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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 819-820

Menzogna

Il contrario di verità. Per mentire s’intende di solito dire qualche cosa di falso a chi ha diritto di conoscere la verità e far questo con l’intenzione di ingannare o danneggiare lui o qualcun altro. Non è detto che una menzogna sia sempre espressa a parole. Si può mentire anche con l’azione, vale a dire si può vivere un menzogna.

Il padre o l’ideatore della menzogna è Satana il Diavolo. (Giov. 8:44) La sua menzogna, comunicata alla prima donna Eva per mezzo di un serpente, fini per provocare la morte di lei e del marito Adamo. (Gen. 3:1-5, 16-19) Quella prima menzogna aveva le radici nell’egoismo e in un desiderio errato. Si prefiggeva di far rivolgere l’amore e l’ubbidienza della prima coppia umana verso il mentitore, che si era presentato come “angelo di luce”, come benefattore. (Confronta II Corinti 11:14). Tutte le altre menzogne dolose pronunciate d’allora in poi riflettono similmente egoismo e desiderio errato. Menzogne sono state dette per evitare una punizione ben meritata, per trarre profitto a spese di altri e per guadagnare o conservare certi vantaggi, ricompense materiali o la lode degli uomini.

Specialmente gravi sono le menzogne in campo religioso, perché mettono in pericolo la vita futura di coloro che si lasciano ingannare. Gesù Cristo disse: “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché attraversate mare e terra per fare un proselito, e quando lo è diventato lo rendete soggetto alla Geenna il doppio di voi”. (Matt. 23:15) Il cambiare la verità di Dio in “menzogna”, nella falsità dell’idolatria, può indurre a praticare ciò che è vile e degradante. — Rom. 1:24-32.

Il caso dei capi religiosi del giudaismo all’epoca del ministero terreno di Gesù indica cosa può accadere quando si abbandona la verità. Essi tramarono per far mettere a morte Gesù. Poi, quando fu risuscitato, assoldarono i militari di guardia alla tomba perché nascondessero la verità e diffondessero una menzogna circa la scomparsa del corpo di Gesù. — Matt. 12:14; 27:1, 2, 62-65; 28:11-15; Mar. 14:1; Luca 20:19.

Geova Dio non può mentire (Num. 23:19; Ebr. 6:13-18) e odia la “lingua falsa”. (Prov. 6:16-19) La Legge che diede agli israeliti richiedeva il risarcimento dei danni provocati con inganno o menzogna dolosa. (Lev. 6:2-7; 19:11, 12) E chi dava falsa testimonianza riceveva la punizione che intendeva far infliggere alla vittima delle sue menzogne. (Deut. 19:15-21) L’idea di Dio al riguardo, esposta nella Legge, non è mutata. Coloro che desiderano la sua approvazione non possono avere l’abitudine di mentire. (Sal. 5:6; Prov. 20:19; Col. 3:9, 10; I Tim. 3:11; Riv. 21:8, 27; 22:15) Non possono vivere una menzogna, asserendo di amare Dio mentre odiano il proprio fratello. (I Giov. 4:20, 21) Avendo cercato di ingannare lo spirito santo con una menzogna, Anania e sua moglie persero la vita. — Atti 5:1-11.

Il fatto che la Bibbia condanni la menzogna non significa che uno sia costretto a informare altri di verità che non hanno diritto di sapere. Gesù Cristo consigliò: “Non date ciò ch’è santo ai cani, né gettate le vostre perle dinanzi ai porci, affinché non le pestino coi piedi e voltandosi non vi sbranino”. (Matt. 7:6) Perciò Gesù a volte evitò di dare informazioni complete o una risposta diretta a certe domande, quando ciò avrebbe potuto essere dannoso. (Matt. 15:1-6; 21:23-27; Giov. 7:3-10) Evidentemente il comportamento di Abraamo, Isacco, Raab ed Eliseo, inteso a sviare alcuni che non erano adoratori di Geova non rivelando loro tutti i particolari, va inteso in questo senso. — Gen. 12:10-19; cap. 20; 26:1-10; Gios. 2:1-6; Giac. 2:25; II Re 6:11-23.

Geova Dio permette che “un’operazione d’errore” vada a coloro che preferiscono la falsità “affinché credano alla menzogna” piuttosto che alla buona notizia intorno a Gesù Cristo. (II Tess. 2:9-12) Questo principio è illustrato da ciò che era accaduto secoli prima ad Acab re di Israele. Profeti menzogneri gli assicurarono la vittoria nella guerra contro Ramon-Galaad, mentre Micaia profeta di Geova predisse la disfatta. Come fu rivelato in visione a Micaia, Geova permise che una creatura spirituale diventasse “uno spirito ingannatore” nella bocca dei profeti di Acab. Vale a dire, quella creatura spirituale esercitò il suo potere su di loro affinché dicessero non la verità, ma quello che loro stessi volevano dire e che Acab voleva sentire. Pur essendo stato preavvertito, Acab preferì lasciarsi ingannare dalle loro menzogne, pagando con la vita. — I Re 22:1-38; II Cron. cap. 18.

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