Che fine stanno facendo i valori morali?
IN MOLTI paesi la Bibbia è stata per secoli l’autorità indiscussa in campo morale. Anche se non tutti vivevano in maniera conforme ai suoi elevati princìpi, la Bibbia dava alla società che la riconosceva un comune linguaggio morale, una pietra di paragone per valutare il comportamento. Ora invece Joseph O’Hare, rettore di un’università dei gesuiti, si è lamentato dicendo: “Abbiamo tutta una serie di norme tradizionali che sono state messe in discussione e considerate inadeguate o antiquate. Ora sembra non esistano più confini morali”.
Cosa ha fatto cadere in disgrazia la moralità biblica? Un fattore determinante è stato il grande favore che ha incontrato la teoria dell’evoluzione. Il libro American Values: Opposing Viewpoints (Valori in America: Punti di vista opposti) dice: “Da quando esiste la civiltà, l’uomo ha sempre creduto in due mondi: quello visibile e quello invisibile. . . . Il mondo invisibile costituiva il fondamento del significato e del valore delle cose . . . Era ciò che teneva unita la società. Tuttavia, verso la metà del secolo scorso, l’uomo cominciò a sentirsi dire che non c’era nessun mondo invisibile. Non esisteva e non era mai esistito”. In particolar modo da allora, la Bibbia e le sue norme morali furono oggetto di attacchi senza precedenti. Tra questi attacchi di carattere filosofico ci furono la cosiddetta critica letteraria del testo biblico e la pubblicazione dell’Origine delle specie di Darwin.a
La teoria dell’evoluzione screditò nella mente di molti l’autorità della Bibbia. Per usare le parole di un articolo di una rivista (Harvard Magazine), ora la Bibbia era considerata solo “una bella storia allegorica”. L’effetto di ciò sulla moralità fu disastroso. L’evoluzionismo divenne quello che il noto scienziato Fred Hoyle ha definito “una libera patente per qualsiasi forma di comportamento opportunistico”. — F. Hoyle, L’universo intelligente, Mondadori, 1983, trad. dall’inglese di G. Paoli e R. Morelli, p. 8.
Naturalmente l’evoluzionismo è solo uno degli elementi in gioco. Due guerre mondiali hanno fatto sì che molti rimanessero ulteriormente delusi dalla religione. La rivoluzione industriale ha portato enormi cambiamenti a livello sociale nonché morale. Inoltre, con la rapida crescita dei potenti mass media la degradata condotta morale ha avuto un più forte impatto sul pubblico.
È tutto relativo?
Non è quindi strano se molti non hanno nessun punto di riferimento in campo morale. Vanno alla deriva come navi senza timone. Molti, ad esempio, seguono il relativismo morale oggi in voga, l’idea cioè che “le verità etiche dipendono dagli individui e dai gruppi che le propugnano”. In base a questa filosofia, in campo morale non c’è niente di assoluto, e tutto è relativo. ‘Quello che per te è sbagliato potrebbe essere giusto per qualcun altro’, affermano i relativisti. Dato che la loro bussola morale punta praticamente in qualsiasi direzione, essi fanno presto a definire accettabile quasi ogni genere di comportamento.
Così, quello che un tempo sarebbe stato definito “peccaminoso” o “sbagliato” ora è solo “stupido”. Un’azione può essere scusata essendo definita semplicemente “ripugnante”, ma non condannata come “immorale”. Vengono alla mente i giorni dell’antico profeta Isaia, quando c’erano ‘quelli che dicevano che il bene fosse male e che il male fosse bene, che mettevano le tenebre per la luce e la luce per le tenebre’. — Isaia 5:20.
Scaricare la colpa
Un’altra tendenza in campo morale è quella di scaricare la colpa. Adamo diede la colpa a Eva, ed Eva, a sua volta, al serpente. Anche i trasgressori odierni cercano di non assumersi le proprie responsabilità, e spesso sono aiutati in questo da legali e psichiatri. Un articolo di U.S.News & World Report rimproverava alla psichiatria di “inventare nuove malattie che fanno passare i delinquenti per povere vittime”. Ad esempio, si dice che l’Associazione Americana di Psichiatria abbia preso in seria considerazione l’idea di definire gli stupratori vittime di una malattia definita con il nome fantasioso di “stuprismo parafiliaco”. Secondo alcuni questo sarebbe equivalso a concedere il permesso legale di commettere stupri impunemente. “Le donne hanno protestato con un tale vigore che ben presto si è riscontrato che dopo tutto lo stuprismo non è una malattia”.
Con questo non intendiamo negare l’ovvia verità che gli adulti possono risentire dei traumi subiti nell’infanzia. È però sbagliato sostenere che il passato di un adulto ne giustifichi la condotta violenta o immorale.
I giovani: privi di orientamento morale
La confusione morale del mondo ha lasciato il segno soprattutto sui giovani, più impressionabili. Robert Coles, ricercatore presso la Harvard University, ha scoperto che non esiste nessun preciso insieme di princìpi fondamentali che guidi la vita morale dei giovani americani. Essi sono guidati da svariate norme morali e scale di valori. In un sondaggio tra giovani in età scolare, quasi il 60 per cento degli intervistati hanno detto che si fanno guidare da ciò che conviene loro o da ciò che piace loro.
A volte le scuole contribuiscono a questa confusione morale. Prendete il caso di un importante programma didattico chiamato “chiarimento dei valori”, istituito qualche anno fa nelle scuole degli Stati Uniti. Qual era l’idea fondamentale che insegnava? L’idea secondo cui i figli dovrebbero essere liberi di scegliere i propri valori morali.
La vacuità morale di tale presa di posizione è evidente dal caso di una studentessa di New York che aveva deciso di restituire una borsetta da lei trovata contenente 1.000 dollari in contanti. Come reagirono i suoi compagni durante una lezione sui valori morali? La presero in giro e la rimproverarono per il suo gesto! Peggio ancora, nessun insegnante o funzionario scolastico lodò la sua onestà. Un insegnante giustificò questo silenzio assoluto dicendo: “Se prendessi una posizione precisa su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato non sarei più il loro consigliere”.
Le chiese possono fermare il degrado morale?
Non sorprende che la deprecabile condizione morale del mondo abbia creato una controreazione. Oggi molti invocano il ritorno ai valori tradizionali, il che per alcuni significa un ritorno alla religione. Le chiese, però, hanno una brutta fama per quanto riguarda il provvedere guida morale. L’Assemblea Generale della Chiesa Presbiteriana (USA) ha ammesso: “Siamo di fronte a una crisi terribile per dimensioni e conseguenze”. Quale crisi? “In tutta la nazione dal 10 al 23 per cento degli ecclesiastici ha commesso azioni di natura erotica o ha avuto rapporti sessuali con parrocchiani, assistiti, dipendenti, e così via”.
Per questo motivo molti sono delusi dalla religione. Il presidente della Camera di Commercio e Industria degli Stati Uniti ha riassunto la situazione dichiarando: “Le istituzioni religiose non sono riuscite a trasmettere i loro valori storici, e in molti casi sono diventate parte del problema [morale], promuovendo la teoria della liberazione e idee non colpevolizzanti sul comportamento umano”.
È chiaro dunque che la coscienza umana non addestrata non è sufficiente per guidare l’umanità. Oggi i valori morali sono avviati a subire addirittura il crollo completo. Abbiamo bisogno di una guida che venga da qualcuno superiore a noi. — Confronta Proverbi 14:12; Geremia 10:23.
Una simile guida esiste. È accessibile a tutti coloro che la desiderano.
[Nota in calce]
a Convincenti prove a sostegno della creazione sono fornite nel libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
[Testo in evidenza a pagina 5]
La popolarità della teoria dell’evoluzione ha contribuito a far cadere in disgrazia la moralità biblica
[Testo in evidenza a pagina 6]
‘Dal 10 al 23 per cento degli ecclesiastici ha avuto rapporti sessuali con parrocchiani, assistiti, dipendenti, e così via’
[Immagine a pagina 7]
Il clero ha promosso un sistema morale basato sulla sapienza umana anziché sulla Bibbia