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  • La speranza della risurrezione ci fortifica

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  • La speranza della risurrezione ci fortifica
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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  • ANIMA, SPIRITO E TOMBE COMMEMORATIVE
  • IL NOSTRO MODELLO DI VITA
  • FALSO LO “SVILUPPO DEL CARATTERE”
  • NESSUNA RISURREZIONE DEL CORPO
  • UNA CONTRAFFAZIONE PSEUDOSCIENTIFICA
  • LA SPERANZA DELLA RISURREZIONE INCORAGGIA A SERVIRE DIO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/10 pp. 623-629

La speranza della risurrezione ci fortifica

1. (a) Con quali mezzi è il popolo mantenuto dal mondo nella via della distruzione? (b) Come potrebbero le persone evitare la paura della morte?

IN QUESTA lotta per mantenere l’integrità non è facile andare contro le vie e i pensieri di questo vecchio mondo. È molto diverso dalla condotta del codardo, sebbene il mondo possa fare questa falsa accusa rispetto al Cristiano per intimidirlo e costringerlo a seguire la sua pazza corsa verso la distruzione. Difatti, invece di mostrare amore e ragione, questo mondo giuoca sulle deboli emozioni dell’uomo decaduto. Si serve dello scudiscio della paura, o della superbia, o dell’egoismo. Poche persone della terra possono resistere a questi mezzi. Per questa ragione i dittatori possono tenere soggette intere nazioni, dato che gli uomini hanno paura di osservare i preziosi princìpi di giustizia parlandone o prendendo un’aperta decisione. Col loro silenzio approvano tacitamente, per loro sicurezza personale, le empie e totalitarie misure dei loro governi e si portano sotto la condanna della comunità insieme alla nazione malvagia. La paura della morte di essi stessi o di membri della loro famiglia è il loro terrore. La Bibbia descrive il Diavolo, il grande carceriere, a capo di “tutti quelli che per paura della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la loro vita”. (Ebr. 2:15, NW) Se gli uomini avessero vera conoscenza della risurrezione potrebbero essere liberi da tale paura. Donde il bisogno di questa vitale conoscenza. Senza questo intendimento e fede il Cristiano non può mantenere l’integrità.

2. Come fu l’integrità di Gesù fortificata dalla conoscenza della risurrezione?

2 Per Gesù, mentre manteneva la sua integrità sulla terra contro la grande pressione del Diavolo e del suo mondo, la speranza della risurrezione fu una forza sostenitrice. Mentre soffrì perfino la morte sul palo di tortura egli fu grandemente fortificato da questa fede e speranza mantenendo incrollabile integrità verso suo Padre. Di lui è scritto: “Ed anche la mia carne dimorerà nella speranza: perché tu non dimenticherai l’anima mia nell’Ades”. (Atti 2:26, 27, NW) Gesù sapeva che Dio non lo avrebbe dimenticato, lasciando la sua esistenza, la sua “anima”, annientata nella tomba.

3. Quali altri esempi mostrano la necessità di aver conoscenza e fede nella risurrezione?

3 In modo simile, Abrahamo fu rafforzato perché superasse la prova di offrire suo figlio Isacco, Giobbe perché sopportasse intensa sofferenza e la perdita di ogni cosa eccetto la vita, e il gran nuvolo dei fedeli testimoni dell’antichità perché subissero la tortura dato che “non vollero accettare la liberazione mediante qualche riscatto, affinché ottenessero una risurrezione migliore”. (Ebr. 11:35, NW) Gli apostoli erano ripieni di una “speranza viva” mediante il fatto della risurrezione di Cristo e la garanzia ch’essa dava loro, conferendo alla loro predicazione forza ed entusiasmo che nessuna specie di persecuzione poteva soffocare. Essa li mise in grado di perseverare fino alla morte rendendo certa la loro risurrezione. — Filip. 3:10, 11; 1 Piet. 1:3; 3:21.

ANIMA, SPIRITO E TOMBE COMMEMORATIVE

4. Mostrate che la risurrezione non consiste nella riunione del corpo con un’“anima immateriale”.

4 Noi vogliamo essere sicuri che saremo degni di risurrezione, che Dio si ricorderà di noi per compiere questo potente miracolo a nostro favore. La comprensione dei principi sui quali è basata ci sarà di aiuto. La parola “risurrezione” è tradotta dal greco anàstasis, che letteralmente significa “star ritto di nuovo”. Che cosa sta ritto di nuovo alla vita nella risurrezione? L’uomo, la personalità, la stessa persona che andò nella morte. Non è ricondotto il corpo, con un’“anima immateriale” che era in cielo o in qualche altro luogo. Poiché non è il semplice corpo che muore, ma la persona, l’anima, che è il vivente, respirante, senziente umano. Quando una persona muore, muore l’anima. La Bibbia, in Numeri 6:6, 7 (NW), dice:” [Il Nazireo] non si accosterà ad anima morta. Non si contaminerà nemmeno per suo padre o per sua madre . . . quando muoiono”. L’anima non è qualche cosa che si separi dal corpo e vada in cielo. Anche di Gesù fu detto: “Non dimenticherai l’anima mia nell’Ades”. (Atti 2:27, NW) L’anima di Gesù non era in cielo o “paradiso”. Era nell’Ades, nella tomba, e di li fu risuscitata da Dio.

5. Che cosa significa Ecclesiaste 12:7: “Lo spirito torni a Dio che l’ha dato”?

5 È vero che la Bibbia dice: “Lo spirito torni a Dio che l’ha dato”. (Eccl. 12:7) Ma notate che questo è lo spirito, non l’anima. L’apostolo mostra che c’è una distinzione fra i due quando parla della Parola di Dio che può penetrare “fino alla divisione dell’anima e dello spirito”. (Ebr. 4:12) Qui “spirito” vuol dire il principio della vita, la forza vitale. Il suo ritorno a Dio vuol dire che la capacità e il potere di far rivivere quella persona sono interamente ed esclusivamente nelle mani di Dio. Come una complicata macchina potrebbe rompersi e sarebbe necessaria l’opera del suo inventore e progettista per ripararla o ricostruirla, nessun altro avrebbe la capacità di riparare o ricostruire quella macchina e di farla funzionare di nuovo.

6. Su quale fondamento giudica Dio se un morto merita la risurrezione o no?

6 Gesù mostrò qual è il fondamento su cui Dio prende la sua determinazione riguardo a chi riceve la risurrezione. Egli disse: “Tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. (Giov. 5:28, 29, NW) Quelli che sono nella memoria di Dio, e che prima della morte ebbero inclinazione e amore per la giustizia, o diritto legale secondo le disposizioni divine del merito familiare, son le persone che Dio fa tornare con la risurrezione. Potremmo esprimerci in un altro modo: Iddio ha la registrazione o trascrizione del modello di vita, la cui trascrizione è soggetta al suo giudizio che dà a quella persona o personalità il diritto della risurrezione. Non che alcuno meriti la risurrezione. No, ma Iddio nella sua misericordia e secondo la disposizione del sacrificio di riscatto di suo Figlio giudica queste persone come meritevoli.

IL NOSTRO MODELLO DI VITA

7. Quali fattori formano il nostro modello di vita di dedicati Cristiani?

7 Ora che cosa porterà alcuno di noi a tale felice condizione? Avendo avuto fede in Geova Dio e nel sangue di suo Figlio Gesù Cristo, ed essendoci dedicati a lui, noi dobbiamo formare un giusto modello di vita, edificando su questo fondamento. Consideriamo quali fattori formano la nostra personalità o l’individuo che siamo, il modello di vita che riveliamo. Il nostro modello di vita è plasmato da quattro forze: (1) Le nostre caratteristiche ereditate. Mediante la combinazione quasi illimitata che è possibile nel meccanismo dei geni al tempo della concezione, il bambino eredita certe qualità mentali, caratteristiche, inclinazioni e attitudini, che riflettono in genere fino ad un notevole grado alcune qualità dei suoi genitori. Per questo motivo quando il bambino nasce ha fino ad un dato punto un modello di vita. Il suo cervello ha certi “circuiti” già indistintamente formati, oltre ai naturali ed istintivi sensi di preservazione come l’istinto di succhiare il latte della madre. Poiché Dio conosce queste combinazioni del bambino, potrebbe dire a questo punto quali saranno le sue tendenze, e quanta forza hanno per vincere o seguire il successivo ambiente. (2) L’ambiente, che comprende le esperienze provate durante la vita. (3) La nostra volontà o scelta come persone che hanno libero arbitrio. (4) Il potere dello spirito santo di Dio, la sua Parola e la sua organizzazione.

8, 9. (a) Indicate la condotta che assicura al Cristiano la risurrezione. (b) Qual è Il risultato di tale condotta?

8 Questo ci fa capire che si può avere certe tendenze sin dalla nascita. Il primo ambiente e l’insegnamento dei genitori possono accentuarle o arrestarle. Donde la vitale importanza di adeguato ambiente, educazione e disciplina del fanciullo. Viene poi il tempo in cui egli esercita il suo libero arbitrio scegliendo una condotta di buone o cattive abitudini. Può intraprendere una condotta buona con le sue sole forze? No, poiché, essendo una progenie imperfetta del peccatore Adamo, a lui si applica la regola: “L’inclinazione del cuore dell’uomo è cattiva fin dalla sua giovinezza”. (Gen. 8:21, NW) E l’ambiente di questo vecchio mondo con la sua propaganda e malvagità preme contro di lui da ogni lato. Perciò deve rivolgersi alla Parola di Dio, la Bibbia, per esser guidato. Deve farsi condurre dallo spirito santo o forza attiva di Dio. Esso ispirò la Bibbia. Egli ha anche bisogno dell’aiuto dell’organizzazione di Dio e deve camminare in armonia con le sue esigenze per comportarsi come la Bibbia prescrive. Facendo queste cose, reagirà dovutamente rispetto all’ambiente e terrà la condotta giusta quando gli si presenteranno dei problemi. Potrà dare incremento alle buone qualità e attitudini che possiede, per adoperarle nel servizio di Dio. Potrà superare cattive tendenze. La sua mente sarà rinnovata abbandonando le abitudini mondane per conformarsi alle vie del nuovo mondo. — Rom. 12:2.

9 Quali risultati si avranno? Egli sarà una nuova personalità, creata secondo la volontà di Dio. (Efes. 4:24) Mostrerà un modello di vita in armonia con la volontà e la Parola di Dio. Le cose che fa corrisponderanno, coincideranno con le cose scritte nella Bibbia. Come l’ispettore di una fabbrica verifica i prodotti finiti col modello originale e scarta quelli che non gli sono conformi, così Dio, osservando il modello di vita che mostriamo, guarda se abbiamo seguito il suo modello giusto. Su questo è fondata la nostra speranza individuale, come dedicati Cristiani, nella risurrezione. La Parola di Dio fa l’illustrazione di un vasaio che sceglie o scarta i vasi d’argilla secondo che siano conformi al suo desiderato modello o no. — Rom. 9:19-24.

FALSO LO “SVILUPPO DEL CARATTERE”

10. È questo uno “sviluppo del carattere”? Spiegate.

10 Questo non è uno “sviluppo del carattere”. Nel cosiddetto “sviluppo del carattere” si ha fiducia nella presunta giustizia della persona, edificando una “dolce” personalità che la renderà degna della vita. No, i Cristiani guardano la giustizia di Dio e hanno fiducia nel suo spirito mentre cercano di imitare il modello di Cristo, mantenendo l’integrità. Anche in questo caso, essi non hanno alcun merito. Sono ancora imperfetti, ma con la fede e l’ubbidienza essi sperano di ricevere la misericordia di Dio. Cercano di esaltare l’immeritata benignità e la giustizia di Dio, non la propria. Fu rispetto a tale questione che i Giudei vennero meno: “Perché, non conoscendo la giustizia di Dio ma cercando di stabilire la propria, non si sono assoggettati alla giustizia di Dio”. — Rom. 10:3, NW.

11. (a) Che cosa accade ai malvagi volontari? (b) Che cosa mostra questo circa la questione se vi è un’“anima immateriale” o un intermedio stato dei morti?

11 Secondo l’illustrazione del vasaio, i malvagi volontari e quelli che muoiono sotto la condanna familiare o di comunità saranno rigettati. Essi sono “dimenticati” da Dio, cancellati dalla sua memoria. (Prov. 10:7; 11:7; Abdia 16) Quelli che Dio ricorda son considerati viventi; quelli che sono malvagi sono da lui dimenticati come morti per sempre. (Luca 20:38; Rom. 4:17; Isa. 26:14) Tutto questo mostra, a proposito, che non vi è una separata “anima immateriale” né vi è un intermedio stato cosciente dei morti. No, vi è solo il ricordo di Dio, che se è indegno viene cancellato, dimenticato, come se non fosse esistito.

NESSUNA RISURREZIONE DEL CORPO

12. Che cosa rivela Paolo in quanto ai corpi dei risuscitati?

12 Poiché non c’è alcuna “anima immateriale” che esista separata dal corpo, la risurrezione non è la ‘riunione dell’anima e del corpo’. Tuttavia, spirituale o terrestre, la persona deve avere un corpo o organismo, poiché tutte le creature, celesti o terrestri, hanno corpi. La Bibbia dice: “Se c’è un corpo fisico, c’è pure un corpo spirituale”. Ma è il corpo ricomposto? o vien fatta una copia del corpo precedente, esattamente come era quando la persona morì? No. Le Scritture rispondono: “Ma qualcuno dirà: ‘Come saranno risvegliati i morti? Sì, con quale corpo verranno?’ Persona irragionevole! Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; e in quanto a ciò che semini, tu non semini il corpo che crescerà, ma un nudo granello, forse di frumento o di qualsiasi altra sementa; ma Dio gli dà il corpo che vuole, e a ciascun seme il proprio corpo”. — 1 Cor. 15:44, 35-38, NW.

13, 14. Quali corpi ricevono i coeredi di Cristo nella risurrezione?

13 Come dice Paolo, non tutti i risuscitati ricevono lo stesso corpo. Egli illustra che ora ci sono diversi corpi: corpi spirituali che appartengono agli angeli in cielo, e corpi carnali di quelli che sono sulla terra: “E vi sono corpi celesti e corpi terrestri; ma la gloria dei corpi celesti è di una specie, e quella dei corpi terrestri è di un’altra specie”. (1 Cor. 15:40, NW) Quindi mostra che i coeredi di Cristo, che hanno la risurrezione celeste, ricevono corpi di una qualità molto superiore a quella dei corpi carnali. Egli spiega: “Così pure è la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è risuscitato nell’incorruttibilità. È seminato nel disonore, è risuscitato nella gloria. È seminato un corpo fisico, è risuscitato un corpo spirituale. Se c’è un corpo fisico, c’è pure un corpo spirituale. Così anche sta scritto: ‘Il primo uomo Adamo divenne un’anima vivente.’ L’ultimo Adamo divenne uno spirito vivificante. . . . Come è quello fatto di polvere, così sono pure quelli fatti di polvere; e come è il celeste, così pure sono i celesti. E come abbiamo portato l’immagine di quello fatto di polvere, porteremo pure l’immagine del celeste. Però, io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione eredita l’incorruttibilità”. — 1 Cor. 15:42-50, NW.

14 I 144.000 membri della “sposa” cedono la vita terrena nella morte e sono risuscitati perfetti, divini, immortali, incorruttibili. (1 Piet. 1:4; 2 Piet. 1:4) I loro corpi sono gloriosi, brillanti, risplendenti, infatti sono così brillanti che nessun umano potrebbe vederli e vivere. Essendo superiori agli angeli, essi sono al disopra e più in alto di ogni potere o azione che gli angeli stessi possano esercitare per danneggiarli o ostacolarli. Dipendono soltanto dall’Onnipotente Geova. Egli è sempre molto al disopra di queste creature, come loro Dio.

15. (a) Mostrate che non è lo stesso corpo che viene risuscitato. (b) Nella risurrezione terrestre è il corpo un’esatta copia di quello posseduto alla morte?

15 A quelli che Geova si compiace di destare nella risurrezione terrestre, quale corpo dà egli? Non potrebbe essere lo stesso corpo, esattamente dei medesimi atomi. Se un uomo muore ed è sepolto, nel processo di decomposizione il suo corpo si trasforma in sostanze chimiche ed organiche le quali sono assorbite, per esempio, da una pianta di melo. Delle persone mangiano le mele di quella pianta. Gli elementi, gli atomi di quella persona originale, sono ora in molte persone. È ovvio che nella risurrezione quegli stessi atomi non potranno essere nella persona originale e in tutte le altre nello stesso tempo. Né potrebbe essere un corpo ricostituito in modo da essere l’esatta copia del corpo del momento della morte. Se a una persona è stato mutilato il corpo prima della morte, tornerà nella stessa maniera? No. Supponete che una persona muoia dissanguata. Tornerà forse senza sangue? Voi rispondete: No, poiché non potrebbe vivere senza sangue, che secondo la Bibbia è la vita (l’anima) della persona. (Gen. 9:4) Per la stessa ragione, se morì col cuore trafitto, non sarà risuscitato in quella condizione.

16. Quali corpi saranno dati a coloro che riceveranno una risurrezione terrestre?

16 Quando è vivo, la maggior parte del corpo umano si cambia in un certo periodo di anni; i tessuti consumati sono sostituiti, sebbene l’aspetto generale e le caratteristiche della persona rimangano. Perché si dovrebbe dunque tornare nella risurrezione con lo stesso identico corpo o con un corpo sfigurato da mutilazioni? Mediante la miracolosa potenza concessagli da Geova, Cristo può ricostituire per i risuscitati corpi che siano ragionevolmente sani. Il corpo di Lazzaro era in uno stato di decomposizione. Quando Gesù lo risuscitò, il miracolo sostituì e ricostituì i tessuti rotti e decomposti. Egli venne fuori come un uomo sano. Così sarà nella risurrezione. — Giov. 11:38-44.

17. Saranno dati a quelli che risusciteranno sulla terra dei corpi perfetti alla loro risurrezione?

17 Geova darà loro quindi corpi adeguati. Saranno essi perfetti corpi carnali? No. Saranno corpi ragionevolmente sani, ma finché non abbiano ricevuto ammaestramento ed istruzione da Cristo nel suo regno millenario imparando il giusto modo di vivere e finché i loro corpi e le loro menti non siano in armonia con Dio, non solo con la volontà, ma con ogni pensiero e movimento, non saranno ancora perfetti. Perciò, mentre persevereranno nel sentiero dell’ubbidienza, saranno applicati loro i curativi poteri del riscatto di Cristo, che elimineranno il processo della morte fino a che ogni traccia d’imperfezione sia scomparsa ed essi abbiano una forza vitale che ravvivi ed animi ogni cellula o tessuto dei loro corpi.

18. Perché è la risurrezione un miracolo così stupendo?

18 Meditate per un momento sulla meravigliosa, miracolosa dimostrazione di potenza e sapienza che Geova compirà nella risurrezione. Egli non compone semplicemente certe qualità per generare una personalità, ma riproduce con esattezza ciascuno dei milioni di tratti e caratteristiche dell’individuo, non solo quelli ereditati, ma tutti quelli prodotti dalle innumerevoli forze che agirono sull’individuo durante la sua vita — le cose che ha lette, studiate, viste, fatte, provate — la complessa personalità formatasi durante il tempo della vita. Geova ricostituisce tutto questo con infallibile accuratezza nei più piccoli particolari, un corpo adatto al luogo dove Dio vuole farlo vivere. Una illustrazione è il caso di Gesù, come è stato notato nell’articolo precedente, “il miracolo della risurrezione” (§ 13).

UNA CONTRAFFAZIONE PSEUDOSCIENTIFICA

19. Quale contraffazione è proposta da una cosiddetta teoria “scientifica”?

19 Una popolare rivista ha presentato recentemente lo stolto argomento che la scienza abbia scoperto il segreto della risurrezione. Qui è la speranza che ha offerto:

“Per rifare l’individuo alla sua originale immagine, tutto quello che occorrerebbe non sarebbe altro che una cellula di tessuto cicatrizzato, una particella microscopica presa da una leggera ferita che avrebbe cominciato a sanarsi. Questo favoloso seme sarebbe posto in un letto favoloso, o giardino di Fenice, in cui il ‘suolo’ sarebbe impregnato di appositi prodotti chimici e altrimenti fornito degli utensili necessari al maestro scultore [il potere ricostitutivo del tessuto cicatrizzato] per formare esseri viventi dalla fondamentale argilla del rigenerativo tessuto cicatrizzato.

“Il primo passo essenziale per ottenere l’immortalità fisica risulta molto semplice. Tutto ciò che occorre non è altro che un piccolo taglio superficiale non più profondo della pelle, per stimolare il processo di guarigione. Appena si comincia a formare un tessuto cicatrizzato, se ne prende un pezzettino per preservarlo, o con la coltura dei tessuti o col congelamento. Questo pezzettino costituisce il seme favoloso, da cui si può creare nel futuro un’esatta copia dell’individuo a cui fu tolto.

“Questi semi potrebbero esser tenuti indefinitamente in uno stato di perfetta preservazione, la favilla della vita in uno stato di sospesa animazione, sempre pronta a germogliare di vita.

“Infatti, invece di ricreare un solo Einstein o Churchill, noi ne potremmo portare all’esistenza parecchi, come identici gemelli”. (Look del 24 marzo 1953) Modestamente, lo scrittore aggiunge: “Quali sono le condizioni adatte [per far crescere un tale corpo]? Non lo sappiamo e siamo ancora molto lontani dal saperlo”. Sì, benché sia presentata come scienza, e soltanto teoria senza alcuna prova degna di fiducia.

20. Descrivete una legge di Dio che regola fenomeni naturali rendendo questo impossibile.

20 La vera ricerca biologica ha mostrato che nel primissimo periodo embrionale tutte le cellule dell’embrione sono simili. Ma poco tempo dopo, le forze genetiche che gli uomini non capiscono operano in modo che queste cellule divengano molto specializzate alcune per costruire soltanto fibre muscolari, alcune soltanto le parti degli occhi sensibili alla luce, alcune soltanto pelle, ecc. Uno scienziato spiega: “Nell’embriologia vediamo libere e giovani cellule con potenzialità tremendamente grandi che vengono delimitate secondo un modello mediante cui sono confinate in forme e funzioni assai specializzate di allungate fibre muscolari o di cellule sensibili alla luce o di fabbriche di acido cloridrico nello stomaco”. Nessuna di queste, se crescesse separatamente, genererebbe un intero nuovo corpo. Lo stesso scienziato dice: “Il giovane essere umano, per esempio, alla fine del primo mese possiede una particolareggiata guida del suo futuro sviluppo”. (Scientific American del febbraio 1950) E benché sia vero che il sangue, insieme ai tessuti del corpo, guarisce le ferite, chi ha visto mai crescere ad un corpo umano un nuovo braccio o una nuova gamba dopo un’amputazione? o un nuovo rene, un nuovo fegato, un nuovo occhio?

21. Come è la “speranza” offerta da tale teoria inferiore alla speranza della risurrezione?

21 Se i lettori del suddetto articolo di Look cercano la verità vorranno paragonare la sua “speranza” con la speranza biblica della risurrezione. Secondo l’articolo il “ricresciuto” avrebbe solo le caratteristiche che i suoi geni gli diedero originalmente. Tutta l’esperienza e la memoria della sua vita sarebbero perdute. Egli non potrebbe ricordare di aver vissuto prima, ma sarebbe come un bambino appena nato. Dovrebbe invecchiare e morire innumerevoli volte, soltanto per ricominciare di nuovo dal “nulla”. Qualche trascuratezza o noncuranza di altri a cui sarebbe affidato il suo “giardino di Fenice” potrebbe impedire la sua “rinascita”. E per quelli che son già morti non viene offerta alcuna speranza. Veramente una falsa, ignobile, indesiderabile e del tutto inadeguata contraffazione per sostituire le veraci promesse di Dio!

22. Possono gli uomini compiere in alcun caso una risurrezione?

22 Lo stupendo miracolo della risurrezione viene compiuto solo da Geova. Egli solo ha questo potere originale, e lo ha concesso a suo Figlio: “Poiché come il Padre ha in sé il dono della vita, così ha dato anche al Figlio di avere in sé il dono della vita”. (Giov. 5:26, NW) Gli uomini possono destare delle persone con la respirazione artificiale o con droghe o con l’elettricità dopo un arresto del cuore e del respiro. Ma si asserisce che quando le cellule si sono deteriorate, specialmente le cellule del cervello, che se rimangono senza ossigeno soltanto per alcuni minuti degenerano irreparabilmente, la persona è morta. Non può ricevere alcun aiuto umano. Solo per mezzo della potenza di risurrezione di Dio può tornare alla vita. Né Dio dovrà manifestarla con un lento processo di crescita, ma la eserciterà in modo istantaneo, mediante la sua illimitata potenza. Quando Gesù fu sulla terra non fece sanare mani secche e occhi ciechi con lentezza, ma li guarì all’istante, miracolosamente. — Mar. 3:1-5; 10:51, 52.

LA SPERANZA DELLA RISURREZIONE INCORAGGIA A SERVIRE DIO

23. Come provvede la speranza della risurrezione un elmo alla nostra integrità sia se siamo membri degli unti che se siamo delle altre pecore?

23 Il Cristiano ha così un’eccellente speranza, molto superiore a qualsiasi cosa sognata dagli uomini. Perciò Paolo dice: ‘Mettiamo per elmo la speranza della salvezza.’ (1 Tess. 5:8, NW) Una delle forti caratteristiche di tale speranza è la risurrezione. Essa non ci fa ferire la “testa” dagli attacchi del nemico che infrangerebbe altrimenti la nostra integrità verso Dio. Nemmeno il dardo della morte può far questo, perché sappiamo che se apparteniamo ai celesti 144.000 saremo risuscitati alla gloria immortale “in un batter d’occhio”. (1 Cor. 15:52) Se siamo delle altre pecore sarà come se andiamo a dormire in un secondo e ci svegliamo nell’altro. Non sarà per noi una lunga e infelice attesa. Infatti la morte è la completa mancanza di vita e consapevolezza, il nulla. Svegliandosi nel nuovo mondo il primo pensiero della persona sarà forse il completamento del pensiero col quale morì. Enoch, che sì sveglierà con la sua visione del nuovo mondo ancora nella mente, è un esempio. (Ebr. 11:5) Mentre tutti i testimoni di Geova desiderano vivere e predicare finché Geova vorrà, essi non avranno timore della morte.

24. Come dovrebbero i Cristiani considerare la morte causa di questa speranza?

24 Quando muoiono i loro cari i Cristiani non sono come gli altri. Essi non si affliggono troppo. Mentre riconoscono che la morte è una nemica, non vanno oltre l’amore e l’affetto naturale lasciando che la tristezza influisca sulla loro condotta d’integrità nel servizio di Geova. Piuttosto, perseverano con maggiore fermezza, sapendo che il fedele servizio assicurerà loro un posto nel nuovo mondo, onde possano vedere di nuovo i loro cari nella risurrezione.

25. Perché dovrebbe la speranza della risurrezione spingerci ora a maggiore attività?

25 Quale amorevole, previdente Iddio noi serviamo! La sua promessa di risurrezione dovrebbe ora spingerci ad una maggiore attività. Si avvicina costantemente il tempo in cui essa sarà adempiuta, non solo per i membri dei 144.000, risuscitati sin dal 1918, ma per quelli che vivranno sulla terra. Pensate alla gioia che proveranno Cristo e i suoi celesti coeredi allorché le loro mani amministreranno amorevolmente il merito del sacrificio di riscatto di Cristo durante il grande sabato del regno di Cristo per trarre miliardi dei morti della terra fuori della fossa della morte. (Luca 14:5; Giov. 5:26; 6:53) Pensate alla gioia delle altre pecore di Geova nella terra paradisiaca quando giungerà la notizia di Geova, che dirà alla sua organizzazione di preparare per ricevere i morti risuscitati. Allora proveranno traboccante gioia disponendo di nutrire, alloggiare, educare ed ammaestrare le risuscitate moltitudini affinché queste occupino i loro posti nella società del Nuovo Mondo. Qual grande congresso sarà questo! È meraviglioso, è rallegrante pensare al tempo in cui lo Sceol o Ades, la “tomba”, sarà distrutto dalla risurrezione e quando, infine, la perfezionata società umana si leverà dinanzi a Dio alla fine dei mille anni e, superando la prova, udrà l’espressa approvazione di Dio, che li giustificherà come degni della vita eterna, su questo globo abbellito. Il miracolo della risurrezione, ripetuto miliardi di volte, avrà brillantemente adempiuto i propositi di Dio con la vittoria sulla morte, non dovendo più ripetersi nelle infinite età avvenire.

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