Avocado: un frutto dai mille usi
Dal corrispondente di Svegliatevi! in Colombia
I CONQUISTADORES spagnoli all’inizio del XVI secolo non avevano mai visto nulla di simile. Per forma e grandezza somigliava a una grossa pera, ma anche quando era maturo rimaneva verde. La sua polpa era tenera e burrosa, e il sapore ricordava la nocciola. Alla fine divenne noto come avocado, dal termine azteco ahua quatl.
Fu grazie a Martín Fernández de Enciso che l’avocado fece la sua comparsa in Europa nel 1519. Enciso aveva visto questo frutto dalle parti dell’attuale Santa Marta, in Colombia, al tempo di una delle prime spedizioni spagnole in Sudamerica. In quegli anni di esplorazioni, oltre all’avocado, gli europei assaggiarono parecchi alimenti nuovi, tra cui la cioccolata, il mais e le patate.
Naturalmente nessuno di quei prodotti era veramente nuovo. Gli abitanti originari delle zone temperate dell’emisfero occidentale li conoscevano tutti e li consumavano da secoli. Alcune tribù indigene apprezzavano così tanto l’avocado che lo offrivano come regalo di nozze e in segno di ospitalità.
Coltivazione
Oggi l’avocado si coltiva in molti luoghi dal clima caldo o temperato, tra cui Australia, Filippine, Israele, Kenya, Nordamerica e Sudamerica, e Nuova Zelanda. È uno dei 20 frutti tropicali più richiesti sul mercato mondiale.
Nei paesi tropicali delle Americhe esistono numerose varietà di avocado: alcune sono grandi quanto un uovo, altre quanto un melone di medie dimensioni e possono pesare anche due chili. Il colore va dal verde al violaceo scuro. In alcune varietà la buccia è ruvida e si toglie con facilità mentre in altre è sottile e liscia. Comunque è possibile coltivare piantagioni di avocado che producano frutti dalla forma e dalle caratteristiche omogenee.
Quando fioriscono, gli avocado si coprono di migliaia di fiori giallo pallido. Di questi, però, solo uno su 5.000 diventerà un frutto. Un’insolita caratteristica di questi fiori è che ognuno ha sia lo stame, l’organo che produce il polline, che il pistillo, l’organo che contiene l’ovario. Questo consentirebbe l’autoimpollinazione se non fosse per un meraviglioso meccanismo che programma questi organi per agire in tempi diversi.
Perciò i fiori di certi alberi si schiudono al sole mattutino per accogliere il polline e si richiudono a mezzogiorno. Gli stessi fiori poi si riaprono verso sera e producono il polline. Poco lontano altri alberi seguono il ciclo inverso. L’impollinazione avviene quando un albero che produce polline è vicino a uno che nello stesso momento è pronto a riceverlo. Un ruolo importante nel trasporto del polline viene svolto anche da api e altri insetti. Pertanto la riproduzione di questo frutto è determinata da una complessa combinazione di luce solare, calore, insetti, vento e posizione.
Nutriente e utile
Grazie al suo alto contenuto di proteine, vitamina B2, niacina, potassio e vitamina C, l’avocado ha un notevole valore nutritivo. Si dice che contenga almeno 11 vitamine e 14 minerali. In alcune zone dell’America Centrale un avocado con tortillas è considerato un pasto completo. L’avocado è anche ricco di grassi e da esso si ricava un olio simile a quello d’oliva in quanto contiene acidi grassi monoinsaturi. L’olio viene anche impiegato nella fabbricazione di saponi e cosmetici.
Dell’avocado si usa quasi tutto. Il legno dell’albero serve come combustibile. In Sudamerica il nocciolo viene usato per marcare indumenti, dato che lascia un segno indelebile. In alcune parti delle Filippine le foglie vengono usate per fare il tè, e pare che la corteccia si possa utilizzare per conciare le pelli.
Come scegliere e consumare il frutto
Se andate al mercato a comprare degli avocado, non giudicateli dal colore della buccia, perché è diversa a seconda della varietà. Fate leggermente pressione sul frutto. Se risulta morbido, è maturo. Gli avocado vanno conservati a temperatura ambiente in un luogo ben ventilato e se ne può accelerare la maturazione avvolgendoli in carta di giornale. Si possono pure conservare in frigorifero, anche dopo averli aperti. Per impedire che la polpa scurisca, potete spruzzarci sopra qualche goccia di limone.
A molti piace mangiare l’avocado con gli agrumi o i pomodori. Si può esaltarne il sapore aggiungendo una salsa piccante. L’avocado è ottimo anche con i gamberetti, il granchio o l’aragosta, e si può aggiungere a varie insalate miste. Alcuni lo mischiano con altra frutta per fare un succo di frutta dissetante.
Schiacciando l’avocado con l’aggiunta di spezie e altri ingredienti si ottiene una deliziosa pasta che si può spalmare sui cracker. Per non parlare naturalmente del famoso guacamole, fatto con avocado, pomodori, cipolle, peperoni verdi e spezie. L’avocado può anche essere servito con cibi cotti, come parte di un piatto unico. In tal caso conviene aggiungerlo all’ultimo momento, tenendolo lontano dal calore.
Può darsi che l’avocado sia già parte integrante della vostra dieta. In certe zone del mondo, però, forse è considerato un frutto esotico raro. Se non avete mai assaggiato un avocado, fatelo la prossima volta che vi si presenta l’occasione. Magari scoprirete che oltre a essere un frutto dai mille usi è anche squisito!