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  • w54 1/5 pp. 280-283
  • Il nome divino è di principale importanza

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  • Il nome divino è di principale importanza
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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  • PERCHÉ VI SONO MISERICORDIA E LIBERAZIONE
  • COMPRESO DA UOMINI DELL’ANTICHITÀ
  • COMPRESO DA DAVIDE, GEREMIA, EZECHIA
  • COMPRESO DA CRISTO E DAI SUOI APOSTOLI
  • La salvezza dell’uomo è secondaria alla rivendicazione di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
  • Il nome di Geova è una forte torre
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/5 pp. 280-283

Il nome divino è di principale importanza

LA MAGGIORE preoccupazione della maggioranza dei Cristiani professanti riguardo alla religione è la “salvezza dell’anima”. Essi pensano poco o affatto alla glorificazione e rivendicazione del nome del loro Creatore, Geova. Ben poco si preoccupano che gli uomini conoscano o meno “che tu solo, il cui nome è Geova, sei l’Altissimo sopra tutta la terra”. (Sal. 83:18, AS) Tutto questo rivela la funesta mancanza d’intendimento circa la loro relazione col loro Fattore; la mancanza di valutare quanto Egli è superiore a tutte le sue creature, e che è il solo vero Dio.

Ma non dà la Bibbia importanza alla salvezza delle creature? Non leggiamo di continuo intorno a ciò che dobbiamo credere e fare se vogliamo esser salvati? Certo, ma la Parola di Dio mostra pure che l’onore del nome di Geova e la sua rivendicazione, che comprende anche il trionfo della giustizia, è d’importanza assai maggiore. La salvezza delle creature ne è solo una conseguenza, o tutt’al più dipende completamente dalla rivendicazione di Geova.

PERCHÉ VI SONO MISERICORDIA E LIBERAZIONE

Un attento studio della Parola di Dio mostra che è per il fatto che vi sono implicati il suo nome e la sua supremazia che egli ha prodigato misericordia e concede liberazione ai membri della razza umana. Quando Adamo ed Eva si ribellarono, Geova avrebbe potuto sterminarli immediatamente, insieme all’avversario, e cominciare di nuovo. Perché non fece questo? Perché facendo traviare Adamo ed Eva l’avversario aveva sfidato la supremazia di Geova, aveva sfidato la sua capacità di porre sulla terra uomini che avrebbero serbato l’integrità, aveva sfidato la capacità di Geova d’effettuare i suoi propositi. È per questo che Geova misericordiosamente concesse ai nostri progenitori di vivere tanti anni dopo aver peccato. — Gen. 2:17; Giobbe, capitoli 1 e 2; Prov. 27:11; Isa. 46:11.

Trattando col superbo Faraone, Geova mostrò molta pazienza. Perché non distrusse subito Faraone? Per la stessa ragione: “Se ora io avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato sterminato di sulla terra. Ma no; io t’ho lasciato sussistere per questo: per mostrarti la mia potenza, e perché il mio nome sia divulgato per tutta la terra”. (Eso. 9:15, 16) E queste parole hanno infatti una portata ancora maggiore quando si applicano al più grande Faraone, Satana il Diavolo.

Ecco perché Geova liberò la nazione d’Israele dall’inseguimento dell’esercito di Faraone; benché “si ribellarono presso al mare, al mar Rosso. Nondimeno egli li salvò per amor del suo nome, per far conoscere la sua potenza”. Sì, non solo perché si ricordò del suo patto con Abrahamo, Isacco e Giacobbe ed ebbe pietà dei loro discendenti, ma, allo scopo di redimerli per sé, “per farsi un nome, e per compiere a suo pro, cose grandi e tremende”. — Eso. 2:24, 25; 2 Sam. 7:23; Sal. 106:7, 8.

Dello stesso tenore sono le parole che Geova rivolge all’Israele apostata: “Per amore del mio nome io differirò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi raffreno per non sterminarti (Isa. 48:9) Per mezzo del profeta Ezechiele Geova mise ripetutamente in risalto questo fatto ch’egli aveva misericordia verso il suo popolo per amor del suo nome: “Nondimeno, io agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni”. “E conoscerete che io sono Geova, quando avrò agito con voi per amore del mio nome, e non secondo la vostra condotta malvagia, né secondo le vostre azioni corrotte, o casa d’Israele! dice il Signore Geova”. “Ed io ho avuto pietà del nome mio santo, che la casa d’Israele profanava fra le nazioni dov’è andata. Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore Geova: Io agisco così, non per cagion di voi, o casa d’Israele, ma per amore del nome mio santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati”. (Ezech. 20:9, 44; 36:21, 22, VR e AS) Non c’è dubbio su ciò che viene prima, l’onore del suo nome o la salvezza delle sue creature, in quanto a Geova, non vi pare?

Considerate l’esempio dei tre Ebrei che furono gettati nella fornace. I grandi critici hanno usato questo avvenimento, fra gli altri, per screditare l’autenticità del libro di Daniele, asserendo che tale miracolo fosse privo di vero fondamento e con molta probabilità non sarebbe stato quindi che una semplice invenzione. Ma in questo modo essi manifestano la loro mancanza d’intendimento, poiché con questo miracolo il nome di Geova fu grandemente esaltato. Notate il decreto che Nebucadnetsar, capo della potenza mondiale di Babilonia, emanò in seguito a quella notevole liberazione dei servitori di Dio: “Chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male dell’Iddio di Shadrac, Meshac e Abed-nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio; perché non v’è alcun altro dio che possa salvare a questo modo”. (Dan. 3:13-29) Sì, i tre Ebrei avevano dichiarato al re che Geova avrebbe potuto liberarli se lo avesse voluto; e Geova si compiacque di liberarli, non soltanto per risparmiare la loro vita, ma principalmente per far conoscere a Nebucadnetsar che l’Iddio dei Giudei era in realtà l’Iddio supremo e vivente.

COMPRESO DA UOMINI DELL’ANTICHITÀ

Questo concetto, che la rivendicazione del nome di Geova è più importante della salvezza delle creature, può sembrare strano per la maggior parte dei professanti Cristiani, tuttavia gli antichi servitori di Dio compresero bene questo fatto. Considerate Mosè: Allorché Geova espresse la sua determinazione di distruggere la nazione d’Israele a causa della loro ribellione quando le dieci spie fecero un cattivo rapporto, Mosè invocò la misericordia di Dio per il fatto che vi era implicato il Suo nome: “Ora, se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama diranno: Siccome Geova non è stato capace di far entrare questo popolo nel paese che avea giurato di dargli, li ha scannati nel deserto”. In base a questo argomento Geova mostrò misericordia, come fece pure in una precedente circostanza, quando fu suscitata la stessa questione per il fatto che gl’Israeliti avevano costruito il vitello d’oro e l’adoravano. — Eso. 32:7-29; Num. 14:11-35, VR e AS.

Dato che Giosuè fu istruito da Mosè non ci stupisce ch’egli pure comprendesse l’importanza del nome di Geova. Quando il piccolo esercito che mandò per conquistare Ai fu sconfitto Giosuè fu profondamente afflitto; non poteva capire. Con grande dolore invocò Geova: “Ahimè, Signore, che dirò io, ora che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? I Cananei e tutti gli abitanti del paese lo verranno a sapere, ci avvolgeranno, e faranno sparire il nostro nome dalla terra”. E fu questa tutta la preoccupazione di Giosuè? Niente affatto. La sua principale preoccupazione fu: “E tu che farai per il tuo gran nome?” Sì, questo fu il punto importante: ‘O Geova, che ne sarà del tuo nome se il popolo del tuo nome sarà sterminato?’ — Gios. 7:7-9.

Geova non dimenticava il fatto che vi era implicato il suo nome, ma siccome un Israelita aveva preso del bottino dalla città di Gerico, la quale era stata da Geova interamente votata alla distruzione, egli permise che Israele subisse una disfatta. Dopo che il re Acan fu debitamente punito, Israele fu di nuovo vittorioso, per l’onore del nome di Geova. — Gios. 7:10 fino a 8:25.

Samuele, ultimo dei giudici, ebbe la stessa comprensione che ebbe Giosuè, il primo giudice. Quando gl’Israeliti temettero d’essere distrutti perché avevano rigettato Geova come Re ed avevano chiesto un re umano, Samuele assicurò loro: “Geova, per amore del suo gran nome, non abbandonerà il suo popolo, giacché è piaciuto a Geova di far di voi il popolo suo”. (1 Sam. 12:22, AS) Geova mostrò nuovamente misericordia a causa del suo nome.

COMPRESO DA DAVIDE, GEREMIA, EZECHIA

Davide comprese molto bene l’importanza del nome di Geova. Vedendo e udendo che Goliath scherniva gli eserciti d’Israele, Davide si adirò: “Chi è dunque questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere dell’Iddio vivente?” Sebbene non fosse che un giovanotto armato solo di un bastone da pastore, di una fionda e di alcune pietre lisce, Davide affrontò con fiducia Goliath, dicendogli: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, dell’Iddio delle schiere d’Israele che tu hai insultato. Oggi Geova ti darà nelle mie mani”. Perché ebbe Davide tanta fiducia che Geova gli avrebbe dato la vittoria? Perché era proposito di Geova che tutta la terra comprendesse “che v’è un Dio in Israele”, e che la vittoria non dipende dalle armi carnali ma da Geova. — 1 Sam. 17:26, 45-47, VR e AS.

In ogni circostanza, Davide si rivolgeva a Dio per avere aiuto in virtù del Suo nome. “Mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome”. “Per amor del tuo nome, o Geova, perdona la mia iniquità, perch’ella è grande”. “Poiché tu sei la mia rocca e la mia fortezza; per amore del tuo nome guidami e conducimi”. “O Geova, vivificami, per amor del tuo nome; nella tua giustizia, ritrai l’anima mia dalla distretta!” — Sal. 23:3; 25:11; 31:3; 143:11, VR e AS.

Un altro dolce cantore d’Israele, Asaf, comprese parimenti questo appello alla misericordia di Geova in virtù del suo nome: “Soccorrici, o Dio della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, e liberaci, e perdona i nostri peccati, per amor del tuo nome. Perché direbbero le nazioni: Dov’è l’Iddio loro? Fa’ che la vendetta del sangue sparso de’ tuoi servitori sia nota fra le nazioni, dinanzi agli occhi nostri”. (Sal. 79:9, 10) Il profeta Geremia fece una preghiera simile: “O Geova, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del tuo nome; poiché le nostre infedeltà son molte; noi abbiamo peccato contro di te. Per amor del tuo nome, non disdegnare”. — Ger. 14:7, 21.

Anche il re Ezechia dimostrò di comprendere che la liberazione veniva per amor del nome di Geova. Quando Sennacherib si vantò che ‘nessuno degli dèi delle nazioni era stato capace di liberare dalla sua mano, né lo avrebbe potuto il loro Dio Geova, Ezechia pregò Geova: “È vero, o Geova; i re d’Assiria hanno devastato tutte quelle nazioni e le loro terre, e hanno dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man d’uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti. Ma ora, o Geova, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché [possiamo essere risparmiati? No, ma affinché] tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei Geova”. E la preghiera di Ezechia fu esaudita, quando l’angelo di Geova uccise 185.000 guerrieri del fiore dell’esercito di Sennacherib, perché vi era implicato il nome di Geova. Questo nome è veramente una forte torre. — Prov. 18:10; Isa. 36:13-20; 37:10-38.

COMPRESO DA CRISTO E DAI SUOI APOSTOLI

Anche Cristo Gesù comprese il fatto che la salvezza delle creature non era la cosa più importante. Come dichiarò egli stesso, egli venne, prima di tutto, “non per essere servito, ma per servire” e, secondariamente, “per dare la sua anima come riscatto in cambio per molti”. (Matt. 20:28, NW) Per servire in qual modo? Recando testimonianza alla verità del Padre suo e glorificando il nome del Padre. Ecco perché egli disse a Pilato: “Per questo scopo io son nato e per questo scopo sono venuto nel mondo, perché recassi testimonianza alla verità”. Perciò nella notte in cui fu tradito, prima di dare la sua vita come riscatto in cambio per molti, poté pregare: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare”. Egli glorificò il nome del Padre suo in due diversi modi: prima, imparando l’ubbidienza dalle cose che soffrì, dimostrando in tal modo che il Diavolo fu bugiardo quando si vantò di poter allontanare da Dio tutti gli uomini; e poi ‘rendendo manifesto il nome del Padre suo agli uomini che il Padre suo gli aveva dati’. — Giov. 17:4, 6; 18:37; Ebr. 5:8, NW.

Ed egli fece capire ai suoi intimi seguaci l’importanza di dare onore al Padre celeste. Nel suo sermone del monte egli comandò loro di far risplendere la loro luce davanti all’umanità. Perché? Perché gloria e lode siano resi al Padre suo che è nei cieli. (Matt. 5:16) Egli espresse lo stesso pensiero ma con una diversa illustrazione nel consiglio che diede ai suoi apostoli l’ultima sera che fu con loro: “Il Padre mio è glorificato in questo, che portiate molto frutto e vi dimostriate miei discepoli”. — Giov. 15:8, NW.

L’apostolo Paolo si esprime nello stesso modo in Ebrei 13:15 (NW), dicendo: “Mediante lui offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè, il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. Sì, far risplendere la nostra luce, portar frutto, offrire sacrifici, tutto per lo stesso scopo, per recare onore al nome di Geova. Ecco perché Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un sacerdozio reale, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate ovunque l’eccellenza’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. — 1 Piet. 2:9, NW.

Geova Dio e Cristo Gesù danno entrambi testimonianza della principale importanza del nome di Geova in confronto con la salvezza delle creature, come fanno pure molti servitori di Geova da Mosè all’apostolo Giovanni. Quelli che sono veramente saggi considerano come superiore il nome di Geova nella loro vita facendo tutto quello che possono per far conoscere questo nome, dandogli onore e lode e cercando di comportarsi in ogni circostanza secondo i giusti principi che il nome di Geova rappresenta. Solo seguendo questa condotta possiamo chiedere a Geova misericordia e liberazione “per amor del suo nome”. Il nome di Geova è superiore. La nostra salvezza è secondaria e dipende dalla rivendicazione di tale nome.

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