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Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 29

Acazia

(Acazìa) [Yah(u) ha afferrato].

Nome di due re, uno d’Israele, l’altro di Giuda.

1. Figlio di Acab e Izebel e re d’Israele per due anni (920-918 a.E.V.). Seguì i genitori idolatri nell’adorazione di Baal. (I Re 22:51-53) Alla morte del padre di Acazia, Moab colse l’opportunità di insorgere e così sottrarsi al pesante tributo di centomila agnelli di un ugual numero di montoni non tosati. (II Re 1:1; 3:4, 5) Questa rivolta è descritta da Mesa re di Moab nell’iscrizione della stele moabita. Forse a motivo dell’incidente che ebbe e della morte prematura, Acazia non fece alcun tentativo di soggiogare i moabiti.

Acazia fece però alleanza con Giosafat di Giuda per costruire navi a Ezion-Gheber sul golfo di ‘Aqaba. Il progetto fu disapprovato da Dio per la malvagità di Acazia, e le navi fecero naufragio. (II Cron. 20:35-37) In I Re 22:48, 49 viene spiegato che Acazia voleva l’autorizzazione di Giosafat perché marinai israeliti prestassero servizio sulle navi insieme a quelli di Giuda, richiesta che Giosafat respinse. Se la richiesta era stata fatta prima del naufragio il rifiuto di Giosafat poteva indicare semplicemente che non si fidava di Acazia e voleva evitare ogni intrusione del regno settentrionale. Se la richiesta venne fatta dopo l’insuccesso della flotta, poteva essere un’insinuazione da parte di Acazia secondo cui gli uomini di Giosafat erano incapaci e perciò responsabili del naufragio e di qui il suggerimento che le navi, una volta riparate, riprendessero il mare con a bordo anche marinai israeliti. In tal caso il rifiuto di Giosafat poteva costituire un riconoscimento della manifesta disapprovazione di Dio per il progetto.

In un incidente accaduto in casa, il re cadde attraverso una grata (che forse copriva un lucernario) della sua camera in terrazza, si ammalò gravemente e fu costretto a letto. (II Re 1:2) Come se il vero Dio non esistesse più, Acazia inviò messaggeri a interrogare il dio filisteo Baal-Zebub (Signore o proprietario di mosche) circa le prospettive di guarigione. Fermati dal profeta Elia, i messaggeri tornarono indietro e portarono al re il messaggio che il suo letto sarebbe diventato un letto di morte. Invece di umiliarsi, Acazia mandò una schiera di cinquanta uomini al comando di un capitano per condurgli Elia. Quella schiera e una seconda furono entrambe distrutte dal fuoco non appena si furono avvicinate al monte dov’era Elia e gli ebbero riferito l’ordine del re di ‘scendere’. Una terza schiera mandata dall’ostinato re si salvò solo grazie alla rispettosa supplica del capitano che la vita sua e dei suoi uomini ‘fosse preziosa agli occhi di Elia’. Allora Elia scese e pronunciò il messaggio di morte in faccia ad Acazia, il quale gradualmente morì. Dato che Acazia era senza figli, gli successe il fratello Ieoram. — II Re 1:2-17.

2. Figlio di Ieoram e Atalia, re di Giuda per un anno (905 a.E.V.). Durante il regno del padre, filistei e arabi invasero Giuda e presero prigionieri tutti i figli di Ieoram tranne Ioacaz (Acazia), il più giovane. (II Cron. 21:16, 17; 22:1) Acazia aveva ventidue anni quando ascese al trono e la sua dispotica madre Atalia, figlia di Acab e Izebel, lo spinse ad agire malvagiamente. (II Re 8:25-27; II Cron. 22:2-4) Si unì a Ieoram re d’Israele (suo zio materno) in un combattimento contro la Siria a Ramot-Galaad, dove Ieoram rimase ferito. Più tardi fece visita al convalescente Ieoram a Izreel. (II Re 8:28, 29; 9:15; II Cron. 22:5, 6) Coordinando le due storie (II Re 9:21-28; II Cron. 22:7-9) risulta che ebbe luogo quanto segue: Ieu, diretto a Izreel, incontrò Ieoram e Acazia. Ieu abbatté Ieoram mentre Acazia riuscì a fuggire. Per il momento Ieu non inseguì Acazia, ma proseguì fino a Izreel per portarvi a termine la sua opera di giustiziere. Intanto il fuggitivo Acazia voleva far ritorno a Gerusalemme; tuttavia giunse solo a Samaria, dove cercò di nascondersi. Gli uomini di Ieu che inseguivano Acazia, scoprirono che era a Samaria, lo catturarono e lo condussero da Ieu nei pressi di Ibleam, non lontano da Izreel. Quando vide Acazia, Ieu ordinò ai suoi uomini di ucciderlo nel suo carro. Essi lo colpirono sulla via di Gur, presso Ibleam; ferito, Acazia riuscì a fuggire, e si rifugiò a Meghiddo, dove morì per le ferite. Fu poi trasportato e sepolto a Gerusalemme. Come osserva Douglas nel New Bible Dictionary (p. 21), “le versioni della sua morte . . . sono complementari e non contraddittorie”.

In II Cronache 22:7 si rileva che la morte di Acazia “era da Dio”, e quindi Ieu agì da giustiziere di Dio nell’uccidere quest’uomo, amico della condannata casa di Acab. Acazia è menzionato anche come “Azaria” in II Cronache 22:6 (benché in quindici manoscritti ebraici si legga “Acazia”), e come “Ioacaz” in II Cronache 21:17, che è semplicemente una trasposizione del nome divino (Iah), usato come prefisso anziché come suffisso.

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