Né neve né pioggia né mole di lavoro fermano il servizio postale
“Finché ci saranno i postini, ci sarà gioia di vivere”. — William James, filosofo americano (1842-1910)
QUASI tutti hanno qualcosa di negativo da raccontare sul servizio postale. La lettera spedita è arrivata settimane o addirittura mesi più tardi del previsto, le tariffe postali aumentano troppo in fretta, oppure la fila all’ufficio postale è esasperante. In ottobre del 1966 un sistema postale rischiò la catastrofe. Un portavoce del Servizio Postale americano ha detto a Svegliatevi! che “la più grande struttura postale americana dell’epoca, quella di Chicago, il punto nevralgico, venne praticamente chiusa quando rimase congestionata e nell’impossibilità di smistare la posta”.
Cosa si è fatto affinché il flusso della posta non si fermi e la corrispondenza giunga a destinazione? C’è qualcosa che voi potete fare perché vi sia reso un servizio migliore? I metodi di recapito e la sicurezza del servizio postale sono cambiati molto nel corso dei secoli?
Il servizio postale nell’antichità
I più antichi servizi postali erano organizzati esclusivamente a vantaggio dei governi. Esistevano già nell’antichità in Cina, Egitto, Assiria, Persia e Grecia. Il sistema postale romano si chiamava cursus publicus, letteralmente “via pubblica”, tuttavia era quasi esclusivamente al servizio dello Stato. È degno di nota che le lettere bibliche scritte da Paolo alle congregazioni di Efeso e Colosse e a Filemone furono inviate tramite privati e non per mezzo del servizio postale governativo di Roma. — Efesini 6:21, 22; Colossesi 4:7-9; Filemone 21, 22.
I sistemi di trasporto e recapito della corrispondenza cambiarono pochissimo fino al XIX secolo, ma già prima di allora avevano cominciato a prendere forma certe idee su come regolare o eliminare i servizi postali privati. Perché? Perché le autorità sentivano il bisogno di esercitare un controllo sui sistemi privati di comunicazione. Nel suo libro The Universal Postal Union, George A. Codding jr. menziona due ragioni principali per la creazione di un monopolio governativo dei servizi postali. In primo luogo, i proventi erano “un ottimo mezzo per finanziare il servizio ufficiale”. In secondo luogo, la sicurezza offerta permetteva di controllare lo scambio di informazioni da parte dei nemici dello Stato.
Pertanto le Regie Poste Francesi cominciarono a smistare parte della pubblica corrispondenza nel 1464. Nel 1635 Carlo I d’Inghilterra mise il Regio Servizio Postale a disposizione della popolazione. Altri stati fecero qualcosa di analogo e monopolizzarono così il servizio postale, assumendo il controllo di questo mezzo di comunicazione.
La Gran Bretagna regolamentò nei primi tempi il sistema americano in maniera molto simile a come l’impero romano aveva esteso la sua rete postale alla Britannia. Il sistema romano ricalcava l’ordinamento persiano, un sistema postale di corrieri a cavallo che si davano il cambio lungo la via, il quale era stato istituito nel VI secolo a.E.V. Perciò le caratteristiche di molti sistemi postali si possono fare risalire alla Persia.
Il sistema postale americano coloniale cominciò ufficialmente nel 1639 a smistare la posta che arrivava da oltreoceano e, nel 1673, quella interna fra Boston e New York. Questo percorso, che ebbe breve vita, fu chiamato Boston Post Road e ora fa parte della U.S. Highway 1. A metà del XIX secolo la posta veniva trasportata mediante diligenza, vapore e ferrovia. Per il trasporto della corrispondenza per nave da New York a San Francisco, in California, ci voleva circa un mese o giù di lì e ci voleva molto di più con la diligenza.
Il pony express
Per accelerare la spedizione della posta da un’estremità all’altra degli Stati Uniti, ci voleva qualcosa di ben diverso dalla diligenza o dalla nave. Come si sarebbe potuto risolvere il problema? Fu usato il metodo antico dei corrieri a cavallo. History of the U.S. Postal Service 1775-1984 cita gli annunci dei giornali del marzo 1860:
“Cercansi giovani snelli, tenaci, di età non superiore a 18 anni, esperti cavalieri, disposti a rischiare la vita ogni giorno. Meglio se orfani”.
Quelli che venivano assunti “dovevano giurare sulla Bibbia di non dire parolacce, non litigare, non maltrattare i loro animali e di comportarsi onestamente”. Questo era il famoso pony express, che riduceva a dieci giorni il tempo di consegna sul percorso di 3.200 chilometri fra Saint Joseph, nel Missouri, e la costa occidentale degli Stati Uniti. Cavalcando alla velocità massima per 15-25 chilometri, poi cambiando cavallo senza perdere tempo, quei giovani corrieri attraversavano sfrecciando montagne, pianure e fiumi con ogni sorta di tempo. Per tutto il periodo che il pony express operò, quegli audaci corrieri, poiché disponevano dei cavalli più veloci, superavano nella corsa i pellerossa e i briganti; un corriere, tuttavia, rimase ucciso.
La leggenda ha esaltato questo intrepido servizio postale, che operò solo dal 3 aprile 1860 al 26 ottobre 1861. Cessò l’attività con l’inizio del servizio telegrafico transcontinentale, che pose fine a uno dei capitoli più emozionanti della storia della posta in America.
Metodi moderni
Spediamo una lettera oggi e vediamo come viene smistata. Il tempo di consegna può variare a seconda di come si utilizza il servizio.
Al termine dell’attività quotidiana di ogni esercizio viene spedita la corrispondenza accumulata. Dato che la maggioranza di noi fa in questo modo, nell’ultima parte della giornata entra in circolazione un’enorme quantità di posta. Perciò se imbucate la corrispondenza più presto durante il giorno avete alcune ore di vantaggio e la vostra posta verrà a trovarsi in testa al flusso quotidiano di posta. Nel 1991 la mole quotidiana media della corrispondenza negli Stati Uniti fu di 454 milioni di pezzi, con 13,3 milioni per New York; in Francia fu di 71 milioni di pezzi, con 5,5 milioni per Parigi; in Giappone fu di 62,5 milioni di pezzi, con 17 milioni per Tokyo; e, in Gran Bretagna, di 60 milioni.
Le lettere imbucate in una cassetta delle lettere per strada o in un piccolo ufficio postale vengono trasportate in un ufficio postale più grande. Imbucando la posta poco prima dell’ora di raccolta e, se è pratico, vicino agli uffici postali più grandi, si migliora il tempo di consegna.
Nel locale ufficio postale le lettere vengono messe in sacchi e trasportate nelle centrali di partenza dove si impiegano attrezzature automatiche per lo smistamento della corrispondenza. Per mezzo di macchinari sofisticati, le lettere vengono girate automaticamente mentre avanzano su nastri trasportatori per le operazioni di selezione, fronteggiatura, obliterazione, ripartizione e accatastamento. Uno di questi dispositivi smaltisce velocemente 27.000 lettere all’ora, obliterandole e bollandole.
Nel pomeriggio e durante tutta la notte, la posta in partenza viene selezionata. Le lettere con l’indirizzo facilmente leggibile — scritto a macchina, a mano o stampato — possono essere smistate meccanicamente. Le macchine più moderne decifrano le due righe contenenti codice di avviamento postale, città, stato o provincia, e la via.
Queste macchine e simili dispositivi possono “leggere” automaticamente gli indirizzi e marcare con speciali segni codificati migliaia di lettere all’ora. La posta ordinaria che non può essere smistata a macchina dev’essere selezionata a mano, alla media di 800 pezzi all’ora. Un indirizzo facilmente leggibile, completo di “ZIP code” negli Stati Uniti (codice di avviamento postale in Italia e in molti altri paesi), fa sì che la vostra corrispondenza sia smistata con i metodi più veloci ed efficienti.
La posta in partenza viene inoltrata con mezzi aerei o terrestri. Negli Stati Uniti la posta ordinaria viene di solito recapitata nel giro di 24 ore in certe città e zone, entro due giorni in alcuni stati stabiliti localmente ed entro tre giorni in ogni altra parte del paese. In Gran Bretagna il 90 per cento della posta ordinaria dovrebbe essere consegnato il successivo giorno feriale e il 97,4 per cento degli stampati entro tre giorni. Indagini effettuate per conto del servizio postale francese e pubblicate nel maggio 1992 indicavano che l’81 per cento delle lettere interne veniva consegnato entro 24 ore e che il 96,3 per cento dei pacchi postali era consegnato entro due giorni, domeniche e festività escluse. Pertanto a tarda notte questa posta in partenza diventa posta in arrivo nei grandi centri di smistamento e poi nell’ufficio postale di destinazione. Durante la notte e nelle prime ore del mattino la posta in arrivo è selezionata per la consegna.
Coloro che spediscono molta posta, come la Watchtower Society, la preparano in modo che il camion dell’ufficio postale possa ritirarla direttamente dal loro stabilimento. Questa posta viene subito trasportata in ogni parte del paese e consegnata al personale addetto alla distribuzione. I servizi postali stanno facendo sempre più uso di mezzi di comunicazione competitivi, come ad esempio la posta elettronica (la trasmissione di dati via computer attraverso linee di telecomunicazione). L’anno scorso le poste francesi hanno gestito dieci milioni di messaggi stampati a distanza (per mezzo della posta elettronica).
Benché le tecniche impiegate dalle poste cambino da un paese all’altro, la maggior parte della corrispondenza del mondo viene smaltita in modo simile a quello che abbiamo descritto per il Servizio Postale americano, che gestisce il 40 per cento del volume mondiale della corrispondenza.
Altri servizi postali
Le poste offrono altri servizi oltre al trasporto della corrispondenza. Negli Stati Uniti il passaporto si ottiene tramite l’ufficio postale. Si può versare denaro in banca in Giappone attraverso un ufficio postale o, in Inghilterra, attraverso il Girobank (una banca che in precedenza apparteneva alle poste inglesi). E la merce spedita può essere assicurata per ottenere il rimborso in caso di smarrimento o danneggiamento. Se quello che occorre è solo la prova dell’avvenuta spedizione o consegna, costa meno fare una raccomandata che un’assicurata. In Giappone attraverso il servizio postale si può stipulare un’assicurazione sulla vita.
Alcuni servizi postali, come ad esempio quello degli Stati Uniti, forniranno dietro richiesta le informazioni disponibili per correggere gli indirizzi. Basta scrivere “Address Correction Requested” o “Do Not Forward” (“Si prega di correggere l’indirizzo” o “Non inoltrare”) sul davanti della busta proprio sotto l’indirizzo del mittente. La posta ordinaria vi sarà rispedita senza ulteriore spesa con il nuovo indirizzo (se ha meno di un anno) o con l’indicazione di un’altra ragione di mancata consegna.
Per questi e per altri servizi il mondo dipende in larga misura dal sistema postale. Il rapporto intitolato Evaluation of the United States Postal Service dice: “Il Servizio Postale sta facendo un buon lavoro nello smaltire una mole enorme di corrispondenza, ma si dovrebbero sempre ammettere gli errori che non si possono eliminare, affinché il pubblico sappia cos’è realistico aspettarsi dalle poste”. Negli Stati Uniti, se solo il 5 per cento dei quasi 250.000.000 di pezzi di corrispondenza ordinaria arriva in ritardo, ciò equivale a oltre 12.000.000 di pezzi al giorno. Da qui i numerosi reclami per i ritardi nella consegna.
Le difficili condizioni economiche hanno influito sui sistemi postali. Aumento delle tariffe, danneggiamento degli oggetti, ritardi postali e tecnologia moderna hanno stimolato sempre più la concorrenza ai servizi statali. Benché i metodi innovativi introdotti nelle operazioni di smistamento della posta abbiano migliorato il servizio, le pressioni a cui sono sottoposte tutte le istituzioni rendono le cose più difficili ai sistemi postali. Nel 1991 il Servizio Postale americano ha registrato un deficit di un miliardo e mezzo di dollari. Per continuare a prestare il servizio attuale possono essere necessari sostanziali aumenti delle tariffe postali e forti riduzioni del personale.
Il flusso della posta, paragonabile a un sottile rigagnolo nell’antichità che col tempo si è ingrossato fino a diventare il fiume in piena d’oggi, continua nonostante i problemi, soddisfacendo così il nostro innato bisogno di comunicare. — Scritto da un impiegato delle poste.
[Riquadro/Immagine a pagina 18]
Recapito della posta alla maniera persiana
Accadde ai tempi dell’impero persiano. I documenti, scritti con cura e sigillati ufficialmente, vennero inviati tramite il servizio postale governativo. Molte vite sarebbero andate perdute se gli ordini non fossero stati consegnati immediatamente ed eseguiti con prontezza. Ma come sarebbe stata recapitata la posta? Le lettere furono mandate “per mezzo di corrieri a cavallo, che montavano destrieri reali. . . . I corrieri che montavano destrieri reali partirono in fretta, incalzati dalla parola del re”, dice la versione della Bibbia di S. Garofalo in Ester 8:10, 14.
Quei fidati corrieri, che cambiavano cavallo nelle stazioni di tappa distanti circa 23 chilometri l’una dall’altra, furono il mezzo preferito per recapitare il controdecreto del re Assuero che avrebbe salvato gli ebrei dal genocidio nel V secolo a.E.V. Di questi messaggeri lo storico Erodoto disse: “Non c’è neve, né pioggia, né caldo, né notte che impediscano loro di compiere con la massima celerità il percorso stabilito”. (Le Storie, VIII, 98, trad. di L. Annibaletto, Milano, 1982) Questo era il normale sistema governativo di comunicazione che permetteva di raggiungere le più remote province dell’impero persiano.
[Immagine a pagina 17]
Alcune macchine leggono e smistano automaticamente migliaia di lettere all’ora
[Fonte]
USPS Photo