Le vittime del divorzio
SE SI dovesse credere a tutto quello che gli “esperti” hanno scritto sul divorzio negli ultimi decenni, si potrebbe concludere che quando due persone divorziano nessuno ha colpa e nessuno soffre.
Molti genitori hanno affrontato il divorzio con più tranquillità grazie ad alcune idee largamente propagandate, come: Per i figli è meglio il divorzio di un matrimonio infelice; basta solo aspettare che i figli abbiano ‘l’età giusta’ per non farli soffrire; in un paio d’anni i ragazzi superano il trauma.
Alcuni hanno ribadito questi ottimistici modi di pensare. Per esempio, le scrittrici Susan Gettleman e Janet Markowitz non credono al “mito del bambino danneggiato”. Affermano che il divorzio non è necessariamente traumatico per i figli se i genitori ‘lo affrontano con maturità’. Sostengono addirittura che il divorzio dei genitori potrebbe un giorno aiutare i figli ad affrontare il loro proprio divorzio! Esse dichiarano: “Ciò che si dovrebbe effettivamente riformare è l’istituzione del matrimonio e il mito della vita familiare”. — The Courage to Divorce.
Ma queste ardite affermazioni corrispondono proprio a verità? In un mondo dove le percentuali dei divorzi aumentano vertiginosamente, qual è il vero prezzo del divorzio per i figli? È vero che nessuno soffre?
Un prezzo terribile
Nel 1971 le ricercatrici americane Judith Wallerstein e Joan Berlin Kelly iniziarono un importante studio sugli effetti a lungo termine del divorzio sulle famiglie. Scelsero 60 famiglie in cui i genitori stavano divorziando. In queste famiglie c’erano complessivamente 131 figli dai 2 ai 18 anni. Con loro sorpresa, le ricercatrici scoprirono che il divorzio non era quasi mai un sollievo per i figli. Questo anche quando il matrimonio dei genitori era infelice. Il divorzio, piuttosto, sconvolgeva i figli.
Si trattava di un semplice trauma di breve durata? Purtroppo no. Dopo cinque anni il 37 per cento dei ragazzi soffriva di depressione più o meno acuta. La maggioranza di essi sperava ancora che i genitori si riunissero, anche se si erano risposati! Dopo 10 o anche 15 anni quasi metà dei minori oggetto dello studio avevano “raggiunto l’età adulta ed erano giovani uomini e donne preoccupati, con un rendimento inferiore alle loro capacità, inclini a sottovalutarsi e in certi casi pieni di rabbia”.
Questi risultati erano contrari all’opinione prevalente. La Wallerstein scrive: “Quello che avevamo scoperto contraddiceva nel modo più assoluto le nostre aspettative. È stata una notizia poco gradita per un sacco di gente, e terapisti, genitori e avvocati ci hanno scritto lettere infuriate dicendoci che ci sbagliavamo senz’altro”.
I figli, però, non mentivano; altri studi hanno confermato i risultati della Wallerstein e della Kelly. Un periodico che si occupa di problemi sociali (Journal of Social Issues) faceva notare che quasi tutti gli esperti, come ad esempio gli specialisti in scienza del comportamento, “credono che la separazione dei genitori e la fine del matrimonio abbiano un impatto molto negativo sia sui bambini che sugli adolescenti”. Il periodico aggiungeva che queste convinzioni “sono state ampiamente suffragate”, e citava risultati di questo genere: Le percentuali di violazioni della legge e di comportamento antisociale sono più alte tra i figli di divorziati che tra quelli che vivono in famiglie unite; i figli di divorziati ricoverati in ospedali psichiatrici potrebbero essere il doppio rispetto ai figli che vivono in famiglie unite; il divorzio potrebbe essere la causa principale di depressione nell’infanzia.
Che dire dei figli più grandi?
Davanti a un divorzio, i figli grandi non se la cavano molto meglio di quelli piccoli. La delusione degli adolescenti che assistono al divorzio dei genitori è così profonda da renderli diffidenti nei confronti del matrimonio e di altre istituzioni, come ad esempio la scuola. Alcuni finiscono per pensare che tutte le relazioni siano instabili e che siano destinate a risolversi un giorno nel tradimento e nell’infedeltà.
Quando i genitori divorziano, alcuni adolescenti perdono l’equilibrio e si comportano in modo sfrenato. Alcuni si danno alla droga, alcuni si abbandonano alla promiscuità sessuale, alcuni scappano di casa. Altri sembrano dapprima affrontare il divorzio senza scomporsi, solo per avere una reazione a scoppio ritardato. Come faceva notare la rivista The Washingtonian, forse non è una coincidenza che l’aumento dei divorzi sia stato accompagnato da un aumento parallelo di disturbi della nutrizione e perfino di suicidi fra gli adolescenti.
Quindi i genitori che aspettano che i figli abbiano ‘l’età giusta’ prima di iniziare le pratiche del divorzio potrebbero dover aspettare un bel po’. Non sembra ci sia una magica ‘età giusta’ nella quale i figli superano indenni il divorzio dei genitori.a Nella rivista Psychology Today il sociologo Norval D. Glenn avanza perfino l’idea che i figli potrebbero continuare a soffrire per gli effetti negativi del divorzio “per tutta la vita”. Egli conclude: “Bisogna considerare seriamente l’inquietante ipotesi che l’accresciuto numero di figli di genitori divorziati conduce a una lenta ma costante erosione del generale stato di benessere della popolazione”.
Ma questi risultati, questi studi e queste statistiche, anche se tristi, non significano che tutti i figli di divorziati siano destinati ad avere una vita infelice. Comunque, mostrano senz’altro che il divorzio costituisce un pericolo reale per i figli. Quindi è opportuno chiedersi: Come si possono salvaguardare i figli dagli effetti del divorzio?
Che speranza c’è per i figli?
Non c’è miglior salvaguardia della prevenzione. La dottoressa Diane Medved, infatti, dice in un suo libro: “Non dobbiamo più permettere che gli interessi egoistici siano i soli criteri per stabilire se un divorzio è appropriato”. (The Case Against Divorce) Non c’è dubbio che innumerevoli matrimoni si sono indeboliti a causa del modo di pensare egocentrico e narcisistico che permea la società moderna. Che cosa possono fare le coppie sposate per combattere questa influenza e far durare il loro matrimonio?
La Bibbia afferma che il suo Autore è l’Istitutore del matrimonio. Questa affermazione è sostenuta dal fatto che i consigli biblici sul matrimonio sono veramente efficaci. Hanno aiutato milioni di uomini e donne a migliorare la qualità della loro vita familiare. La Bibbia ha salvato innumerevoli matrimoni dal divorzio. Può farlo anche nel vostro caso.b
Purtroppo, però, il divorzio non può sempre essere evitato o prevenuto. È una realtà del mondo moderno. Alcuni genitori vengono a conoscenza delle norme di Dio circa il matrimonio quando hanno già divorziato. Altri ancora, che si attengono fedelmente a queste norme, sono traditi da un coniuge egoista e immorale. La Bibbia stessa riconosce che in alcune circostanze estreme il divorzio è ammesso. (Matteo 19:9) Ma come insegnò Gesù, è impossibile prendere una decisione saggia senza avere prima ‘calcolato i rischi’. — Luca 14:28.
Se il divorzio è ormai un fatto compiuto, non è certo il momento di sentirsi in colpa o di avere rimpianti. È il momento di attutire il colpo per i figli. È possibile farlo! La dottoressa Florence Bienenfeld, consulente e intermediaria molto quotata nel campo dei divorzi, ha assicurato ai genitori divorziati: “Il divorzio non dev’essere una tragedia greca in cui muoiono tutti. Possono sopravvivere tutti e col tempo riprendersi, guarire ed essere felici”. — Helping Your Child Succeed After Divorce.
Ma come? Cosa possono fare genitori, parenti e amici per aiutare i figli di divorziati?
[Note in calce]
a Studi recenti, infatti, mostrano che anche giovani poco più che ventenni soffrono terribilmente quando i genitori divorziano. L’evidente capovolgimento dei valori morali dei genitori li disorienta, scrive The New York Times Magazine. Molti si abbandonano a una vita di piaceri e di promiscuità sessuale, mentre altri evitano ogni legame sentimentale e alcuni giurano perfino che non si sposeranno mai.
b Vedi il libro Come rendere felice la vita familiare, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.