza quasi brulla. Kew Gardens ha inviato piante di cactus sulle isole Canarie da usare per l’allevamento della cocciniglia dei cactus da cui si ricava una polvere usata come colorante nei cosmetici e in alcune bevande. Molte altre piante utili sono state inviate in Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Stati Uniti.

Ma che dire di Kew oggi? Traiamo ancora beneficio dalla perizia dei suoi giardinieri?

Il clima curativo dell’Inghilterra

Il direttore dell’orto botanico ritiene che esso serva a “divulgare la conoscenza sulle piante utili atte a essere coltivate in diverse regioni del mondo, particolarmente nelle zone aride dei tropici”. Egli crede che l’impoverimento delle riserve di combustibili fossili, come carbone e petrolio, costringerà l’umanità a usare le piante come fonte primaria di combustibili e medicinali. In alcune zone l’ambiente è già migliorato grazie alla coltivazione di piante studiate a Kew per la loro capacità di provvedere una buona copertura per il suolo.

Per combattere i danni prodotti dalle infezioni delle piante, si sta dimostrando utile un sistema di “quarantena intermedia”. Qualsiasi pianta malata in arrivo a Kew ha bisogno di un trattamento prima di proseguire per la nuova destinazione. E il clima inglese esplica in questo caso una funzione curativa. Per esempio, l’esposizione controllata al clima temperato di Kew distrugge l’infezione di cui è a volte affetto il cacao delle Indie Occidentali. Questo trattamento permette alle piante, nuovamente sane, di riprendere il viaggio per andare a incrementare la produzione nell’Africa occidentale.

Minaccia di estinzione

È in atto anche una lotta per salvare le piante. “Delle 300.000 specie di piante che vivono sui cinque continenti, almeno 20.000 rischiano l’estinzione”, dice Peter Raven, direttore dell’orto botanico di Saint Louis (Missouri, USA). La rivista francese Science et Vie aggiunge: “Questa cifra potrebbe benissimo salire a 40.000 prima della metà del prossimo secolo. Ciò significa una su sette!” Davanti a una situazione così critica, cosa si sta facendo per arrestare la tendenza all’estinzione?

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha un centro di monitoraggio a Kew. Gli scienziati studiano attentamente i semi delle piante in pericolo e osservano quali sono le condizioni ottimali per coltivarle. Armati di queste informazioni, essi calcolano come riprodurre l’ambiente di una pianta. Poi i giardinieri danno inizio al processo di propagazione della specie in pericolo.

Un’ulteriore salvaguardia è il progetto che prevede che tutte le specie minacciate vengano coltivate da più orti botanici. In che cosa consiste? I vari orti botanici si scambiano i semi, e questo ha portato alla creazione di banche dei semi. Lo si considera un investimento per il futuro.

Forse vi chiedete se tutto questo giustifichi i grandi sforzi compiuti dagli orti botanici. La pubblicazione The Natural World, edita da Malcolm Coe, indica una ragione pressante: “I danni alla stabilità e alla facoltà di ricupero degli ecosistemi nuoceranno infine al benessere dell’uomo”.

Davvero sorprendenti sono i successi ottenuti da Kew Gardens, come il trapianto dell’arbusto che ora aiuta a combattere i problemi di erosione sull’isola di Sant’Elena. Ma si possono ottenere questi successi anche altrove? Fino a che punto i trapianti renderanno fertili certe regioni aride? Solo il tempo lo dirà. Ma intanto, noi apprezziamo il devoto lavoro dei botanici e degli orticoltori di Kew Gardens. E forse un giorno anche voi avrete l’opportunità di visitare e vedere personalmente questo “centro mondiale di trapianti”.

[Immagine a pagina 15]

Gigantesche foglie galleggianti di Victoria regia in una serra di Kew Gardens

[Immagini a pagina 16]

Pelargonia grenada reale, una delle circa 250 varietà di gerani

Ci sono fiori di ibisco bianchi, rosa, rossi, gialli e arancione

[Immagine a pagina 17]

Esistono nel mondo circa cento specie e migliaia di varietà di rose

[Immagine a pagina 18]

La pagoda è un famoso punto di riferimento di Kew Gardens

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