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  • g90 22/1 pp. 16-17
  • Attraverso gli occhi di un bambino

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  • Attraverso gli occhi di un bambino
  • Svegliatevi! 1990
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Non sono piccoli adulti
  • Incoraggiare e guidare anziché esigere
  • Educare i figli dall’infanzia
    Come rendere felice la vita familiare
  • Quanto presto si deve cominciare a insegnare ai figli
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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    Svegliatevi! 1981
  • Genitori, toccate il cuore dei vostri figli!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 22/1 pp. 16-17

Attraverso gli occhi di un bambino

LA MAGGIOR parte dei genitori converrà almeno su un punto: allevare bene un figlio è uno dei compiti più impegnativi che ci possano essere. Sono state scritte innumerevoli parole su come farlo e come farlo bene. C’è, comunque, un metodo che tutti gli adulti possono adottare, siano essi genitori, nonni, zie, zii o semplici amici. Dovendo capire ed educare un bambino, avete provato a guardare le cose attraverso i suoi occhi? Cosa succede esattamente in quelle piccole menti?

Ricordate che i bambini sono piccoli. Avendo questa idea di loro saremo aiutati a capire come siamo considerati da loro. Nascono piccolini in un mondo di persone che appaiono minacciosamente più grandi in quanto a corporatura, autorità e forza. Per un bambino ai primi passi, gli adulti possono essere sinonimo di protezione, conforto e aiuto oppure costituire una terribile minaccia.

Non sono piccoli adulti

Un altro punto importante per agire con discernimento è badare di non fare l’errore di trattarli come piccoli adulti. L’infanzia dovrebbe essere uno dei periodi più felici della vita. Non c’è bisogno di fargliela vivere in fretta o di non fargliela vivere affatto. Lasciate che se la godano. Come genitori, potete cogliere l’occasione per instillare in loro i princìpi morali di cui hanno bisogno per diventare, a tempo debito, adulti equilibrati.

Altrettanto importante è vedere le cose attraverso gli occhi di un bambino quando si ha a che fare con neonati. Per esempio, il pianto di un piccolo non dovrebbe mai indurre i genitori, che non sanno più cosa fare, a sculacciarlo. Quello di piangere o piagnucolare è il modo naturale in cui il neonato rende noti i suoi bisogni. Quando esce dal grembo materno dov’era custodito al sicuro, il bambino è capace di richiamare l’attenzione con un bel pianto!

Incoraggiare e guidare anziché esigere

È bene incoraggiare i bambini a cercare di esprimersi. Il loro punto di vista può rivelare problemi, ed è molto più facile risolvere un problema che si capisce chiaramente. Ma il modo in cui reagiamo a quello che dicono è importante quanto farli esprimere. Wendy Schuman, condirettrice della rivista Parents, dà consigli su come dovremmo cercare di parlare ai bambini: “Tradurre l’empatia in parole . . . è il concetto fondamentale che sta alla base di gran parte del recente lavoro in materia di dialogo fra genitori e figli. Ma l’empatia stessa non basta se non è tradotta in un linguaggio empatico. E questo non è naturale sulla bocca della maggioranza dei genitori”.

In altre parole, se un bambino manca di rispetto o ha fatto qualcosa di sconveniente, per cui ha bisogno d’essere corretto, dovremmo fare tutto il possibile affinché i nostri modi e il tono della nostra voce non rivelino il fastidio e la delusione che proviamo. Naturalmente è più facile a dirsi che a farsi. Ma ricordate, le osservazioni aspre o sprezzanti, come “Stupido”, o “Non ne fai mai una giusta”, non migliorano mai una situazione già difficile.

Molti genitori hanno riscontrato che si possono ottenere buoni risultati mostrando empatia con le lodi, specie prima di dare consigli. Questa è un’altra occasione per vedere attraverso gli occhi di un bambino. La maggioranza dei bambini si rende conto molto bene quando tali lodi sono impartite con un secondo fine o quando non vengono dal cuore. Perciò quando lodiamo i nostri figli, dovremmo fare in modo che la lode sia sincera e meritata.

Lo psicologo dell’infanzia dott. Haim G. Ginott, nel suo libro Between Parent and Child, sottolinea che i genitori dovrebbero lodare un figlio per il lavoro ben fatto anziché per la sua personalità. Ad esempio, dopo che vostro figlio ha costruito uno scaffale per i libri e ve lo mostra con orgoglio, lo aiuterete ad avere più fiducia in se stesso dicendogli: ‘Questo scaffale è non solo bello ma anche pratico’. Perché? Perché lodate quello che ha fatto. Quindi la vostra lode è realistica per vostro figlio. Invece l’espressione ‘Sei un bravo falegname’ può non esserlo, giacché rivolgete l’attenzione a lui come persona.

Il dott. Ginott osserva: “Quasi tutti credono che la lode accresca la fiducia del bambino e lo faccia sentire sicuro. In effetti, la lode può provocare tensione e comportamento scorretto . . . Quando i genitori dicono a un bambino: ‘Sei proprio bravo’, forse egli non l’accetterà perché ha un’opinione molto diversa di sé . . . La lode dovrebbe essere rivolta non alle qualità personali del bambino, ma ai suoi sforzi e ai risultati ottenuti . . . La lode ha due aspetti: le nostre parole e ciò che il bambino ne deduce. Dovremmo dire in parole chiare al bambino che apprezziamo il suo sforzo, il suo lavoro, il risultato che ha ottenuto, l’aiuto che ci ha dato, la considerazione che mostra”.

Questo efficace suggerimento riguardo alla lode è in armonia con l’ispirato consiglio di mostrare generosità contenuto in Proverbi 3:27: “Non rifiutare un beneficio a chi ne ha bisogno, quando sei nella possibilità di farlo”. — Garofalo.

In effetti si può dire che, indipendentemente da quanto sia buono o saggio il consiglio che leggiamo, non ci sono scorciatoie quando si tratta di attuare quello che è stato definito il programma ventennale per educare un figlio o una figlia. Ci vogliono pazienza, amore, comprensione e considerazione. Ma per riuscire è di grande aiuto imparare a vedere e capire il comportamento del proprio figlio “attraverso gli occhi di un bambino”.

“Il figlio saggio è quello che rallegra il padre”, scrisse il saggio re Salomone. (Proverbi 10:1) Possiate anche voi essere aiutati a conseguire lo stesso felice risultato comprendendo meglio il modo di pensare e di vedere di vostro figlio.

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