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  • Che cosa amare e che cosa odiare
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
w53 15/1 pp. 28-29

Che cosa amare e che cosa odiare

DAL pulpito religioso avrete senza dubbio sentito ripetere incessantemente il vecchio ritornello dell’amore”. Ma l’uso settario del termine si mostra spesso fiacco e insignificante. A volte pare che non trovino sufficienti cose da amare. Amano Dio, l’uomo, il loro prossimo, il mondo, tutti e tutto, così essi dicono!

Ma raramente questa affezione è molto profonda. Di solito ricopre una ‘moltitudine di peccati’ come maldicenza, pettegolezzo, invidia o imbroglio negli affari. Venga una guerra e il pulpito da cui echeggia il “cantico d’amore” diventa un palco di reclutamento. Con poco riguardo per gl’interessi dell’amore, i settari sono spinti a uccidere membri stranieri della loro stessa setta o di altre. Un politicante rese famose le parole “Io odio la guerra!” Il clero le ripete pappagallescamente in tutto il mondo. Eppure il loro amore per la pace non è forte abbastanza da evitare quello che pretendono di odiare.

In una occasione Cristo Gesù chiese tre volte all’apostolo Pietro se aveva affetto per lui, e alla risposta affermativa di Pietro Gesù replicò: “Pasci le mie pecorelle”. (Giov. 21:15-17, NW) Uno sguardo ai greggi sparsi, spiritualmente trascurati, della Cristianità religiosa accerta che i loro “pastori spirituali” non li hanno cibati, perciò non li devono amare.

Il mondano sentimentale crede di sapere che cos’è l’amore. Egli sceglie un’altra creatura umana per la quale nutre molta adorazione. In breve il suo “amore” per questa creatura d’altro sesso diviene una sottile forma di culto di creatura e, secondo l’andazzo d’un mondo irresponsabile, è accompagnata da immoralità. Invece di amore, la Parola di Dio chiama tale condotta “terrena, animalesca, demonica”. — Giac. 3:15, NW.

In stridente contrasto, il vero amore cristiano è altruistico e libero da tutte quelle tendenze orgogliose, indecenti, astiose del vecchio mondo. (1 Cor. 13) Tale amore fu manifestato nel senso più alto quando Geova Dio offrì il suo Figlio, “affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. Gesù, a sua volta, compì con amore la sua parte, offrendo spontaneamente la sua vita in armonia col proposito di Dio. Con siffatti esempi da osservare, nessun vero Cristiano potrebbe permettersi di amare ciò che Dio odia o di nutrire per qualche cosa creata un amore più grande di quello che si nutre verso Dio. — Giov. 3:16; Rom. 1:22, 23, NW.

Benissimo, ma, dove cessa l’amore di Dio e comincia il suo odio? L’interpretazione settaria che Dio abbia dato il suo Figlio per questo vecchio sistema di cose è del tutto senza fondamento. Perciò nessun Cristiano è obbligato ad amare le egoistiche imprese politiche e le degradanti pratiche sociali che si trovano così prevalenti in questo mondo. Lo stesso libro di Giovanni registra le parole di Gesù al politicante Pilato: “Il mio regno non è nessuna parte di questo mondo. . .. il mio regno non è di questa sorgente”. Lo stesso scrittore chiaramente asserisce: “Non amate il mondo o le cose che sono nel mondo. Se alcuno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e l’ostentata mostra dei propri mezzi di vita — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa via come pure i suoi desideri, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — Giov. 18:36; 1 Giov. 2:15-17, NW.

Semplicemente perché osservano questi principi scritturali, i Cristiani sono spesso accusati di svolgere una “campagna di odio” e d’essere “contro tutto”. (Giov. 15:19) I mondani, per contro, nel fare mostra della loro propria giustizia, si vanteranno delle loro istituzioni a favore di ciechi, di vecchi, di fanciulli e di animali. Ma, che cosa provano effettivamente queste cose? Non sono forse chiare ammissioni delle imperfette, egoistiche condizioni che danno luogo alla loro necessità? Ad esempio durante le sue guerre micidiali, questo sistema di cose fa una gran raccolta di vedove. Non è tanto amore disinteressato quanto un dovere naturale che i responsabili debbano poi aver cura di queste vedove.

Pur non rinnegando il contributo della scienza e della medicina a un vivere più comodo, i Cristiani in ogni tempo ricordano che c’è posto per ogni cosa, e che il “posto” della scienza, della medicina e dei loro alleati non è affatto nel campo dell’adorazione. Questo essi devono riservarlo solo a Dio e a Cristo Gesù. Ricordate, la scienza potrebbe diminuire le vostre probabilità di contrarre certe malattie, o migliorare la cura medica e le possibilità di guarigione; ma non può rigenerare l’organismo fisico. Tuttavia tale rigenerazione, anche fino al punto della vita eterna, Dio la garantisce a coloro che la ricercano. — Giov. 17:3.

L’intera idea d’abbracciare questo mondo, di amarlo, cercando di “convertirlo” e renderlo idoneo per il regno di Cristo è una nozione falsa per lungo tempo inculcata nella mente del popolo dal clero della Cristianità. A Gesù fu offerto il regno di questo mondo dal popolo del suo tempo, ed egli non ne volle sapere. Per di più gli furono offerti poteri come grande dittatore del mondo, autorità che avrebbe ridotto i potenti Cesari a meri vassalli sotto di lui. Questa tentazione gli fu presentata da uno che aveva il potere di darli, “L’iddio di questo sistema di cose,” Satana il Diavolo. Ma il prezzo era il medesimo come adesso: tale capo doveva riconoscere Satana come supremo e onnipotente. La risposta di Gesù non ha bisogno di commenti: “Sta scritto: ‘È Geova il tuo Dio che devi adorare, ed è a lui solo che devi rendere sacro servizio.’” (Giov. 6:15; Luca 4:5-8, NW) Gesù sapeva che Dio aveva decretato la distruzione del “vecchio sistema di cose” satanico. Il suo amore e la sua speranza son riposti nei ‘nuovi cieli e nella nuova terra dove dimorerà la giustizia’. — 2 Piet. 3:10, 13, NW.

Consistentemente, i Cristiani che amano Dio devono rispettare la sua Parola. Essi non possono amare qualche cosa che Dio ha destinato alla distruzione. Le abominazioni che pretendono di reggere il mondo in luogo del regno di Dio, le false dottrine che corrompono il giusto intendimento di Dio e travisano i suoi propositi e le inique pratiche che scherniscono la Parola di Dio, essi le devono detestare. Ma mentre attendono il nuovo mondo per loro stessi, non si chiuderanno egoisticamente in qualche monastero, negando ad altri la loro speranza.

Come Gesù, i Cristiani oggi particolarmente mostrano la loro luce come da un candelabro. Il glorioso nuovo mondo di Dio, il suo programma per il vero miglioramento del mondo, l’organizzazione visibile ora data a loro per l’opera di lodare Dio, la Parola di Dio la Bibbia, i loro conservi, le persone di buona volontà che si affollano nella crescente organizzazione teocratica, tutte queste cose i veri Cristiani amano con tutte le loro anime o vite. Le loro vite sono offerte affinché altri apprendano questo e abbiano vita. — Matt. 5:14-16, NW.

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