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Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 41

Ai

(Ài) [cumulo di rovine].

Città regale dei cananei, seconda città conquistata dagli israeliti. Circa 470 anni prima, poco dopo esser giunto in Canaan (1943 a.E.V.), Abraamo aveva piantato la sua tenda “avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente”. Qui aveva costruito un altare ed era tornato dopo il soggiorno in Egitto. (Gen. 12:8; 13:3) Nel 1473 a.E.V., dopo la vittoria di Gerico, Ai fu attaccata da un piccolo reparto di circa 3.000 soldati israeliti, avendo gli esploratori detto che gli abitanti di Ai ‘erano pochi’. (Gios. 7:2, 3) Ma a causa del peccato di Acan Israele fu sconfitto. (Gios. 7:4-15) Dopo aver corretto le cose, Giosuè ricorse a uno stratagemma contro Ai, tendendo un’imboscata dietro alla città, dal lato O. Il grosso dell’esercito si schierò davanti alla città al N, dove c’era una valle o bassopiano desertico, e di lì Giosuè si preparò per l’attacco frontale contro Ai. Avendo attirato il re di Ai e un gruppo di uomini fuori della città, l’esercito di Giosuè finse di ritirarsi affinché gli inseguitori si allontanassero dalla città fortificata. Allora venne dato il segnale perché quelli che avevano teso l’imboscata passassero all’azione, la città fu conquistata e incendiata. (Gios. 8:1-27) Il re di Ai fu giustiziato e la città ridotta a “un cumulo di rovine [ebr. tel] di durata indefinita, come una desolazione fino a questo giorno”. — Gios. 8:28, 29.

All’epoca di Isaia (ca. 778–732 a.E.V.) la città, o forse una località vicina, era abitata e fu profetizzato che sarebbe stata conquistata per prima dal re d’Assiria nell’avanzata contro Gerusalemme. (Isa. 10:28) Dopo l’esilio in Babilonia, beniaminiti di Ai tornarono insieme alla carovana di Zorobabele. — Esd. 2:28; Nee. 7:32; 11:31.

Ai si trovava “vicino a Bet-Aven, ad est di Betel”, con una valle pianeggiante a N (Gios. 7:2; 8:11, 12) e Micmas a S. (Isa. 10:28) Ai viene generalmente identificata con et-Tell (“il cumulo”), che conserva il significato del nome antico, circa 3 km a SE di Betel (la moderna Beitin). Tuttavia gli scavi compiuti nel 1933–35 indicano che questa era una città grande, devastata verso il 2000 a.E.V. e poi disabitata fin verso il 1050 a.E.V. (secondo i metodi archeologici di datazione). Per questo motivo, ci sono stati vari tentativi da parte di archeologi per alterare il senso dei riferimenti scritturali ad Ai. Ma l’archeologo J. Simons ritiene inaccettabile l’identificazione con et-Tell per la grandezza della città (Gios. 7:3), perché non c’è un’ampia valle a N di et-Tell (Gios. 8:11), e per altri motivi. (Archaeological Digest, luglio–settembre 1947, p. 311) Inoltre, se la datazione archeologica è corretta, Ai doveva trovarsi altrove. Il nome stesso non identificherebbe necessariamente il luogo, infatti, come afferma sir Frederic Kenyon, “il trasferimento di un nome da una località abbandonata o in rovina ad un’altra vicina è un fenomeno comune in Palestina”. — The Bible and Archaeology, p. 190.

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