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  • Il significato delle maschere

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  • Il significato delle maschere
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  • Il significato delle maschere in Africa
  • Come vengono usate le maschere
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Svegliatevi! 1995
g95 8/8 pp. 21-24

Il significato delle maschere

NELLA FORESTA CENTRAFRICANA UN UOMO SI AVVICINA A UN ALBERO CON UNA SCURE IN MANO. LA SUA È UNA MISSIONE RELIGIOSA, UNA MISSIONE CHE NEL CORSO DEI MILLENNI IN AFRICA È STATA COMPIUTA INNUMEREVOLI VOLTE.

L’UOMO crede che nell’albero dimori uno spirito degno di profondo rispetto. Per proteggersi dalle sue ire, prima di andare nella foresta l’uomo ha consultato un indovino. Quindi si è sottoposto a una cerimonia di purificazione e ha offerto un sacrificio allo spirito dell’albero.

Ora colpisce l’albero con la scure. Avvicinando le labbra al taglio, succhia un po’ di linfa per stabilire una relazione con l’albero. Dopo che l’albero è caduto, lo lascia per qualche giorno sul terreno per dare allo spirito il tempo di trovare casa altrove. Crede che l’albero abbia un potere suo, anche dopo che lo spirito se n’è andato. La forza dell’albero è così grande che, al fine di proteggersi, quelli che maneggiano il legno devono seguire scrupolosamente i rituali tradizionali prescritti.

Nelle abili mani dello scultore il legno si trasforma in una maschera. Si crede che, man mano che la maschera prende forma, il legno aumenti il suo potere. Lo scultore non è libero di darle la forma che vuole; deve adeguarsi alle immagini tradizionali del gruppo etnico a cui appartiene. Altrimenti rischia di attirarsi il biasimo della comunità e le ire del potere spirituale della maschera.

Quando la maschera è finita, lo stregone compie una cerimonia di consacrazione con la quale aggiunge alla maschera elementi magici. Ora si pensa che la maschera abbia un grande potere soprannaturale e divenga la dimora dello spirito a cui è dedicata. È quindi pronta per essere usata nelle cerimonie religiose.

Il significato delle maschere in Africa

Le maschere sono usate nel culto in gran parte del continente africano. Un libro che parla del significato e della funzione delle maschere dichiara: “La maschera può avere due funzioni: può essere usata come feticcio, come la maschera in miniatura; oppure può essere indossata, nel qual caso serve a evocare antenati, spiriti o altri esseri soprannaturali”. — Masks—Their Meaning and Function.

Dando una spiegazione più dettagliata, lo studioso Geoffrey Parrinder dice nel suo libro Religion in Africa: “[Le maschere di legno africane] hanno un carattere religioso, siano esse naturalistiche, formali o astratte. Rappresentano i morti o gli spiriti che li accompagnano nei loro riti, o ‘società segrete’ che hanno a che fare con i morti o che servono a eliminare la stregoneria. Prive di espressione o terrificanti, distorte o astratte, le maschere dimostrano in modo formidabile il potere di incutere terrore che hanno i morti nonché la convinzione che la morte non è la fine. Sono fatte per essere indossate da individui che impersonano i morti, e che di solito sotto la maschera mettono degli indumenti, e non si deve parlare di loro come di esseri umani ma come di spiriti”.

Oltre ad essere usate nei riti funebri e per proteggersi dalla stregoneria, le maschere svolgono un ruolo importante nelle cerimonie iniziatiche, nelle feste, nei casi giudiziari, nei riti della fertilità e nelle ‘comunicazioni con i morti’. A volte le maschere sono usate perfino in celebrazioni e cerimonie della cristianità. Nella Sierra Leone, ad esempio, in occasione di matrimoni “diavoli” mascherati danzano fino al sagrato della chiesa per rendere omaggio agli sposi. In tutti questi casi le maschere hanno lo stesso significato fondamentale. Come dice il libro African Masks, sono “reliquiari in cui è custodito il potere divino, sia che debbano servire a uno scopo importante, frivolo o divertente”.

Degli oltre 1.000 gruppi etnici dell’Africa, circa 100 fanno maschere. Queste variano notevolmente per forma da un gruppo all’altro e sono diverse secondo lo scopo a cui servono. Tuttavia, nonostante questa varietà, esistono schemi stabiliti che sono compresi dalle popolazioni di vaste regioni dell’Africa. Per esempio, le maschere che raffigurano gli spiriti degli antenati hanno di solito un’espressione serena, mentre le maschere che rappresentano spiriti non di uomini spesso hanno un aspetto strano. Una fronte alta e convessa rappresenta sapienza e profonda spiritualità. Occhi sporgenti o un’espressione facciale rigida indicano possessione demonica. Una pigmentazione bianca fa pensare agli spiriti dei morti e all’‘oltremondano’. Le maschere raffiguranti animali con le corna, specie il bufalo nero e l’antilope, vengono impiegate nelle cerimonie in cui si compiono esorcismi, trasmigrazione di spiriti e stregonerie.

Come vengono usate le maschere

In Africa le maschere non vengono semplicemente appese alle pareti; sono utilizzate nei riti e nelle danze. Possono coprire il viso o tutta la testa di chi le indossa. Il resto del corpo viene adornato con lunghe vesti o strisce di rafia o di altre fibre vegetali.

Si pensa che chi indossa la maschera abbia un legame diretto con la forza spirituale della maschera stessa. Un’enciclopedia descrive ciò che accade: “Indossata la maschera, la persona subisce a volte una trasformazione psichica e, come fosse in trance, assume il carattere dello spirito raffigurato dalla maschera. Di solito, però, essa diventa abilmente ‘partecipe’ del carattere che impersona . . . Ma a quanto sembra la persona che indossa la maschera spesso diventa psicologicamente e completamente soggetta al personaggio che contribuisce a creare. Perde la propria identità e diventa come un automa, senza la sua volontà, che è diventata succube di quella del personaggio della maschera”. — The New Encyclopædia Britannica.

Per gli spettatori ammessi — quasi sempre solo uomini — la maschera non è solo la rappresentazione di una persona soprannaturale. Essi credono che una persona soprannaturale vivente divenga parte della maschera. Per cui la maschera stessa è sacra, e qualsiasi infrazione del rituale è severamente punita dalla comunità, a volte con la morte. Per proteggersi, chi indossa la maschera, come pure chi taglia il legno e chi lo scolpisce, deve seguire procedure prestabilite.

Il significato delle maschere per il collezionista

Particolarmente negli scorsi 100 anni le maschere africane sono state collezionate con passione in tutto il mondo. Per il collezionista la maschera ha un significato molto diverso da quello che le è attribuito da coloro che praticano la religione tradizionale in Africa.

Invece di considerarla un oggetto sacro, religioso, i collezionisti la considerano un’opera d’arte che riflette la cultura africana. Anziché valutare la maschera in base alla sua funzione nella società, la valutano per la sua espressività, vitalità e profondità emotiva. I collezionisti chiedono: Fino a che punto lo scultore ha sensibilità per il legno stesso, le sue venature, la sua struttura? Con quanta abilità lo scultore usa creatività e ingegnosità pur rispettando lo stile imposto dalla tradizione della sua cultura?

Naturalmente il collezionista non dimentica che la qualità dell’opera è influenzata dalla religione. Di solito, data la diversa motivazione dello scultore, c’è una grande differenza tra le maschere usate nel culto e le imitazioni scolpite per i turisti. Il libro Masks of Black Africa (Maschere dell’Africa nera) dichiara: “Lo scultore . . . traeva gli elementi ispiratori dalla sua profonda convinzione, dalla riverenza per la sua missione di dare forma a un essere spirituale onnipotente e, in questa funzione, adempiere la sua speciale responsabilità verso la società. Non appena questa fede religiosa . . . è degenerata, la sua opera, malgrado gli ovvi risultati tecnici, è divenuta di qualità artistica inferiore e priva di vita”.

Coloro che raccolgono maschere per i musei di solito prestano più attenzione dei collezionisti al ruolo che la maschera ha avuto nella società da cui proviene. Tuttavia queste informazioni specifiche spesso mancano per il modo in cui si è ottenuta la maggioranza delle maschere nel corso degli anni. Alcune erano souvenir, altre facevano parte del bottino di spedizioni militari e altre ancora sono state raccolte in gran numero per il mercato commerciale. Di conseguenza spesso non si conosce il significato e l’uso originale delle singole maschere.

Il significato delle maschere per i cristiani

Pertanto le maschere hanno un significato per coloro che praticano la religione tradizionale e un altro per coloro che le collezionano come opere d’arte. Per i cristiani significano qualcos’altro.

La Bibbia fa capire chiaramente che non c’è nessuna potenza soprannaturale dentro la maschera o nell’albero da cui proviene. Il profeta Isaia descrive l’insensatezza della persona che usa parte del legno di un albero per cucinare il cibo e per riscaldarsi e poi col resto scolpisce un dio a cui chiedere aiuto. (Isaia 44:9-20) Lo stesso principio si applica alle maschere religiose.

Nondimeno i cristiani riconoscono che esistono “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”. (Efesini 6:12) Sotto il potere di Satana, sviano le persone per mezzo della falsa religione. — Rivelazione 12:9.

I cristiani sanno pure che i demoni si servono di oggetti materiali per comunicare con gli uomini. Pertanto i servitori di Dio non tengono nulla che abbia a che fare con la religione spiritica, si tratti di un portafortuna, un amuleto, un anello magico o una maschera. Così facendo seguono il modello dei primi cristiani di Efeso. Di loro la Bibbia dice: “Un gran numero di quelli che avevano praticato le arti magiche misero insieme i loro libri e li bruciarono davanti a tutti. E calcolarono nell’insieme i loro prezzi e trovarono che valevano cinquantamila pezzi d’argento”. — Atti 19:19.

Coloro che desiderano servire Geova non usano né maschere né alcun’altra cosa che abbia a che fare con la falsa adorazione. Un commento tipico è quello di Pius, un anziano cristiano della Nigeria: “Le maschere riflettono il pensiero religioso di quelli che le usano. Esse hanno un nome e sono venerate o temute in base al dio che rappresentano. Non esporrei mai una maschera in casa mia perché dispiacerebbe a Geova e anche perché i visitatori potrebbero pensare che condivido le credenze religiose che essa rappresenta”.

I veri cristiani sanno che la legge data da Dio a Israele, enunciata con chiarezza, diceva: “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione”. — Esodo 20:4, 5.

[Riquadro a pagina 23]

Le maschere in molte culture

Cosa significa per voi la parola “maschera”? In alcune culture il termine ha anche un senso figurato e indica simulazione. Se vi interessate di sport, forse vi fa pensare a qualcosa che viene usato per proteggere il viso, come nel baseball e nella scherma. Forse pensate alla maschera antigas, alla mascherina del chirurgo o a quelle usate nelle feste in maschera.

Oggi, comunque, per molti popoli le maschere hanno un significato religioso. Un’enciclopedia dice: “Le maschere che rappresentano forze sacre o sante, benefiche o malefiche, nelle danze religiose — particolarmente nei monasteri buddisti del Nepal, del Tibet e del Giappone e nella maggioranza delle società primitive — costituiscono [una] categoria di oggetti rappresentativi sacri. Sono di solito venerate esattamente come vengono venerate le statue”. — The New Encyclopædia Britannica.

Le maschere religiose sono presenti in tutte le culture e risalgono a tempi molto antichi. Per i nostri antenati avevano probabilmente un ruolo importante nella vita religiosa e sociale. Il libro Masks—Their Meaning and Function dichiara: “In origine ogni maschera aveva un significato, e la maschera stessa o la persona che la portava rappresentavano in modo misterioso qualche potere o spirito”.

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