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  • Come perseverare in essa
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
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  • LA LIBERTÀ DI UNA COSCIENZA LIMPIDA
  • UN SANO INVESTIMENTO DI SFORZO
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
w50 15/7 pp. 215-219

Come perseverare in essa

1. Come tendono gli affari e i beni di questo mondo a farci rallentare la nostra opera?

PER sostentare la nostra vita dobbiamo avere una certa quantità dei beni di questo mondo. Costituiranno i beni di questo mondo un ostacolo alla nostra opera cristiana? Ci lasceremo noi prendere nel laccio del nemico per paura di perdere uno stabile guadagno procurato dal nostro lavoro secolare? Sovente viene esercitata pressione su quelli che hanno assunto il servizio di Dio. Essi sono boicottati nei loro affari, particolarmente nelle località come il Quebec, dove la falsa religione ha il sopravvento. Vi potrebbero essere semplici minacce di perdite finanziarie o negli affari. Sappiamo che se rimane in noi egoismo od orgoglio, questo sarà messo in opera dal nostro avversario per farci rallentare il nostro lavoro. Questa è un’altra difficile prova per la fede del Cristiano. Il Signore ha promesso di provvedere a tutti i bisogni dei suoi servitori. (Matt. 6:33) Sarà la loro fede abbastanza forte? Si affideranno essi alla Parola del Signore? Sul fondamento della sua conoscenza e della sua fede, l’apostolo Paolo fece una dichiarazione relativa alla posizione del Cristiano giudizioso: “Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti. Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l’amor del denaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori”. — 1 Tim. 6:8-10.

2. Quale parte tendono di avere attrazioni mondane e le nostre concupiscenze?

2 Satana tenta di rendere le cose di questo mondo lusinghevoli per quelli che sono impegnati nell’opera di Dio. Molte concupiscenze della carne guerreggiano contro le cose spirituali. (1 Cor. 10:6-11; Giac. 1:14, 15; 1 Piet. 2:11) Ci sono dei piaceri di questa vita che potrebbero prenderci tutto il nostro tempo consacrato. Se abbiamo abbondanza di beni di questo mondo possiamo diventare paurosi di perdere gli agi della vita per conto dell’opera. Le attrazioni del vecchio mondo potrebbero indurci a riguardare indietro. Questo accadde ai giorni dei primi Cristiani e continua ad accadere ai giorni nostri. L’apostolo Paolo, infatti, lo attestò scrivendo (2 Tim. 4:9, 10): “Studiati di venir tosto da me; poiché Dema, avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica”. Dema aveva grandi opportunità di servire Dio in compagnia dell’apostolo Paolo, ma le perdette perché non perseverò nella sua opera. Mettendosi per la via che egli scelse non poteva far altro che perdere le occasioni di ottenere la vita eterna, il che evidentemente avvenne.

3. Come tendono ad operare le maldicenze e le discordie?

3 Il nostro astuto nemico adopera anche altri metodi per indurre i servitori di Dio a rallentare la loro andatura. Egli semina disaccordo tra i fratelli. Il mondo sparla sovente di noi; ma quando la maldicenza proviene dalla bocca di quelli che sono associati all’opera non si sopporta con facilità. Essa ferisce profondamente. Se la nostra fede non è forte, possiamo restare offesi tanto da isolarci dagli altri Cristiani; e questo è un errore; può indurci a troncare la nostra opera. Ecco perché non dobbiamo permettere alla disunione d’infiltrarsi nei nostri ranghi. Dobbiamo troncare prontamente qualsiasi dissenso possa sorgere e procedere senz’altro nell’opera. — Prov. 6:14, 16, 19; Efes. 4:3, 12, 13, 31, 32; Col. 3:12, 13.

4. Perché dobbiamo stare in guardia e avere un positivo punto di vista della nostra opera?

4 Poiché siamo assaliti da tante parti dal malvagio, dobbiamo restare in guardia e combattere duramente per avanzare. Non possiamo permetterci di giuocar d’azzardo con la nostra vita, e perciò dobbiamo avere di continuo un positivo punto di vista. È pericoloso restare indecisi, fermarci sulla via della vita. Noi siamo saggi se comprendiamo che una volta fatta la consacrazione di servire Dio non resta più nulla da decidere. E procediamo saggiamente se prendiamo sempre le nostre decisioni in favore dell’opera del Signore e in armonia con la sua Parola. Gesù ci diede un buon esempio del modo come si deve procedere quando il Diavolo lo tentò nel deserto. Gesù conosceva quello che dicevano le Scritture e perciò si servì di citazioni bibliche per rispondere. Il Diavolo non riuscì a fargli mutare la sua positiva attitudine mentale. (Matt. 4:1-11) Noi dobbiamo stare attenti come lui a non permettere ai nostri desideri carnali o ad altre creature di influenzarci e di tenerci lontani dalla nostra attività teocratica. È necessario, per la nostra salvezza, che ci teniamo strettamente al Signore e alla sua organizzazione.

5. Perché dobbiamo addestrare la nostra mente? Per trar vantaggio di che cosa?

5 Se vogliamo perseverare nella nostra opera, la nostra mente dev’essere addestrata mediante lo studio delle Scritture. È bene pensare a Dio e ai suoi propositi e parlarne. Considerate quanto sono limitati i vostri mezzi. Avete una limitata quantità di tempo da dedicare all’addestramento della vostra mente. Se consumate tutto questo tempo nelle letture mondane, nei trattenimenti radio, nella televisione, ecc., se pensate alle cose terrene, voi sprecate il tempo che può essere adoperato per costruirvi un riparo protettivo contro gli strali del nemico. I vostri pensieri possono essere colmati da qualche importante idea. Ciascun giorno vi è un testo da esaminare, com’è pubblicato nell’Annuario dei testimoni di Geova (non stampato in italiano). Troverete il tempo appropriato per ragionare su argomenti teocratici quando siete in compagnia di altri nell’opera di testimonianza pubblica, o con amici in viaggio o in casa. Il Cristiano saggio predispone regolarmente del tempo per edificare la mente e fortificarsi per l’opera da compiere.— Fil. Flp 4:8, 9.

6. Come possiamo aiutare i fratelli ad aver fede e rette abitudini?

6 Questa linea di condotta sarà d’aiuto anche per altri. Voi avete il privilegio di edificare anche altri nella fede. Vi capiterà sovente d’incontrarvi con una persona che non è ferma nelle sue vie, che mostra fiacchezza nel suo modo di operare. Voi renderete un segnalato servizio a questo dubbioso incoraggiandolo a frequentare le adunanze di studio biblico con altri che hanno la stessa preziosa fede e suggerendogli di partecipare al servizio di Dio. Può darsi che questo tale non si renda ben conto del pericolo che lo minaccia quando avanza piccole scuse per non fare ciò che Dio esige dai suoi servitori consacrati. Nella vostra qualità di cristiani avete il privilegio di aiutare gli altri a prendere le buone abitudini che avete reso vostre e a combattere quelle cattive che fanno retrocedere. Coltivate l’abitudine di associarvi regolarmente col popolo del Signore. Praticate abitualmente queste cose.

7. Come ci aiuta a perseverare nell’opera il valutarla in modo esatto?

7 Vi sarà facile perseverare nella vostra opera se valutate in modo appropriato la straordinaria opera che costituisce la parte riservata al Cristiano. Certo non vi è nulla che abbia un così alto valore in questo mondo transitorio. Questa non è un’opera comune o ordinaria. Il superbo potrà credersi troppo importante e troppo superiore per andare di casa in casa nel servizio di Dio. Ma Gesù e i suoi discepoli non avevano tali sentimenti. Essi non scelsero di servire Dio perché fossero incapaci di trovare altro impiego o perché non fossero qualificati per qualche altro lavoro. Essi videro nel servizio di Dio il più alto onore che potesse essere accordato a qualsiasi creatura sulla terra. Oggi ci sono molti testimoni di Geova che, mondanamente parlando, hanno attitudini o doni naturali non comuni. Questi possono avere un’intelligenza molto al disopra della media. Possono avere ingegno. Se dirigessero i loro sforzi in cose mondane, potrebbero conquistarsi alte posizioni in questo mondo, insieme alla ricchezza e alle altre cose alle quali il mondo va dietro. Ma scelgono forse essi le cose temporali a costo dell’opera e delle benedizioni a loro riservate da Dio? Certamente no. Essi usano piuttosto tutte le loro attitudini naturali per l’avanzamento dell’opera del Signore. Noi dobbiamo considerare le nostre inclinazioni naturali come doni avuti da Geova e coltivarli nel suo servizio. (1 Cor. 12:31; 13:8; 14:1, 39; Efes. 4:7-13) Qualunque sia la nostra capacità, dunque, sia molta che poca, essa dev’essere dedicata all’opera di Dio e per aiutarci a perseverare in quest’opera.

8, 9. Che qualità di lavoro dobbiamo fare in questo ministero? Perché?

8 Non basta partecipare all’opera di Dio. Se vogliamo piacergli, dobbiamo dedicarvi tutto il nostro meglio. Dobbiamo tenere la qualità del lavoro il più alto possibile. Paolo dice: “Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra; ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù. Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco, e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa”. — 1 Cor. 3:10-14.

9 È un errore sottovalutare il mirabile servizio di Dio. Questo servizio è un tesoro di valore inestimabile”. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra [nei nostri corpi di carne], affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi”. (2 Cor. 4:7) Noi riceviamo da Dio le nostre attitudini nell’opera e dobbiamo impiegarle in modo creativo, coscienzioso e diligente. Noi proveremo piacere di compiere l’opera di Dio se la compiremo correttamente, se vi dedicheremo il nostro meglio. Sarà così eseguita una buona opera edificatrice; il nostro lavoro sarà fruttuoso. È sul fondamento della qualità del nostro lavoro che Iddio ci ricompenserà. Geova ci ricompensa bene per il nostro servizio nella giustizia. Egli ci dà la vita eterna. “L’empio fa un’opera fallace, ma chi semina giustizia ha una ricompensa sicura”. — Prov. 11:18.

10. Quale ricompensa abbiamo ora facendo questo?

10 Fin da ora noi riceviamo una ricompensa. Abbiamo la soddisfazione e la contentezza di mente che proviene unicamente dalla benedizione del Signore. Abbiamo la gioia del Signore, il cuore colmo di speranza e di attesa. Queste cose ci pervengono come un baluardo contro l’opposizione del Diavolo. Vediamo che oggi abbiamo il privilegio di svilupparci mediante le molte esperienze e prove che vengono su noi. Stiamo, per così dire, perfezionando la nostra opera, mondandola dei suoi difetti. Mentre vediamo il nostro lavoro progredire riceviamo molta gioia. Ci rallegriamo nel fare la volontà del Signore, com’è scritto: “Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti”. — Giac. 1:2-4.

LA LIBERTÀ DI UNA COSCIENZA LIMPIDA

11. Quale libertà ci dà la coscienza limpida?

11 Col perfezionamento del nostro servizio viene la consapevolezza che stiamo facendo ciò che è giusto. Così il Signore ci ricompensa con la libertà che proviene soltanto da una coscienza limpida. Come Cristiani, abbiamo fatto una consacrazione che c’impegna a servire il Padre nostro, ed egli ci aiuta a serbare la nostra integrità. Mettendoci sulla via della giustizia, noi riceviamo molte benedizioni ed abbiamo il privilegio di mostrare con la nostra retta condotta che quelli che ci oltraggiano rimangono svergognati. “E chi è colui che vi farà del male, se siete zelanti nel bene? Ma anche se aveste a soffrire per cagion di giustizia, beati voi! E non vi sgomenti la paura che incutono e non vi conturbate; anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona coscienza; onde laddove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo”. Quali mirabili sentimenti son quelli d’esser liberi dalla paura, soddisfatti, fidenti nella sicurezza della mano protettrice dell’Altissimo! V’è gioia nella sofferenza per fare il bene nell’opera di Dio; ma, d’altra parte, com’è grande l’angoscia mentale di quelli che fanno il male”. Perché è meglio, se pur tale è la volontà di Dio, che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male”. — 1 Piet. 3:13-17.

12. A quale pietoso stato si giunge mancando di perseveranza in essa?

12 Mentre perseveriamo nella nostra opera al servizio di Dio e ci stringiamo alla sua organizzazione possiamo subire persecuzioni, ma Iddio ci concede la forza e la capacità di sopportarle. È quando ritorniamo incautamente sulle vie del mondo e cadiamo in una qualsiasi delle molte trappole o reti di Satana che soffriamo le indicibili miserie che ci attiriamo addosso. L’attenzione della Watch Tower Society è richiamata sovente su queste cose perché delle persone invocano soccorso nei momenti di afflizione. Un caso molto sfortunato è esposto nella seguente lettera:

Cari fratelli,

Scrivo chiedendo il vostro consiglio sulla separazione e sul divorzio. Mio marito ed io siamo testimoni di Geova, ma in questi ultimi due anni abbiamo allentato il nostro zelo per il servizio. Mi rendo conto dell’errore che abbiamo commesso e ho tentato di far tornare mio marito nel servizio. Dal principio dell’anno sono riuscita a farlo venire alle adunanze. Egli crede che essendo stato servitore di gruppo e avendo lasciato infiacchire le mani, abbia perduto il diritto alle benedizioni del Regno. Naturalmente io penso che il Diavolo lo abbia intrappolato e tenti di giustificare le sue azioni.

Egli si è lasciato abbindolare da una donna e desidera divorziare onde possa sposarla. Gli dissi che perderebbe ogni speranza se facesse una tal cosa. Abbiamo due bambini, e penso che avendo la conoscenza delle leggi di Dio dovrebbe pensar di evitare tali tentazioni, anche se non potessimo continuare a vivere insieme, il che non credo, se solo rinunciasse a quella donna. Vi prego scriveteci il più presto possibile sulla nostra posizione. Mi rendo conto che abbiamo perduto tante benedizioni con la nostra negligenza, ma è ogni speranza perduta? Io so che egli ama il Signore e il Suo popolo. Ma io non so cosa dovrei fare.

Vostra per la Teocrazia

Ecco uno stato increscioso al quale l’allontanamento dall’opera e dall’organizzazione del Signore ha condotto alcuni individui. Ecco quello che Satana recherà a quelli che gli apriranno uno spiraglio fermandosi per tornare al vecchio mondo: sofferenza mentale, miseria, infelicità.

13. Come ci aiuta a perseverare in essa il trar vantaggio dalla misericordia di Dio?

13 È consolante per noi sapere che il nostro Dio nel cielo è misericordioso ed è una fonte inesauribile di soccorso e di consolazione. Quando i persistenti attacchi del nostro avversario ci fanno intoppare e perdiamo terreno, noi ne soffriamo indicibilmente. Ma se amiamo veramente Iddio, ci rivolgiamo a lui e invochiamo il suo soccorso come un bambino ricorre a suo padre. Possiamo ricevere questo soccorso in virtù della sua benignità immeritata, se da parte nostra facciamo ogni sincero sforzo per camminare da quel momento in poi nella retta via. Sappiamo che non potremmo continuare a ripetere i nostri peccati e tornare quindi a chieder perdono, come si fa in alcuni moderni circoli religiosi, poiché le Scritture non lo permettono (Ebr. 10:26-30); ma se ci ravvediamo sinceramente e cerchiamo di rimetterei sulla retta via tornando all’opera del Signore, con la determinazione di perseverare in essa, il Signore,è pronto ad aiutarci e a riabilitarci. Una cosa è certa, è che il periodo di sofferenza è estremamente difficile da sormontare, e molti non riescono più a, riprendersi, e perciò il servitore di Geova che è savio terrà nitidamente presente la visione del pericolo nel quale incorre, persevererà nella sua opera, e non metterà a repentaglio la sua vita.

14. Con quale condotta possiam noi perdere tutta la nostra ricompensa per il lavoro compiuto nel passato?

14 In fine, sono le nostre opere che saranno esaminate dal Padre nostro, e allora sarà determinato se riceveremo o no la vita eterna. Perché dovremmo stoltamente rischiare di perdere l’eccellente rimunerazione di Geova tornando indietro e cercando gli illusori salari di questo vecchio mondo morente? È meglio considerare e osservare le parole dell’apostolo Pietro: “Se invocate come Padre Colui che senza riguardi personali giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore durante il tempo del vostro pellegrinaggio; sapendo che non con cose corruttibili, con argento e con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo”. (1 Piet. 1:17-19) I Cristiani devono condursi con timore per tutto il tempo che rimangono in questo vecchio mondo, osservando con cura la Parola di Dio, per potersi guadagnare l’approvazione finale del Datore della vita nel cielo. Il riscatto per merito di Cristo Gesù non dev’essere considerato come una cosa comune, esso è un prezioso tesoro di valore infinitamente maggiore dell’argento e dell’oro. Possiamo perdere tutte le benedizioni del Signore se torniamo al futile modo di vivere in cui siamo stati cresciuti prima di conoscere la verità e di fare la nostra consacrazione.

15, 16. Dove e come otteniamo noi forza per la nostra opera?

15 Con la ricompensa che riceviamo oggi da Geova troviamo la protezione divina. Siamo in un mondo malvagio che tenta di distruggere tutti quelli che onorano il nome di Geova. Se non esistesse l’insuperabile servizio di protezione dall’alto le nostre possibilità di sopravvivere in questo vecchio mondo sarebbero nulla. Da questo servizio riceviamo ogni ragionevole aiuto. Il Signore ha dato in abbondanza il suo spirito ai suoi servitori, e con esso è venuta una provvista di nutrimento spirituale e di conoscenza dei suoi propositi che non possiamo contenere. Il nutrimento è sovrabbondante. Se lavoriamo con tutta la nostra energia facciamo molto uso del nutrimento e lo apprezziamo di più. Esso ci dà ulteriore forza di perseverare nella nostra opera.

16 La forza che Iddio ci concede per perseverare in questo vecchio mondo oltrepassa il potere d’intendimento del mondo. Il mondo vede che come organizzazione i testimoni di Geova perseverano nella loro opera sotto qualsiasi condizione, affrontando la violenza della persecuzione e della guerra. Gli sforzi fatti per troncare l’opera avrebbero ordinariamente messo fine all’attività di qualsiasi gruppo. Sappiamo che solo l’aiuto di Geova rende possibile che noi perseveriamo, e quindi non ne meniamo vanto. “Ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; e non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Or la speranza non rende confusi, perché l’amor di Dio è stato sparso nei nostri cuori per lo spirito santo che ci è stato dato”. — Rom. 5:1-5.

17. Qual è la miglior cosa da fare oggi in quanto alla nostra opera? In che modo?

17 Mediante il soccorso dello spirito di Dio e la maravigliosa speranza, possiamo sopportare, ci troviamo in grado di persistere, possiamo continuare, possiamo perseverare nella nostra opera. Questa è l’unica cosa saggia da fare oggi. Abbiamo davanti la prospettiva della vita e il tempo è assai vicino. Paolo disse: “Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatto la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso”. — Ebr. 10:35, 36.

UN SANO INVESTIMENTO DI SFORZO

18. A che cosa non dobbiam dedicare tutta la nostra energia? Perché?

18 Dobbiamo dedicarci alle occupazioni durevoli. Queste sono unicamente teocratiche: l’opera di Dio. Siamo consigliati di non porre tutta la nostra energia nelle imprese mondane perché esse sono condannate alla distruzione nella prossima battaglia di Harmaghedon. Se dedichiamo ad esse tutto il nostro tempo esso sarà perduto poiché tali cose sono riservate alla distruzione con questo mondo alla ormai vicina battaglia di Harmaghedon. Se dedichiamo ad esse tutto il nostro tempo sarà tempo perduto perché queste cose saranno perdute. Quello ch’è ancor peggio è che possiamo essere schiacciati oggi con esse ad Harmaghedon se non perseveriamo nell’opera di Dio e non ne facciamo lo scopo principale della nostra vita”. Adopratevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; poiché su lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio suggello”.(Giov. 6:27) Si deve rammentare che ottener la salvezza significa lavorare con perseveranza in buone o in cattive condizioni. “Così, miei cari, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come s’io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente, compiete la vostra salvezza con timore e tremore”. — Fil. Flp 2:12.

19. ——

19 Tutto il lavoro che facciamo è profittevole. Poche parole dette al momento opportuno aiuteranno molte persone ad apprezzare maggiormente i propositi di Dio e la sua grande misericordia. Abbiamo l’opportunità di parlare ad altre persone per telefono. Scriviamo lettere intorno all’evangelo. Possiamo spedire letteratura annunziante il Regno ad amici e a persone di buona volontà. Possiamo parlare di Geova Dio con quelli che vengono a visitarci a casa. Tutto questo fa parte della buona opera, spesso in aggiunta all’importante opera che consiste nel visitare le persone nelle loro case e nei luoghi di lavoro. Sia che facciamo molto nell’opera o poco perché abbiamo poca forza o capacità, è sempre bene perseverare nell’opera. Poiché questo significa salvezza, il vostro lavoro non va perduto o buttato via. “Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore”. — 1 Cor. 15:58.

20. Perché il passo di 1 Timoteo 4:16 ha maggior forza oggi?

20 È sempre stato richiesto che i Cristiani fossero attivi, perché questo è in accordo con i princìpi dell’Iddio Altissimo. Il consiglio di Paolo che è scritto in in 1 Timoteo 4:16 era pieno di significato per i consacrati nei primi tempi cristiani. Ma oggi i tempi sono più difficili, i giorni sono cattivi. Il tempo in cui dev’essere risolta la grande contesa del dominio universale è venuto e l’ira dei malvagi ha raggiunto il culmine. Questo significa che gli assalti contro quelli che cercano di fare l’opera di Dio si fanno più intensi e violenti che in qualsiasi altro tempo della storia. Di fronte a tutto questo noi dobbiamo rimaner saldi nella nostra integrità, senza mai aprire al Diavolo nemmeno il più piccolo spiraglio che permetta di far penetrare qualche insidioso strale che ci renda incapaci di compiere il servizio cristiano; non ci lasciamo prendere dalle sue forze che ci ricaccierebbero nelle tenebre di questo mondo e nella sua perdizione.

21. In qual senso la nostra opera è una benedizione oggi e ci aiuta a vincere?

21 L’opera che ci è stata affidata è una grande benedizione. Essa ci preserva dai pericoli di questo mondo, e perciò compie a nostro favore un’azione protettrice. L’opera che dobbiamo eseguire è quella dell’insegnamento e della predicazione. Tutto il tempo e tutta l’energia che ci è possibile accumulare devono essere impiegati nell’opera. In quest’opera ci siamo impegnati con la determinazione di portarla a termine. Vi sono implicati il nome di Geova e la nostra eterna salvezza. Noi dobbiamo e possiamo vincere compiendo buone opere. Invero dobbiamo perseverare nella nostra opera, tenendo lo sguardo fedelmente rivolto al tempo in cui si adempirà la dichiarazione del Signore contenuta in Apocalisse 22:12: “Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua”. Il tempo è venuto. Poiché la risoluzione definitiva della grande contesa deve avvenire in questa generazione, la nostra salvezza è assai più vicina di quando i Cristiani cominciarono a servire Iddio. È anche assai più prossima di quando noi stessi cominciammo a fare l’opera di Dio. Non dobbiamo riguardare questo vecchio mondo per nessun motivo. Non possiamo rischiare nemmeno il più piccolo rallentamento. Ecco perché l’ammonizione di 1 Timoteo 4:16 ha tanto significato per noi in questi ultimi giorni: “Bada a te stesso e bada al tuo insegnamento; persevera nella tua opera”. — Moffatt.

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