Il dramma della violenza domestica
“Gli atti violenti — che si tratti di schiaffi o di spintoni, di coltellate o di revolverate — si verificano più spesso all’interno della famiglia che in qualsiasi altro ambiente”. — Behind Closed Doors.
CAMMINATE lungo una qualsiasi strada degli Stati Uniti. In una casa su due, quest’anno si verificherà almeno un caso di violenza domestica. E in una casa su quattro, questo succederà più volte. Paradossalmente, molti che hanno paura di camminare per strada di notte corrono un pericolo maggiore quando sono a casa.
Ma la violenza domestica non è solo un fenomeno americano. Si verifica in tutto il mondo. In Danimarca, ad esempio, 2 omicidi su 3 sono commessi all’interno della famiglia. Da una ricerca condotta in Africa risulta che gli omicidi di questo tipo rappresentano dal 22 al 63 per cento di tutti gli omicidi commessi, a seconda del paese. E nell’America Latina molte persone, specialmente donne, vengono umiliate, picchiate o uccise da uomini che vogliono ostentare la loro virilità.
In Canada ogni anno un centinaio di donne vengono uccise dai loro mariti o conviventi. Negli Stati Uniti, che hanno una popolazione quasi dieci volte superiore a quella del Canada, ogni anno sono circa 4.000 le donne uccise dai mariti o dai conviventi. Inoltre, ogni anno circa 2.000 bambini vengono uccisi dai genitori, e altrettanti genitori vengono uccisi dai figli.
Perciò, in tutto il mondo ci sono mariti che picchiano la moglie, mogli che maltrattano il marito, genitori che picchiano i figli, figli che alzano le mani sui genitori e figli che sono violenti l’uno con l’altro. “La maggior parte della rabbia e della violenza che gli adulti provano nella vita la subiscono da un consanguineo o la sfogano su di lui”, afferma un libro, “e tale rabbia è più intensa di quella che si prova in qualsiasi altro rapporto”. — When Families Fight.
La famiglia in stato di guerra
Coniugi maltrattati: Troppo spesso i mariti si sentono autorizzati a picchiare la moglie. Ci sono anche donne che picchiano il marito, ma in questi casi di solito le lesioni non sono così gravi come quando accade viceversa. La rivista Parents riferisce: “In più del 95 per cento dei casi denunciati di [gravi] maltrattamenti verso il coniuge è l’uomo che picchia la donna”.
Un procuratore distrettuale di New York afferma: “Nella società americana la violenza contro le donne ha raggiunto proporzioni epidemiche. Secondo l’FBI, . . . ogni anno il numero delle donne maltrattate si aggira intorno ai 6 milioni”. Anche se il numero dei casi varia da paese a paese, i dati disponibili indicano che nella maggioranza se non nella quasi totalità dei paesi è molto comune che gli uomini picchino le donne.
Negli Stati Uniti si stima che “prima o poi nell’arco della sua vita matrimoniale una donna su 10 sarà violentemente aggredita (percossa, presa a calci, picchiata o peggio) dal marito”. Secondo la rivista Family Relations, se si tiene conto anche delle aggressioni di minor entità, “negli Stati Uniti una donna su due subirà violenze domestiche”.
Non a caso un procuratore distrettuale di New York afferma che si calcola che “la violenza contro le mogli provochi alle donne più lesioni che richiedono un ricovero ospedaliero di tutti i casi di stupro, scippo e incidenti automobilistici messi insieme”.
La dottoressa Lois G. Livezey osserva: “È chiaro che la violenza contro le donne e nell’ambito della famiglia è molto diffusa, e che a commetterla . . . sono persone comuni. . . . È un problema grave che tocca tutte le classi sociali e le razze”.
A volte le vittime danno a se stesse la colpa dei maltrattamenti che subiscono, perdendo così la stima di sé. La rivista Parents spiega: “La donna che non ha fiducia in se stessa e si sottovaluta si espone ai maltrattamenti. . . . La tipica donna maltrattata ha paura di prendere l’iniziativa e di agire nel proprio interesse”.
La violenza fra marito e moglie ha anche un effetto negativo sui figli. Questi imparano che con la violenza si possono manovrare gli altri. Alcune madri dicono che i loro figli, per ottenere quello che vogliono, arrivano al punto di minacciarle con frasi del tipo: “Ti farò picchiare da papà”.
Bambini maltrattati: Ogni anno milioni di bambini subiscono punizioni corporali esagerate che rischiano di ferirli gravemente, di menomarli o addirittura di ucciderli. Si calcola che per ogni caso di maltrattamenti denunciato ce ne siano 200 che non vengono denunciati. “Per i bambini spesso la casa è il luogo più pericoloso”, afferma il libro Sociology of Marriage and the Family.
Il professore universitario John E. Bates dice che i maltrattamenti sono l’aspetto della vita domestica che più incide sul comportamento futuro del bambino. La dottoressa Susan Forward dice: “Ho riscontrato che nessun altro aspetto della vita intacca più profondamente il rispetto di sé o favorisce l’insorgere di gravi problemi emotivi nell’età adulta”. Di fronte a situazioni difficili, persino bambini di quattro o cinque anni dimostrano segni di aggressività. Crescendo, questi bambini sono più facilmente vittime di alcolismo, droga, comportamento criminale, psicosi e ritardo nello sviluppo.
Com’è comprensibile, molti bambini maltrattati nutrono risentimento verso il genitore colpevole degli abusi, ma spesso ce l’hanno anche con il genitore innocente perché permette che la violenza continui. Nella mente del bambino, chi assiste in silenzio può essere considerato un complice.
Anziani maltrattati: Si stima che il 15 per cento delle persone anziane del Canada vengano maltrattate fisicamente e psicologicamente dai figli adulti. Un medico prevede che “la situazione può solo peggiorare man mano che il numero degli anziani cresce e che i problemi economici ed emotivi dei loro figli aumentano”. Simili timori esistono in tutto il mondo.
Spesso le persone anziane sono riluttanti a denunciare i maltrattamenti. Forse hanno bisogno di coloro che le maltrattano e così scelgono di vivere nella paura. Una donna anziana, ogni volta che le si chiedeva quando avrebbe denunciato alle autorità il figlio e la nuora, rispondeva sempre “la prossima volta”. I due l’avevano picchiata così forte che era stata ricoverata all’ospedale per un mese.
Fratelli maltrattati: Questa è una forma di violenza domestica molto comune. Qualcuno tende a minimizzare dicendo: “Sono solo ragazzi”. Tuttavia, da un sondaggio è emerso che oltre metà dei ragazzi e delle ragazze avevano commesso ai danni di loro fratelli o sorelle azioni abbastanza gravi da essere perseguibili legalmente se fossero state commesse ai danni di un estraneo.
Molti ritengono che chi maltratta i propri fratelli impari un modello di comportamento che lo condizionerà anche nell’età adulta. Persone di questo genere possono essere indotte a maltrattare il coniuge anche più di chi ha assistito a scene di violenza tra i propri genitori.
Un pericoloso campo di battaglia
Un ricercatore in campo legale una volta ha calcolato che la polizia aveva ricevuto più chiamate per liti domestiche che per tutti gli altri reati messi insieme. Ha asserito anche che erano rimasti uccisi più agenti di polizia in interventi di questo genere che in qualsiasi altro tipo di intervento. “Almeno quando c’è una rapina sai cosa aspettarti”, ha detto un poliziotto. “Ma prova ad entrare in casa di qualcuno . . . Non sai mai cosa può capitare”.
Dopo aver studiato a fondo il fenomeno della violenza domestica, un gruppo di ricercatori in America è giunto alla conclusione che, a parte l’esercito in tempo di guerra, la famiglia è la struttura sociale più violenta che esista.
A cosa è dovuta la violenza domestica? Finirà mai? È mai giustificata? L’articolo che segue prenderà in esame queste domande.
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“Nella società americana la violenza contro le donne ha raggiunto proporzioni epidemiche”. — Un procuratore distrettuale
[Testo in evidenza a pagina 5]
“Per i bambini spesso la casa è il luogo più pericoloso”. —Sociology of Marriage and the Family