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  • g97 22/10 pp. 12-13
  • La Chiesa Cattolica e l’evoluzione

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  • La Chiesa Cattolica e l’evoluzione
  • Svegliatevi! 1997
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Prima di Darwin
  • Perché ci fu “guerra aperta”
  • “Tregua in armi” e “armistizio”
  • Perché la “pace”?
  • Contrasti sull’evoluzione: perché?
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
  • L’evoluzione mina la fede
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Processo all’evoluzione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
  • Evoluzione e religione: La disputa continua
    Svegliatevi! 1974
Altro
Svegliatevi! 1997
g97 22/10 pp. 12-13

La Chiesa Cattolica e l’evoluzione

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Italia

IL 26 APRILE 1882 nell’abbazia di Westminster, a Londra, si svolgevano i funerali di Charles Darwin. Una chiesa poteva sembrare il luogo meno adatto in cui seppellire l’uomo accusato di aver ‘detronizzato Dio’ con la sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Eppure da oltre un secolo la tomba di Darwin è là.

Dopo che nel 1859 Darwin ebbe pubblicato l’Origine delle specie, l’atteggiamento dei teologi nei confronti dell’evoluzione gradualmente cambiò. Secondo il teologo Carlo Molari, da una iniziale fase di “guerra aperta” si è passati all’inizio del secolo a una “tregua in armi”. Poi, verso la metà del secolo c’è stato un “armistizio”, per finire con l’attuale “pace”.

Prima di Darwin

L’idea dell’evoluzione, naturalmente, non ebbe inizio con Darwin. Filosofi antichi avevano già teorizzato la trasformazione di una forma di vita in un’altra. Le prime tesi evoluzionistiche moderne si possono far risalire ad alcuni naturalisti del ’700.

Tra il XVIII e il XIX secolo molti studiosi prospettarono varie teorie evoluzionistiche, anche se la parola “evoluzione” compariva di rado. Lo stesso nonno di Charles Darwin, Erasmus (1731-1802), espose alcune idee evoluzionistiche in una sua opera, che la Chiesa Cattolica incluse nell’indice dei libri proibiti.

Perché ci fu “guerra aperta”

Alcuni laici videro nella teoria di Darwin un utile strumento per indebolire il potere del clero. Scoppiò così un’accanita battaglia. Nel 1860 i vescovi tedeschi affermarono: “I progenitori furono creati immediatamente da Dio. . . . Dichiariamo dunque del tutto contraria alla Sacra Scrittura e alla Fede la sentenza di coloro i quali ardiscono asserire che l’uomo, quanto al corpo, è derivato per spontanea trasformazione da una natura imperfetta”.a

Analogamente, nel maggio 1877 papa Pio IX lodò il medico francese Constantin James per una sua opera contro l’evoluzione e in difesa del racconto di Genesi. La prima fase del conflitto toccò l’apice con una serie di lettere che la Pontificia Commissione Biblica pubblicò tra il 1905 e il 1909. In una di queste la commissione dichiarava che i primi tre capitoli di Genesi hanno carattere storico e vanno intesi come “storia reale”.

“Tregua in armi” e “armistizio”

Tuttavia, col crescere di prestigio della teoria darwiniana negli ambienti accademici, cresceva il numero dei teologi cattolici che si convertivano all’evoluzionismo, come il gesuita francese Teilhard de Chardin. Anche se le sue idee differivano da quelle degli evoluzionisti ortodossi, sin dal 1921 De Chardin riteneva l’“evoluzione biologica . . . sempre più certa per quanto riguarda la sua realtà”.b La deriva verso una conciliazione tra fede cattolica ed evoluzionismo si faceva sempre più netta.

Nel 1948 un altro gesuita affermò: “Da più di 20 anni è aumentato singolarmente il numero dei teologi, al disopra [di] ogni sospetto in fatto di ortodossia, che affermano tale conciliazione [tra evoluzionismo e fede cattolica] essere possibile, purché ristretta entro determinati limiti”.c Più o meno nello stesso periodo, la Pontificia Commissione Biblica ritrattò in buona parte quanto essa stessa aveva scritto nel 1909 a sostegno del racconto della creazione contenuto in Genesi.

Poi, nel 1950, l’enciclica Humani generis di Pio XII affermò che la teoria dell’evoluzione poteva essere considerata un’ipotesi plausibile dagli studiosi cattolici. Tuttavia, il papa disse: “La fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono state create immediatamente da Dio”.

Perché la “pace”?

Carlo Molari osserva che dopo il Concilio Vaticano II, salvo sporadiche eccezioni, “sono state definitivamente superate le riserve nei confronti delle teorie evoluzioniste”. (Rocca, 1º dicembre 1996) È significativo che nell’ottobre del 1996 Giovanni Paolo II abbia dichiarato: “Oggi, circa mezzo secolo dopo la pubblicazione dell’Enciclica [di Pio XII], nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori”. — L’Osservatore Romano, 24 ottobre 1996.

Per lo storico Lucio Villari la dichiarazione del papa è “un’ammissione decisiva”. (La Stampa, 24 ottobre 1996) Il Giornale, quotidiano italiano di tendenze conservatrici, titolava: “Il Papa: forse discendiamo dalle scimmie”. (24 ottobre 1996) E il settimanale Time (4 novembre 1996) concludeva che l’ammissione del papa “riflette l’accettazione dell’evoluzione da parte della chiesa”.

Perché questo “orientamento più o meno condiscendente all’evoluzionismo” da parte degli ecclesiastici cattolici? Perché la Chiesa Cattolica ha fatto pace con la dottrina dell’evoluzione?

Chiaramente, molti teologi cattolici considerano la Bibbia “parola di uomini”, e non “parola di Dio”. (1 Tessalonicesi 2:13; 2 Timoteo 3:16, 17) La Chiesa Cattolica dà più peso alle parole dei moderni evoluzionisti che a quelle del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che confermò l’accuratezza del racconto della creazione contenuto in Genesi dicendo: “Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina”? (Matteo 19:4) Voi, a quale opinione darete più peso?

[Note in calce]

a E. Ruffini, La teoria dell’evoluzione secondo la scienza e la fede, Tipografia poliglotta vaticana & Herder, Roma, 1948, pagina 146.

b P. Teilhard de Chardin, La visione del passato, trad. di F. Ormea, Il Saggiatore, Milano, 1973, pagine 18-19.

c M. Flick, in Gregorianum, 1948, pagina 394.

[Riquadro a pagina 13]

I testimoni di Geova e l’evoluzione

I testimoni di Geova hanno sempre difeso l’insegnamento di Cristo secondo cui Dio creò direttamente la prima coppia umana e “li fece maschio e femmina”. (Matteo 19:4; Genesi 1:27; 2:24) Nel 1886 il primo volume dell’Aurora del Millennio (serie in seguito chiamata Studi sulle Scritture) definiva il darwinismo “una teoria insostenibile”, e nel 1898 l’opuscolo in lingua inglese intitolato La Bibbia contro l’evoluzione difendeva il racconto biblico della creazione. Questo veniva difeso anche nei libri La nuova creazione (inglese, 1904) e La creazione (1927), nonché in articoli della Torre di Guardia e dell’Età d’Oro.

Nel 1950, mentre papa Pio XII promulgava la sua enciclica Humani generis, i testimoni di Geova pubblicavano in lingua inglese l’opuscolo Evoluzione contro il nuovo mondo. Quest’opuscolo contiene prove scientifiche e storiche del racconto biblico della creazione, e denuncia il tentativo di alcuni ecclesiastici di fare “un’alleanza tra l’evoluzione e la Bibbia”. Anche il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? (pubblicato in inglese nel 1967 e in italiano nel 1968) difende il racconto biblico della creazione, come fanno pure il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?, pubblicato nel 1985, e numerosi articoli pubblicati nella Torre di Guardia e in Svegliatevi!

In questo modo i testimoni di Geova hanno aiutato molti a conoscere le prove schiaccianti che dimostrano che è Dio “che ci ha fatti, e non noi stessi”. — Salmo 100:3.

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