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  • Giusta valutazione del denaro
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/1 pp. 3-5

Giusta valutazione del denaro

QUANTE volte sentiamo definire il denaro “la radice di ogni male”. Questo dà un’idea sbagliata, nasconde un’insidia ingannevole e oscura un segno degli ultimi giorni. Perché? Perché il denaro non è la radice di ogni male. Non vi è nessun male essenziale nel mezzo circolante chiamato “denaro”. La vera radice di ogni male può esser trovata nelle parole dell’apostolo di Cristo: “Quelli che hanno determinato di arricchirsi cadono in tentazione e in un laccio e in molti insensati e dannosi desideri che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. Poiché l’amore del denaro è una radice d’ogni sorta di cose nocive, e cercando questo amore alcuni si sono sviati dalla fede e si son tutti trafitti con molti dolori”. (1 Tim. 6:9, 10, NW) Ecco dunque la radice malefica: l’amore del denaro! Che cosa accade a coloro che diventano vittime dell’amore del denaro?

L’amore del denaro è un’insidia sia quando il denaro è ottenuto onestamente sia quando lo si ottiene disonestamente. Noi possiamo paragonare questa insidia a una trappola o fossa scavata nel terreno, riempita di pali acuminati e un po’ nascosta. Così quando un uomo o qualche animale vi cammina sopra, vi precipita dentro. Questa è l’insidia in cui “quelli che hanno determinato di arricchirsi” devono conseguentemente cadere. Per non precipitare in un’insidia di questo genere è necessario possedere un cosciente punto di vista sul denaro badando al consiglio dato nella Parola scritta di Dio, la Bibbia. Questo libro dà la prova scritta che l’amore del denaro è radice d’ogni sorta di cose nocive.

Prendiamo, come esempio, il caso di Acan. Quando Gerico stava per cadere gl’Israeliti furono ammoniti di non impossessarsi di nessuna preda; tutto l’oro e l’argento doveva essere consegnato al tesoro della casa di Geova. Ma avendo Acan trovato argento e un lingotto d’oro, l’amore del denaro gli suggerì altre idee. Egli prese il denaro e lo nascose nella sua tenda. A motivo della disubbidienza di Acan, Israele subì una sconfitta davanti alla città di Ai. Quando il suo peccato fu scoperto, Acan, insieme a tutta la sua famiglia, fu lapidato. L’amore di Acan per il denaro lo condusse alla disubbidienza, e la sua disubbidienza alla morte. — Giosuè, capitoli sei e sette.

Un altro che permise che il suo amore per il denaro lo conducesse alla slealtà, e la slealtà al disastro, fu Ghehazi, servo di Eliseo. Eliseo, mediante la potenza di Geova, aveva appena guarito Naaman dalla lebbra. Quando gli furono offerti doni il profeta rifiutò di accettarne. Ma Ghehazi corse dietro Naaman e, servendosi falsamente del nome di Eliseo, gli chiese argento e abiti. Però, la slealtà di Ghehazi fu scoperta. Eliseo gli disse: “Il mio spirito non era egli là presente, quando quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prender denaro? . . . La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in perpetuo”. (2 Re 5:26, 27) Il desiderio di egoistico guadagno fece di Ghehazi un mentitore e un ingannatore e lo ‘trafisse di molti dolori’.

Il nome “Giuda” è divenuto sinonimo di traditore. Ma che cosa avviò Giuda nella sua condotta traditrice? L’avidità. Egli amava il denaro. Amava tanto il denaro che questo amore fece di lui un ladro molto prima ancora che tradisse Gesù. Quando Maria di Betania unse Gesù con l’olio profumato di gran prezzo, Giuda qualificò questo atto stravagante, perché avrebbe voluto che quest’olio fosse venduto per averne denaro. Perché? “Non perché si curasse dei poveri, ma perché era un ladro e teneva la borsa e ne portava via il denaro che vi si metteva”. Qualsiasi fosse il motivo che indusse Giuda a tradire Gesù, quello predominante fu l’amor del denaro. Egli chiese al sommo sacerdote: “Che mi darete, se ve lo consegnerò?” Si misero d’accordo per la somma di trenta denari d’argento. Il resto è ben noto. Dopo il tradimento, Giuda buttò via il denaro e s’impiccò. Quali conseguenze ebbe su Giuda l’amor del denaro? Lo rese ladro, traditore e, in un certo senso, omicida; poiché egli sapeva benissimo che i sacerdoti volevano la morte di Gesù. Non fu il denaro in se stesso, ma l’amor del denaro che traviò Giuda dalla fede e lo precipitò in una tale distruzione che Gesù disse: “Sarebbe stato meglio per quell’uomo se non fosse nato”. — Giov. 12:6; Matt. 26:15; Mar. 14:21, NW.

Molti sono i motivi per cui il denaro è amato. Sovente è il desiderio di acquistar potenza e prestigio. Simone di Samaria amava il denaro in questo senso, poiché egli bramava la potenza per poter sfruttare altri e innalzare se stesso. Osservando come Pietro e Giovanni impartivano lo spirito santo, egli chiese: “‘Date anche a me questa autorità, che colui al quale impongo le mani riceva spirito santo’. Ma Pietro gli disse: ‘Il tuo argento perisca con te, perché hai pensato d’impossessarti con denaro del gratuito dono di Dio’”. (Atti 8:18-20, NW) Oggi la pratica di comprare o vendere incarichi ecclesiastici si chiama “simonia”.

Veramente, oggi l’amor del denaro ha pervaso la religione organizzata. Le chiese della cristianità fanno commercio della Parola di Dio, dando importanza, non alle verità della Bibbia, ma alle collette, alle lotterie, ai giuochi, per fare denaro. Non è necessario dimostrare come l’amor del denaro controlla il commercio. E l’amore per l’egoistico guadagno, potere e prestigio nella politica è ben conosciuto da tutti. Perfino il matrimonio è stato corrotto dall’universale amore del denaro. Lo stesso avveniva ai giorni di Gesù. Il libro Fari della storia (inglese) di Lord dice di Roma antica: “Il denaro era lo scopo principale di tutti gli accordi matrimoniali”. E così è per molti oggi.

Le Scritture ci ammoniscono sul continuo pericolo dell’amore per il denaro. Ma il denaro non è necessario? Certo, ma il vero cristiano si rende conto che, oltre a una certa somma necessaria per provvedere ai bisogni della vita, il denaro non ha alcun potere per dispensare felicità e vita. La vera felicità e la vera vita derivano dall’aver depositato il tesoro nel cielo, manifestando amore per Dio e non amore per il denaro. Geova, il vero Dio, è ricco, poiché tutto l’oro e tutto l’argento della terra appartengono a lui. Tuttavia il cristiano può adoperare il denaro di questo ingiusto mondo per farsi amico di Dio. Infatti Gesù consigliò: “Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste, in modo che, quando queste verranno meno, essi vi ricevano in dimore eterne”. (Luca 16:9, NW) Geova e Cristo Gesù sono i veri Amici che possono preservare la vita quando il denaro viene meno miseramente. Solo quelli che hanno impiegato la vita, il tempo e le ricchezze materiali per onorare Geova e Cristo avranno veri Amici ad Harmaghedon.

L’abbondanza di “amanti del denaro” fa parte del segno degli ultimi giorni. (2 Tim. 3:2, NW) Questo, insieme alle altre caratteristiche del segno degli ultimi giorni, oggi passa davanti ai nostri occhi. Com’è vitale, dunque, che siamo sobri nell’uso del denaro, onde evitiamo l’insidia che può farci precipitare nella distruzione di Harmaghedon. Milioni di persone morranno ricchi ad Harmaghedon. Questo non darà loro nessun beneficio! Quindi, fate del denaro il vostro servo. Adoperatelo per onorare Dio e per manifestare amore per il prossimo recandogli la buona notizia del regno di Dio. Geova e Cristo saranno dunque i vostri eterni Amici. Non dimenticheranno il vostro amorevole servizio. Infatti il Re Cristo vi darà il benvenuto nelle “eterne dimore” del nuovo mondo: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. — Matt. 25:34, NW.

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