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Traete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
be studio 20 p. 147-p. 149 par. 2

STUDIO 20

Scritture dovutamente introdotte

Cosa bisogna fare?

Preparare la mente degli ascoltatori prima di leggere una scrittura.

Perché è importante?

Introdurre efficacemente una scrittura può aiutare l’uditorio ad afferrarne il vero significato.

LE SCRITTURE sono il fondamento dell’istruzione impartita alle adunanze di congregazione. Anche ciò che diciamo nel ministero di campo è basato su versetti biblici. Tuttavia l’apporto che essi danno alla trattazione dipende in parte dall’efficacia con cui li introduciamo.

Non basta fare riferimento a una scrittura e invitare qualcuno a leggerla insieme a noi. Quando introducete una scrittura, cercate di raggiungere due obiettivi: (1) suscitare attesa e (2) richiamare l’attenzione sul motivo per cui la leggete. Ci sono vari modi per raggiungere questi obiettivi.

Porre una domanda. È molto efficace se l’uditorio non conosce già la risposta. Cercate di formulare la domanda in modo da far riflettere gli ascoltatori. Gesù faceva così. Quando i farisei gli si accostarono nel tempio e misero pubblicamente alla prova la sua conoscenza delle Scritture, Gesù chiese loro: “Che ne pensate del Cristo? Di chi è figlio?” Gli risposero: “Di Davide”. Allora Gesù domandò: “Com’è dunque che Davide per ispirazione lo chiama ‘Signore’?” Dopo di che citò Salmo 110:1. I farisei non osarono più aprire bocca. La folla, invece, ascoltava Gesù con piacere. — Matt. 22:41-46.

Nel ministero di campo potreste introdurre le scritture con domande come queste: “Io e lei abbiamo un nome personale. Dio ha un nome personale? Possiamo trovare la risposta in Salmo 83:18”. “Ci sarà mai un unico governo per tutta l’umanità? Noti la risposta che viene data in Daniele 2:44”. “La Bibbia parla davvero delle condizioni che esistono oggi? Confronti ciò che si legge in 2 Timoteo 3:1-5 con le condizioni attuali”. “Sofferenze e morte finiranno mai? La Bibbia risponde in Rivelazione 21:4 e 5”.

In un discorso, l’attento uso di domande per introdurre le scritture può spingere l’uditorio a vedere in una luce diversa anche i versetti che conosce. Ma lo farà? Può dipendere dalle domande che fate, se suscitano veramente interesse o no. Anche quando l’argomento interessa agli ascoltatori, la loro mente può vagare mentre leggete versetti che hanno udito molte volte. Per impedire che ciò accada, dovete riflettere abbastanza sull’argomento da rendere avvincente ciò che dite.

Presentare un problema. Potreste presentare un problema e poi menzionare una scrittura che ne addita la soluzione. Fate in modo che l’uditorio non si aspetti più di quello che riceverà. Spesso una scrittura contiene solo parte della soluzione. Tuttavia, potreste dire all’uditorio di considerare, mentre leggete il versetto, quale guida esso dà per affrontare la situazione.

In maniera analoga, potreste enunciare un principio riguardante la condotta giusta e poi usare un episodio biblico per illustrare perché è saggio applicarlo. Se un versetto contiene due (o forse più) punti specifici attinenti all’argomento che si sta trattando, certi oratori chiedono agli ascoltatori di individuarli. Se un problema sembra troppo difficile per un particolare uditorio, potete indurlo a riflettere presentando varie possibilità e lasciando poi che il versetto e l’applicazione forniscano la risposta.

Citare la Bibbia come autorità. Se avete già destato interesse per l’argomento e indicato uno o più punti di vista su un determinato aspetto, potreste introdurre una scrittura dicendo semplicemente: “Notate [o, Noti] ciò che la Parola di Dio dice su questo punto”. In questo modo sottolineate l’autorevolezza del materiale che state per leggere.

Geova impiegò uomini come Giovanni, Luca, Paolo e Pietro per scrivere parti della Bibbia, ma furono solo scrittori: l’Autore è Geova. Specialmente quando parlate a persone che non studiano le Sacre Scritture, introdurre un versetto dicendo “Pietro scrisse” o “Paolo disse” può non avere la stessa forza di un’introduzione che identifichi il passo come parola di Dio. È degno di nota che in certi casi Geova comandò a Geremia di introdurre certe proclamazioni dicendo: “Udite la parola di Geova”. (Ger. 7:2; 17:20; 19:3; 22:2) Che usiamo o no il nome di Geova nell’introdurre le scritture, prima di concludere la trattazione dovremmo cercare di menzionare che la Bibbia è la sua Parola.

Tenere conto del contesto. Prima di decidere come introdurre una scrittura dovreste tener conto del contesto. In certi casi menzionerete direttamente il contesto, tuttavia esso può influire in altri modi su ciò che dite. Per esempio, introdurreste le parole di Giobbe, uomo timorato di Dio, nella stessa maniera in cui introdurreste una dichiarazione di uno dei suoi falsi confortatori? Il libro di Atti fu scritto da Luca, ma egli cita, fra gli altri, Giacomo, Pietro, Paolo, Filippo, Stefano e degli angeli, oltre a Gamaliele e ad altri ebrei non cristiani. A chi attribuirete le parole contenute nel versetto che citate? Ricordate, ad esempio, che non tutti i salmi furono composti da Davide né tutto il libro di Proverbi fu scritto da Salomone. È anche utile sapere a chi si rivolgeva lo scrittore biblico nel caso specifico e qual era l’argomento generale in discussione.

Fornire cenni storici. Questo tipo di informazioni è particolarmente utile se potete dimostrare che la situazione esistente al tempo a cui si riferiva quel brano della Bibbia era simile a quella che state esaminando. In altri casi è necessario fornire qualche cenno storico per aiutare l’uditorio a capire un particolare versetto. Ad esempio, se dovete usare Ebrei 9:12, 24 in un discorso sul riscatto, potreste dover premettere alla lettura dei versetti una breve spiegazione di quella che era la stanza più interna del tabernacolo, la quale, come indica la scrittura, raffigurava il luogo in cui Gesù entrò quando ascese al cielo. Ma non includete così tante informazioni storiche da far passare in secondo piano il passo che state per leggere.

Per migliorare il modo di introdurre le scritture, analizzate ciò che fanno gli oratori esperti. Notate i vari metodi che usano. Valutatene l’efficacia. Nel preparare i discorsi, identificate le scritture chiave e prestate particolare attenzione allo scopo che volete conseguire con ciascuna di esse. Stabilite attentamente come introdurre ciascuna scrittura affinché risulti della massima efficacia. In seguito fate la stessa cosa con tutti gli altri versetti che userete. Man mano che migliorerete in questo aspetto dell’oratoria, darete sempre più risalto alla Parola di Dio.

COME FARE

  • Nello scegliere un metodo che susciti interesse, tenete conto di ciò che l’uditorio sa già e dei sentimenti che prova verso quell’argomento.

  • Abbiate chiaro in mente lo scopo che volete raggiungere leggendo ciascuna scrittura e introducetela in maniera conforme.

ESERCIZIO: Scegliete una scrittura che pensate di poter usare efficacemente nel vostro territorio. Stabilite in anticipo (1) quale domanda o problema menzionerete per suscitare attesa nel padrone di casa e (2) come richiamerete l’attenzione sul motivo per cui leggete quel versetto.

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