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Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
it-2 “Re, Libri dei”

RE, LIBRI DEI

Libri delle Sacre Scritture che narrano la storia di Israele dagli ultimi giorni del re Davide fino alla scarcerazione del re Ioiachin a Babilonia.

In origine i due libri erano uniti in un unico rotolo intitolato “Re” (ebr. Melakhìm), e nella Bibbia ebraica sono tuttora considerati un unico libro, il quarto dei cosiddetti “Profeti anteriori”. Nella Settanta greca i libri dei Re si chiamavano Terzo e Quarto dei Regni, poiché i libri di Samuele erano intitolati Primo e Secondo dei Regni. Nella Vulgata latina questi libri costituiscono insieme i quattro libri ‘dei Re’, perché Girolamo preferì chiamarli Regum (“dei Re”), in armonia col titolo ebraico, anziché Regnorum (“dei Regni”) traducendo alla lettera il titolo della Settanta. La divisione in due libri nella Settanta si rese necessaria perché la traduzione in greco, lingua che ha le vocali, richiedeva uno spazio quasi doppio rispetto all’ebraico, che, fino alla seconda metà del I millennio E.V., non le aveva. Nelle versioni greche la divisione fra 2 Samuele e 1 Re non avveniva sempre nello stesso punto. Luciano di Antiochia, per esempio, nella sua recensione della Settanta fece iniziare 1 Re con quello che nelle Bibbie odierne è 1 Re 2:12.

La stesura dei libri. Anche se nei due libri dei Re non è specificato il nome dello scrittore, le testimonianze scritturali e la tradizione ebraica indicano che furono scritti da Geremia. Molte espressioni e parole ebraiche che ricorrono in questi due libri si trovano altrove nella Bibbia solo nella profezia di Geremia. I libri dei Re e il libro di Geremia si completano a vicenda: di regola gli avvenimenti trattati solo brevemente in uno sono descritti ampiamente nell’altro. L’assenza nei libri dei Re di qualsiasi accenno a Geremia, benché fosse un profeta di grande rilievo, è spiegabile solo se Geremia ne fu lo scrittore, dato che le sue attività erano descritte particolareggiatamente nel libro che porta il suo nome. I libri dei Re menzionano le condizioni di Gerusalemme dopo l’inizio della cattività, e questo indica che lo scrittore non era stato deportato a Babilonia, come infatti non lo fu Geremia. — Ger 40:5, 6.

Secondo alcuni studiosi, nei libri dei Re si noterebbe la mano di più di uno scrittore o compilatore. Ma, a parte qualche variante dovuta a fonti d’informazione diverse, si deve convenire che la lingua, lo stile, il vocabolario e la grammatica sono assolutamente uniformi.

Iniziando con gli ultimi giorni del re Davide, verso il 1040 a.E.V., 1 Re abbraccia un periodo di circa 129 anni, fino alla morte di Giosafat re di Giuda, avvenuta verso il 911 a.E.V. (1Re 22:50) Il libro di 2 Re inizia con il regno di Acazia (ca. 920 a.E.V.) e prosegue sino alla fine del 37º anno dell’esilio di Ioiachin (580 a.E.V.), abbracciando un periodo di circa 340 anni. (2Re 1:1, 2; 25:27-30) Quindi complessivamente i due libri dei Re abbracciano più di quattro secoli e mezzo di storia ebraica. Poiché gli avvenimenti che vi sono descritti includono quelli del 580 a.E.V., questi libri non possono essere stati ultimati prima di quella data, e poiché non vi si fa menzione della fine dell’esilio in Babilonia, come unico rotolo erano stati senza dubbio terminati prima di quel tempo.

Sembra che in massima parte i libri siano stati scritti in Giuda, dove poteva essere disponibile quasi tutto il materiale documentario. Comunque 2 Re fu logicamente ultimato in Egitto, dove Geremia venne portato dopo l’assassinio di Ghedalia a Mizpa. — Ger 41:1-3; 43:5-8.

I libri dei Re sono sempre stati inclusi nel canone ebraico e sono considerati canonici. E a ragione, poiché sviluppano il principale tema della Bibbia, la rivendicazione della sovranità di Geova e il finale adempimento del suo proposito per la terra mediante il suo Regno retto da Cristo, il Seme promesso. Inoltre, tre profeti maggiori, Elia, Eliseo e Isaia, hanno un posto importante in questi libri e viene mostrato che le loro profezie si adempirono infallibilmente. Avvenimenti riportati nei libri dei Re sono menzionati e spiegati altrove nelle Scritture. Tre volte Gesù fece riferimento a informazioni scritte in questi libri a proposito di Salomone (Mt 6:29), della regina del meridione (Mt 12:42; cfr. 1Re 10:1-9), della vedova di Zarefat e di Naaman. (Lu 4:25-27; cfr. 1Re 17:8-10; 2Re 5:8-14). Paolo menziona l’episodio di Elia e dei 7.000 uomini che non si erano inchinati a Baal. (Ro 11:2-4; cfr. 1Re 19:14, 18). Giacomo parla delle preghiere di Elia perché non piovesse e poi perché piovesse. (Gc 5:17, 18; cfr. 1Re 17:1; 18:45). Questi riferimenti alle azioni di personaggi descritti nei libri dei Re ne attestano la canonicità.

I libri dei Re furono in gran parte compilati sulla base di documenti scritti, e lo scrittore indica chiaramente di aver attinto certe informazioni da queste fonti esterne. Egli menziona il “libro dei fatti di Salomone” (1Re 11:41), il “libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda” (1Re 15:7, 23) e il “libro dei fatti dei giorni dei re d’Israele” (1Re 14:19; 16:14).

Uno dei più antichi manoscritti ebraici pervenutici, che contiene i libri dei Re per intero, risale al 1008 E.V. I manoscritti Vaticano 1209 e Alessandrino contengono i libri dei Re (in greco), che mancano invece nel Sinaitico. Frammenti dei libri dei Re evidentemente anteriori all’era volgare sono stati rinvenuti nelle grotte di Qumran.

Il contenuto di questi libri mostra che lo scrittore o il compilatore incluse utili informazioni su ciascun re a scopo cronologico e per indicare se Dio lo aveva giudicato in maniera favorevole o sfavorevole. Il fattore a cui viene attribuita la massima importanza è il rapporto fra i regni dei singoli re e l’adorazione di Geova. Dopo aver parlato del regno di Salomone, per descrivere i regni successivi viene seguito, salvo eccezioni, un criterio generale, in quanto si intrecciano due filoni storici. Per ogni re di Giuda di solito viene fornito prima un sincronismo introduttivo col re d’Israele suo contemporaneo, poi si menzionano l’età del re, la durata del suo regno, il luogo da cui regnò e il nome e il luogo d’origine della madre, di particolare interesse e importanza perché almeno alcuni dei re di Giuda furono poligami. Al termine del racconto relativo a ciascun re, vengono menzionati la fonte delle informazioni, la sepoltura del re e il nome del suo successore. Alcuni di questi particolari vengono forniti anche per ciascun re d’Israele, ma non vengono menzionati né l’età del re al momento della sua ascesa al trono né il nome e il luogo d’origine della madre. Le informazioni contenute nei libri di 1 e 2 Re sono utilissime nello studio della cronologia biblica. — Vedi CRONOLOGIA.

I libri dei Re sono più che semplici annali o narrazioni di eventi come in una cronaca. Riportano gli avvenimenti storici spiegandone il significato. Sembra che sia stato omesso tutto ciò che non riguardava direttamente lo sviluppo del proposito di Dio e non illustrava i princìpi su cui si basano i rapporti di Geova con il suo popolo. Gli errori di Salomone e degli altri re di Giuda e di Israele non vengono taciuti, anzi sono descritti con la massima obiettività.

Testimonianze archeologiche. La scoperta di numerosi manufatti ha confermato l’accuratezza storico-geografica dei libri dei Re. L’archeologia, come pure la realtà odierna, conferma l’esistenza di foreste di cedri del Libano, che fornirono a Salomone il legname per gli edifici eretti a Gerusalemme. (1Re 5:6; 7:2) Tracce di attività industriale sono state scoperte nel bacino del Giordano, dove un tempo sorgevano Succot e Zaretan. — 1Re 7:45, 46.

L’invasione di Giuda da parte di Sisac (Sheshonk I) all’epoca di Roboamo (1Re 14:25, 26) è confermata da iscrizioni dello stesso faraone sulle pareti del tempio di Karnak in Egitto. Un obelisco di calcare nero di Salmaneser III re d’Assiria, rinvenuto a Nimrud nel 1846, raffigura forse un emissario di Ieu che si inchina davanti a Salmaneser, episodio che, pur non essendo menzionato nei libri dei Re, attesta ulteriormente la storicità di Ieu re di Israele. Prove delle numerose costruzioni realizzate da Acab, fra cui una “casa d’avorio” (1Re 22:39), sono fornite dalle rovine di Samaria.

La Stele moabita accenna ad alcuni avvenimenti relativi alla rivolta del re Mesa contro Israele, e fornisce la versione dell’accaduto data dal monarca moabita. (2Re 3:4, 5) Questa iscrizione alfabetica contiene anche il Tetragramma.

Il nome Peca compare in un testo annalistico attribuito a Tiglat-Pileser III. (2Re 15:27) La campagna di Tiglat-Pileser III contro Israele è menzionata nei suoi annali di corte e in una iscrizione su un edificio assiro. (2Re 15:29) Anche il nome Oshea è stato decifrato su iscrizioni relative alla campagna di Tiglat-Pileser. — 2Re 15:30; Ancient Near Eastern Texts, a cura di J. B. Pritchard, 1974, pp. 282-284.

Alcuni scontri sostenuti da Sennacherib re d’Assiria sono menzionati nei suoi annali, ma non lo sterminio da parte di un angelo di 185.000 uomini del suo esercito accampato contro Gerusalemme. (2Re 19:35) Del resto non ci si poteva aspettare di trovare una descrizione di quella clamorosa sconfitta nei suoi vanagloriosi documenti. Una notevole conferma archeologica dell’ultima dichiarazione contenuta nei libri dei Re è stata data da alcune tavolette cuneiformi scoperte a Babilonia. Queste indicano che Jaʼukinu (Ioiachin) fu imprigionato a Babilonia e menzionano il fatto che gli erano provvedute razioni di viveri dal tesoro della Corona. — 2Re 25:30; Ancient Near Eastern Texts, cit., p. 308.

Adempimenti di profezie. I libri dei Re contengono diverse profezie e indicano lo straordinario adempimento di altre. Per esempio, 1 Re 2:27 mostra l’adempimento della parola di Geova contro la casa di Eli. (1Sa 2:31-36; 3:11-14) Si adempirono profezie relative ad Acab e alla sua casa. (Cfr. 1Re 21:19-21 con 1Re 22:38 e 2Re 10:17). Ciò che era stato predetto di Izebel e dei suoi resti si avverò. (Cfr. 1Re 21:23 con 2Re 9:30-36). E la storia conferma la veracità della predetta distruzione di Gerusalemme. — 2Re 21:13.

Fra i numerosi punti messi in risalto nei libri dei Re vengono sottolineati l’importanza di rispettare le esigenze di Geova e le terribili conseguenze derivanti dall’ignorare le sue giuste leggi. I due libri dei Re confermano con vigore le conseguenze predette sia dell’ubbidienza che della disubbidienza a Geova Dio.

[Riquadro a pagina 707]

SCHEMA DI PRIMO RE

Conciso riassunto della storia dei regni di Giuda e di Israele dagli ultimi giorni di Davide fino alla morte di Giosafat

In origine i libri di 1 e 2 Re formavano un unico rotolo

Salomone, noto all’inizio del suo regno per la sua straordinaria sapienza, alla fine diventa apostata

Natan, con un intervento decisivo, blocca il tentativo di Adonia di diventare re d’Israele; Salomone viene intronizzato (1:5–2:12)

Geova domanda a Salomone che cosa desideri e Salomone chiede sapienza; gli vengono concesse anche ricchezze e gloria (3:5-15)

La sapienza concessa da Dio a Salomone è evidente da come egli risolve il caso di due prostitute, che asseriscono entrambe di essere la madre di uno stesso bambino (3:16-28)

Prosperità di Salomone e di Israele sotto il suo regno; l’impareggiabile sapienza del re acquista fama mondiale (4:1-34; 10:14-29)

Salomone edifica il tempio di Geova e poi un complesso residenziale; tutti gli anziani d’Israele si radunano quindi per l’inaugurazione (5:1–8:66)

Geova santifica il tempio e assicura a Salomone la stabilità della discendenza reale, ma lo avverte delle conseguenze dell’infedeltà (9:1-9)

La regina di Saba si reca di persona a vedere la sapienza e la prosperità di Salomone (10:1-13)

Nella vecchiaia Salomone viene influenzato dalle molte mogli straniere e comincia ad adorare dèi stranieri (11:1-8)

La nazione si divide in due; nel regno settentrionale viene istituito il culto dei vitelli per evitare che il popolo vada a Gerusalemme

A causa dell’apostasia di Salomone, Geova predice la divisione della nazione (11:11-13)

Dopo la morte di Salomone, il figlio Roboamo minaccia di imporre al popolo un giogo ancor più pesante; dieci tribù si ribellano e fanno re Geroboamo (12:1-20)

Geroboamo istituisce il culto dei vitelli d’oro nel regno settentrionale per evitare che i suoi sudditi vadano ad adorare a Gerusalemme, temendo che questo possa spingerli a volere la riunificazione del regno (12:26-33)

Nel regno meridionale, Giuda, ci sono re sia buoni che cattivi

Roboamo e Abiam, suo successore, tollerano una detestabile adorazione falsa (14:21-24; 15:1-3)

Asa, figlio di Abiam, e suo figlio Giosafat promuovono attivamente la vera adorazione (15:9-15; 22:41-43)

Il regno settentrionale, Israele, è lacerato da lotte di potere, assassini e idolatria

Nadab, figlio di Geroboamo, diviene re; Baasa lo assassina e si impadronisce del trono (15:25-30)

Ela, figlio di Baasa, sale al trono, ma viene assassinato da Zimri; a sua volta questi, sconfitto da Omri, si suicida (16:6-20)

La vittoria di Omri scatena la guerra civile; infine Omri trionfa, diviene re e in seguito edifica Samaria; i suoi peccati sono persino peggiori di quelli dei re precedenti (16:21-28)

Acab diviene re e sposa la figlia di Etbaal, re dei sidoni; introduce in Israele l’adorazione di Baal (16:29-33)

Le guerre fra Giuda e Israele terminano con un’alleanza

Scoppia la guerra fra Geroboamo e Roboamo e poi fra Geroboamo e Abiam; Baasa combatte contro Asa (15:6, 7, 16-22)

Giosafat si allea con Acab (22:1-4, 44)

Giosafat e Acab combattono insieme contro Ramot-Galaad; Acab viene ucciso (22:29-40)

Attività dei profeti in Israele e in Giuda

Ahia predice la secessione di dieci tribù dalla casa di Davide; in seguito proclama il giudizio di Geova contro Geroboamo (11:29-39; 14:7-16)

Semaia dichiara la parola di Geova secondo cui Roboamo e i suoi sudditi non devono combattere contro le dieci tribù ribelli (12:22-24)

Un uomo di Dio annuncia il giudizio di Geova contro l’altare usato per il culto dei vitelli a Betel (13:1-3)

Ieu, figlio di Hanani, dichiara il giudizio di Geova contro Baasa (16:1-4)

Elia predice una lunga siccità in Israele; durante la siccità, egli moltiplica miracolosamente le provviste alimentari di una vedova e ne risuscita il figlio (17:1-24)

Elia propone una prova sul monte Carmelo per determinare chi è il vero Dio; quando viene dimostrato che Geova è il vero Dio, i profeti di Baal vengono uccisi; Elia, minacciato di morte da Izebel, moglie di Acab, fugge, ma Geova lo incarica di ungere Azael, Ieu ed Eliseo (18:17–19:21)

Micaia predice la sconfitta di Acab in battaglia (22:13-28)

[Riquadro a pagina 708]

SCHEMA DI SECONDO RE

La storia di Giuda e di Israele iniziata in 1 Re prosegue in questo libro fino alla distruzione di Samaria e poi di Gerusalemme a causa della loro infedeltà

Il libro fu probabilmente completato in Egitto circa 27 anni dopo la distruzione di Gerusalemme per opera dei babilonesi

Dopo Elia, Eliseo presta servizio come profeta di Geova

Elia predice la morte di Acazia; fa inoltre scendere fuoco dai cieli su due insolenti capi militari e sulle rispettive squadre di 50 uomini inviate a prenderlo (1:2-17)

Elia viene portato via in un turbine; Eliseo ne eredita la veste ufficiale (2:1-13)

Eliseo divide il Giordano e sana l’acqua di Gerico; il suo consiglio ispirato salva dalla morte per sete gli eserciti alleati di Israele, Giuda ed Edom e permette loro di sconfiggere i moabiti; Eliseo moltiplica la provvista d’olio di una vedova, risuscita il figlio di una sunamita, rende innocua una minestra velenosa, moltiplica del pane e del grano portati in dono, guarisce il lebbroso Naaman, annuncia che la lebbra di Naaman si attaccherà all’avido Gheazi e alla sua progenie, e fa galleggiare il ferro di una scure presa in prestito (2:14–6:7)

Eliseo preavverte il re d’Israele che i siri attaccheranno di sorpresa; truppe sire cercano di catturarlo ma vengono colpite da una temporanea cecità psichica; i siri assediano Samaria, e la colpa della risultante carestia viene attribuita ad Eliseo; questi predice la fine della carestia (6:8–7:2)

L’incarico dato a Elia viene completato quando Eliseo dice ad Azael che diventerà re di Siria e manda un messaggero a ungere Ieu come re d’Israele (8:7-13; 9:1-13)

Ieu interviene contro la casa di Acab, estirpando l’adorazione di Baal da Israele (9:14–10:28)

Sul letto di morte, Eliseo riceve la visita di Ioas nipote di Ieu; gli preannuncia tre vittorie sulla Siria (13:14-19)

Avendo mancato di rispetto a Geova, Israele viene portato in esilio in Assiria

Il culto dei vitelli iniziato da Geroboamo continua durante i regni di Ieu e dei suoi discendenti Ioacaz, Ioas, Geroboamo II e Zaccaria (10:29, 31; 13:6, 10, 11; 14:23, 24; 15:8, 9)

Durante gli ultimi giorni di Israele, il re Zaccaria viene assassinato da Sallum, Sallum da Menaem, Pecachia figlio di Menaem da Peca, e Peca da Oshea (15:8-30)

Durante il regno di Peca, Tiglat-Pileser III re d’Assiria porta in esilio molti israeliti; nel nono anno di Oshea, Samaria viene distrutta e Israele è portato in esilio per aver mancato di rispetto a Geova; nel territorio di Israele vengono trasferite altre popolazioni (15:29; 17:1-41)

Le riforme religiose non portano nessun cambiamento duraturo in Giuda; Babilonia distrugge Gerusalemme e porta in esilio il popolo di Dio

Ieoram re di Giuda sposa Atalia, figlia di Acab e di Izebel; sia Ieoram che il figlio Acazia diventano apostati (8:16-27)

Alla morte di Acazia, Atalia cerca di sterminare il seme di Davide per impadronirsi del trono; Ioas, figlio di Acazia, viene salvato dalla zia e infine diventa re; Atalia viene uccisa (11:1-16)

Finché il sommo sacerdote Ieoiada è in vita e gli dà consigli, Ioas opera per ripristinare la vera adorazione, ma i sacrifici sugli alti luoghi persistono sotto il suo regno e sotto quello dei suoi successori Amazia, Azaria (Uzzia) e Iotam (12:1-16; 14:1-4; 15:1-4, 32-35)

Acaz figlio di Iotam pratica l’idolatria, mentre Ezechia figlio di Acaz attua alcune valide riforme, vanificate però dai successivi cattivi regni di Manasse e di Amon (16:1-4; 18:1-6; 21:1-22)

Giosia figlio di Amon adotta energiche misure per estirpare l’idolatria dal paese; viene però ucciso in una battaglia contro il faraone Neco (22:1–23:30)

Gli ultimi quattro re di Giuda sono infedeli: Ioacaz figlio di Giosia muore in cattività in Egitto; Ioiachim fratello di Ioacaz regna dopo di lui; Ioiachin, figlio e successore di Ioiachim, viene portato in esilio a Babilonia; Sedechia, fratello di Ioiachim, regna fino alla conquista di Gerusalemme da parte dei babilonesi e alla deportazione della maggioranza dei superstiti (23:31–25:21)

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