Alessandria
(Alessàndria).
Importante città e famosa metropoli dell’Egitto all’epoca di Gesù e degli apostoli. La moderna Alessandria (in arabo: al-Iskandariyah) sorge sulle rovine dell’antica città ed è un porto marittimo, ma ha conservato poco dell’antico splendore.
Nella Bibbia ci sono solo brevi accenni ad Alessandria. Fra coloro che disputavano con Stefano prima del suo processo c’erano “degli Alessandrini”, cioè ebrei di Alessandria. Alessandria era la città natale dell’eloquente Apollo. E due delle navi su cui viaggiò Paolo diretto a Roma come prigioniero erano di Alessandria. — Atti 6:9; 18:24; 27:6; 28:11.
La città prese il nome da Alessandro Magno, che la fece costruire nel 332 a.E.V. Col tempo divenne la principale città dell’Egitto, e sotto i Tolomei, re ellenistici d’Egitto, Alessandria divenne la capitale. Rimase tale anche quando l’Egitto passò sotto la dominazione romana nel 30 a.E.V. e fu il centro amministrativo in epoca romana e bizantina fino alla conquista araba del VII secolo E.V.
POSIZIONE E DESCRIZIONE
Il luogo era ben scelto. A O del delta del Nilo, che si apre a ventaglio, c’è il lago Maryut (Mareotide) che costeggia il Mediterraneo, da cui è diviso da uno stretto istmo. Alessandria fu costruita su questa striscia di terra dove un tempo sorgeva il piccolo villaggio di Rakotide. Siccome il lago Mareotide allora era collegato col ramo canopico del Nilo (la più occidentale delle sette antiche bocche del Nilo), la città poteva servire come porto da entrambe le parti dell’istmo: a N attraccavano le navi d’altomare e a S le barche egiziane che scendevano il Nilo. Proprio a N della città c’era la piccola isola di Faro. Un molo, o strada rialzata, univa l’isola alla terraferma ed era chiamato Heptastadion (cioè “Sette stadi”, la lunghezza del molo [circa sette ottavi di un miglio romano o 1,3 km]). Questa strada rialzata serviva anche a dividere il porto in due spaziosi bacini. A E dell’isola di Faro fu costruito un faro alto 122 m, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico.
Lunga 24 km e larga solo 1,6 km, Alessandria era formata di isolati regolari con ampie vie, a tratti fiancheggiate da colonnati. Si dice che un terzo della città fosse costituito da palazzi e giardini pubblici. Il suo splendore e i magnifici edifici furono decantati da antichi scrittori. Particolarmente famosa era la grande biblioteca che faceva parte del “museo” di Alessandria, specie di università statale in cui dotti di molti paesi studiavano ogni ramo delle arti e delle scienze. La biblioteca era stata fondata e ampliata sotto i primi due Tolomei. Si cercò di raccogliervi copie di tutti i libri scritti in greco e in latino e pare che alla fine comprendesse circa 900.000 volumi o rotoli papiracei. La biblioteca fu però gravemente danneggiata da un incendio all’epoca di Giulio Cesare e fu infine distrutta dagli arabi nel VII secolo E.V.
CENTRO EBRAICO
Ad Alessandria fu completata la prima traduzione delle Scritture Ebraiche: la versione greca dei Settanta fatta da ebrei alessandrini, iniziata pare durante il regno di Tolomeo Filadelfo (285–246 a.E.V.).
Gli ebrei per molto tempo costituirono una parte importante della popolazione di Alessandria che, al massimo del suo splendore, raggiunse circa 800.000 abitanti. Molti degli ebrei erano discendenti di rifugiati fuggiti in Egitto dopo la caduta di Gerusalemme nel 607 a.E.V. All’epoca di Tiberio si dice costituissero circa un terzo di tutta la popolazione della città. Nella loro sezione o quartiere chiamato Regio Iudaeorum, gli ebrei potevano vivere secondo le loro leggi e avevano un governatore proprio o alabarca. Fin dall’inizio ebbero gli stessi diritti dei greci. La loro abilità commerciale contribuì all’economia di Alessandria che, situata com’era in un punto strategico per il commercio con tre continenti, rivaleggiava in ricchezza con Roma. Era un importante centro bancario e dalle sue industrie e dai suoi porti provenivano papiro, vetro, profumi, tessuti, grano e altri beni di consumo.
ATTIVITÀ CRISTIANA
Non si sa in quale data o in che modo il cristianesimo fu introdotto ad Alessandria. La tradizione ne attribuisce il merito all’evangelista Marco, ma mancano le prove. Nel II secolo E.V. c’era un importante centro di studi cristiani in cui primeggiavano Clemente e il suo discepolo Origene, che fornirono una preziosa testimonianza sulla canonicità dei testi delle Scritture Greche Cristiane. Simile contributo diede pure Atanasio, vescovo di Alessandria, nel IV secolo E.V.
[Cartina a pagina 43]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
ALESSANDRIA ANTICA
Mediterraneo
Canale
IS. di FARO
Faro
Heptastadion
Museo e biblioteca
Lago Mareotide
Canale