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  • Posso essere felice in una famiglia con un solo genitore?

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  • Posso essere felice in una famiglia con un solo genitore?
  • I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
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  • Combatti i sentimenti negativi
  • Evita i “se solo...”
  • Stai facendo la tua parte?
  • Crescerò normale in una famiglia con un solo genitore?
    Svegliatevi! 1990
  • Come posso essere felice vivendo con un solo genitore?
    Svegliatevi! 1990
  • Come posso aiutare mia madre che è sola?
    Svegliatevi! 1991
  • Le famiglie con un solo genitore possono farcela!
    Il segreto della felicità familiare
Altro
I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
yp2 cap. 25 pp. 208-214

CAPITOLO 25

Posso essere felice in una famiglia con un solo genitore?

“I ragazzi che vivono con entrambi i genitori possono avere la propria stanza e comprarsi abiti nuovi. Ma io devo dividere la stanza con qualcun altro, ed è raro che riesca ad avere i vestiti che mi piacciono. La mamma dice che non può comprarmeli. Con tutto quello che ho da fare in casa mentre lei lavora, mi sento come una donna delle pulizie, privata di parte della mia infanzia”. — Shalonda, 13 anni.

NON c’è dubbio: l’ideale sarebbe poter contare sull’affetto di una famiglia con entrambi i genitori. Di solito un padre e una madre che stanno insieme possono dare più guida, più protezione e più sostegno. “Meglio essere in due che da solo”, dice la Bibbia, perché “lavorare insieme rende di più”. — Qoelet (Ecclesiaste) 4:9, Parola del Signore.

Ciò nonostante, potremmo paragonare la famiglia formata da entrambi i genitori a una specie in via d’estinzione. Per esempio, più della metà dei ragazzi degli Stati Uniti prima di compiere i 18 anni avranno vissuto almeno per un po’ in una famiglia con un solo genitore.

Tuttavia, alcuni ragazzi si vergognano di vivere in un contesto familiare di questo genere. Altri si sentono oppressi dallo stress e dai problemi legati alla loro condizione. Se vivi in una famiglia con un solo genitore, che tipo di pressioni devi affrontare? Scrivi qual è il problema che ti affligge di più.

․․․․․

Il fatto di non avere costantemente l’affetto e le attenzioni di uno dei tuoi genitori significa forse che sei condannato a essere infelice? Assolutamente no. Molto dipende da come consideri la situazione. Proverbi 15:15 dice: “Tutti i giorni son brutti per l’afflitto, per un cuore felice è sempre festa”. (CEI) Come indica questo proverbio, l’umore di una persona è spesso determinato più dall’atteggiamento che dalle circostanze. Cosa puoi fare per riuscire ad avere “un cuore felice” nonostante le circostanze in cui ti trovi?

Combatti i sentimenti negativi

Per prima cosa, non lasciare che i commenti sconsiderati degli altri facciano nascere in te dei sentimenti negativi. Alcuni insegnanti, per esempio, dimostrano una sconcertante mancanza di sensibilità nei confronti di studenti che vivono con un solo genitore. Alcuni addirittura ipotizzano che tutti i problemi di comportamento siano da attribuire a un ambiente familiare anomalo. Ma chiediti: ‘Chi fa questi commenti conosce veramente me e la mia famiglia? O sta solo ripetendo a pappagallo i soliti luoghi comuni sulle famiglie con un solo genitore?’

È interessante notare che l’espressione “orfano di padre” compare decine di volte nelle Scritture. E non viene usata nemmeno una volta in tono dispregiativo. Anzi, in quasi tutti i passi che riportano questa espressione Geova dimostra di avere particolarmente a cuore i ragazzi cresciuti in una famiglia con un solo genitore.a

D’altra parte alcuni, mossi da buone intenzioni, potrebbero mostrare un eccesso di sensibilità quando ti parlano. Forse esitano a usare parole come “padre”, “matrimonio”, “divorzio” o “morte”, temendo di offenderti o di metterti in imbarazzo. Questo modo di fare ti infastidisce? In tal caso, puoi dire con tatto a queste persone che i loro timori sono infondati. Antonio ha 14 anni e non ha mai conosciuto il suo vero padre. Dice che alcuni fanno delle acrobazie pur di non usare certe parole con lui. Antonio invece quando parla con loro usa quelle parole di proposito. “Voglio che capiscano che non mi vergogno della mia situazione”, spiega.

Evita i “se solo...”

Bisogna riconoscere che se i tuoi genitori hanno divorziato, o uno di loro è morto, è del tutto naturale essere tristi e provare un senso di vuoto. Tuttavia, alla fine dovrai accettare la situazione. La Bibbia consiglia: “Non dire: ‘Perché è avvenuto che i giorni precedenti sono stati migliori di questi?’” (Ecclesiaste 7:10) Al riguardo la tredicenne Sara, i cui genitori divorziarono quando aveva 10 anni, dà questo consiglio: “Non rimuginare sulla tua situazione, e non buttarti giù con i ‘se solo... ’. Evita di pensare che i tuoi problemi siano dovuti al fatto che vivi con un solo genitore, o anche che la vita dei ragazzi con tutt’e due i genitori sia una pacchia”. È un buon consiglio. In fondo, neppure la famiglia “ideale” è del tutto esente da problemi.

Prova a considerare la tua famiglia come una squadra di rematori in una barca a remi. L’ideale sarebbe che l’equipaggio fosse al completo. In una famiglia con un solo genitore manca in pratica un rematore, per cui il resto della squadra deve faticare un po’ di più. Questo vuol forse dire che la famiglia sia destinata al fallimento? Assolutamente no! Finché il resto del gruppo rema insieme, la barca resterà a galla e arriverà comunque a destinazione.

Stai facendo la tua parte?

Come puoi riuscire, in pratica, a fare la tua parte insieme al resto della famiglia? Prendi in esame i tre suggerimenti che seguono.

Impara a non avere troppe pretese. In quasi tutte le famiglie con un solo genitore i soldi sono un argomento scottante. Cosa puoi fare per dare una mano? Antonio, menzionato in precedenza, dice: “I miei compagni di scuola chiedono ai genitori abiti e scarpe da ginnastica firmati. Altrimenti si rifiutano di andare a scuola. Io non ho abiti griffati e all’ultima moda, ma sono ordinato e pulito, e tratto con cura le mie cose. Mia madre fa quello che può; non voglio renderle le cose più difficili”. Con un piccolo sforzo puoi imitare l’apostolo Paolo, che disse: “Ho imparato ad essere contento delle condizioni in cui mi trovo. . . . Sono addestrato a tutto”. — Filippesi 4:11, 12, Nardoni.

Cerca anche di essere parsimonioso, evitando gli sprechi. (Giovanni 6:12) Il giovane Rodney dice: “In casa, sto attento a non rompere le cose o a non lasciarle in giro, perché riparare o sostituire gli oggetti costa. Cerco di spegnere gli elettrodomestici o le luci che non si usano. È un modo per ridurre la bolletta della luce”.

Prendi l’iniziativa. Molti genitori soli sono riluttanti a stabilire delle regole da seguire in casa o a chiedere ai figli di dare una mano nelle faccende. Come mai? Alcuni di loro ritengono di dover compensare l’assenza del padre o della madre rendendo ai figli la vita più facile. Forse fanno questo ragionamento: ‘Non voglio che i miei figli debbano rinunciare a divertirsi’.

Potresti essere tentato di approfittare dei sensi di colpa di tuo padre o di tua madre. Se lo facessi, però, renderesti solo più pesante il fardello che deve portare. Perché invece non prendi l’iniziativa e non dai una mano? Nota cosa dice Antonio: “Mia madre lavora in un ospedale, e il suo camice va stirato. Così glielo stiro io”. Ma non è un lavoro da donna? “Alcuni la pensano così”, replica Antonio, “ma è di aiuto a mia madre, così lo faccio”.

Esprimi gratitudine. Oltre ad aiutare tuo padre (o tua madre) in modo pratico, puoi far molto per tirarlo su di morale anche con semplici espressioni di gratitudine. Una madre che sta crescendo i figli da sola ha scritto: “Spesso, quando mi sento molto giù o irritabile perché al lavoro ho avuto una giornata particolarmente difficile, arrivo a casa . . . e proprio quel giorno mia figlia ha deciso di apparecchiare la tavola e di cominciare a preparare la cena”. E aggiunge: “Mio figlio mi abbraccia”. Che effetto hanno su di lei queste premure? “Il mio umore cambia completamente e mi sento di nuovo su”, dice.

Sotto quale/i di questi tre aspetti devi particolarmente migliorare? ․․․․․

Vivere in una famiglia con un solo genitore ti permette di sviluppare qualità come compassione, altruismo e affidabilità. Inoltre Gesù disse: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere”. (Atti 20:35) E anche tu puoi essere molto felice se ti prodighi per aiutare il tuo genitore che è solo.

Naturalmente ogni tanto sentirai il desiderio di avere in casa anche l’altro genitore. Puoi però imparare a trarre il meglio dalla situazione. È quello che ha riscontrato una ragazza che si chiama Nia. “Dopo la morte di mio padre”, racconta, “qualcuno mi disse che ‘siamo noi a costruirci il nostro futuro’, e quelle parole mi colpirono profondamente. Mi ricordarono che non devo necessariamente essere vittima delle circostanze”. Puoi imitare il suo atteggiamento. Ricorda: non sono le circostanze a renderti felice o infelice ma è come le consideri e come reagisci di conseguenza.

SCOPRI DI PIÙ SU QUESTO ARGOMENTO NEL VOLUME 1, CAPITOLO 4

[Nota in calce]

a Vedi, per esempio, Deuteronomio 24:19-21 e Salmo 68:5.

SCRITTURA CHIAVE

“Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri”. — Filippesi 2:4, La Nuova Diodati.

UN SUGGERIMENTO

Se ritieni che ti siano state date troppe responsabilità, prova con tatto a suggerire a tuo padre o a tua madre di...

● Preparare un elenco con tutte le faccende che ciascun familiare deve sbrigare.

● Ridistribuire, se necessario, le cose da fare in casa fra i componenti della famiglia in grado di farle.

SAPEVI CHE...?

Assumerti certe responsabilità in casa può aiutarti a maturare più in fretta dei ragazzi che crescono in famiglie con entrambi i genitori e di solito hanno meno responsabilità.

I MIEI PROSSIMI OBIETTIVI

Combatterò i sentimenti negativi in questo modo: ․․․․․

Se qualcuno mostrasse un eccesso di sensibilità nel parlarmi di certi argomenti, gli direi ․․․․․

Ecco cosa vorrei chiedere a mio padre (o a mia madre) sull’argomento: ․․․․․

CHE NE PENSI?

● Perché alcuni nutrono dei pregiudizi nei confronti dei ragazzi che crescono con un solo genitore?

● Perché tuo padre o tua madre potrebbe essere riluttante a chiederti una mano nelle faccende?

● Come puoi esprimere gratitudine al genitore con cui vivi?

[Testo in evidenza a pagina 211]

“Da quando i miei genitori hanno divorziato, io e mia madre riusciamo veramente a parlare; siamo diventate molto amiche.” — Melanie

[Immagine alle pagine 210 e 211]

Una famiglia con un solo genitore è come l’equipaggio di una barca in cui manca un rematore: il resto del gruppo dovrà faticare un po’ di più. Ma se remano insieme ce la faranno

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