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  • w54 15/4 pp. 251-253
  • Studiate La Torre di Guardia

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  • Studiate La Torre di Guardia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/4 pp. 251-253

Studiate La Torre di Guardia

ALCUNI rifiutano la rivista Torre di Guardia con le parole: Ho la Bibbia e questo è tutto quanto mi occorre. Eppure frequentano una chiesa e ascoltano delle prediche. Perché si disturbano? Perché non rimangono a casa a leggere la Bibbia, se questo è tutto quanto occorre loro? Perché pochi comprendono quello che leggono nella Bibbia. Essi cercano chiarimenti andando ad ascoltare le prediche. Ma non è forse un sermone scritto tanto buono quanto uno orale? Anzi non è forse migliore, dato che lo possono consultare spesso per uno studio accurato? Gli articoli de La Torre di Guardia possono considerarsi delle prediche scritte, e meritano uno studio attento e frequente.

Presa da sola La Torre di Guardia avrebbe poco valore. Presa insieme con la Bibbia è inestimabile. Essa fa risparmiare tempo. La Bibbia, per esempio, ha dei testi su un certo soggetto sparsi qua e là nelle sue centinaia di pagine. Noi non abbiamo il tempo di leggere la Bibbia da un capo all’altro per conoscere ciò ch’essa dice su un dato soggetto. Certamente ogni volta che si presenta un nuovo soggetto noi non possiamo leggere l’intera Bibbia per prendere in considerazione tutti i testi relativi a quell’argomento. Però, nelle poche pagine d’un articolo de La Torre di Guardia si trovano riuniti parecchi testi su un dato soggetto. Veramente essa fa risparmiar tempo.

Non soltanto questo metodo fa risparmiar tempo, ma esso stabilisce un insegnamento metodico, un’istruzione rapida. Le verità fondamentali sono messe in luce, e su di esse vengono poste altre verità per completare il quadro. Poi gli avvenimenti e le attuali condizioni del mondo sono paragonate con le profezie bibliche e risulta che corrispondono perfettamente. Questo ci fa conoscere a che punto ci troviamo nel corso del tempo, che viviamo negli ultimi giorni, che presto Harmaghedon spazzerà via questo mondo di malvagità per far posto al nuovo mondo di giustizia di Dio. Sono specificati i requisiti divini per sopravvivere a questa battaglia dell’Iddio Onnipotente, e pertanto La Torre di Guardia indica che la Bibbia è la sola guida pratica per i tempi moderni. Lo studio della Bibbia è di primaria importanza, e siccome La Torre di Guardia aiuta a comprendere la Bibbia, anche il suo studio è essenziale.

STUDIO DE “LA TORRE DI GUARDIA” NELLA CONGREGAZIONE

Lo studio privato della rivista è indispensabile. Dovremmo dedicare un tempo sufficiente per assimilarne il contenuto. Come ci prendiamo il tempo per mangiare il cibo materiale e per digerirlo, così dovremmo dedicare sufficiente tempo non soltanto per leggere ma anche per riflettere sul contenuto de La Torre di Guardia. Il cibo inghiottito in fretta ci fa poco bene, e la stessa cosa accade col cibo spirituale. Dobbiamo concedere alla nostra mente il tempo di considerarlo bene e di assimilarlo completamente. Questo si riferisce all’intero contenuto della rivista, non soltanto agli articoli principali di studio. Noi mangiamo di tutti i piatti di un pasto materiale per avere una dieta ben equilibrata e variata. Dovremmo pure leggere e assimilare tutti gli articoli de La Torre di Guardia. Questo ci preparerà più completamente per esprimere ad altri le verità che essa contiene. Solo perché il tempo non consente di studiare nella congregazione tutti gli articoli della rivista non vuol dire ch’essi non siano importanti. Dovrebbero essere studiati tanto diligentemente quanto gli articoli principali provveduti per lo studio della congregazione. Ma lo scopo che noi ora ci proponiamo è quello di considerare lo studio di gruppo degli articoli all’uopo provveduti. Come dovrebbe essere tenuto tale studio per il maggior beneficio di tutti?

Il conduttore dovrebbe fare alcune osservazioni preliminari toccando i punti salienti che saranno sviluppati nel corso dello studio. Può far questo formulando tre o quattro domande alle quali risponderà lo studio, domande che mettono in risalto il tema della parte assegnata per lo studio. Se lo studio è la continuazione d’un articolo cominciato la settimana precedente, egli potrebbe riassumere brevemente i punti salienti determinati nel precedente studio e mostrare la loro relazione con quanto dev’essere considerato successivamente. I suoi commenti introduttivi non dovrebbero essere lunghi; non più di due o tre minuti.

Cominciando lo studio stesso, egli leggerà la domanda, che si trova in fondo alla pagina, provveduta per il primo paragrafo dello studio assegnato. Quelli che fanno parte dell’uditorio possono chiedere la parola alzando la mano, e rispondere all’invito del conduttore. Però, il conduttore può invitare qualcuno della congregazione a rispondere senza che abbia alzato la mano.

È presumibile che tutti abbiano studiato la lezione in anticipo e conoscano le risposte contenute nei paragrafi. Ci sono molti che esitano a chiedere la parola per fare un commento, ma che parleranno quando sono invitati. Questo metodo può anche indurre quelli che sono diventati negligenti nello studio anticipato della lezione a correggersi dalla cattiva abitudine che avevano presa. Potrebbe risultare in uno sprone atto a spingerci tutti quanti ad una più completa preparazione anticipata per lo studio della congregazione. In tal caso l’adunanza si renderà più profittevole per tutti i presenti. A partire dallo studio di congregazione di questa edizione della rivista, il conduttore può invitare quindi delle persone a rispondere sia che si offrano o no.

Però, il conduttore dovrebbe usare buon senso quando fa questo. Dovrebbe cercare di non imbarazzare nessuno. Non dovrebbe invitare i nuovi presenti che non sono nella verità. Se un proclamatore è nuovo e non è ancora maturo e non si è mai offerto per commentare, sarebbe bene non invitarlo. Anche se una persona si è offerta ed ha commentato ma è alquanto nuova, il conduttore non la dovrebbe invitare a rispondere alle domande più difficili. Per quelli più nuovi o per quelli che mancano di facilità nel parlare, scegliete le domande più facili, quelle con risposte brevi e semplici. Invitate i testimoni maturi a rispondere alle domande più difficili. E ricordate che il metodo di alzare la mano fa ancora parte della disposizione. Il conduttore potrebbe chiamare soltanto quelli che si offrono alzando la mano, o potrebbe chiamare alcuni che non alzano la mano, o potrebbe chiamare uno che non si è offerto e poi uno o due che hanno alzato la mano, tutti sullo stesso paragrafo. In tal modo su certi paragrafi possono esserci soltanto dei volontari che parlano, su altri parleranno soltanto quelli invitati senza essersi offerti, e su altri paragrafi ancora risponderanno forse tanto dei volontari che degli involontari. Ma il conduttore deve sempre usare buon senso ed evitare di mettere i partecipanti nell’imbarazzo.

Dopo che la domanda o le domande sui paragrafi sono state appagate dalla congregazione, il paragrafo considerato sarà letto da un lettore competente. Il conduttore dello studio farà poi la domanda sul paragrafo successivo, e così via per lo studio di un’ora. Se occorre, il conduttore dello studio può fare egli stesso un commento o ampliare un’espressione già fatta, per chiarire l’argomento presentato; ma questo potrebbe esser necessario forse soltanto una o due volte durante l’ora.

Il conduttore dovrebbe pure concludere lo studio entro il termine stabilito di un’ora, e gli annunci lunghi dovrebbero essere evitati. Un’ora per lo studio in se stesso, oltre a ciò non più di dieci minuti per le preghiere all’inizio e alla fine, i cantici e gli annunci, dovrebbero bastare. Se il conduttore controllerà lo studio, segnando in margine la quantità che dovrebbe essere trattata entro i primi quindici minuti, entro trenta minuti ed entro quarantacinque minuti, attenendosi a questa divisione, non dovrebbe avere difficoltà nel concludere entro il tempo stabilito. Non si soffermerà durante la prima parte dello studio per affrettarsi poi durante l’ultima parte, ma manterrà sempre un’andatura costante. E quelli che commentano possono aiutarlo parlando brevemente sul punto che si discute.

Questo ci porta al fatto dei commenti. È un privilegio commentare. Dovrebbe essere considerato anche un dovere da compiere per il bene dell’adunanza. Se l’uditorio è numeroso, forse nessuno ha bisogno di commentare più di una volta. Anche se il gruppo è piccolo e parecchi commenti sono necessari da parte di ciascuno, ove i commenti siano distribuiti equamente non ci sarà uno solo o alcuni che faranno tutti i commenti. Dovrebbero parteciparvi quanti più è possibile. Alcuni non commentano mai perché non studiano abbastanza per acquistare fiducia nella loro capacità. Alcuni sono nervosi. Tutti quelli che parlano provano del nervosismo iniziale, ma questo passa quando si comincia a parlare. Ecco perché il secondo commento che fate in un’adunanza è più facile del primo. Qualunque sia la difficoltà, superatela e sforzatevi di dare almeno una risposta. Così avrete contribuito all’adunanza, e quindi vi sentirete meglio. Ricaverete più profitto dallo studio. E quando commentate, parlate abbastanza forte per essere uditi da tutti nella sala.

Se tutti studiano diligentemente in anticipo, avranno molte risposte da dare, e quando il conduttore si rivolge loro durante lo studio, saranno preparati a contribuire all’adunanza. (Prov. 20:5) Saranno in grado di condividere gli uni con gli altri le buone cose durante questo tempo di ammaestramento orale. (Gal. 6:6) Ognuno acuisca l’ingegno dell’altro con questa disamina, e tutti ne trarranno beneficio. Come Proverbi 27:17 (Ti) dichiara: “Il ferro si affila col ferro e l’uomo acuisce l’ingegno del suo amico”. Facciamo tutti dunque il nostro dovere nello studio di congregazione de La Torre di Guardia, edificandoci e stimolandoci a vicenda affinché siamo tutti ben preparati per la predicazione quando andiamo di porta in porta.

La legge dell’Eterno [Geova] è perfetta, ella ristora l’anima; la testimonianza dell’Eterno è verace, rende savio il semplice. I precetti dell’Eterno sono giusti, rallegrano il cuore; il comandamento dell’Eterno è puro, illumina gli occhi. Il timore dell’Eterno è puro, dimora in perpetuo; i giudizi dell’Eterno sono verità, tutti quanti son giusti, son più desiderabili dell’oro, anzi, più di molto oro finissimo, son più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi. Anche il tuo servitore è da essi ammaestrato; v’è gran ricompensa ad osservarli. — Salmo 19:7-11.

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